Dodi Battaglia ospite di Red Ronnie con la musica come motore della vita - Prima parte - Lunedì 18.12.2017
Mercoledì 06 dicembre Dodi Battaglia è stato ospite delle
semifinali di FIAT Music, evento condotto da Red
Ronnie al Teatro Ariston di Sanremo: in gara ventidue artisti e
gruppi emergenti, ragazzi e ragazze che fanno musica propria. Il
chitarrista bolognese ha assistito alle esibizioni direttamente
dal palco commentando con Red Ronnie, alias di Gabriele
Ansaloni.
I primi ad esibirsi sono stati i Getting Louder, seguiti da
Carlotta Zentilini, End Game, Pietro Annibale.
All'arrivo di Dodi, Red Ronnie lo ha presentato così: «Uno
straordinario musicista, un chitarrista, una persona a cui
l'inattività sta stretta, tanto è vero che è già in tour [...].
Quando guardo lui mi viene in mente Keith Richards non perché
abbia i segni di Keith Richards sulla faccia, ma perché Keith
Richards mi disse: "Io sono un chitarrista, devo suonare,
non posso aspettare Mick Jagger che decide cosa fare, cosa no.
Io vado in giro!"».
Cosa c'è di più bello per chi ha, come me, come noi, la musica come motore della vita, come passione vera?. Dodi Battaglia
Dodi ha replicato: «Senza scomodare personaggi così internazionalmente famosi, basta rimanere vicino a noi, io voglio citare una frase che diceva sempre Pino Daniele: "Un musicista fa musica finché campa!". Cosa c'è di più bello per chi ha, come me, come noi, la musica come motore della vita, come passione vera? E poi se abbiamo anche la botta di fondale di fare diventare questa passione un mestiere, dobbiamo ringraziare Iddio, la fortuna, il pubblico che ci ha permesso di fare quello che volevamo fare da quando eravamo bambini».
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Al termine dell'esibizione di Luana Barnabà Red Ronnie ha commentato come sia bello vedere tanto entusiasmo. «Sicuramente sì», ha convenuto Battaglia. «Ma vedo un atteggiamento molto professionale. Mi ricordo quando facevo questi concorsi per i primi complessi, eravamo veramente degli scalzacani, disgraziati della musica. Mentre devo dire che questi ragazzi qui siamo al semi professionismo, non è il gruppo che si sta mettenso insieme [...]. Ho collezionato nel corso degli anni diverse cose molto belle che mi sono accadute, soprattutto sotto il profilo musicale come chitarrista, come autore, come cantante. Un giorno ho avuto la grande idea di fare con questo che è considerato, non solo da me ma da chiunque al mondo, il miglior chitarrista finger style del mondo ed è una persona straordinaria, un chitarrista bravissimo, una persona che quando la senti suonare dici: "Grazie Iddio ci ha dato Tommy Emmanuel!". Chi lo conosce lo sa apprezzare [...]. Ho avuto il grande onore di fare un disco con lui e di portarlo anche in tournée con me, non è facile e credetemi si sa che la vita è fatta di incontri e il mio incontro con Tommy mi ha portato a fare un disco con lui ed a vivere una esperienza che qualsiasi musicista che ama la musica come me, come noi, vorrebbe fare».
Credo che il mondo delle istituzioni, dei conservatori e il mondo della musica siano molto più vicini e credo che questo faccia bene a questi ragazzi, a chiunque dei nostri figli vorrà un domani diventare un musicista, perché vuol dire che uno che si iscrive a un conservatorio lo fa in previsione di salire su un palcoscenico come questi ragazzi e come ho fatto io nel corso degli anni e questo fa bene all'Italia e alla musica. Dodi Battaglia
Dopo il brano proposto da Roberta Finocchiaro, Red Ronnie ha
domandato a Dodi quanti riconoscimenti abbia ricevuto nel corso
della sua carriera. La risposta è stata: «Io e i miei colleghi
abbiamo avuto il numero di Telegatti più alto dopo una persona
che si chiama Mike Bongiorno, per cui tanti».
Red Ronnie: «Lui per la televisione, voi per la musica. Però il
riconoscimento più bello ieri sera gliel'hanno dato: gli han
dato il "Casco
d'Oro Autosprint"».
Dodi: «Il "Casco d'Oro Autosprint" è un riconscimento che
dà questa rivista internazionale che si chiama Autosprint
e l'ha dato a Fittipaldi, a Schumacher, a Senna, a Hamilton,
insomma ai più grandi piloti di Formula Uno. Siccome io oltre a
suonare ho avuto una parentesi anche sportiva automobilitstica
abbastanza positiva in cui ho fatto delle cose belle, mi son
tolto anche delle soddisfazioni, ieri sera ho avuto questo
riconoscimento, ma non è stato il riconscimento più bello della
mia vita. Il riconoscimento più bello della mia vita mi è stato
attribuito il 24 di luglio ques'anno [...]. Nell'86 un
giornalista di Stern, una grande rivista tedesca che è
un po' come l'Espresso e Panorama da noi, mi
diede un premio come miglior chitarrista europeo [...]. Il 24 di
luglio il Conservatorio di Matera mi ha attribuito una cosa che
io veramente sono rimasto senza parole e avevo le lacrime agli
occhi: mi
è stata attribuita una laurea ad honoris in chitarra jazz,
per cui praticamente mi sono laureato al conservatorio, al
secondo livello [...]. I conservatori non danno mai le lauree ad
honoris, le lauree ad honoris causa vengono date solo dalle
università, al conservatorio ti spari dieci anni e poi fai
l'esame. Per cui sono l'unico strumentista che ha avuto questa
roba. Mi sono informato bene [...] e c'è un altro musicista che
ha avuto la laurea honoris causa, non sono l'unico al mondo:
l'altro che l'ha avuta si chiama Ennio Morricone [...], ma lui
l'ha vinta in quanto autore, io in quanto strumentista. Ma la
cosa più bella credo sia che, dopo questa laurea attribuita a
uno che come dice il nostro amico Mingardi, si è l'aureato
all'università del palcoscenico, praticamente metta insieme
quello che è il mondo delle grandi istituzioni, per cui i
conservatori, quello, se mi permettete, un po' ingessato [...],
quelli che difficilmente riconoscono la nostra maniera di fare
musica in quanto musica vera. A questo punto credo che il mondo
delle istituzioni, dei conservatori e il mondo della musica
siano molto più vicini e credo che questo faccia bene a questi
ragazzi, a chiunque dei nostri figli vorrà un domani diventare
un musicista, perché vuol dire che uno che si iscrive a un
conservatorio lo fa in previsione di salire su un palcoscenico
come questi ragazzi e come ho fatto io nel corso degli anni e
questo fa bene all'Italia e alla musica».
Fine prima parte. Continua...
Autore - Michaela Sangiorgi