Fan e Pooh: una piccola riflessione - Domenica 21.04.2013
Prima di venerdì scorso non avevo ancora avuto modo di vedere cosa accade quando i Pooh entrano a contatto con i fan. Le mie precedenti esperienze si erano limitate ai concerti, con loro sul palco e tutti noi dall'altra parte. C'era stata anche la giornata dedicata all'ultimo saluto a Negrini, ma quella era un'occasione al di fuori dell'ordinario ed ognuno (penso) era concentrato sul proprio dolore.
Venerdì 19, in occasione della conferenza stampa per la presentazione della collana di DVD "Pooh, una storia in musica", mi sono recata a Milano a caccia. Sì, a caccia: di informazioni, di foto, della possibilità di porre domande in merito alla storia artistica dei Pooh e di dissipare alcuni dubbi in merito alla loro discografia che solo una risposta diretta avrebbe potuto risolvere.
Ma non ero l'unica cacciatrice, ed ho avuto modo di rendermene conto una volta che la conferenza stampa è terminata.
Canzian si è subito defilato, saggiamente oserei dire. Ma gli altri tre che hanno avuto il coraggio di rimanere li ho visti affrontare delle vere e proprie lotte con i presenti, costretti a baci, abbracci, placcaggi. Roby era all'interno di un vero e proprio pozzo umano. Stefano, sul palco, con la faccia esausta riusciva nonostante tutto a far uscire un sorriso per l'ennesimo che lo abbracciava per farsi fotografare. Dodi, spalle al muro, non aveva destino migliore.
Ho visto persone in cerca di autografi, foto, abbracci, baci. Persone che cercavano di procurarsi reliquie di quella giornata, prive di ogni senso dell'educazione nell'affannosa rincorsa per essere il primo, o l'ennesimo.
Mi domando: tra di loro, quanti vedevano i Pooh ed ignoravano completamente Donato, Bruno, Camillo, Stefano?
Per quanto mi riguarda ho avuto la fortuna di poter scambiare qualche veloce parola con Dodi e di ricevere un suo autografo. Però ho mantenuto le distanze, mi sono rivolta dandogli del Lei, ho stretto la mano senza pretendere un contatto fisico più diretto. Tutto questo perché l'educazione mi dice che con le persone estranee (questo in fondo io sono per i Pooh, così come loro lo sono per me) si mantiene un atteggiamento fatto di rispetto.
Forse questa mia riflessione dà l'impressione che io sia una persona spocchiosa, altera. Ma, lasciatemelo dire, sono felice del sorriso sornione che Donato mi ha rivolto al termine del nostro breve scambio, mentre provo tristezza per chi ha fatto la foto con Stefano senza rendersi conto di quanta fosse la sua fatica e di quanto sia tirato il sorriso che si ritrova, ora, su quella foto ricordo strappata a forza.
Michaela