Pooh - Io e te per altri giorni / Lettera da Marienbad

Io e te per altri giorni / Lettera da Marienbad
Lato B

Lato A e lato B della copertina.

Dati

  • Titolo = Io e te per altri giorni / Lettera da Marienbad
  • Pubblicazione = Maggio 1973
  • Data matrici = 05 giugno 1973
  • Versione = Singolo vinile 45 giri
  • Editore e codice = CBS 1640
  • Matrice lato A = CI 1640-1N
  • Matrice lato B = CI 1640-2N
  • Tipo audio = Stereo
  • Produttore = Giancarlo Lucariello
  • Arrangiamenti e direzione = Gianfranco Monaldi
  • Versione juke-box = CBS YD 340

Note sul singolo

È il primo singolo inciso con Red Canzian, entrato nel gruppo come bassista in sostituzione di Riccardo Fogli.

Altre note sul singolo...

Formazione

  • Dodi Battaglia = voce e chitarre
  • Red Canzian = voce e basso
  • Stefano D'Orazio = voce, batteria e percussioni
  • Roby Facchinetti = voce e tastiere

IO E TE PER ALTRI GIORNI

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce solista: Dodi Battaglia
  • Timing: 4:49 ca.

A quest'ora sanno già di noi
i problemi cominciano adesso
tutto è fatto ormai
Tu non sai la forza che mi dai
ma conosco i rimpianti che lasci
tu conosci i miei
C'è chi si stanca
di un uomo o di una donna per
amore che manca
per noi o solitudine o
delusi dal tempo
so bene che per noi non fu cosi
Lascio una donna
che crede solo in me
tu distruggi un uomo che il suo mondo
ha dato a te
Senza rispetto
si parlerà di noi
tutto questo io lo accetto
non si vive un'altra volta
Questo
per l'orgoglio mio di averti
basta
non potranno mai fermarmi
dimmi
che è cosi per te
chi può ridarci
gli anni persi?
Questo
fino all'ultimo dei giorni
niente
del passato può sfiorarci
niente
ci offenderà
nessuno al mondo
si permetterà
appartiene a noi
la nostra vita
Cena all'alba soli tu ed io
ciò che resta da fare domani
devo farlo io
Si risveglia in fretta la città
nei tuoi occhi un po' stanchi ritorna
la tua giusta età
Questa
è la cosa più importante
vieni
voglio uscire dalla gente
basta
star nascosti qui
non ha più senso
fare così
incomincia qui
la nostra vita

Note sulla canzone

Editore: Mascheroni Edizioni Musicali.
Incisa presso Milano Recording nei mesi di aprile - maggio 1973.
Sound Engineer: Guglielmo Berlenghini.
Ass. Sound Engineer: Franco Santamaria.
Supporti: nastro magnetico 16 piste.
Mixer Telefunken.

Si tratta del primo brano che Red Canzian ha registrato con i Pooh.
È stato presentato live per la prima volta il 10 luglio 1973 in occasione del concerto alla discoteca "Le Rotonde" a Garlasco (PV).
Nel 2014 il duinato al clavicembalo è stato inserito nel brano "Everytime I come around" del rapper 50 Cent, pubblicato sull'album "Animal ambition" e prodotto da Quincy Jones.

La canzone è stata successivamente pubblicata su:

chiave di violinoOrchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 12 violini, 4 viole, 4 violoncelli, 2 basso ad arco, 12 fiati.
La canzone orginale è in tonalità di SI minore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Io_e_te_per_altri_giorni

Commenti sulla canzone

Roby Facchinetti

“È uno dei primi brani che ho scritto per l’album Parsifal. Era un tentativo di uscire dalla forma-canzone che ci aveva caratterizzato fino a quel momento. Racconta la storia di due amanti che a un certo punto decidono di uscire dalla clandestinità e fuggire insieme: un testo assolutamente poetico nobilita una storia che nasce da una passione viscerale. La mia voce si fonde perfettamente con quella di Dodi. Pubblicato come primo singolo, resterà in cima all’hit parade per venti settimane”.

Pooh

“Durante la tourneé di Alessandra, Riccardo Fogli "colto da innamoramento per la ragazza del Piper", decise di dedicarsi tutto a Patty Pravo, lasciando gli amici Pooh "alla canna del gas". Disperati ma testardi, come solo i Pooh sanno essere, noi tre superstiti ci mettemmo alla ostinata ricerca di un sostituto e per selezionare le reclute, ci stabilimmo all'Hotel Roncobilaccio in cima all'Appennino sull'Autostrada del Sole, dove nella lavanderia magazzino mettemmo su la nostra "sala prove". Tutto lo stanzone era circondato da scaffalature stracariche di migliaia di rotoli di carta igienica, ottima per l'acustica, ma che lasciava presagire che tutto poteva finire in cacca! Gli aspiranti bassisti venivano da tutta Italia; si era sparsa la voce e discografici, impresari, ex compagni di scuola, elettrauti e assicuratori facevano a gara per proporre talenti da provinare. Risultato dopo tre mesi: i Pooh avevano deciso di restare in 3. "All'ultimo minuto", ci venne segnalato un chitarrista di Treviso che avevamo conosciuto come una "persona simpatica", ma che non avevamo preso in considerazione come bassista, in quanto chitarrista! Venne comunque invitato nel "Paradiso del Culo" (così avevamo ribattezzato la nostra sala prove); lo ascoltammo, lo guardammo a lungo e cominciammo a suonare qualcosa... dopo 0,30 secondi era un Pooh. Ci sembrava perfetto, ma per sicurezza lo collaudammo negli Stati Uniti, lontani da casa della serie "Hai visto mai!"... era il 15.2.1973, lui si chiamava Red Canzian." (1993)

Valerio Negrini

“Anno ottavo nella Nostra Storia: ogni riferimento a personaggi riconoscibili è fortemente voluto. Millenovecentosettantatre è una cifra ostile. Girala e dividila come vuoi, sempre qualcuno ci rimetteva, tranne gli Sceicchi. Quell'anno era stata dichiarata l'austerity, Israele festeggiava a cannonate lo Yom Kippur, le femministe non avevano più benzina per darci fuoco a tutti. 'Amor che a nullo amato amar perdona', aveva detto il collega Dante; come non dargli ragione. Se Washington aveva mal di testa per il Watergate, noi avevamo il fegato grosso per fughe in famiglia.
Il nostro testo diceva: C'è chi si stanca di un uomo o di una donna per amore che manca. A volte manca il proiettile per soluzioni più definitive, altre semplicemente il cervello. A molta fauna politica dell'epoca mancava la corrente al vergognimetro, l'avremmo chiamato più tardi Scandalo Lockheed. Ma dalla telenovela medioevale di Paolo e Francesca allo scivolone biondo del nostro coscritto, da compare Turiddu alla guerra di Troia, sempre l'uomo, la femmina e le loro corna hanno condizionato la Storia, dall'elmo vichingo a Novella 2000.
A quest'ora sanno già di noi. Con la famosa macchina del tempo, che per fortuna non va a succo d'Arabo, siamo parcheggiati al chiar di luna sotto il balcone dove vegliano il nostro eroe e la sua sirena, e li stiamo registrando
Lascio una donna che crede solo in me, tu distruggi un uomo che il suo mondo ha dato a te... Esatto! L'altro Lui ha accettato tutto, nel senso che si è ubriacato come un sioux e con l'accetta ha sfasciato tutta la casa, sanitari compresi, mentre l'altra Lei, falliti piccoli suicidi con impiccagione mediante nastro magnetico Ampex a due tracce e ingestione contemporanea di tutte le foto nuziali con vetro e cornice e di un polpettone di tre settimane, ha svuotato il conto corrente comune ed è segnalata su un volo per Acapulco.
Niente ci offenderà, nessuno al mondo si permetterà! Nessuno, gli avvocati sono gentilissimi.
Cena all'alba soli tu ed io. Buon appetito e buona fortuna amico, per un po' ci mancherai!
(Le Guerre Poohike (8) - continua in Parsifal)

LETTERA DA MARIENBAD

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voci soliste: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti
  • Timing: 4:24 ca.

Sono contento
si è alzato un po’ il vento
la nebbia cadrà
nasce il mattino
una notte di meno
ed eccomi qua
Laghi e pianura
la radio straniera
si sente da un po’
non sono stanco
la guida è sicura
ce la farò
Questi anni
chiusi in una lettera
la tua storia
la tua fuga inutile
l'uomo forte
che non sa sorriderti
il suo mondo
che ti annienta
Non ti avranno
un giorno di più
se tu
vorrai
ti aspetta laggiù
la nostra città
La mia casa
è ancora così
disordinata
e piena di sole
come vuoi tu
Strada privata
villa isolata
nascosta là
nell'ombra quieta
della pineta
abiti qua
La fontana
non è molto limpida
anche i fiori
sanno d'aria umida
Tutto intorno
sembra sopravvivere
mi domando
come hai fatto a viverci
Dal confine
all'alba per telefono
dissi solo
"son venuto a prenderti"
Eri sola
sola come al solito
fra un istante
tornerai a vivere

Note sulla canzone

Editore: Mascheroni Edizioni Musicali / Tiber .
Incisa presso Milano Recording nei mesi di aprile - maggio del 1973.
Sound Engineer: Gualtiero Berlenghini.
Ass. Sound Engineer: Franco Santamaria.
Supporti: nastro magnetico 16 piste.
Mixer Telefunken.

Questo brano non venne incluso nell’album Parsifal, tranne che nella versione Stereo8, ed apparve solo come facciata B di questo singolo, restando per molti anni inedita su album.
Marienbad, contrariamente a quanto ricordato da Negrini nel commento riportato di seguito, è una città della Repubblica Ceca, una storica località termale che deve il suo antico nome al significato tedesco di Marienbad (Bagni di Maria), pur chiamandosi oggi Mariánské Lázně. La città divenne nota negli anni '60 grazie ad un controverso film, L'anno scorso a Marienbad (1961) di Alain Resnais che, pur vincendo un Leone d'oro al Festival di Venezia e una candidatura agli Oscar come miglior sceneggiatura originale, non incontrò il gradimento del pubblico, divenendo oggetto di feroci parodie. Le suggestioni di trama e ambientazione del film potrebbero essere stata la fonte d'ispirazione di Negrini.
La canzone è stata successivamente pubblicata su:

chiave di violinoOrchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 12 violini, 4 viole, 4 violoncelli, 2 bassi ad arco.
La canzone originale è in tonalità di LA maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Lettera_da_Marienbad

Commenti sulla canzone

Valerio Negrini

“Uno dei dogmi dell'etica Lucarelliana (il produttore) era che le parole delle canzoni e il loro significato dovevano essere decifrati goccia a goccia dal pubblico, come gli enigmi di Turandot e quindi meno si capiva, meglio era. L'atmosfera doveva essere crepuscolare, l'eco doveva confondere vocali e consonanti... chiarezza = volgarità. Se una parola aveva un suono affascinante nulla vietava di usarla a sproposito... come ad esempio Marienbad, amena località termale germanica (tipo Abano Terme e Fiuggi) che si vide appioppare una storia di fatiscenti ville baronali da cui strappare la donna amata prigioniera dell'"orco"." (1993)

Note sul singolo

Foto del vinile

Lato A    Lato B

Versione per i juke-box

Etichetta: CBS YD 340
Formato: Vinile 45 giri, versione promozionale
Pubblicazione: 1973
Tracce: Lato A "Io e te per altri giorni" - Lato B "Lettera da Marienbad"
Busta: Standard forata.

Etichetta

Lato A

Spartiti

Spartito    Spartiti

Spartito    Spartiti

Rassegna stampa

29 aprile 1973 - TV Sorrisi e Canzoni - Numero 17 - Pagina 78 - "Questi i nuovi Pooh dopo la fuga (romantica) di Riccardo", di F. S.

29.04.1973 - TV Sorrisi e Canzoni - Numero 17 - Pagina 78 - Questi i nuovi Pooh dopo la fuga (romantica) di Riccardo, di F. S.    29.04.1973 - TV Sorrisi e Canzoni - Numero 17 - Pagina 78 - Questi i nuovi Pooh dopo la fuga (romantica) di Riccardo, di F. S.    29.04.1973 - TV Sorrisi e Canzoni - Numero 17 - Pagina 78 - Questi i nuovi Pooh dopo la fuga (romantica) di Riccardo, di F. S.

Con un'investitura ufficiale, simile nella forma a quella che nel medioevo celebrava la nascita di un nuovo cavaliere, Red Canzian (l'accento va posta sulla seconda a poiché il ragazzo è veneto) è stato ammesso nell'ordine dei Pooh. È diventato così a tutti gli effetti, compresi quelli economici, un componente del complesso che ha recentemente perduto Riccardo Fogli, travolto dal ciclone biondo Patty Pravo [...].
Prima che scoppi la grande estate delle serate [...], i Pooh compiranno il solito rituale che precede l'incisione di un nuovo disco: prima se ne staranno un po' a Bergamo, da Roby Facchinetti, l'autore delle musiche, poi andranno [...] in ritiro a Roncobilaccio, in un albergo tra Firenze e Bologna, che è nascosto su una collina dell'autostrada del Sole. È lì che vivono in perfetta comunione quando devono produrre la loro musica.
Adesso stanno per tornarci perché devono ultimare, prima del grande caldo, un nuovo 45 giri e il loro terzo album. Come saranno i nuovi dischi? «Come quelli di prima, ma realizzati tenendo conto dell'evoluzione della musica. Noi cerchiamo di mantenerci in linea con il nostro genere, ma senza dimenticare quel che accade al di fuori del nostro microcosmo. È chiaro, comunque, che non ci metteremo a fare del rock!» [...].