Valerio Negrini, bolognese, iscritto alla scuola di interpreti e traduttori, si avvicina alla musica grazie ad una innata passione per la batteria. Un pomeriggio si reca in Via Putti a casa della nonna di Mauro Eduardo Zini Bertoli, chitarrista autodidatta anch’egli bolognese, per incontrarlo e proporgli di formare un duo destinato a diventare il nucleo intorno a cui si sarebbero raccolti gli altri componenti del futuro gruppo.
«Si presenta alla porta di casa mia, un pomeriggio, e mi dice: ‘So che anche tu ami gli Shadows. Che ne dici di suonare insieme?’ Ci diamo appuntamento in un centro ricreativo, vicino a casa di Valerio. Era dall’altra parte della città. Per arrivarci dovevo prendere due autobus. Il tutto, trascinandomi dietro l’amplificatore e la chitarra. Valerio mi spronava: ‘Suoniamo, perché dobbiamo sfondare’. Ci credeva veramente, già in quei giorni. E aveva ragione. Ci bastava poter salire sul palco e presentare uno o due brani. Eravamo preparati e in genere ci portavamo a casa una buona dose di complimenti». Mauro Eduardo Zini Bertoli