Pooh - Notizie e novità del 2013 - Maggio

Stefano D'Orazio in videochat a Il Mattino di Padova - Giovedi' 09.05.2013

Verso le 12:40 di giovedì 09 maggio è stato possibile assistere all'intervista in video streaming organizzata presso la redazione de Il Mattino di Padova con protagonista Stefano D'Orazio.

Durante la chiacchierata di circa un'ora, D'Orazio ha rivelato che le circa 40 batterie ora alloggiate in un capannone prossimamente verranno messe all'asta nell'ottica di devolvere il ricavato per lo sviluppo di un progetto benefico. Alla domanda se sentirà la mancanza dei suoi strumenti, Stefano ha risposto che non è legato alle cose, bensì alle persone.

Nel prendere in considerazione il fenomeno dei talent show musicali che in questi anni popolano i palinsesti televisivi, D'Orazio ha considerato che al giorno d'oggi l'iter della gavetta viene bypassato, mentre fino a qualche anno fa era un elemento fondamentale per formarsi professionalmente e farsi conoscere.
«Con i talent non si fa esperienza sul palco. E spesso non sanno dei backstage, dei sottopalco. Il mestiere di musicista è anche più duro. Questi programmi non sono fatti per la musica, ma per la televisione e il televoto».

Alla domanda su quali siano i suoi attuali gusti in fatto di musica, Stefano ha risposto che ascolta molto i musical americani, anche per "imparare", aggiungendo che proprio nella giornata di ieri ha partecipato ad una riunione volta alla realizzazione di un nuovo musical.

In merito all'importanza di chi collabora alla realizzazione materiale di un tour musicale, D'Orazio ha affermato che c'è sempre molto lavoro da fare. «Dietro a ogni grande spettacolo ci sono professionisti incredibili che non vengono mai ringraziati abbastanza».

Nel parlare di Saverio Marconi, colui che ha portato il musical in Italia, Stefano ha raccontato di quando gli chiese un testo che parlasse la storia dei Pooh da raccontare in musica, per poi scoprire che nel contempo a Londra stavano allestendo "Mamma mia!" sulle musiche degli Abba. Abbandonato il progetto iniziale, si susseguirono una serie di proposte che portarono in seguito alla realizzazione del musical "Pinocchio". Ironia della sorte, tempo dopo D'Orazio si ritrovò a lavorare alla traduzione in italiano dei testi proprio di "Mamma mia!".
Con la Compagnia della Rancia in occasione del trentennale sta mettendo in piedi un progetto che partirà a gennaio.

A Stefano D'Orazio non mancano i Pooh perché li ha "tatuati" dentro. L'esperienza vissuta con Facchinetti, Battaglia e Canzian è stata meravigliosa ed ha avuto la sua dose di travagli da affrontare.
«La musica, i Pooh mi hanno dato davvero tutto».
I Pooh non hanno mai condiviso, ma hanno capito la sua decisione. Il rapporto che si è mantenuto è ancora straordinario e non ha nostalgie del passato vissuto insieme, ma bellissimi ricordi.

Stefano ha poi parlato di Pantelleria e della casa in cui si rifugia per riposarsi e scrivere, un luogo che lo aiuta a sentirsi distaccato dal mondo. In merito all'autobiografia: «Questo libro è nato a Pantelleria. Io vado giù spesso a scrivere. Anche molti musical sono nati lì. E' un posto che mi fa diventare creativo».

Tramite la chat ho avuto l'opportunità di porre una serie di domande. La prima è stata la seguente:
«L'iniziativa editoriale "I Pooh, una storia in musica" è stata una bella sorpresa per noi fan, soprattutto per chi, come me, non ha avuto la possibilità di vedere i concerti a suo tempo pubblicati su VHS.
Perché nella raccolta non è stato incluso "Palasport"? Sarebbe stato un giusto coronamento del bellissimo doppio album live
».
D'Orazio ha risposto: «Nei dvd dei nostri concerti non c'è "Palasport" perché non ci sono state riprese televisive adeguate. Poi la scelta editoriale è stata su concerti che hanno segnato la nostra carriera».
Il collaboratore Varis Casini ha trascorso ore a guardare il materiale di repertorio.

La mia seconda domanda è stata la seguente:
«Il D'Orazio autore in futuro sarà nuovamente impegnato con un musical, ho letto. Sono previste anche collaborazioni come paroliere con altri artisti (non mi riferisco ai Pooh)? Quanto scritto per Alice, Lena Biolcati, Riccardo Fogli, Delia Gualtiero e tanti altri mi fa sperare in una risposta affermativa».
Stefano ha risposto che l'epoca della canzone da tre minuti (di cui Negrini era maestro) per lui è finita: «Valerio Negrini mi ha insegnato a scrivere e ha inventato i Pooh».
Il linguaggio musicale della canzone sta andando in un'altra direzione, rispetto ad un tempo. Ora lui preferisce scrivere favole in musica, perché gli dà modo di esprimersi maggiormente.
«Un gruppo di ragazzi mi ha chiesto di scrivere qualcosa. E io gli ho dato una cosa che avevo nel cassetto. Ma non è questo il mio indirizzo».

La mia terza domanda o, meglio, considerazione:
«Così come spero che quanto scartato nella redazione dell'autobiografia, vada a costituire un "volume 2" di prossima pubblicazione. Le pagine dedicate a Valerio Negrini sono state davvero belle ed intense. Complimenti».
D'Orazio: «Il volume l'ho scritto l'estate scorsa. Se l'avessi scritto oggi forse avrei tolto il capitolo su Valerio Negrini, perché parlare bene di chi non c'è più mi sembra troppo retorico».
A dire di Stefano, Negrini «era tutto e il contrario di tutto». Valerio prese la patente a 30 anni per poi mettersi un paio di anni dopo a partecipare a gare di rally. Ha girato tutto il mondo. Ha fatto di tutto. Insieme hanno scritto testi finti per le canzoni dei Pooh. «Valerio è stato un uomo di estremità. Di un'autocritica e una simpatia incredibile».
Era molto pigro, Negrini. Stefano ha raccontato di quando Roby Facchinetti gli telefonava urlando perché ancora non aveva consegnato i testi per le canzoni. Negrini allora prendeva un taxi e buttava giù qualcosa durante il tragitto, per poi perfezionarlo in pochi minuti in studio e consegnare quella che sarebbe divenuta una canzone memorabile. «Un vero talento, un vero poeta».
In merito alla sua autobiografia, D'Orazio ha commentato: «Erano 800 pagine e sono state tagliate a circa 200. Poi le ho dovute riportare a 400. Quindi molto è rimasto fuori. Mi è stato proposto di rifarlo ma non mi piacciono le strade in discesa».

Stefano D'Orazio in videochat a Il Mattino di Padova