"Ciao Valerio", quinta parte - Stefano D'Orazio ricorda Valerio Negrini - Mercoledi' 08.01.2014
Prosegue con questo articolo il racconto dell'evento "Ciao Valerio" organizzato per il 03 gennaio al Teatro Donizetti di Bergamo.
Dopo il ricordo di Negrini condiviso da Dodi Battaglia e di cui abbiamo scritto nell'articolo "Ciao Valerio", quarta parte - Dodi Battaglia ricorda Valerio Negrini, è salito sul palco l'ex batterista del gruppo, Stefano D'Orazio. Ha parlato di Valerio Negrini come di un uomo che si sentiva insofferente nei confronti delle regole, e proprio le regole che guidavano la linea di condotta del gruppo contribuirono a fargli maturare la decisione di lasciare i Pooh: «Ha avuto questo momento di grande fortuna perché ha liberato la sua mente da tutte le regole ed ha cominciato a fare la cosa che ha sempre sognato di più, cioé quella di viaggiare, di andare in giro per il mondo ed ogni volta tornare con una emozione che diventava una poesia che poi diventava una canzone».
D'Orazio ha parlato di Valerio come di un uomo che sì viaggiava molto, ma non faceva il turista, gli piaceva scoprire i luoghi, le popolazioni, imparare nuove lingue. Ha spiegato che a trent'anni prese la patente e l'anno dopo gareggiò in Formula 3, per poi smettere.
Il racconto di D'Orazio ha preso una pausa quando sono saliti sul palco i doppiatori Massimo Braccialarghe, Franco Mannella e Sandro Acerbo per proporre "Inca", presente in "Voci per Valerio", il lavoro di Christian Iansante contenuto nel "Pooh Box".
Ripresa la parola, Stefano D'Orazio ha così introdotto le due canzoni che di lì a poco avrebbe interpretato: «Con Valerio avevo una grossa complicità, lui in qualche modo è sempre riuscito a identificare le mie fragilità dai miei racconti di vita, in qualche maniera capiva perfettamente come ero fatto. E alla fine scrisse un paio di canzoni su di me». Entrato in scena Roby Facchinetti, il pubblico ha postuto ascoltate "Le donne mi hanno detto" e "Giulia si sposa".
E' poi cominciato il racconto, sempre da parte di Stefano, di come Canzian è approdato nei Pooh, durante il quale ha spiegato che, dopo l'addio di Riccardo Fogli, il gruppo meditò di continuare nella formazione a tre dopo aver provinato un elevato numero di bassisti: «Ci segnalarono questo ragazzo che fra l'altro aveva già conosciuto Roby ad Asiago durante un Festivalbar e andammo a prenderlo alla stazione di Bergamo. Nevicava, erano forse i primi di gennaio. Con Lucariello in macchina passammo con il Mercedes, vedemmo questo signore con un pelliccione fino a terra, stivali rossi, capelli lunghi. Lucariello disse "Vai vai vai!". Ed invece ci siamo fermati, lo abbiamo caricato, lo abbiamo conosciuto ed è cominciata un'avventura straordinaria con lui, Red Canzian».
Continua con "Ciao Valerio", sesta parte - Red Canzian ricorda Valerio Negrini.
Autore - La Redazione