Da "Voci per Valerio" di Christian Iansante, "In diretta nel vento" - Lunedi' 18.11.2013
Forse non molti, soprattuto i giovanissimi, ricordano alla radio il personaggio di Jack Folla della trasmissione Alcatraz, uno degli ultimi veri cult radiofonici. Non potevo che scegliere lui, ovvero Roberto Pedicini che ne è stato la voce, per raccontare le emozioni di un conduttore della radio anni '70, quelle dove io, Chistian, sono nato artisticamente e che dunque ricordo alla perfezione.
"In diretta nel vento" è la traccia n.3 di "Voci per Valerio" un momento di stacco dal passato più remoto dei testi dei Pooh e anche un bel sentire musicale. Avevo commissionato la base di questo pezzo a Danilo Ballo da oltre un mese, mi sembrava assurdo che proprio l'arrangiatore dei Pooh non partecipasse a questa operazione. Gli avevo mandato la voce di Pedicini, già sistemata nei tempi e ottimizzata nei suoni, da un bel po' di tempo, ma di questa base... neppure una nota! I giorni passavano e le scadenze si avvicinavano. È pur vero che in quelle settimane Ballo era con Facchinetti in Toscana ad ultimare gli arrangiamenti del nuovo CD di Roby in uscita il prossimo anno, ma due minuti e qualche secondo di una semplice base mi sembrava incredibile che non si riuscissero a registrare.
Dopo varie telefonate e abbondanti messaggi (anche un po' piccati) da parte mia, finalmente una mattina arriva la Musica. Ed è subito magia. Ci appoggio sopra la voce di Pedicini e tutto suona così bene che mi emoziono tantissimo, al punto che faccio un mix al volo e provvisorio per sentirmela in macchina.
In seguito Ballo mi racconterà di aver estrapolato suoni dal computer, che facevano parte della stessa canzone, nella versione poi incisa su "Opera Seconda" e di non aver mai perso di vista, anche se comunque rivisitati, gli accordi originali del brano in questione!
Christian Iansante
La canzone
Tratta dall'album "Rotolando respirando" del 1977, "In diretta nel vento" è una delle composizioni di Battaglia che più sottolineano la particolare cifra stilistica del chitarrista bolognese che, come da lui stesso dichiarato, predilige spesso il pianoforte per le sue composizioni.
«Lo ritengo un classico del mio modo di scrivere al piano, abbinato a un testo assolutamente azzeccato. Era la metà degli anni Settanta, stava esplodendo il fenomeno delle radio libere e sentivamo la necessità di rendere un omaggio a queste nuove figure che stavano rendendo un grande servigio alla musica. Una melodia così profonda, romantica, mi trasmetteva cose diverse. Non mi sembrava che una musica tanto intimistica potesse sposarsi con la figura di un dee-jay. Puntavo a un testo emotivamente forte, sull'onda di pezzi come "Infiniti noi". Ma decisi di fidarmi di quello che dicevano i Pooh. E il tempo ha dato loro ragione». Dodi Battaglia
L'album in cui la canzone fu inclusa, "Rotolando respirando", doveva originariamente essere un album-concept, il secondo del gruppo dopo "Memorie", che aveva concluso nel 1969 il rapporto con la precedente casa discografica, la Vedette.
Gli album-concept traggono il loro nome dall'essere costituiti da canzoni che hanno dei collegamenti tra loro, musicali e/o testuali, atti a raccontare una storia o a parlare di uno specifico argomento.
Un romanzo metropolitano è il layout su cui Negrini vorrebbe raccontare una storia d'amore nata con la città come sfondo. Il fenomeno delle radio libere aveva cominciato a propagarsi in Italia ed uno dei protagonisti dell’album è proprio un deejay di “una radio libera del centro”. La città che fa da sfondo è Milano, da sempre particolarmante amata da Negrini tanto che vi si era da tempo trasferito lasciando la nativa Bologna.
Anche se il progetto iniziale sfumerà, la rosa delle canzoni facenti parte del progetto originario sono ben riconoscibili, per i rimandi ai protagonisti iniziali. Il dee-jay protagonista di "In diretta nel vento" è il ragazzo che "graffia la città da una radio libera del centro", e che "per il suo linguaggio un po' speciale già due volte gli hanno fatto male". Le primissime radio libere, infatti, erano pirata ed in essa riverberavano ancora i moti mai sopiti del '68, rigenerati dal clima analogo ma profondamente differente che si respirava in quella seconda metà degli anni '70.
«Le piccole emittenti mi piacevano. Non solo quelle politicizzate, come Radio Alice a Bologna, che avrebbe fatto storia; anche quelle nate per mettere musica. Semplicemente e liberamente. In quel momento era già questa una trasgressione. Un fenomeno di rottura, una realtà al limite della clandestinità». Valerio Negrini
L'identificazione di tanti dee-jay di quei tempi in quella canzone, rimane uno di quei valori aggiunti che fanno di questi brani, come in tantu altru dei Pooh, una di quelle gemme particolarmente care ai fans del gruppo.
Negrini, da quel grande narratore che è, sa dare così uno spaccato della sera di un dee-jay al lavoro, sapendo delineare con poche parole delle immagini particolarmente vivide. La notte della città che si intravede dal vetro di un ultimo piano di un palazzo, dove di solito trovavano posto i locali delle stazioni radio, con il piatto del giradischi che gira ed il microfono a cui parlare, che "è come un bambino, gli parlo e non so se dorme o mi ascolta". Le riflessioni del ragazzo si perdono in quello che ora è il suo mondo, fra sigarette e caffè, fra i dischi, i giornali e gli scontrini del bar. Il tocco di classe, quello con cui Negrini dimostra di ben conoscere quella realtà, è la noia manifesta del conduttore radiofonico, che allo squillare del telefono pensa che sia la solita casalinga annoiata che si sente sola (Senti senti, il telefono ancora / è la solita signora, oh no!).
Invece è la sua ragazza, con cui ha avuto una discussione e che lui tratta a malo modo (Ed invece sei tu, ma senti che sorpresa! / Due giorni e due notti per dimenticarti / metto un disco per te, poi vattene a dormire), pentendosene subito prima che lei riagganci (no, scusa, aspetta, dimmi dove sei...).
Con il suo sapiente uso delle parole, poggiate quasi come pennellate sulla musica di Battaglia, Negrini riesce a tratteggiare il dialogo fra i due innamorati (E addosso cos'hai? Voglio saperti tutta / ti voglio sentire come stando lì), ancora imbronciati uno con l'altro e pronti a scattare, preda dell'orgoglio (senti senti, volevi pensarci! E allora ci hai pensato o no?).
A testimonianza del grande mestiere e della sensibilità di Dodi Battaglia, nel riarrangiamento che di questa canzone è stato fatto per l'album "Opera Seconda" il chitarrista è riuscito ad inserire 35 anni dopo un'assolo così enfatico e lirico in questa parte che la fa sembrare oggi finalmente completa.
Mentre la notte sta per finire, la coppia sembra riconciliata e lui chiede alla ragazza di fargli compagnia (Parla ancora con me, l'antenna è un'ombra bruna /
contro la luna e sopra la città), mentre le dichiara il suo amore. E lo fa nel modo in cui un dee-jay lo faceva, a quei tempi: con una dedica, in diretta radiofonica (L'alba dietro le case si scalda / e questo momento, in diretta nel vento, lo voglio dedicare a te), certo che lei stia ascoltando.
Come detto sopra, la canzone è apparsa sull'album "Rotolando respirando", pubblicato il 28 ottobre 1977 (data della matrice).
Molto trasmessa dalle radio libere al tempo ed anche negli anni successivi proprio per l'auto-identificazione che i dee-jay vi trovavano, è apparsa successivamente nelle antologie su supporti fisici (CD e MC) "Pooh Book" (1995), "Best of the Best" (2001) nella sola versione doppia, in entrambe le vesioni de "La grande festa" (2005) ed in quelle solo in formato digital download "Pooh Christmas Collection" (2011) e "Love songs" (2013).
Parti della canzone sono state incluse anche in dei medley presenti sugli album live "Goodbye" (1997) e "Pooh live noi con voi versione integrale" (2007).
Inclusa fra gli 11 brani rivisitati con nuovi arrangiamenti presenti su "Opera Seconda" (2012), è presente integralmente in questa nuova versione nei CD e DVD "Opera Seconda Live" presenti nel "Pooh Box" (2013).
La voce
ROBERTO PEDICINI
Roberto Pedicini è un attore, doppiatore, insegnante di recitazione e direttore del doppiaggio. Collega e grande amico di Christian Iansante, ha cominciato a lavorare nel mondo del doppiaggio nel 1980.
La voce di Pedicini è stata associata al viso di Kevin Spacey in film come ad esempio "I soliti sospetti" e "Superman Returns" e Margin Call. Oppure a quello di Ralph Fiennes in "Schindler's List", "Scontro tra titani" e "La furia dei titani". Ha doppiato Jim Carrey in "Batman Forever", "Bugiardo Bugiardo", "The Truman Show", così come Rupert Everett in "Dellamorte Dellamore", Val Kilmer in "Il santo", Patrick Swayze in "Dirty Dancing - Balli proibiti" e tanti altri come Vincent Cassel, Denzel Washington, Kenneth Branagh, Willem Dafoe, Jackie Chan, Bruce Willis, Antonio Banderas, Gérard Depardieu, Kevin Bacon.
Nel'ambito radiofonico Pedicini è stato la voce fuori campo della trasmissione radiofonica "Alcatraz" di RadioDue nel ruolo del condannato Jack Folla ed ha interpretato alcuni sceneggiati. E' attivo anche nel doppiaggio dei film d'animazione, di telefilm e audiolibri.
Tra i premi vinti figurano il Nastro d'Argento nel 1999 per il doppiaggio di Jim Carrey in "The Truman Show" e di Kenneth Branagh in "Celebrity". La III Targa "Riccardo Cucciolla" al Festival "Voci nell'ombra" del 2002. Nel 2006 ha ricevuto il Premio Voce maschile dell'anno assegnato dai direttori del doppiaggio al Gran Galà del Doppiaggio - Romics. Figura anche il Premio del Pubblico Miglior Doppiatore al Gran Premio Internazionale del Doppiaggio tenuto nel 2007.
Note tecniche
Parole e musica: Valerio Negrini, Dodi Battaglia.
La voce di Roberto Pedicini è stata incisa da Lelio Gorini presso Foxy John Production - Roma.
La musica di Danilo Ballo è stata incisa presso Punto Rec Studios - Torino.
Autore - La Redazione