Pooh - Un pensiero per Valerio - Pagina 1

Ma perche' non si vive per sempre? - Giovedi' 03.01.2013

"Ma perchè non si vive per sempre?" dice una canzone di Valerio che mi toccò il cuore particolarmente, quando la sentì per la prima volta.
Al tempo i miei lutti più sentiti erano ormai ricordi lontani, poco tangibili e spesso avvertiti come ricordi sfumati, ma presto il normale corso della vita mi avrebbe riportato alla mente quella canzone, guardando per l'ultima volta gli occhi di mio padre.
Quella canzone fu un calcio in mezzo al petto che mi fece piangere, perchè non mi è stato mai difficile calarmi e vivere le canzoni di Valerio.
Le canzoni di Valerio, a volte premonitrici, a volte lenitive, ma sempre lezioni per me da cui ho imparato, spero, ad essere un uomo migliore ed a capire che volere bene a se stessi è la chiave di tutto il circo in cui ci affanniamo a saltare, ballare, fare i guitti e ruzzolare per terra.
Quante vite ha toccato e immaginato, filmato e accompagnato con le sue parole?
Quale sottile filo invisibile agli altri riusciva a estrarre dall'aria per intrecciare canzoni che riuscivano a stamparsi come un timbro nell'anima di tanti?
Quante vite hai vissuto, Valerio?
Il ragazzo innamorato della musica in sella ad una vespa che da Gabicce Mare si faceva chilometri di strade buie verso la sua Bologna, abbracciato alla custodia dello strumento di chi guidava, sapendo che il giorno dopo avrebbe dovuto sostenerere gli esami di maturità ?
Il batterista del gruppo che girava in furgoni scassatissimi appestati di mortadella e olio lubrificante, che appena poteva saltava su un treno diretto a Bologna per incontrare qualcuno che non l'aspettava già più e tornare indietro dormendo in piedi nel corridoio dell'espresso perchè "domani si suona"?
Il primo di loro, che aveva formato il gruppo ma che vedeva avvicendarsi i visi degli amici dietro gli strumenti fino a ritrovarsi dall'altra parte lui stesso a guardare il suo gruppo suonare senza essere fra loro?
L'amico di tutti, disposto a sacrificarsi e farsi da parte per non distruggere il sogno e ad accettare protervie e censure di discografici e mercanti, inventandosi stanchezze e motivazioni da copione?
Il viaggiatore instancabile e inarrestabile, tanto da riuscire a beccarsi malattie come souvenir e riuscire comunque a instillare immagini e colori di quanto i suoi occhi curiosi avevano visto?
Lo scrittore che in poche righe dischiude mondi e crea immagini, narra storie e trattegia personaggi, stesi come pennellate su tele fatte di suoni?
L'uomo normale, come i suoi personaggi "normali" in cui c'era l'unicità di ognuno di noi, con affetti, amori, colpe, dolori, rimpianti e pentimenti, quello che non conosceremo mai come è giusto che sia.
Ecco, Valerio era, ma attraverso le sue canzoni, "è" e "sarà" per sempre, un amico di tanti che non hanno avuto la fortuna di potergli stringere la mano, di tanti che non hanno potuto godere della sua verve spiazzante e dei lazzi che tanto devono aver stranito parenti ed amici, figli ed amanti.
Un narratore unico, perchè sono tutti bravi a raccontare la storia in un libro di 30 o 3000 pagine, ma quanti in 3 strofe e un ritornello?
Ma probabilmente su una definizione così ci monterebbe uno dei suoi proverbiali giochi di parole ed ironizzerebbe magari autoapostrofandosi, chissà?
Qualche giorno fa, sul suo blog, in uno dei suoi ultimi post su un ironico ed ipotetico ballottaggio fra Valerio e Negrini chiedeva per chi avrebbero votato, ed io avevo commentato che non può esistere uno senza l'altro... quel mio commento non è mai stato moderato, resterà là così finchè non se ne accorgerà qualcuno ma non sarà lui.
Magari da dove si trova ora lo legge, sarebbe bello sperarlo, ma ora è un po' difficile pensarlo...
A te piaceva viaggiare.
Fai buon viaggio.
Ciao Valerio.

Antonio

Valerio alla batteria

... ma noi, ora, come facciamo? - Giovedi' 03.01.2013

... ma noi, ora, come facciamo?

E' questo il primo pensiero che mi è salito alla mente appena ho saputo della morte di Valerio Negrini. Ed è ancora lì, a riecheggiare senza risposte.
Valerio che da cocciuto ragazzo emiliano inseguendo un sogno è giunto a scrivere tra le più belle canzoni del patrimonio musicale italiano. Canzoni che dimostrano estrema sensibilità per l'altra metà del cielo. Canzoni che lo vedono analizzare con occhio attento l'uomo e la società. Canzoni in cui tutti noi fan abbiamo saputo riconoscere qualcosa di noi stessi: un ricordo, uno stato d'animo, un pezzetto della propria vita, un evento importante. E proprio questo è il dono di Valerio: saper scrivere di cose importanti e della quaotidianità in modo che ognuno di noi ci si possa riconoscere o possa esclamare "Hei! Ma parla di me!".
Il mio "Hei!" l'ho esclamato ascoltando "Il tempo, una donna, la città". Ma non a sedici anni, quando per la prima volta poggiai il vinile sul piatto dello stereo. Da adulta. Da donna che guarda indietro al proprio passato con una prospettiva diversa e si rende conto di tante cose di cui non poteva accorgersi, vivendoci in mezzo.
Un infarto mi ha privato per sempre dell'emozione di aprire un nuovo album dei Pooh ed ascoltarne traccia dopo traccia per scoprire le poesie di Valerio che vi sono state racchiuse. Sì, Valerio. Non il signor Negrini. Perché dopo 23 anni trascorsi ad ascoltare le sue parole, a leggere dei sacrifici e dei sogni portati in giro sui palchi italiani per far realizzare e crescere il sogno di nome Pooh, è una presenza costante del mio quotidiano musicale. Come un amico lontano che si stima ed ammira, pur non conoscendolo di persona.
Valerio, nella sua ultime intervista televisiva, argomentando di "Uomini soli" ha detto: "Io sono ateo praticante. Ateo serenamente e quindi io posso parlare di Dio". Valerio, tu potevi parlare di tutto. Hai parlato di tutto. Ci hai portato dagli Incas, ci hai fatto trasvolare l'oceano in compagnia di un ragazzo, hai narrato l'ascesa ed il declino dell'umanità, ci hai parlato di una ragazzina che voleva fuggire di casa...
Continuaimo a parlare di Valerio al presente. L'uomo se ne è andato, ma la sua eredità di poesia rimane.

Michaela

"Ma perché non si vive per sempre, ma perché scappa il tempo, dove va?
La realtà non ammazzi la fantasia, che bordello che nostalgia...
"
"Perche' non si vive per sempre", da "Fai col cuore" di Roby Facchinetti, 1993

Valerio Negrini

Ilaria Moncini - Venerdi' 04.01.2013

ERA IL NOSTRO QUINTO POOH....LO E' SEMPRE STATO. CIAO VALERIO.... SARAI SICURAMENTE LA DOVE COMINCIA IL SOLE E NASCE LA LIBERTA'...

Giuseppe Torre - Venerdi' 04.01.2013

ciao poeta buon viaggio oltre le nuvole con tutti gli angeli continueremo ad ascoltare le favolose poesie scritte in tutti questi anni CIAO MAESTRO CIAO POETA

Alessio Biretti - Venerdi' 04.01.2013

Ciao valerio...te ne sei andato neanche 24 ore fa ed io ancora non posso crederci...quando mi è giunta la notizia non ci volevo credere ma poi il TG mi ha forzato a farlo....spero che il cielo delle stelle fisse ed i nove cerchi angelici del paradiso siano migliori di questo mondo andato allo sbaraglio con la consolazione che potrò conoscerti quando ti raggiungerò perchè avendo 13 anni e seguendo i pooh da poco non ho sempre saputo che tu ne fossi il fondatore e da quando l'ho saputo ho sempre desiderato conoscere "il fondatore della colonna sonora della mia vita" riamrrai x sempre nei miei pensieri finché morte non ci ricongiunga....BUON VIAGGIO E BUONA VITA ETERNA GENIO DELLA POESIA ITALIANA!!!!

Tommy Macchiarella - Venerdi' 04.01.2013

CIAO VALERIO SEI STATO E SARAI SEMPRE IL MIGLIORE...IL NOSTRO SALUTO NON E' UN ADDIO MA UN A RIVEDERCI !!!!!

Luigi Emilio Gargiulo - Venerdi' 04.01.2013

Valerio è i Pooh, senza di lui c'è un vuoto incolmabile

Michele Palumbo - Venerdi' 04.01.2013

Troverà anche lassù, carta e penna.

Alfio Bauso - Venerdi' 04.01.2013

Ricorderò per sempre il giorno che l'ho incontrato nel lontano 1992: non ho la foto con lui (non avevo con me la macchina fotografica...) ma ho un suo autografo! Ricordo che era una persona molto disponibile!

Marco Lombardi - Venerdi' 04.01.2013

piango assieme a voi il grande valerio assieme alle sue parole e la vostra musica sono cresciuto,ed il tutto èstato sempre la colonna sonora della mia vita sino a quando un ictus mi ha fermatoparalizzandomi la parte sinistra,e così ho smesso di suonare, ma non di sentire le vostre canzoni si può essre amici per sempre anche quando le feste finiscono e si rompono gli incatesini e questo io voglio essere per voi un amico ciao roby dody red e salutatemi anche wstefano quando lo vedreteun abbracciomkarco lombardi

Antonio Monelli - Venerdi' 04.01.2013

solo due giorni prima guardavo una tua foto recente pubblicata su facebook , e pensavo a quelle poche serate prima o dopo i concerti , dove ho avuto l'onore di poter chiaccherare con te , e non posso dimenticare l'entusiasmo con cui ci salutavi e i complimenti di cui eri molto generoso per l'operato della nostra associazione .A Milano in teatro ci avevamo promesso di passare un pomeriggio insieme , forse a Torino per conoscerci meglio , ma si sa' la vita non e' sempre come vorremmo . Ciao amico , ciao maestro , con le tue parole hai segnato la mia vita in modo indelebile , ed e' per questo che per me resterai IMMORTALE . Sei parte di me .

ciao Valerio .

un forte abbraccio a Paola e alle ragazze .

Antonio Monelli
presidente Rangers Europa.

Fred Dorsey - Venerdi' 04.01.2013

Io so solo che da ieri si è spenta la luce!

Gennaio 2013 - Pagina 2