Pooh - Vieni fuori (Keep on running) / L'uomo di ieri

Vieni fuori (Keep on running) / L'uomo di ieri
Vieni Fuori (Keep On Running) / L'Uomo di Ieri

Lato A e lato B della copertina.

Dati

  • Titolo = Vieni fuori (Keep on running) / L'uomo di ieri
  • Data matrici = 10 febbraio 1966
  • Versione = Singolo vinile 45 giri
  • Editore e codice = Vedette VVN 33106
  • Matrice lato A = 4905 NP
  • Matrice lato B = 4906 NP
  • Tipo audio = Mono
  • Il singolo è stato inciso su 4 piste allo Studio Zanibelli di Milano
  • Arrangiamenti = Pooh
  • Versione juke-box = Vedette VVN 33106

Formazione

  • Mauro Bertoli = voce e chitarre
  • Gilberto Faggioli = voce e basso
  • Bob Gillot = voce e tastiere
  • Mario Goretti = voce e chitarre
  • Valerio Negrini = voce, batteria e percussioni

Vieni fuori (Keep on running)

  • Testo e Musica: Gerald Wilfred “Jackie” Edwards
  • Testo italiano: Maurizio Vandelli (*)
  • Voci soliste: Valerio Negrini, Mauro Bertoli
  • Timing: 2:14 ca.

Vieni fuori
fuori dal mio cuor
tu non sei quel che eri un dì per me
perciò ti chiedo ancor
oh yeah
va fuori dal mio cuor
Vieni fuori
fuori dal mio cuor
io mi chiedo ancor perché sei qui
e ti ripeto ancor
oh yeah
va fuori dal mio cuor
Eh eh eh
quando gli altri un dì rideranno
rideran di me
eh eh eh
non m'importa ciò che diranno
fuori tu sarai
fuori dal mio cuor
Vieni fuori
fuori dal mio cuor
e se un giorno ancor ti rivedrò
ti ripeterò
oh yeah
va fuori dal mio cuor
Eh eh eh
quando gli altri un dì rideranno
rideran di me
eh eh eh
non m'importa ciò che diranno
fuori tu sarai
fuori dal mio cuor
fuori dal mio cuor
fuori dal mio cuor

Note sulla canzone

(*) L'adattamento italiano del testo è di Valerio Negrini e non di Maurizio Vandelli, come invece accreditato. Ai tempi vigeva uno strano regolamento SIAE che destinava al primo degli autori che adattasse in italiano un testo inglese, anche i proventi dei successivi adattamenti, disconoscendone quindi il lavoro.
Editore: Island Music Ltd., London – Polygram Italia s.r.l., Milano
È la versione italiana di Keep On Running di Gerald Wilfred Edwards, portata al successo da The Spencer Davis Group, gruppo in cui suonava Steve Winwood, noto musicista inglese.
La versione incisa per questo singolo ha un arrangiamento musicale diverso da quella presente nell’album Per quelli come noi e in alcune delle raccolte pubblicate successivamente dalla Vedette Records e dalle sue successive emanazioni.
Negli anni '60 era uno standard molto suonato dai gruppi beat, con testi in italiano diversi da questa versione, come innanzi detto, o nella versione originale.
La canzone è stata successivamente pubblicata, oltre che su innumerevoli ristampe non ufficiali della produzione del periodo Vedette (1966/1970), su:

chiave di violinoLa canzone orginale è in tonalità di LA maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Vieni_fuori

YouTubePer ascoltare il brano su Youtube: http://youtu.be/w4TBznaGnCM
Per ascoltare la versione incisa per l'album Per quelli come noi: http://youtu.be/Zl2dIGj7_kU

Commenti sulla canzone

Mauro Bertoli

“Primissima versione. Voce solista di Valerio doppiato più Mauro sotto. In evidenza, chitarra Fender in stile "Shadows", nei fraseggi di contrappunto. Da notare il basso, che ha una sonorità calda e tondeggiante, a differenza delle successive due versioni, nelle quali sarà più secca ed arida. Il brano, portatoci da Enrico Marescotti da Londra in anteprima, è una cover di Keep on running, dello Spencer Davies Group. Il testo è di Valerio. Si tratta del primo testo scritto da lui. Questo è stato il primo brano inciso dai Pooh in assoluto, nella sala di registrazione Zanibelli, in via Ludovico il Moro, a Milano. Il tecnico del suono era Severino Pecchenini. Il registratore un Telefunken a 6 piste (i Beatles ne usavano allora uno simile ma a 4 piste). Non ci sono cori ma solo voce doppiata.".
(Dalla pagina Facebook Mauro Bertoli Official e dal canale YouTube Mauro Bertoli Official)

Valerio Negrini

“Dal Libro Primo della Genesi:
Prima ful il caos, poi vennero i dinosauri, Andreotti, gli Assirobabilonesi, Garibaldi, i papaveri, le papere e i Beatles. Infine nel mese secondo dell'Anno del Signore Millenovecentosessantasei venne un uomo. Ci ascoltò suonare e cantare impassibile come l'Uomo Del Monte quando assaggia gli ananassi e il suo dente d'oro lampeggiava nel buio del locale. L'organo Farfisa (sessantasei chilogrammi di cambiali) traballò pericolosamente sul nostro finale più esplosivo ed Egli finalmente disse "Sì"! Disco e Contratto!
Vieni fuori, fuori dalla mela, dalla cantina, fai quarantacinque giri su te stesso e poi vedi se riesci ancora a toccarti la punta del naso. Il più atletico scaricava gli strumenti, il più bello faceva le fusa, il più pigro scriveva i testi delle canzoni.
Fuori dal mio cuor...
Beati gli inglesi che hanno i capelli più lunghi e le parole più corte.
Tu non sei quel ch'eri un dì per me...
Goodbye fidanzatine domestiche di balera, ci vediamo in Televisione! Intonando rime da codice penale e mettendoci le dita nel naso come i Rolling Stones, rotolammo e respirammo, inseguimmo nella nebbia impresari e discografici mascalzoni, ci sposammo quasi tutte le sere rischiando spesso la penicillina e sfuggimmo il servizio militare con false perizie psichiatriche o improbabili certificati di cittadinanza malese. Tempi duri per il tubo digerente. Essendo il cannibalismo un reato che cade in prescrizione dopo venticinque anni, fuori la verità! Non fu per demeriti musicali o risse per qualche donna che una notte di maggio dovemmo rimpiazzare il nostro tastierista britannico. Era semplicemente il meno denutrito e quindi più saporito e succulento. Proteine, signori!
Quando gli altri un di' rideranno...
E sghignazzavano eccome, fruttivendoli e baronesse, vedendo transitare i capelloni sul furgone variopinto, o peggio spingere il medesimo come profughi cambogiani sul selciato della gloria.
Non m'importa quel che diranno...
Se a vent'anni ti blocca lo starnazzare delle comari e la spocchia dello zio ricco, allora spàrati!".
(Le Guerre Poohike (1) - continua in Quello che non sai)

L'uomo di ieri

  • Testo: Pantros (*)
  • Musica: H. Tical (*)
  • Voci soliste: Mauro Bertoli, Valerio Negrini
  • Timing: 2:01 ca.

Sono l'uomo di ieri perché
oggi sei cambiata
porti via quel che eri per me / [NDR - Forse la strofa corretta è: "porti via quel che per me"]
tienimi la vita / [NDR - Forse la strofa corretta è: "era un dì la vita"]
Agli amici che chiedon di te
dove sei andata
non mi sento di spiegar
che tu sei fuggita
Non m'importa
non m'importa di te
non ti voglio più
non ti cerco più perché
Sono l'uomo di ieri perché
oggi son cambiato
dal momento che tu ormai
te ne sei andata
come sei cambiata
Non m'importa
non m'importa di te
non ti voglio più
non ti cerco più perché
Sono l'uomo di ieri
(come sei cambiata)
Sono l'uomo di ieri
(come sei cambiata)
Sono l'uomo di ieri
(come sei cambiata)...

Note sulla canzone

(*) Testi e musica sono in realtà di Valerio Negrini, Mauro Bertoli e Mario Goretti.
Pantros ed H. Tical sono pseudonimi di Armando Sciascia.
La canzone, probabilmente registrata al tempo presso le Edizioni Eliseo, non è presente nell'archivio SIAE.
Nell'album Per quelli come noi il titolo è stato modificato in Sono l'uomo di ieri, anche se sembra la stesso brano interpretato da questa prima formazione.
La canzone non è mai stata pubblicata successivamente con questo titolo, ad eccezione di qualche rara apparizione su alcune delle innumerevoli ristampe non ufficiali della produzione del periodo Vedette (1966/1970).
chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di RE maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Sono_l%27uomo_di_ieri

YouTubePer ascoltare il brano su Youtube: http://www.youtube.com/watch?v=i_VGS1IeO5A

1966, Studi di registrazione sonora Regson, Milano

Foto scattata a Milano nella sala d'incisione Zanibelli, durante l'esecizione del coro a cinque voci del brano L'uomo di ieri.
Da sinistra: Mauro Bertoli, Gilberto Faggioli, Bob Gillot, Valerio Negrini, Mario Goretti.

Commenti sulla canzone

Mauro Bertoli

“Sciascia, il nostro discografico, continuava a spronarci per ottenere brani nostri e un giorno in studio, io e Mario stavamo giocando con le nostre chitarre, cercando non si sa bene cosa. Ad un tratto, da un giro di accordi in RE iniziai a creare un motivo carino; Mario mi seguì e nacquero le strofe. Mancava l'inciso. Non voleva uscire. A quel punto Valerio si mise alla batteria e urlando come un forsennato, suonando un tempo di Bo Diddley, si inventò un inciso. Non che fosse un granchè, ma funzionava. Il testo di Valerio, tranne la frase del titolo, è piuttosto scontato e non certo fra i suoi migliori, ma avevamo accontentato quel caro brontolone di Armando Sciascia, tutto contento dietro al vetro di regia. Mauro voce solista nelle strofe, Valerio nell'inciso. Valerio e Mauro. Ancora una volta il duo aveva dato risultati...".
(Dalla pagina Facebook Mauro Bertoli Official e dal canale YouTube Mauro Bertoli Official)

Note sul singolo

Versione per il jukebox

Etichetta: Vedette VVN 33106
Formato: Vinile 45 giri, versione promozionale
Pubblicazione: 1966
Tracce: Lato A "Vieni fuori (Keep on running)" - Lato B "L'uomo di ieri"

Sticker

Spartito della versione italiana di "Keep on running"

Spartito

Fronte e retro di una cartolina promozionale

1966 - Cartolina dei Pooh
1966 - Cartolina dei Pooh

Fronte e retro di una foto promozionale

1966 - Foto promozionale dei Pooh
1966 - Foto promozionale dei Pooh

Cartolina destinata agli acquirenti del 45 giri.

1966 - Cartolina promozionale per gli acquirenti del primo singolo

Rassegna Stampa

29 settembre 1971 - Ciao 2001 - N°39 - Pag. 13 - "I Pooh - «Tanta voglia.... d’affermazione»", di A. G.

29.09.1971 - Ciao 2001 - N°39 - Pag. 13 - I Pooh - «Tanta voglia.... d’affermazione», di A. G.   29.09.1971 - Ciao 2001 - N°39 - Pag. 13 - I Pooh - «Tanta voglia.... d’affermazione», di A. G.29.09.1971 - Ciao 2001 - N°39 - Pag. 13 - I Pooh - «Tanta voglia.... d’affermazione», di A. G.

[...] Ho chiesto ai Pooh come si vedano nel mondo musicale italiano e se non pecchino dello scarso tentativo di inserirsi tra i complessi d’avanguardia quelli cioè che seguono il filone “rock”. È ancora Roby che mi risponde.
«Vedi, noi siamo una formazione italiana ed abbiamo sempre cercato di svilupparci nella maniera tradizionale. Questo lo abbiamo deciso dopo le nostre primissime uscite, quando facevamo il repertorio degli Who con il cataclisma finale incidevamo pezzi come “Keep On Running” in italiano, alla gente piacevamo, ma ci siamo resi conto che eravamo solo dei bravi esecutori. Musicisti sì, ma non facevamo altro che prendere il materiale degli altri e trasmetterlo al pubblico italiano che cio apprezzava forse perché non avevano mai visto i veri creatori di quello che suonavamo ogni sera [...]. Oggi è ridicolo: basta che un complesso faccia lo stile dei Grand Funk o degli Iron Butterfly o degli Zeppelin perché venga considerato d’avanguardia. Dovevamo considerarci tali quando suonavamo come gli Who cinque anni fa? Eravamo solo dei bravi copiatori, mentre ora abbiamo un discorso nostro, scriviamo materiale nostro rispecchiando le nostre impressioni di giovani, uomini e musicisti. Il pubblico l’accetta, quindi pensiamo di essere sulla buona strada» [...].