Nota
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1966
19 ottobre 1966 - Ciao Amici - N°37 - Pag. 18 - "Un trionfo come sempre", di Luciano
Ho seguito i grandi raduni di «Ciao Amici» da sempre [...] e adesso quest'ultimo a Torino il 1° ottobre, che si è risolto in un trionfo, come sempre. Quanti eravamo? 7.000, 8.000, 10.000 non si può dire.
[...] anche questa volta, il giorno dopo i cosiddetti «giornali seri» hanno parlato di capelloni, di disordini, di massiccio intervento della forza pubblica.
Bé, amici, non è vero niente. Io c'ero e come altre migliaia e migliaia di amici torinesi che possono confermare quanto dico.
La verità è che non c'erano recinti, non c'erano catene, non c'era nessun ostacolo a contenere l'entusiasmo degli 8/10.000 amici che erano assiepati sotto la gran cupola illuminata del Palazzo dello Sport di Torino. Eppure non è successo niente: lo spettacolo si è svolto con assoluta regolarità [...].
Torino - 1° ottobre
Palazzo dello Sport
Ore 15,30
GRANDE BEAT ShowCIAO AMICI - LANCIA
ECCO I PARTECIPANTI
Equipe 84, New Dada, I Dik Dik, I Nomadi, I Fuggiaschi, I Pooh, I Pops, I Mat 65, I Longobardi, I Da Polenta, I Trolls, Franco e i Boa Boa, I Balordi, I Semplici, The Juniors e Gianni Pettenati, The Apaches, The Cocks, The Guitar Men, I Misteri, Raf e i Copertoni The Stormy Six.
OSPITI D'ONORE
Little Tony, Dino, Roby Crispiano, Franco Rosi, Ricky Maiocchi.
PRESENTATORE
Pippo Baudo.
19 ottobre 1966 - Ciao Amici - N°37 - Pag. 46 - "I Pooh - Una gloria fatta di note", di Augusto Landresi
«[...] Ci hanno chiamati spesse volte "gli arrabbiati del beat italiano". Perfetto! Chi lo ha fatto ci ha procurato un grande favore, oltre che un immenso piacere. Sissignori. Siamo arrabbiati. Lo siamo con tutti e con moltissime cose che non ci va di accettare. La nostra posizione, bada bene, non è né fasulla né costruita per fare colpo. Crediamo nelle cose che facciamo e, ci costasse qualsiasi cosa, le porteremo a termine».
Ha parlato il "conte". Per la cronaca è il capo dei Pooh, un giovane gruppo che dimostra molta più età di quanta ne abbia.
È un personaggio singolare e curioso. [...] "il conte" (ma chiamiamolo col suo nome - Mauro - dato che il conte della musica beat ha rifiutato ufficialmente il suo titolo nobiliare) non scherza affatto [...].
«È facile seguire una strada quando questa ci si presenta bella, liscia, con ai bordi tanti bei fiorellini. Chi non è capace? - dice Mauro - Io, invece, la mia scelta me la son dovuta pagare. Un prezzo molto alto. Nessuno di voi può neanche immaginare quanto [...]. E che abbia fatto qualcosa di serio in nome della musica beat; che dico, non solo della musica ma di tutta quella filosofia che, son certo, a qualche "testone" verrà in mente di rendere ufficiale in un bel volume, ci sono anche tutti gli altri miei amici del gruppo».
[...] Mauro, Valerio, Mario, Roby e Riccardo - questi sono i Pooh - ne hanno macinate di serate durante la scorsa estate. Anche nell'ultimo spettacolo di «Ciao amici» hanno raccolto tanti applausi da non inviadiare proprio nessuno. Il loro «Bikini beat» ha ottenuto un successo più che notevole ma la loro bomba più grossa verrà dal Festival delle Rose.
Infatti vi parteciperanno con un pezzo veramente impegnato. In tutti i sensi.
Per la prima volta in Italia verrà presentata una canzone assolutamente nuova, interessante, e dal punto di vista musicale, e da quello sociale. È un pezzo di carattere sperimentale ispirato dagli attentati dinamitardi in Alto Adige. Il suo titolo è Brennero '66 [...].
24 novembre 1966 - Giovani - N°48 - Pag.26 - "Per i Pooh è tutta questione di rotelle in meno", di Franco Vastini
[...] Sono in cinque, Mauro, Valerio, Mario, Roby e Riccardo [...]. Sei mesi fa la formazione era diversa, mancavano Roby e Riccardo, al loro posto c'erano Robert e Gilberto [...]. In questi giorni hanno suonato al Piper di Roma. Sono andato a trovarli. Per prima cosa ho chiesto perché l'organista e il bassista che prima facevano parte del complesso erano stati sostituiti.
Mi risponde Mauro che, essendo insieme a Valerio uno dei fondatori del complesso, fa da portavoce dei Pooh: «Gilberto se n'è andato per incompatibilità di carattere, e Robert perché aveva sempre sete».
[...] Riccardo suona il basso [...]. È l'ultimo arrivato: sono appena quattro mesi che suona con i Pooh.
Roby, invece, è con il complesso da cinque mesi, suona l'organo ed è sempre innamorato. L'ultimo successo dei Pooh è "Brennero '66", la canzone che hanno presentato al Festival delle Rose in coppia con Roby Crispiano. Sul retro del disco c'è "Quelli come noi", una canzone che dà il titolo anche al long-playing che uscirà a fine mese e che conterrà dodici pezzi, sei scritti da loro e gli altri sei tradotti da loro.
[...] «Siamo impegnatissimi. Per un mese saremo in tournée in tutta Italia, dal Veneto alla Calabria, poi, nella seconda metà di dicembre, suoneremo per due settimane all'Arlecchino di Torino, a gennaio al Piper di Milano e, subito dopo, c'è Sanremo. Speriamo con tutto il cuore d'andarci. Abbiamo già pronto il pezzo. È una canzone favolosa, assolutamente nuova. È un genere a metà strada fra Bob Dylan e i fratelli Grimm, adatto ai bambini grandi e ai grandi bambini [...]».
«Chi scrive i versi delle vostre canzoni?».
«Valerio: è il poeta del complesso. È anche il più colto. È diplomato in lingue. Ne parla quattro e ne fischia sette» [...].