Ciao Valerio,
grazie, grazie per ogni singola parola,per ogni piccola sillaba che hai imbrigliato, per ogni piccola emozione che, sgorgata dalla tua anima, ha invaso la mia, la nostra, di anima.
Ho avuto la fortuna di intervistarti e l'incontro è stato una ulteriore occasione di crescita. Ricordo una frase in particolare....." La differenza fra me e i Pooh, sta nel fatto che io ho ancora la possibilità di salire su di un autobus ed ascoltare le storie della gente..."
È tu, nelle tue storie questo hai fatto, ci hai fatto respirare i respiri della gente.....
"Era tardi e la gente tornava....l'aria fuori ansimava rumori ......"
Ci siamo riconosciuti in quei respiri, a volte stupiti di aver ascoltato, prima ancora di viverla, la nostra vita.
Ci siamo riconosciuti nella "città degli altri", sentendoci meno soli; abbiamo visto "il sole di mezzanotte" o " l'Europa nel sole dietro il porto di Brest"; sentito "finestre stridere"; o....ma qui, caro Valerio, ognuno di noi potrebbe elencarti, le sue, di parole preferite.
Non so quanti commentatori, nel mondo dell'informazione, uscendo dal provincialismo e dallo snobbismo culturale, avranno finalmente il coraggio, di riconoscerti meriti culturali.
Conoscendoti credo che la cosa ti lasci indifferente, ma non lascia indifferenti noi, e tu ora sai. finalmente, in modo chiaro ed inequivocabile,quanto spazio del nostro cuore tu occupi. Se silenzio sarà mi indignerà più che l'offesa arrecatati dalla morte fisica, quella della "morte intellettuale", dell'oblio culturale.
Se esiste un "paradiso ", credo che il tuo sia quello delle parole; devono esserti venute incontro ieri pomeriggio....festanti e felici di averti incontrato di persona, di riaverti a casa...... Buon viaggio Maestro.