1986 Tour Giorni Infiniti
OTTOBRE
19 - Roma - Palaeur - Prima data del tour.
23 - San Rufo (Salerno)
24 - Avellino - Teatro tenda piazzale Stadio Partenio
26 - Napoli
28 - Palermo
30 - Catania
31 - Reggio Calabria
NOVEMBRE
01 - Catanzaro
04 - Bari
06 - Lecce
08 - Potenza
10 - Macerata
11 - Chieti
13 - Parma
14 - Albenga (Savona)
15 - Vercelli
17 - Verona - Data cancellata
18 - Livorno - Palasport
DICEMBRE
03 - Marmirolo (MN) - Discoteca Colosseum
04 - Brescia
05 - Bergamo - Teatro Tenda
06 - Bergamo - Teatro Tenda
07 - Chiasso
09 - Zurigo
11 - Torino
12 - Genova
13 - Varese
14 - Milano
Scaletta del concerto
- Introduzione
- Giorni infiniti
- I Pooh salutano
- Un posto come te
- La mia donna
- Venti
- Non si può rifare il mondo in due
- Lettera da Berlino Est
- Risveglio
- Rotolando Respirando
- Stella del sud
- Terry B.
- Cosa dici di me
- Se sai se puoi se vuoi
- In diretta nel vento
- La gabbia
- Grandi speranze
- L’altra parte del cielo
- Amore e dintorni
- Medley acustico
Incredibilmente giù
Quando una lei va via
Pierre
Dammi solo un minuto
Ci penserò domani
Mediterraneo
Anni senza fiato - Medley
Asia non Asia
Non siamo in pericolo
Se c'è un posto nel tuo cuore
Se nasco un'altra volta - Parsifal (versione integrale)
- C'est difficile mais c'est la vie
- Medley
Vieni fuori
Nel buio
Piccola Katy
Buonanotte Penny
In silenzio
Tanta voglia di lei
Tutto alle tre
Pensiero
Opera prima - Goodbye
- Ancora tra un anno (base finale)
Rassegna Stampa
20 ottobre 1986 - Testata sconosciuta - "Tanta voglia di loro", di Fabrizio Zampa
A festeggiarli domenica sera al Palauer erano in tredicimila, con candeline, striscioni, razzetti luminosi, bandiere e soprattutto tanto entusiasmo, tanto calore e la sicurezza, portata a casa, di non restare delusi. [...] nel loro concerto romano, che ha aperto la lunga tournée con la quale i quattro musicisti celebrano il ventesimo anno di attività e di successi [...], offrendo al pubblico più di due ore e mezza di musica piacevolissima, suonata e cantata con gran classe e gran professionismo e proposta come sempre in una cornice spettacolare di alto livello.
Un palco enorme dominato da otto colonne luminose, uno splendido impianto luci computerizzato, effetti di vario genere, una «scaletta» sapientemente costruita, suoni e missaggio all'altezza della situazione, una sezione di fiati aggiunta alla formazione-base (Claudio Pascoli, Amedeo Bianchi e Gigi Muccioli [...]), la consueta capacità di stabilire con la platea una comunicazione immediata e reciproca: questi i punti di forza del concerto, nel quale i Pooh hanno proposto una trentina di titoli alternando ai loro hit (La mia donna, Stella del Sud, Asia non Asia, Parsifal, Un posto come te e vosì via, nonché i successi dei vecchi tempi come Pensiero, Piccola Katy o Tanta voglia di lei, riuniti in una serie di medley) quasi tutti i brani del nuovo album uscito da quindici giorni e già in testa alla hit-parade (come Giorni infiniti, Venti, Non si può rifare il mondo in due, Terry B., Amori e dintorni, C'est difficile mais c'est la vie, L'altra parte del cielo) [...].
Come hanno fatto a restare sulla cresta dell'onda per tanto tempo? «Forse - spiegano i Pooh - alla base c'è soprattutto la stima reciproca che abbiamo l'uno per l'altro. In vent'anni le liti e le discussioni non sono mai mancate, ma questa stima non l'abbiamo mai perduta. E poi ormai ci siamo organizzati: ciascuno ha il suo incarico, le sue responsabilità, il suo ruolo». Dodi Battaglia, chitarrista, è quello che cura la parte musicale: si occupa degli arrangiamenti, dei suoni, dell'aspetto tecnico, ed è «l'anima più calma fra noi quattro». Robi Facchinetti, tastierista, è l'autore dei maggiori successi del gruppo [...]. Stefano D'Orazio, batterista, si occupa dell'organizzazione generale e dei rapporti con la televisione. Red Canzian, bassista, pensa alla stampa, alle pubbliche relazioni, alle copertine degli album e alla realizzazione tecnica dei dischi in studio.
Sono diventati ricchi, i Pooh, in vent'anni? «Non molto. Di soldi ne abbiamo visti passare tanti, ma ne abbiamo anche spesi. Secondo le regole una ditta dovrebbe reinvestire nel lavoro il 50 per cento dei guadagni, noi invece investiamo il 75, anche l'80 per cento. Questo tour, per esempio, costa circa quaranta milioni al giorno di spese, e alla fine andremo pari. [...] la nostra forza è la fedeltà del pubblico, che non abbiamo mai tradito. Un pubblico che, come dimostra un'indagine che abbiamo fatto fare, per il 50 per cento è fra i 15 e i 18 anni [...]».