E' strano, disorientante provare mancanza per qualcuno che non si ha mai avuto occasione di incontrare. Di qualcuno che, più che conosciuto, si è intravisto grazie alle voci che altri gli hanno idealmente prestato.
Valerio Negrini ha dimostrato quanto le parole sappiano essere potenti, quando escono dalla penna o dai tasti giusti. Di quanto serva poco girare attorno ai concetti, se si è in grado di esprimerli in modo franco e crudo, quando necessario.
Ciò che da sempre unisce i fan dei Pooh è quella sicurezza di essere "conosciuti" da Negrini, di essere raccontati dalle sue canzoni come un amico che ti poggia una mano sulla spalla e ti sussurra "Ti ho capito, sai...". Perché Valerio aveva la capacità di leggere le persone ed il mondo in un modo per certi versi unico e vivido: parlava delle donne, degli uomini, di Dio con la medesima lucidità ed imparzialità.
Grazie Valerio per quanto ci hai insegnato, per quelle tue parole in grado di avere vita propria anche slegate dalle melodie dei Pooh. Grazie per aver messo in moto quella macchina della musica che tanti di noi ha fatto incontrare.
Ti salutiamo con parole tue, versi che non hai scritto per i Pooh, ma bensì per Genova e Steffan. Perché sì, sei un poeta, ma anche un viaggiatore.

"... la strada, le stelle ed il vento
sul fiume ogni pietra è la mia
io sorridente
io dolcemente..."

Michaela e Antonio

Autore - La Redazione