Red Canzian: "Testimone del tempo" per raccontarsi agli altri - Giovedì 11.01.2018
Il percorso professionale di un artista prevede impegno, sfide,
studio, ma anche cambiamenti di rotta, se non vere e proprie
"rivoluzioni" anche personali. Concluso il 30 dicembre 2016 il
lungo sodalizio con gli altri componenti dei Pooh, durato ben 43
anni, Red Canzian ha lasciato che il 2017 trascorresse in una
apparente tranquillità, fatta di incontri con i fan per la
presentazione del libro scritto con la figlia Chiara dal titolo
"Sano
vegano italiano", edito da Rizzoli lo scorso 23
febbraio. In realtà dietro le quinte era in lavorazione il nuovo
album del musicista trevigiano, il terzo della sua carriera
solista.
A partire dallo scorso autunno Canzian ha cominciato a fornire
sempre più spesso piccoli indizi sull'andamento della produzione
dei testi e sull'incisione, anticipando inoltre che nel titolo
dell'album sarà contenuta la parola "tempo". Ma la notizia che
più di tutte ha piacevolmente sorpreso il suo pubblico è stata
quella relativa alla sua partecipazione al Festival di
Sanremo di quest'anno con il brano dal titolo "Ognuno
ha il suo racconto", firmato dal cantautore Miki Porru.
Certo sarà un Festival quantomeno particolare per i fan
dei Pooh, in quanto alla manifestazione parteciperanno anche
Roby Facchinetti e Riccardo Fogli in duo, ma come Red ha avuto
occasione di dichiarare al Corriere della Sera, «Gli auguro di
vincere, io mi accontento di arrivare nei primi dieci. Il
Festival è come una grande fiera della musica, non la vivo come
un'Olimpiade con l’ansia della gara».
Canzian ha affermato di considerare i Pooh un capitolo chiuso
della sua storia artistica, di desiderare un ritorno al rock.
Per fare questo ha realizzato un concept album la cui
distribuzione partirà nel mese di febbraio. "Testimone del
tempo", questo il titolo del suo nuovo lavoro
discografico, si propone di essere un compendio della carriera
di Red, cominciata con il gruppo dei Prototipi, per passare poi
ai Capsicum Red con i quali ha pubblicato nel 1971 i primi 45
giri: "Ocean / She's a stranger" e "Tarzan /
Shangrj-là", nel secondo caso con il lato A a firma di
Franco Battiato ed inciso a Londra. Poi nel 1972 l'uscita
dell'LP progressive dal titolo "Appunti per una idea fissa",
il passaggio alla band Osage Tribe e nel 1973 il suo ingresso
definitivo nei Pooh come bassista in sostituzione di Riccardo
Fogli.
Riferendosi all'album del 1972, Canzian ha raccontato: «Facevamo
progressive, una musica che ti rimane sotto pelle, che ti fa
sentire un guerriero. Per chiudere il cerchio, il mio nuovo
disco finisce con un brano prog rock di otto minuti scritto da
Renato Zero». Ma il cantautore romano non è l'unico ad aver
contribuito al progetto discografico: figurano anche Enrico
Ruggeri, Ivano Fossati ed Ermal Meta. Di Ruggeri esiste un
precedente con il brano "Capita
a volte che poi ci si trovi soli" dall'LP "Io
e Red" del 1986, mentre Fossati ha posto la firma
sul testo di "Tutto
si illumina" dall'album "L'istinto
e le stelle" del 2014.
Un discorso a parte merita Miki
Porru, il cantautore originario di Bologna che, giovanissimo,
nel 1986 siglò una prima collaborazione firmando "Sogno
messicano", per poi scrivere ben nove dei dodici
brani di "L'istinto e le stelle".
Altre collaborazioni illustri che figureranno nei crediti
dell'album saranno quelle con l'orchestra sinfonica di Budapest,
Phil Mer e Davide Tagliapietra (figlio di Aldo, cantante delle
Orme) come arrangiatori, Chiara Canzian come corista.
Ma "Testimone del tempo" non sarà un lavoro a sé
stante, bensì la base di partenza per un progetto molto più
ampio che sfocerà in un tour teatrale la cui finalità sarà,
nelle intenzioni di Canzian, di «raccontare al pubblico,
soprattutto quello più giovane, cosa si sono persi. Sarà come un
TG musicale. Ci saranno le canzoni, ma anche visual che per
immagini passeranno da Kennedy alla rivoluzione delle minigonne
o la guerra in Vietnam».
Il Festival di Sanremo che vedremo dal 6 al 10 febbraio
su RAI1 e Radio2 dal Teatro Ariston si preannuncia essere una
edizione densa di novità: direttore artistico è il cantautore
Claudio Baglioni, il quale presenterà la kermesse affiancato
dall’attore Pierfrancesco Favino e dalla showgirl Michelle
Hunziker. Cancellata la formula delle eliminazioni, i brani
potranno avere una durata anche fino a quattro minuti,
quasi un minuto in più rispetto alle edizioni precedenti. Venti
i big in gara: oltre a Red Canzian, Roby Facchinetti e
Riccardo Fogli, parteciperanno Annalisa, Diodato e Roy Paci,
Enzo Avitabile e Peppe Servillo, Decibel, Elio e le Storie Tese,
Ermal Meta e Fabrizio Moro, Giovanni Caccamo, Le Vibrazioni,
Luca Barbarossa, Lo Stato Sociale, Mario Biondi, Max Gazzè, Nina
Zilli, Noemi, Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico, Renzo
Rubino, Ron, The Kolors.
Le nuove proposte saranno Alice Caioli, Eva, Giulia Casieri,
Leonardo Monteiro, Lorenzo Liguori, Mirkoeilcane, Mudimbi,
Ultimo.
Per quanto riguarda gli ospiti internazionali, potranno salire
sul palco a patto che interpretino un brano «che abbia una
matrice italiana», come ha spiegato Baglioni in occasione della
conferenza stampa tenuta il 09 gennaio. «Vogliamo riportare
Sanremo a quello che era negli anni in cui ho cominciato a
sentirlo da giovane». Esclusa la partecipazione di ospiti
provenienti da Hollywood, giudicati non pertinenti alla
manifestazione canora. Saranno invece presenti ospiti comici.
Questo nuovo album e la partecipazione al Festival di Sanremo ci offriranno un Red Canzian sotto una nuova luce, libero dai vincoli stilistici ed espressivi che per tanti anni hanno caratterizzato i Pooh, connotandoli in modo immediatamente riconoscibile. Vincoli che hanno comportato per ogni componente del gruppo la rinuncia a parte della propria identità artistica. Sarà un Canzian da scoprire e riscoprire, grazie anche alle collaborazioni ed alle importanti firme che troveremo in "Testimone del tempo".
Autore - Michaela Sangiorgi