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Roby Facchinetti e il nuovo album: "Essenza di una storia bellissima con Valerio Negrini" - Giovedi' 10.04.2014

Sabato 29 marzo negli studi di Radio Ti Ricordi RTR 99 è avvenuto un incontro importante: quello tra Roby Facchinetti, Fabio Martini e Guido Tognetti, ritrovatisi per registrare una puntata di "Retropalco" centrata sul nuovo album "Ma che vita la mia". Molte sono le cose che sono state dette dal componente dei Pooh, una lunga chiacchierata inframmezzata dall'ascolto dei brani del suo nuovo album solista.
Noi di iPooh.it abbiamo pensato di fare un sunto delle cose più importanti dette durante l'incontro, perché non vadano perse o ignorate perché non si ha tempo di ascoltare l'intero podcast.

Fabio Martini ha giustamente osservato: «[...] qui dentro c'è un po' l'essenza di un'amicizia, c'è l'essenza di una storia bellissima che è quella con Valerio Negrini. E qui, purtroppo, ci sono anche gli ultimi testi di Valerio».
Roby Facchinetti: «Sì, lo vivo come un suo regalo [....] Abbiamo lavorato per circa un anno con anche delle interruzioni e devo dire che, sempre parlando di Valerio, lui ha messo fin da subito un'anima e una forza strane, insolite perché a lavorare era sempre un po' pigro, lo dovevamo stimolare noi [....] Devo dire che invece con questo progetto era lui che chiamava sempre me e mi stimolava. Questo percorso è iniziato nei primi mesi del 2012 e il 24 dicembre del 2013 lui mi consegnò le ultime correzioni di un testo [...]. Il 3 gennaio ci siamo sentiti tre volte quella giornata [...], l'ultima telefonata ce la siamo fatta veramente un'ora prima che lui venisse a mancare [...]. Lui era un personaggio veramente speciale, veramente straordinario, con una generosità senza limiti [...]. Abbiamo sempre lavorato così: lui lavorava sulle musiche e non sempre il testo riusciva a sposarsi con la musica immediatamente, magari la terza volta, la quarta, in alcuni episodi addirittura anche al settimo testo. Lui mediamente se non era la prima volta la seconda volta riusciva sempre a trovare questo matrimonio fra testo e musica [...]».

In merito alla capacità di Negrini di scrivere veramente di tutto, Fabio Martini ha considerato: «[...] lui ci ha regalato sogni, ci ha regalato poesie, ci ha regalato anche un modo di vita [...]. Mi ha fatto effetto vedere nuovamente quella scritta Facchinetti - Negrini perché in tutti i dischi abbiamo questo Facchinetti - Negrini [...] e vedere nel 2014, sapendo quello che è accaduto purtroppo, ancora Facchinetti - Negrini, vedere il disco al primo posto devo dire che un brivido sulla schiena ti viene».
Roby Facchinetti: «[...] lui ha parlato veramente di tutto: ha parlato di Parsifal, lui ha parlato degli Inca, lui la parlato del padre del fuoco padre del nulla, lui ha parlato dei suoi viaggi. Un brano su tutti: lui andò per due volte in Russia, proprio la Russia comunista, per cui lui ha descritto in "Dall'altra parte" la Russia di quel momento in un modo, con una poesia incredibile che ti faceva vivere proprio le cose».
Fabio Martini: «[...] ce l'ho un po' con la critica in generale perché non è mai passato quella che è la verità. La verità è che i Pooh non sono solo "Piccola Katy", "Pensiero", "Tanta voglia di lei". I Pooh non sono solo amore, ma i Pooh son stati i primi, quindi Valerio Negrini, in grossa parte, a scrivere situazioni lontanissime dall'amore».
Roby Facchinetti: «[...] Valerio viveva la realtà a 360 gradi e con lui si poteva parlare veramente di tutto. Ogni telefonata, ogni discussione, ogni argomento che si affrontava con lui alla fine tu avevi sempre imparato qualcosa».

Fabio Martini ha poi domandato come sono nati i testi dell'album "Ma che vita la mia": «[...] Questi testi erano stati creati nella testa di Valerio proprio per questo tuo lavoro?».
Roby Facchinetti: «Beh sì. Lui diceva "Ok, hai deciso di fare questa tua cosa personale, deve essere un lavoro molto tuo, innanzitutto, ti devi riconoscere fino in fondo e gli devi dare assolutamente un taglio cantautorale". Infatti il brano "Ma che vita la mia" con i Pooh non lo avrei mai fatto [...]. Il mio sogno era di fare un brano utilizzando solo suoni analogici, digitali, tutto questo mondo straordinario, oggi siamo arrivati alla perfezione [...]. Volevo fare anche per fare una cosa diversa [...]. Il mio primo album "Roby Facchinetti" con l'orchestra sinfonica, suoni veri più o meno, per cui c'era il Fairlight, appena arrivato [...]. Poi c'era questo Hard 2, un suono che è stato utilizzato credo dalla discografia per non so quanti anni [...]. Il secondo album completamente con l'orchestra sinfonica con Fio Zanotti che era l'arrangiatore. Questo mio lavoro volevo farlo utilizzando proprio questo mondo di migliaia di suoni e con Danilo Ballo, nostro arrangiatore dei Pooh ormai da 14 anni. Abbiamo perso certo tanto tempo, però ad ogni brano abbiamo cercato di dare proprio il suono che apparteneva di più a quella canzone, per quello che raccontava, per quello che diceva e questo è stato secondo me meraviglioso. Anche per questo motivo ritengo questo lavoro molto particolare. Sono un tastierista probabilmente incallito e tutto ciò che è tastiera e mi ha sempre coinvolto. Per cui questo pensiero, questa voglia, questo desiderio di realizzare un lavoro mio, personale, con tutto ciò che appartiene poi al mio mondo di suoni, che è questo, li ho messi tutti in questo lavoro, è anche per questo che mi sono divertito. E poi devo dire che, in virtù di questo discorso che sto facendo, ha un suono, un impatto sonoro molto potente, molto forte [...]».

Fabio Martini ha domandato cosa ha spinto Facchinetti a scegliere "Un mondo che non c'è" come primo singolo. Roby Facchinetti: «[...] musicalmente ci sono queste strofe molto raccontative e poi questo inciso molto ampio, molto spiegato, che è un po' anche una delle mie sfaccettature. Infatti io in questo lavoro ho cercato se non altro di mettere un po' dentro le mie sfaccettature musicali. Io ho scritto "Parsifal", "Uomini soli", "Tanta voglia di lei", "Piccola Katy" piuttosto che "Dammi solo un minuto". Per cui qui ho messo ad esempio lo strumentale, che anche questo è una mia sfaccettatura che amo moltissimo, ho sempre amato gli strumentali [...]. Questo brano che ha una strofa un po' raccontativa [...] è un po' come "Uomini soli" che si racconta nella strofa e poi c'è questa apertura e questo mio modo di vivere, di concepire [...]».
Fabio Martini: «[...] i testi di Valerio arrivano con un titolo oppure arriva solo il testo?».
Roby Facchinetti: «Alcune volte col titolo. A volte addirittura c'è solo il titolo e due frasi che ti danno comunque la sensazione dell'argomento [...]. Si affrontava il brano, [...] Valerio faceva una prima strofa e l'accenno anche dell'inciso per capire, perché purtroppo molte volte mi sono trovato anche a discutere con Valerio che mi portava un testo, lo leggevamo, io avevo lo strumento magari a portata di mano, dicevo "Valerio hai fatto un capolavoro, straordinario, bellissimo! Vado a casa, lo provo!". Oppure me lo dettava lui al telefono e poi me lo mandava via email e lo provavo al pianoforte che, letto, era veramente una cosa emozionante [...]».

Fabio Martini ha cercato di chiedere qualche anticipazione in merito al prossimo tour del gruppo: «Questo cinquantennale dei Pooh ancora non avete iniziato a lavorarlo».
Roby Facchinetti: «Il giorno 1, che è martedì [...] ho proprio un incontro con loro, c'è una riunione con altre persone proprio per il cinquantennale che noi abbiamo già iniziato insomma a parlare e capire un po' di cose, per cui è già iniziato il lavoro [...]».

Guido Tognetti a sua volta ha posto una domanda sull'aspetto organizzativo della realizzazione del nuovo progetto di Roby: «[...] come lavora in studio Roby Facchinetti quando va a lavorare al suo album [...]?».
Roby Facchinetti: «[...] a calendario aperto, senza dei paletti, orari. Nell'ambito delle incisioni ci sono chiaramente delle priorità, come fare prima le basi prima di cantare, perché più roba c'è più ti senti confortato. Poi fai i canti, poi dopo i canti fai le ultime cose [...]».

Facchinetti ha poi spiegato come sta procedendo la stesura della scaletta del suo prossimo tour: «Da 1 a 10 sono a 5, ho già fatto una prima scelta. Ho verificato i brani, sono quei brani che magari sono stati fatti dal vivo pochissimo, in una tournée, due tournée al massimo, alcuni proprio per niente ed è bello per quello. E allora dev'essere questo lo spirito del concerto, però vanno verificati, devo capire. Poi un concerto deve assolutamente avere una dinamica, che è importantissimo. Questo album lo voglio fare tutto dal vivo, qui già un'ora comunque di repertorio e di musiche che se ne va. Poi devo andare a prendere qua e là i brani più vicini a quello che sono il mio modo di essere, più facchinettiani [...]. "Dall'altra parte" quasi sicuramente lo farò dal vivo perché questo è un brano simbolo della scrittura di Valerio. Fra l'altro è nato anche in un modo insolito. Noi abbiamo due brani, due episodi strani: "Piccola Katy", che era una poesia che lui aveva scritto che io una notte con dei miei amici, rientrando da un addio al celibato io ho accennato al pianoforte sta roba "oh-oh" per coinvolgerli tutti ed è nato "Piccola Kary" più o meno in questo modo. E lui la seconda volta che andò in Russia scrisse... "Valerio, perché non mi scrivi un po' di cose tue, impressioni e poi io tengo, ci provo magari a musicarla". Lui l'aveva già fatta con una metrica abbastanza precisa, io ho fatto questa musica, poi l'abbiamo sistemata un po'. È nato prima il testo, lui è stato veramente completamente libero di scrivere tutto quello che potevano essere le sue impressioni ed è una grande fotografia della Russia di quel momento».
Fabio Martini: «[...] in questa prima fase ci saranno questi quattro concerti [...]».
Roby Facchinetti: «[...] questa è un po' un'anticipazione di quello che sarà il tour estivo che dovrebbe iniziare la fine di giugno, i primi di luglio, agosto [...] su tutto il territorio [...]».

Fabio Martini ha successivamente fatto una domanda che tutti i fan dei Pooh si sono posti: «[...] ma adesso che succede senza i testi di Valerio?».
Roby Facchinetti: «[...] c'è già la risposta. Non la posso dare ora [...]. C'è già la risposta e devo dire che mi piace molto [...]».

Guido Tognetti ha domandato in merito alla copertina di "Ma che vita la mia": «[...] è nata subito così l'idea [...]?».
Roby Facchinetti: «[...] varie prove, piccoli esperimenti, neanche tanti [...]. La fotografia deve avere un'anima, deve trasmettere qualcosa. Il perché di questo mio primo piano perché è un'espressione intensa, bella, convinta, mi è piaciuta per quello [...]. Nell'interno [...] ho cercato di raccontare fotograficamente un po' quello che è il senso del testo, il contenuto del testo [...]. Un ringraziamento ai Pooh, alla storia che mi hanno regalato. Ai Pooh che mi hanno dato la possibilità di fare questo lavoro, di fare la musica come io ho sempre voluto e desiderato e questo lavoro lo voglio dedicare anche a loro e ringraziare per tutto quello che mi hanno dato».

 

Il sito di RADIO RTR 99 dove ascoltare in streaming o procurarsi le app dedicate: www.rtr99.it
La pagina Facebook della radio: www.facebook.com/radiotiricordi
Per conoscere la storia di "Retropalco", scoprirne gli ospiti ed ascoltare i podcast: www.retropalcortr.it

Fabio Martini, Roby Facchinetti, Guido Tognetti
Fabio Martini, Roby Facchinetti e Guido Tognetti negli studi di Radio Ti Ricordi RTR 99.

Autore - La Redazione