"e la storia continua...": recensione e considerazioni - Venerdi' 27.10.2017
La statura di un artista al giorno d'oggi si misura in base al
successo che riscuote, a quanto appare e da quanto se ne parla,
in special modo esulando da quell'arte che dovrebbe essere il
solo motivo per cui lo si dovrebbe citare.
Sotto la bravura, la capacità tecnica ed il saper gestire il
proprio dono, c'è sempre una persona. Purtroppo molto spesso le
doti umane, che includono empatia, onestà, correttezza e tutte
quelle caratteristiche che, nel senso comune e vero del vivere,
ci fanno considerare qualcuno come una bella persona o comunque
qualcuno che sappia anche solo stare al mondo, sono del tutto
sottovalutate.
Questa piccola premessa, che sembrerebbe immotivata in questo
ambito, è invece doverosa quando si parla del sig. Donato
Battaglia, al secolo "Dodi" (o "Dody" per quelli
più anziani) dei Pooh. Sì, dei Pooh e non "ex-Pooh"
perchè come affermato, neanche tanto tra le righe da due terzi
dei Pooh (quelli che erano rimasti dopo l'anno 2009 ed intorno a
cui si sono riuniti i restanti per il tour "Reunion"
dell'anno scorso) e come sosteniamo noi, si diventa "ex"
solo di qualcosa che resta a dispetto di chi se ne va.
Dodi è stato sempre una persona coerente, leale e di parola fin
dal suo ingresso 49 anni fa nel gruppo fondato dal suo amico e
concittadino Valerio Negrini: un ragazzo di 17 anni che tiene
fede alla promessa di non rivelare a nessuno che dal settembre
1968 avrebbe fatto parte di quella band che sarebbe diventata la
più importante sulla scena musicale italiana. Quella stessa
coerenza che non gli ha mai fatto rinnegare la sua appartenenza
ai Pooh neanche dopo che "il gioco è finito" (citazione
dolce-amara che chi vuol capire capisce...) e che gli ha fatto
portare nel suo tour dopo il 30 dicembre 2016 quelle stesse
canzoni che ha cantato e suonato per tutta la sua carriera,
anche quando avrebbe potuto affermare la sua statura di
chitarrista in ambito internazionale.
Dodi ripropone la sua musica in "e la storia continua...", una storia che non può essere diversa da quella dei Pooh dopo una militanza quasi cinquantennale.
Dodi continua a tenere alto il nome e la storia dei Pooh,
mentre gli altri suoi colleghi legittimamente pensano al "dopo".
Lo dimostra anche il fatto che non viene effettuato alcun
distinguo tra cose scritte da chi o per chi: esiste solo l'amore
ed il rispetto per la musica dei Pooh ed il sogno di Valerio.
Era inevitabile che, a coronamento di un tour partito in sordina
ma che in realtà ci ha accompagnati durante l'intera estate
raggiungendo le cinquanta date, non venisse pubblicato un cd
live dell'ultima fatica di Dodi Battaglia. Ed era necessario,
così come ha detto Dodi, che questo tour venisse racchiuso in
una istantanea che fosse anche un ringraziamento a tutti coloro
che hanno vissuto l'evento nelle varie piazze d'Italia. La
piazza, una dimensione che ben si addice al musicista, dopo gli
“stordimenti” delle masse oceaniche degli stadi, a
riprova di quel contatto col suo pubblico che Dodi da sempre
cerca (basta ricordare i seminari davvero intimistici dove il
pubblico era racchiuso nel massimo di 200 unità).
A riprova che nessuno fermerà la musica, Dodi ripropone la sua
musica in "e la storia continua...", una storia che non
può essere diversa da quella dei Pooh dopo una militanza quasi
cinquantennale, in un disco davvero ben fatto, dalla grafica
accattivante e che mostra vari momenti del tour. Lo stesso
folder di dodici pagine che accompagna il disco fissa il
coinvolgimento del pubblico, i momenti piu intensi dell'artista
e della band (Marchionni – Genise – Del Pinto – Camerlengo) che
lo accompagna. I due CD, in bianco e nero, rappresentano davvero
le due facce di Dodi: quella del chitarrista amante del suo
stumento che non fa solo da accompagnamento delle melodie
e quella del musicista rock che si diverte a suonarlo. Ed in
questo disco si sente.
Nel primo CD sono racchiusi tredici tra i piu famosi successi
dei Pooh, quelli che da sempre nel corso degli anni abbiamo
ascoltato durante gli innumerevoli concerti a cui abbiamo
assistito. La particolarità consiste nel fatto che
stavolta a cantarli non è la voce di Facchinetti ben nota ma è
un'altra, mentre gli arrangiamenti sono quelli utilizzati nel
recentissimo tour Reunion ("Noi
due nel mondo e nell anima") o nel precedente "Opera
Seconda in Tour" ("Ci
penserò domani").
Il secondo CD, invece, è davvero piu interessante. Oltre ai
quattro brani tratti dall'ultimo lavoro di Dodi ("Dov'è
andata la musica") ci sono molte piece Pooh che
solitamente non abbiamo ascoltato nei loro concerti... almeno
non ultimamente: "Stagione di
vento", "Incredibilment
giù", "Che vuoi
che sia", "Cercami"
sono sicuramente propedeutici a quella che è l'idea di Dodi per
il suo prossimo tour teatrale dal titolo, non definitivo, di "Perle".
Se questo è solo un antipasto, sicuramente avremo modo di
partecipare ad un pranzo pantagruelico per gli amanti di questi
brani... piccoli capolavori un po' dimenticati.
A completamento delle diciotto tracce presenti nel secondo
disco, quelli che sono davvero “cavalli di battaglia”
dell' intera produzione Pooh. Insomma, un disco veramente
piacevole all'ascolto dove, chi ben conosce Dodi Battaglia e il
suo “chitarrismo”, sa che non ne resterà deluso.
L'integrazione dei musicisti della band rivela la bravura di quattro giovani professionisti.
Seguiamo quindi il dipanarsi della storia dei cinquanta anni
dei Pooh attraverso delle riletture che, per quanto rispettose
degli spartiti originali, rivelano negli arrangiamenti
l'approccio rock del chitarrista bolognese: da sempre sua
peculiarità, spesso sacrificato a quel "suono" di gruppo
costruito durante il loro cammino, costellato di successi ma
anche di scelte coraggiose. L'integrazione dei musicisti della
band rivela la bravura di quattro giovani professionisti scelti
da Dodi e sottoposti ad una di quelle prove che tanti sedicenti
"talenti" odierni, confezionati da major e media,
difficilmente affronteranno mai, ossia il palco e la sua dura
legge fatta di sacrifici e lavoro.
E' bello poter apprezzare brani vocalmente caratterizzati dagli
altri suoi compagni nell'interpretazione di Dodi, che
chitarristicamente può anche concedersi quelle "fughe"
negli ultimi anni appena accennate durante i concerti e che sono
da sempre uno dei pilastri fondamentali della filigrana del
sound dei Pooh. Se interpretazioni come quelle, ad esempio, di "Dammi solo un
minuto" e "Notte a
sorpresa" sanno dare nuovo colore a brani da sempre
fortemente caratterizzati vocalmente, possiamo davvero
immaginare che grandi emozioni proveremo al tour teatrale
annunciato per l'autunno 2018, in occasione del quale saranno
riproposte canzoni escluse dai live-set da anni o addirittura
forse mai proposte. Magari ascolteremo qualcosa anche dal
repertorio solista, chissà...
Per finire una nota a margine che è solo ed eslcusivamente
pensiero, ragionamento e azione di chi scrive. Ci è capitato di
leggere da qualche parte non troppe velate accuse verso Dodi di
aver “messo su una cover band” per suonare brani triti e
ritriti dei Pooh e che, probabilmente, dopo lo scioglimento del
gruppo ci si aspettasse una produzione ex novo da parte di tutti
gli artisti del gruppo. E allora via con le considerazioni...
Quando Dodi negli anni scorsi ha partecipato ad alcune serate
dei Palasport (tribute band dei Pooh) nessuno ha
gridato allo scandalo ma tutti hanno trovato piacevole quelle
performances. Nessuno, e dico nessuno, dei componenti della band
portata sul palco da Dodi ha voluto in qualche modo scimmiottare
voci o atteggiamenti di altri componemti dei Pooh. Ma se la
musica è quella, non esiste altro modo di poterla suonare... o
forse avreste preferito un "Parsifal"
suonato coi bongos e le nacchere?
Dodi è principalmente uno strumentista ed anche se si è
cimentato ai testi (con enorme successo), non è né facile né
semplice scrivere parole che possano ben adeguarsi alla musica.
Gli stessi Facchinetti & Fogli, nel loro disco a breve in
uscita ripropongono tre brani rivisitati del repertorio Pooh.
Certo... ci sono i testi firmati da Negrini, ma ricordo a tutti
ciò che da sempre è stato un “credo” per i Pooh... i
testi scartati non andavano bene per i Pooh... e questi testi
non li abbiamo ancora ascoltati per poter capire se elevarli
agli altari o gettarli nella polvere.
Lo stesso Canzian, per il nuovo disco che vedrà la luce nel
2018, si sta affidando ad Enrico Ruggeri e Miki Porru, quindi è
presumibile pensare che quello sarà un disco totalmente inedito.
In definitiva, "e la storia continua..." è un buon
disco, ed è proprio quello che ci si aspettava da Dodi
Battaglia. E chi veramente ama i Pooh e i suoi componenti,
questo lo sa.
Autori - Filippo Rizzo, Antonio Russo