I Pooh: persone per bene - Lunedì 19.02.2024
Domenica 18 febbraio i Pooh sono stati ospiti della trasmissione "Verissimo", condotta su Canale 5 da Silvia Toffanin. Il quartetto composto da Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian e Riccardo Fogli si è recato negli studi Mediaset per parlare della loro storia come band prossima ai sessant'anni di carriera e della tournée programmata per la prossima estate.
La conduttrice, rivolgendosi a Roby, ha osservato come l'attività del gruppo, dopo il ritorno sul palco avvenuta nel 2023 con il concerto tenuto allo Stadio San Siro di Milano, non accenni ad avere soste. «Non ci siamo fermati» ha spiegato il compositore bergamasco, «perché abbiamo capito, dopo che avevamo deciso di fare fra l'altro solo San Siro [...] che c'è ancora questo amore. Ci voglio sul palco! [...] dopo un giorno... neanche un giorno avevamo venduto oltre 30 mila biglietti: lì abbiamo capito che l'amore per la nostra storia, per la nostra musica era al di là dei nostri pensieri e della nostra immaginazione».
Silvia Toffanin, rivolgendosi a Dodi, ha affermato che quello era di sicuro il suo sogno. «È stato il mio sogno» ha convenuto il chitarrista, «il sogno che abbiamo condiviso. Coronato in posti così belli, peraltro con Piazza San Marco a Venezia, con posti incredibili. Ognuno» riferendosi ai prossimi concerti, «ha una ubicazione veramente fantastica».
Alla domanda della conduttrice se sia contento, Red ha risposto: «Credo di interpretare anche il pensiero dei miei colleghi: noi da piccoli avremmo pagato per andare a suonare, da quanto ci piaceva questo mestiere [...]. Poi per noi veneti suonare a Piazza San Marco, a Verona al Castello di Villafranca e in Piazza degli Scacchi a Marostica... Peraltro quella sera avremo anche la grande orchestra insieme a noi. Per cui posti che ti tolgono il fiato». A sua volta Riccardo, in merito ai suoi sentimenti sull'essere tornato in seno ai Pooh: «Sono veramente contento! Sono molto felice, emozionato».
Su invito della Toffanin, Facchinetti ha spiegato l'origine del nome del gruppo: «Il nome è di questo orsacchiotto, Winnie the Pooh, di questo autore inglese [...]. Nel 1966 la nostra casa discografica aveva l'esigenza di cambiare nome, perché i primi Pooh si chiamavano I Jaguars [...]. Dovevano cambiare questo nome perché a Roma c'era già una band che si chiamava appunto Jaguars. Grazie alla segretaria [...], sapeva che in America questo Winnie the Pooh era conosciuto fra i bambini [...]. Lei propose Pooh [...]. Alla fine abbiamo chiaramente deciso di chiamarci Pooh e devo dire che anche il nostro nome è stato veramente una fortuna perché forse non è mai invecchiato [...], è sempre attuale».
Nello zoo di Londra una targa racconta la storia dell'orsa Winnie. Clicca per ingrandire.
In merito alla longevità del gruppo, Dodi si è così espresso: «Io vengo da una famiglia di musicisti e non avrei mai immaginato di fare il mestiere che ho sempre sognato, con così tanto successo e poi per così tanto tempo: ma devo dire che questa è una cosa che ci siamo detti ogni dieci anni. Nei primi dieci anni che stavamo insieme abbiamo detto: "Insomma, sono dieci anni che stiamo insieme, sono dieci anni che stiamo suonando, che sono gli stessi dieci anni che hanno visto insieme i Beatles [...]". Quando è arrivato il ventennale ho detto: "Il doppio dei Beatles, non è pensabile!". Poi abbiamo cominciato a farne trenta, poi ci abbiamo preso gusto e ultimamente abbiamo fatto questo tour che ci ha regalato tante emozioni perché erano sei, sette anni che non lavoravamo insieme e da emozione, gratificazione non si torna indietro».
La conduttrice ha osservato come i Pooh siano ancora innamorati della musica: «Innamorati come la prima volta! Come la prima volta, Red, che hai fatto l'audizione per entrare in una lavanderia?». Red ha raccontato: «Era la lavanderia dell'Hotel Roncobilaccio, dove i Pooh avevano fatto il loro quartier generale e dove avevano provinato prima di me molti altri musicisti. E lì ho fatto il provino con un basso che peraltro non era il mio, credo l'avesse abbandonato Riccardo [...]. Tra l'altro proprio il 15 di febbraio è il "compleanno" del mio ingresso nei Pooh e son cinquantuno anni il 15 di febbraio scorso. L'ultimo arrivato, cinquantuno anni fa!».
Il locale lavanderia dell'Hotel Rincobilaccio. Clicca per ingrandire.
Stefano: quando suonavamo, mi giravo verso di lui e sapevo che faccia avrei trovato: il suo sorriso che ti incitava sempre di più. Red Canzian
La Toffanin ha chiesto a Riccardo se, una volta uscito dal gruppo alla fine del 1972, abbia mantenuto i contatti con i compagni di un tempo. «Anche da lontani eravamo fratelli, eravamo vicini», ha spiegato l'artista toscano. «Devo dire un po' di più col Facchinettone, perché abbiamo diviso molte cose prima che arrivasse Red. Siamo stati in una pensione a una stella, in una camera singola con un due letti e un lavandino per mesi, mesi e mesi. Quando c'erano due o trecento lire in tasca e non sapevamo cosa fare, comperavamo una scatoletta e la mangiavamo in due. Questo era. Però ci sentiamo sempre come è possibile; quando è possibile andiamo a fare qualche raccolta fondi a Bologna perché suonare con Dodi o suonare con loro, non c'è bisogno di fare le prove una settimana». «No no, bisogna fare le prove! È meglio farle!», è intervenuto Roby, ridendo ed a sua volta ha spiegato che a quei tempi mancava davvero tutto: «Neanche la benzina per ritornare a casa perché accadeva anche, spesse volte, che si suonava e non ci pagavano. Quindi noi partivamo con i soldi contati per la benzina, per l'autostrada e poi non sapevamo più come rientrare indietro».
Il discorso si è poi spostato sull'intraprendenza dei Pooh degli inizi: «Abbiamo avuto la fortuna» ha raccontato Dodi, «proprio con l'ingresso di Red, di fare i primi concerti all'estero, in America in particolare e lì già si vedevano questi concerti fantastici con palcoscenici bellissimi, luci che si muovevano. Noi siamo rimasti affascinati da questa maniera di fare gli spettacoli e abbiamo detto: "Anche noi vogliamo fare questo!". Solo che in Italia [...] ai tempi non c'erano le strutture, non c'era nessuno che avesse i macchinari per fare questo. Andavamo noi personalmente, in maniera particolare Stefano, da un fabbro che stava a Budrio, vicino a Bologna e gli dicevamo: "Noi vogliamo questa cosa qua!"». Poi, con marcato accento emiliano: «"Adesso ve la faccio questa roba qui! Adesso ve la costruisco! Ma quanto lo vuoi? Dieci metri? Ti faccio quindici!". Noi andavamo lì e gli commissionavamo i primi palcoscenici che spesso non stavano neanche in piedi, crollavano, delle cose allucinanti...». Ha aggiunto Roby: «La prima macchina del fumo fu fatta da questo fabbro straordinario». Dodi: «Le varie macchine del fumo che non sapevamo come organizzarle... Avevamo trovato che quest'olio di vasellina portato ad un certo tipo di temperatura faceva l'effetto del fumo come i Genesis. Per cui facevamo i grandi spettacoli però fatti all'italiana, nei paesini».
Il pensiero è poi andato a Stefano D'Orazio: «La presenza di Stefano» ha spiegato Red, «la sentiamo ogni volta che saliamo sul palco ogni sera, perché...». «Perché ci manca!», è sopraggiunto Dodi. «Perché ci manca, ma ci manca soprattutto il suo sorriso, il suo modo di rendere tutto... Io mi ricordo quando suonavamo, mi giravo verso di lui e sapevo che faccia avrei trovato: il suo sorriso che ti incitava sempre di più», ha proseguito Red.
Stefano D'Orazio. Clicca per ingrandire.
La nostra grande fortuna è che facciamo musica e abbiamo la musica. Roby Facchinetti
Alla domanda della Toffanin su come stia, Dodi ha risposto parlando della figlia Sofia, della ritrovata serenità dopo il terribile lutto che li ha colpiti: «La mia vita va bene perché ho quattro figli che stanno bene [...]. Insieme al figlio di Roby, Francesco, Daniele ha collaborato a mettere insieme questo grande spettacolo, a farci ritrovare insieme. Sono stati forse i primi due a credere veramente che noi avremmo potuto fare delle cose fantastiche ed è bello, perché è una grande famiglia che non si è mai separata e che si è ritrovata sul palcoscenico».
Facchinetti ha considerato: «Purtroppo la vita ci mette spesso di fronte a delle cose inaccettabili [...]. La nostra grande fortuna è che facciamo musica e abbiamo la musica. La musica è veramente sempre la grande medicina che ti aiuta a superare anche questi momenti. Guai se non fosse così. Prima Red diceva: "Ma noi lo sentiamo ogni sera Stefano con noi". Lo avvertiamo, sappiamo che c'è anche lui, sentiamo la presenza, quasi palpabile e questo è veramente la grande fortuna».
La conduttrice ha osservato come i figli ci tengano al fatto che i genitori continuino a seguire le loro passioni. «Anche loro sono il pubblico» ha spiegato Roby, «loro amavano molto rivederci, esattamente come il nostro pubblico, è per quello». Red ha puntualizzato: «Sono cresciuti in tournée, da piccoli, per cui ci vedono felici quando siamo sul palco, loro sanno che stiamo bene [...]. Il talento sarà anche importante ma credimi, se non ci fosse stato il lavoro, la musica e l'amicizia noi non saremmo qui a parlare con te».
Roby: «I Pooh hanno sempre avuto a che fare con delle persone per bene, perché i Pooh sono veramente delle persone per bene e questo non è poco, perché se non fosse stato così non avremmo potuto fare neanche due metri insieme».
Sul finale la Toffanin ha chiesto ad ognuno di definire con un aggettivo un componente dei Pooh. Riccardo di Red: «Un uomo affascinante». Red di Dodi: «Una persona che quando lo vedo sorridere mi fa star bene». Dodi di Roby: «Con una parola non è facile [...]. Il talento, quello che ti nasce da dentro, che è irrefrenabile, è coinvolgente. Davanti a una persona così talentata non ci sono limiti e poi è coinvolgente». Roby dei Pooh: «Unici!».
I Pooh. Clicca per ingrandire.
Il nuovo tour dei Pooh si chiamerà "Amici x Sempre Estate 2024" avrà di nuovo alla batteria Phil Mer. In calendario sono previste località ricche di storia: luoghi che, come gli stessi artisti hanno avuto occasione di spiegare in occasione di una precedente intervista, sono talmente belli da divenire essi stessi parte della scenografia.
Ecco la lista delle prevendite attualmente attive:
- 11 giugno - ROMA – Terme di Caracalla - Link alla prevendita
- 12 giugno - ROMA – Terme di Caracalla - Link alla prevendita
- 03 luglio - SENIGALLIA (AN) - Piazza Garibaldi - Link alla prevendita
- 05 luglio - VENEZIA - Piazza San Marco - Link alla prevendita
- 06 luglio - VENEZIA - Piazza San Marco - Link alla prevendita
- 08 luglio - FERRARA – Ferrara Summer Festival - Piazza Ariostea - Link alla prevendita
- 12 luglio - VILLAFRANCA (VR) – Villafranca Festival - Castello Scaligero - Link alla prevendita
- 15 luglio - MAROSTICA (VI) – Piazza Castello - Link alla prevendita
- 18 luglio - NICHELINO (TO) – Sonic Park Stupinigi - Palazzina di Caccia di Stupinigi - Link alla prevendita
- 19 luglio – CERNOBBIO (CO) – Le Serre Music Festival - Villa Erba - Link alla prevendita
- 25 luglio - FIRENZE - Pratolino – MUSART Festival - Villa Demidoff Parco Mediceo - Link alla prevendita
- 27 luglio - CATTOLICA (RN) – Arena della Regina - Link alla prevendita
- 07 agosto - FORTE DEI MARMI (LU) – Villa Bertelli Live – Villa Bertelli - Link alla prevendita
- 09 agosto – ALGHERO (SS) – Alguer Summer Festival – Anfiteatro Ivan Graziani - Link alla prevendita
- 10 agosto - SANTA MARGHERITA DI PULA (CA) – Forte Arena - Link alla prevendita
- 12 agosto - PAESTUM (SA) – Arena dei Templi - Link alla prevendita
- 14 agosto - ROCCELLA IONICA (RC) – Roccella Summer Festival - Teatro al Castello - Link alla prevendita
- 17 agosto - CATANIA – Villa Bellini - Link alla prevendita
- 18 agosto - CATANIA – Villa Bellini - Link alla prevendita
- 20 agosto - PALERMO – Velodromo Paolo Borsellino - Link alla prevendita
- 23 agosto - BARLETTA (BT) – Fossato del Castello - Link alla prevendita
- 24 agosto - OSTUNI (BR) – Foro Boario - Link alla prevendita
Il calendario dei concerti confermati per l'estate 2024. Clicca per ingrandire.
Il conto alla rovescia per giugno è cominciato!
Autore - Michaela Sangiorgi