Pooh - 1974 Tour invernale

1974 Tour invernale

DICEMBRE

24 - Erba (CO) - Teatro Excelsior.

Rassegna stampa

Gennaio 1975 - Novella 2000 - "Al fuoco! Bruciano i Pooh", di Ornella Ferrario

Gennaio 1975 - Novella 2000 - Al fuoco! Bruciano i Pooh, di Ornella Ferrario    Gennaio 1975 - Novella 2000 - Al fuoco! Bruciano i Pooh, di Ornella Ferrario

[...] il quarto, quello che ha sostituito Fogli, è Red (Bruno) Canzian, un italianissimo che per anni è stato spacciato per inglese.
« [...] È vero che abbiamo venduto meno quarantacinque giri dopo i primi successi, ma è anche vero che abbiamo venduto molti LP in più. Se una canzone di successo quattro anni fa raggiungeva il mezzo milione di copie, oggi arriva appena a 250 mila. In compenso ha trovato molto più spazio il 33 giri. Il primo che abbiamo fatto ha venduto appena 70 mila copie; uno degli ultimi, Parsifal, ne ha vendute 260 mila. Ecco, il nostro periodo di assestamento non ha niente a che vedere con la "dipartita" di Riccardo. È stato un fatto di mercato, un mercato meno ricettivo verso il 45 giri. In parte è stato anche un fatto di scelte; abbiamo smesso di cercare il successo della canzone singola per instaurare con il pubblico un discorso più ampio, più completo; il discorso del 33 giri».
Quindi avete buttato a mare le canzoncine che vi hanno fatto vendere migliaia di dischi e vi siete rivolti verso un altro genere?
«Neanche per sogno. Anzi, la nostra caratteristica è proprio quella di essere rimasti i Pooh di Tanta voglia di lei. I nostri suoni, le nostre atmosfere non sono cambiati. Cerchiamo soltanto di ampliare il discorso discografico. Non si possono esaurire le cose che si vogliono dire in un 45 giri, mentre il 33 è il sistema giusto per fare un discorso musicale completo [...]».
Potete qualificare il vostro genere musicale?
«È la nostra musica e basta. La musica che fanno Facchinetti e Battaglia, le parole che scrive Negrini. Le canzoni che i Pooh vivono. Hippy ma non troppo, se si vuole a tutti i costi dare una definizione. Ma neppure questa è una definizione esatta. Nei nostri dischi ci si può anche trovare un'atmosfera moderna come ci si può trovare una stessa melodia di quattro anni fa ma interpretata in una diversa maniera, con altri suoni. Anche se abbiamo cambiato gli arrangiamenti e abbiamo arricchito la parte strumentale siamo i Pooh di sempre, con i nostri suoni tipici, le nostre sensazioni e le nostre emozioni. Adesso non andiamo più a suonare con quattro chitarre, alle nostre spalle abbiamo venti violini, però il nostro sound è il solito».
[...] «Facciamo due tournée all'anno di novanta ciascuna e non ci limitiamo a presentare canzoni. Ll nostro spettacolo si apre con un effetto di luci e il Coro dei Pellegrini di Wagner. Dopo cinque minuti il coro tace e quattro fasci di luci illuminano i nostri strumenti, vuoti. Lì usciamo noi. [...] noi cominciamo a suonare senza interrompere per circa mezz'ora: si tratta di un lungo discorso musicale con un filo conduttore. Poi cantiamo anche le nostre canzoni di successo. Verso la metà dello spettacolo c'è un effetto di fumo e di fuoco che ci nasconde. Lì presentiamo il disco Parsifal. Alla fine, proprio davanti a noi, all'inizio del palcoscenico, sale una cortina di fuoco che sembra inghiottirci, e lì finisce lo spettacolo [...]».