I Pooh e la condizione della donna nelle loro canzoni - Domenica 25.11.2012
Oggi, 25 novembre 2012, ricorre in tutto il mondo la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne". Una data importante, scelta in onore delle sorelle Mirabal, attiviste della Repubblica Dominicana uccise il 25 novembre 1961 per la loro opposizione al regime dittatoriale.
Cosa hanno a che fare i Pooh con una simile ricorrenza? Anche loro hanno affrontato il tema del sopruso a scapito della dignità femminile in molti brani. Tante storie diverse, tanti ritratti di donne a cui un attento Negrini ha saputo dar voce con le sue parole. Ha raccontato dell'aspirante modella disillusa; della prostituta che accetta l'inesorabile scandire della sua vita sul bordo di un marciapiede o che se ne torna a casa; l'amarezza di una donna che si ritrova a convivere con l'indifferenza del marito; la ragazzina vittima di violenza carnale. Senza dimenticare "Eleonora, mia madre", prima prova come autore di Stefano D'Orazio, in cui un figlio spia la madre mentre scivola nei ricordi di una giovinezza sfumata in fretta perché rimasta in cinta e sola.
Ma procediamo con ordine. Quello cronologico.
Il primo approccio dei Pooh con l'argomento si è avuto con Otto rampe di scale del 1969, mai riconosciuto nella discografia del gruppo, il quale fornisce una idea di come all'epoca veniva considerata una ragazza madre. Per ascoltare il brano su Youtube: http://youtu.be/wbvjaIm_KOw
Eleonora, mia madre, del 1975, nell'album "Un po' del nostro tempo migliore" segna l'esordio di D'Orazio alla stesura dei testi con un brano che affronta il tema della maternità non cercata ma accettata.
Tra la stazione e le stelle di Valerio Negrini, in "Poohlover" del 1976, per la prima volta viene affrontato il tema della prostituzione, in un album che quasi è un concept-album centrato sull'emarginazione.
In Quasi città Negrini parla delle ragazze di belle speranze che troppo facilmente si affidano a uomini senza scrupoli che promettono loro fama e notorietà, unicamente per approfittarsi di loro. Tema affrontato nel 1980 in "...Stop" ma ancora attuale.
Molto più positiva è la figura di donna di Tempi migliori, una ragazza madre che è riuscita a costruirsi una propria vita affettiva e lavorativa. In questa storia pubblicata nell'album "Aloha" del 1984 Negrini usa affronta anche il tema delle manifestazioni del '68, lasciando la sensazione di una ragazza che nonostante le avventure giovanili è riuscita a trovare un proprio equilibrio ed una sua strada.
In Terry B., si torna nel mondo delle ragazze in cerca di fortuna. Con questo brano Valerio Negrini racconta la storia di Terry Broome, modella americana accusata di omicidio colposo per aver sparato ad un molestatore. L'album è "Giorni infiniti", l'anno il 1986. Link al brano inedito "Odeon", contenente gli abbozzi di "Terry B." e "Fantastic fly": http://youtu.be/8m_EpMrLxHg
Maria marea, nonostante l'atmosfera apparentemente briosa creata dal flamenco di Canzian, offre l'opportunità a Negrini di parlare del suicidio di una donna che "non incontrò mai cuori buoni e intelligenti, solo il petto dei cattivi, tatuato coi serpenti". Tutto questo nell'album "Il cielo è blu sopra le nuvole" del 1992.
Il brano più duro di tutti è senza dubbio Il silenzio della colomba, nel quale un intenso Roby Facchinetti dà voce e musica ad un Negrini che ad una ragazza vittima di una violenza carnale chiede scusa "per quelli che hanno un nome e una faccia che puoi chiamare uomini". "Amici x sempre", 1996.
In Buona fortuna e buon viaggio del 2000 è di nuovo la figura della prostituta ad essere affrontata. Le parole di D'Orazio sono vestite dalla musica e dalla voce di Dodi Battaglia, il quale ci parla di una ragazza che affronta il viaggio di ritorno in patria dopo che se ne era andata in cerca di miglior fortuna. L'album è "Cento di queste vite".
Stella è una donna disposta a morire pur di non rinunciare ad un amore contrastato. "Ascolta", 2004.
Anche se non appartenente al repertorio dei Pooh ma delle Orme (porta le firme di Pagliuca, Tagliapietra, Reverberi), Gioco di bimba è stato riproposto dal gruppo nel 2008 nell'album "Beat ReGeneration" in cui ogni componente del gruppo si è riservato l'interpretazione di una porzione del brano che, nonostante le atmosfere quasi fiabesche, racconta dell'abuso di un uomo nei confronti di una minore.
Per finire, Reporter, dedicata ad Ilaria Alpi e a tutte quelle donne uccise mentre difendevano il diritto di cronaca e di raccontare al mondo la verità. "Dove comincia il sole", 2010.