Pooh - Notizie e novità del 2016 - Aprile

I Pooh a Il Mattino di Napoli tra progetti e malinconia - Venerdi' 08.04.2016

I Pooh nella redazione di Il Mattino di Napoli

Oggi pomeriggio i Pooh, in concomitanza con la seconda data dell'instore tour che li ha portati a Nola, sono stati ospiti della redazione di Il Mattino di Napoli per una video intervista mandata in onda sul canale Youtube della testata giornalistica.
Federico Vacalebre, conduttore dell'incontro, per interloquire con Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian, Stefano D’Orazio e Riccardo Fogli ha preso spunto da alcune domande pervenute dai fan del gruppo. Il primo a prendere la parola è stato Riccardo Fogli, tornato in formazione dopo l'addio del 1973: «E' un'esperienza bellissima, una grande emozione, un grande divertimento: suonare con i Pooh mi fa aumentare i battiti. Mettersi lì e suonare la chitarra vicino a Battaglia poi è il sogno di tutti [...]. Sono molto contento, emozionato, non vediamo l'ora di stare sul palco di San Siro, ma ci siamo già goduti un San Remo, abbiamo già suonato due ore da Carlo Conti».

"I Pooh credo, al di là della musica che abbiamo fatto, possiamo esser piaciuti o non piaciuti, ma sicuramente abbiamo trasmesso dei valori positivi e questa reunion, questo ritrovarsi tra fratelli, tra amici credo sia un bell'esempio in un momento in cui le cose durano molto poco." Red Canzian

Red Canzian ha così proseguito: «Quello che ci sta succedendo è qualcosa di particolare, bellissimo e per certi versi inaspettato perché abbiamo sempre vissuto questi anni di lavoro senza pensare che avevamo già fatto tanto e quindi pensavamo sempre che avremmo dovuto fare ancora molto. Questi cinquant'anni ci sono passati, ci sono volati, ci sono quasi sfuggiti di mano, per cui siamo rimasti quei ragazzi dell'inizio, coi piedi per terra che ancora si stupiscono, tant'é che quando ci hanno proposto di fare soltanto due concerti, uno a San Siro e l'altro all'Olimpico, la nostra prima domanda è stata: "Ma riusciremo a riempirlo San Siro, che è così grande?". Invece da uno sono diventati due e non facciamo la terza data a San Siro solo perché non riusciremmo ad arrivare al concerto di Roma. Per cui stanno succedendo delle cose meravigiose. Abbiamo pensato di fare un concerto all'Arena di Verona a settembre, son già diventati tre e son già sold-out. Quindi questo entusiasmo che noi stiamo vivendo ci viene anche trasmesso dai risultati, da quello che la gente ci sta regalando. Sicuramente la gente ha voglia di cose positive. I Pooh credo, al di là della musica che abbiamo fatto, possiamo esser piaciuti o non piaciuti, ma sicuramente abbiamo trasmesso dei valori positivi e questa reunion, questo ritrovarsi tra fratelli, tra amici credo sia un bell'esempio in un momento in cui le cose durano molto poco. Noi abbiamo dimostrato che l'amicizia, l'affetto, l'amore possono durare anche per tanto tempo».

"Siamo stati i primi a portare un certo tipo di concerti, a livello di tecnologie, di strumentazione, la prima torunèe nei teatri, poi ancora nei palazzi dello sport e poi ancora negli stadi." Roby Facchinetti

Roby Facchinetti ha poi rivolto un pensiero particolare ai fan dei Pooh: «Rappresentano il nostro patrimonio più importante perché senza di loro noi non saremmo qui a parlare, non saremmo qui a festeggiare il nostro cinquantennale. Per cui tutta la gratitudine possibile nei confronti soprattutto del nostro pubblico che ha sempre seguito la nostra storia anche nei momenti difficili, nei momenti in cui avevamo magari anche meno fantasia, perché no. In tutto questo tempo abbiamo fatto, credo, delle cose che sono venute bene come ce le siamo immaginate e altre cose magari un po' meno bene e questo è assolutamente umano [...]. Quello che sta accadeno ora io credo che sia la prova tangibile che abbiamo "seminato" bene, perché è talmente straordinario tutto quello che sta accadendo [...], tutto questo è ripagarci. Siamo stati anche molto criticati, soprattutto negli anni '70 e un po' anche negli anni '80 ed abbiamo sofferto anche molto per questo. Devo dire che questa reunion sta mettendo d'accordo un po' tutti [...]».
Federico Vacalebre ha considerato: «Sulla lunga distanza poi le cose che valgono restano, no? Il professionismo dei Pooh, l'aver scelto il palcoscenico per confermare quello che succedeva nei giradischi, nei giukebox è una cosa che ha seminato, che ha lasciato canzoni e album, ha lasciato una traccia diversa da altra musica che girava intorno a voi». Facchinetti ha risposto: «Sicuro, tutto è servito [...]. Noi siamo stati i primi a portare un certo tipo di concerti, a livello di tecnologie, di strumentazione, la prima torunèe nei teatri, poi ancora nei palazzi dello sport e poi ancora negli stadi [...]. Tante cose straordinarie e per la prima volta e credo che se siamo ancora qui a parlarne è anche per questo».

"I quattro inediti sono in via di "fabbricazione", in questi giorni stiamo ultimandoli. Saranno tre canzoni con musica e testi ed una sarà uno strumentale che sostanzialmente è un po' una coda di uno di questi inediti. Stiamo ultimandoli in questi giorni e ne siamo contenti perché crediamo che racchiudano gli sforzi che abbiamo fatto in questi due anni." Dodi Battaglia

Dodi Battaglia ha poi fornito qualche dettaglio sulla preparazione della Reunion: «Per organizzare questo tour abbiamo preso una pausa di riflessione, una pausa organizzativa e un tempo per meditare, per scrivere anche delle cose nuove che stiamo ultimando proprio in questi giorni. Ci sentiamo come dei pugili che si sono allenati per due anni per fare un incontro e questo incontro anziché farlo nel palazzo dello sport lo faremo a San Siro, con 60 mila persone dopo magari 43 anni che non si suona insieme o dopo magari 6 anni che Stefano aveva deciso di lasciare il placoscenico. Per cui chiaramente l'emozione, il coinvolgimento, l'impegno personale saranno ad altissimo livello perché saranno tre ore di concerto. All'interno di questo concerto ci saranno delle cose che non abbiamo suonato mai, altre le abbiamo suonate magari tanti anni fa per cui sono da rivedere, da riarrangiare. Una cosa alla quale tengo mettere una sottolineatura è il fatto che noi abbiamo già fatto uscire un paio di inediti ed un terzo uscirà da qui a poco: con essi abbiamo voluto riprendere alcune delle canzoni importanti della nostra storia, le abbiamo volute energizzare, attualizzare, renderle similli a quello che è questa nostra reunion, che in buona sostanza è energica, amicale e guarda avanti, non è la nostalgia della serie "Senti come suonavo". Vogliamo dimostrare che siamo ancora "on the road", che siamo ancora carichi e con voglia di trasmettere energia [...]. I quattro inediti sono in via di "fabbricazione", in questi giorni stiamo ultimandoli. Saranno tre canzoni con musica e testi ed una sarà uno strumentale che sostanzialmente è un po' una coda di uno di questi inediti. Stiamo ultimandoli in questi giorni e ne siamo contenti perché crediamo che racchiudano gli sforzi che abbiamo fatto in questi due anni [...]. Abbiamo dovuto un pochino spingere perché Stefano accettasse questo compito perché nonostante anche lui abbia scritto dei grandi successi, ritrovarsi in una compagine in cui manca una colonna così importante come quella di Valerio Negrini è abbastanza imbarazzante. Per cui grazie a Stefano di avere accettato questo ingrato e fantastico compito che lui sta portando a termine molto bene».

"La sensazione che sentiamo è di grande riconoscimento per tutto quello che ci è arrivato, per questa grande fortuna che probabilmente ci siamo anche costruiti, perché alla fine abbiamo lavorato tantissimo per mantenere quello che era il nostro sogno." Stefano D'Orazio

Federico Vacalebre ha posto l'accento sul lato più personale dei Pooh, domandando quale sia la sensazione più forte che stanno provando in questo periodo. Stefano D'Orazio ha spiegato: «La decisione non è facile, la decisione non è non dolorosa, quella di scendere definitivamente dal palcoscenico... Credo sia stata una decisione lungamente meditata e poi questa voglia di arrivare ai 50 anni, cosa che non ci credevamo, io per primo, quando andai nel 2009 fuori della casa dei Pooh, mi sono reso conto che era perché pensavo non ci fosse altro da aggiungere. E invece no, invece siamo di nuovo sul palcoscenico tutti insieme in una formazione che tra l'altro non è mai esistita, perché in 5 noi non ci siamo mai mossi, non è mai successo che Riccardo fosse sul palco insieme a Red perché o c'era uno o c'era l'altro. Stavolta siamo tutti insieme perché crediamo di avere fatto questi Pooh, costruito questi Pooh grazie proprio al talento di tutti quelli che oggi si schierano su questo tavolo e arriveranno poi sui palcoscenici dei posti dove andremo a suonare. E' un momento magico perché il fatto di scendere da questo placoscenico in un momento dove tutto funziona è forse un gesto anche di coraggio, non aspettare che le luci si spengano ma essere noi alla fine a spegnere un unico interruttore e dire grazie. La sensazione che sentiamo è di grande riconoscimento per tutto quello che ci è arrivato, per questa grande fortuna che probabilmente ci siamo anche costruiti, perché alla fine abbiamo lavorato tantissimo per mantenere quello che era il nostro sogno, non ce ne siamo resi conto perché 50 anni sono passati in grande fretta e poi soprattutto perché, come ci capita spesso di dire, ogni volta che arrivavamo in cima a una delle nostre montagne che ci inventavamo strada facendo ce n'era sempre un'altra da scalare. Quindi non abbiamo mai assaporato il successo sedendoci, abbiamo sempre rincorso quello che sentivamo ancora di voler dire. In questo momento, dopo 50 anni, ci viene da dire che forse il nostro percorso lo abbiamo fatto bene, fino in fondo ed è questa forse una grande soddisfazione ma anche un buonissimo motivo per poi dire "Grazie a tutti quanti per quello che ci avete regalato e adesso vediamo cos'altro ci riserva la vita"».

All'osservare, da parte di Red, che il prossimo 28 ottobre i Pooh si esibiranno a Eboli e che stanno lavorando per organizzare un concerto a Napoli, Dodi ha aggiunto: «Stavamo riflettendo io e Roby [...], non è escluso che, alla luce di quello che sarà l'esito dei concerti estivi che hanno una scaletta che dura tre ore, magari in un contesto diverso dallo stadio dove c'è una maniera diversa di fruire la musica, in un palazzo dello sport dov'è un attimino più di intimità magari si potrà privilegiare una parte di concerto più intima... perché no».

"Credo che i Pooh non finiranno mai: anche se noi diamo la fine ufficiale a questo gruppo, continueranno ad essere nelle nostre case con i dischi, continueranno a essere in radio, in televisione, nei filmati." Dodi Battaglia

Alla domanda di Vacalebre su cosa i Pooh faranno l'1 gennaio 2017, Riccardo ha manifestato in modo scherzoso la voglia di avere un altro figlio, mentre Red ha accennato alla proposta del loro manager Ferdinando Salvano di partire per una vacanza tutti insieme. Ha proseguito Roby, spiegando che: «Credo che ognuno di noi avrà di che pensare, di che inventare, di che fare ancora comunque nell'ambito musicale [...]. Credo che rimarremo abbastanza in zona».
Dodi ha spiegato: «Credo che i Pooh non finiranno mai: anche se noi diamo la fine ufficiale a questo gruppo, continueranno ad essere nelle nostre case con i dischi, continueranno a essere in radio, in televisione, nei filmati. Vorrei prendermi un po' di tempo per fare mente locale, perché credo che da qui al 31 di dicembre non avremo neanche un attimo per dire "Ma cosa farò?". Per cui credo che farò un attimo di stand-by prima di rimettermi in gioco, fatto salvo il fatto che non cambierò assolutamente mestiere o attitudine [...], una pausa di riflessione credo che me la prenderò».

Alla domanda di Vacalebre se la storia dei Pooh sia raccontabile in un musical, D'Orazio ha risposto: «L'abbiamo immaginato[...]. I Pooh sono stati una realtà credo irripetibile, straordinaria, con dei talenti all'interno veramente stupendi e fare un musical dove si racconta di noi e scritto da noi sembra quasi un atto di vanto. Magari sarebbe bellissimo se qualcuno scrivesse un musical su di noi».

L'incontro si è concluso con un penisero di affetto da parte di Canzian rivolto alla città di Napoli, cui i Pooh dedicarono nel 1990 il brano "Napoli per noi".

 

Autore - Michaela Sangiorgi