Il castello di Vezio ed i suoi cavalieri - Martedi' 03.10.2017
Nel settembre del 1973 giunse nei negozi di dischi un album dal
titolo "Parsifal".
Il 33 giri, realizzato dai Pooh sotto la supervisine del
produttore Giancarlo Lucariello e con i sapienti arrangiamenti
del Maestro Gianfranco Monaldi, sarebbe entrato nella storia
discografica del gruppo, costituendo il punto fermo dal quale
avrebbe preso il via una evoluzione artistica e stilistica che
non li avrebbe più abbandonati nei decenni successivi.
Per la copertina dell'LP e gli articoli poi pubblicati nelle
riviste Lucariello condusse i Pooh nel mese di maggio del 1973
al Castello di Vezio, a Varenna, sul Lago di Como. Vestiti i
costumi da cavalieri medievali, originariamente usati al Teatro
della Scala per il "Parsifal" di Wagner e presi a
noleggio, il gruppo posò per un servizio fotografico.
Edificato in età Tardo Antica e sito su di un promontorio nella
Val d'Esino, il Castello di Vezio sovrasta il paese di Varenna,
nel comune di Perledo (provincia di Lecco). Le sue origini non
sono chiare, mentre il termine "Vezio" è probabilmente di
origine romana. Inizialmente la sua funzione fu quella di centro
militare strategico tardo romano, a guardia della strada che da
Bellano conduceva ad Esino Lario, oltre a fungere da punto di
avvistamento e segnalazione dominante il lago nella sua
interezza.
A Teodolinda, regina dei Longobardi, sarebbe attribuibile la
costruzione della vicina chiesa di San Martino e del castello di
Vezio andato distrutto a causa di eventi bellici, unitamente
all'oratorio di Sant'Antonio. La guerra con Como del 1169 portò
alla riedificazione del castello, un massiccio intervento
edilizio che coinvolse anche Varenna, collegata al castello con
imponenti mura e divenendo così un rifugio per la popolazione
durante gli assalti da parte dei comaschi.
Esempio di castello-recinto costituito da una torre centrale indipendente circondata da una cinta di mura su cui si alzano alcune torri minori, originariamente la rocca difendeva il borgo di Varenna grazie alle mura che scendevano fino al lago e la sua torre principale ha una merlatura quadrata uguale a quella del castello di Cly, in Valle d'Aosta. Divenuto di proprietà della parrocchia di Varenna, passò ai conti Sfrondati e successivamente ai Serbelloni, che la mantennero fino all'Ottocento. La famiglia Greppi Di Robilant, attuali proprietari, a partire dal 1994 lo affittò all'Associazione Turistica Castello di Vezio, che ne cura la gestione: la onlus si occupa di mantenere la struttura, restaurarla, promuovere al suo interno esposizioni artistiche e manifestazioni di vario genere.
Percorrendo il breve viale di castagni che conduce verso il castello, prima di giungere al bar ed alla biglietteria ci si imbatte nella prima vestigia che ha fatto da scenario ad una delle foto del servizio dedicato ai Pooh: si tratta di una muretto a secco posto in un prato, circondato da ulivi e cipressi. Purtroppo non è possibile avvicinarsi, perché l'area è recintata.
Dopo aver acquistato il biglietto, si percorre un viale sul cui lato destro sono esposte le opere lignee di Luigi Gambato, uno scultore locale. Giunti al cancello che per mette l'accesso all'interno delle mura, il piccolo giardino che ci accoglie offre una vista meravigliosa sul Lago di Como e le montagne circostanti, un panorama caratterizzato dalla penisola di Bellagio che divide il lago in due rami: a sinistra il ramo di Lecco, di fronte il ramo di Como. In lontananza la penisola di Ossuccio ed all'estremità la punta di Balbianello. Avvicinandosi alla balaustra è possibile osservare a strapiombio la cittadina di Varenna.
All'interno del cortile, guardando verso il portone di ingresso che permette di accedere alla parte centrale della struttura, sulla sinistra è visibile uno stretto cancello ora circondato dalla vegetazione, altro punto usato come fondale per una posa del gruppo.
Un portone in legno posto all'estremità di una scalinata introduce all'interno delle mura che cingono la torre.
Una volta varcata la soglia, si nota come la torre sia accessibile tramite un ponte levatoio. La scala che si sviluppa al suo interno conduce fino alla sommità, dove è possibile apprezzare ulteriormente il panorama offerto dal territorio circostante.
Rispetto al 1973, nell'ultimo piano interno della torre è stato aggiunto un pavimento di cemento, andando a sostituire il ballatoio in legno visibile invece nella foto con i Pooh.
Tra le armature in mostra nel castello, alcune sono state
ritrovate durante i lavori di ristrutturazione eseguiti nel 1955
e nel 1956. I fantasmi che popolano gli spazi del complesso
durante la stagione estiva sono sculture realizzate ogni anno
con la collaborazione dei turisti, i quali si mettono in posa
ricoperti con garza e gesso; passati venti minuti di posa il "fantasma"
viene sfilato via e rimane esposto fino alla chiusura invernale.
Nel corso dei mesi la neve e gli altri agenti atmosferici
disgregano un poco alla volta il materiale. Altre sculture
presenti sono i totem di legno e le ceramiche di Sergio Pagliai.
Merita menzione anche la mostra permanente allestita all'interno
della torre, dedicata al Lariosauro: si tratta di calchi di
diversi esemplari ritrovati nei dintorni di Perledo, a Varese e
nel resto del mondo. Il Lariosauro, il cui nome risale al 1847,
era un rettile di circa 150 cm di lunghezza, appartenente al
gruppo dei Sauropterigi, rettili acquatici estinti: il suo
habitat era costituito dalle lagune salmastre e dalle coste
marine, dove si nutirva di pesci. I fossili ritrovati risalgono
al Triassico Medio, cioé 245 / 228 milioni di anni fa.
Una delle torri poste ai quattro angoli della cinta interna è raggiungibile tramite una scalinata su cui a loro volta i Pooh hanno posato per una delle foto presenti nel retro copertina dell'album.
Raggiunta la torre, i Pooh hanno poi posato spostandosi sul muro, privo di qualsiasi protezione.
Presso il Castello, aperto al pubblico da marzo a novembre, sono offerti ad orari e giorni prestabiliti delle dimostrazioni di falconeria. Nota curiosa: tra i rapaci presenti vi sono due poiane di Harris: una di nome Parsifal, nata nel 2008; l'altra è Linda, dell'età di 16 anni, la veterana del gruppo.
Tra la vegetazione che circonda il castello spicca un uliveto, probabilmente la coltivazione sita più a nord di tale frutto. L'olio extravergine di oliva che ogni anno viene prodotto ha recentemente ottenuto la denominazione di origine protetta e si tratta del "Laghi Lombardi Lario D.O.P.".
E' stata per me una grande emozione visitare le vestigia del
castello che ha fatto da scenario ad un momento importante della
storia dei Pooh e che ha suo malgrado alimentato fantasie e
suggestioni. Ho salito quei gradini che tante volte ho avuto
sotto gli occhi rigirando tra le mani la copertina di "Parsifal"
ed ho cercato di immaginarli lì, Red Canzian, Roby Facchinetti,
Dodi Battaglia, Stefano D'Orazio, accaldati sotto il peso dei
costumi presi a nolo. Ho rabbrividito per la vertigine nel rendermi
conto dello strapiombo presente al di là del muro su cui hanno
camminato, ma la vista del Lago di Como ha saputo riempirmi di
meraviglia.
Quel luogo è intriso della magia e della bellezza proprie della
Natura, mentre ancora risuona l'eco dei discorsi di quattro
ragazzi spavaldi nei loro vent'anni e con tanta musica ancora da
suonare.
Autore - Michaela Sangiorgi