Un messaggio senza eta' viaggia da quel mondo... - Lunedi' 22.08.2016
Quest'anno i Pooh si scioglieranno.
Nella storia della musica pop e rock, raramente altri gruppi hanno superato due decenni più o meno con la stessa formazione, senza stravolgimenti di rotta o ripensamenti o stanchezze o autocelebrazioni che finivano solo per appannare la loro storia.
Quest'anno i Pooh saluteranno il loro pubblico per l'ultima volta.
Se fosse accaduto sei anni, fa quando uscì l'album omonimo del video riportato più sotto, Valerio ed i suoi amici avrebbero potuto ritenersi soddisfatti, perchè nel "suono" e nelle parole di questo brano c'è la summa di tutta la loro storia.
Che siano tre, quattro o cinque non importa: i Pooh hanno attraversato la storia della musica italiana degli ultimi cinquant'anni ed hanno lasciato un segno incancellabile, imitati ma inimitabili, come devono ammettere anche i loro tanti detrattori.
Valerio non aveva voluto che il suo sogno finisse ed era riuscito a scuotersi da quel torpore creativo in cui versava negli anni precedenti, riuscendo a scrivere tutte e undici le canzoni dell'album, come non faceva ormai dai tempi di "Parsifal", ed aveva contagiato con il suo entusiasmo i suoi tre amici, riaccendendone la volontà di continuare.
Se fosse accaduto sei anni fa, anche io avrei accettato un commiato così, come del resto sto accettando quello che sta per arrivare adesso, tre anni dopo che la lampada sulla scrivania di Valerio si è spenta.
Che siano tre, quattro o cinque non importa: i Pooh hanno attraversato la storia della musica italiana degli ultimi cinquant'anni ed hanno lasciato un segno incancellabile, imitati ma inimitabili, come devono ammettere anche i loro tanti detrattori.
Anche se il tempo è passato e tutti conosciamo per esperienza diretta il suo implacabile scorrere, pretendiamo che certe cose non finiscano mai, che loro non debbano mai scendere dal palco e che restino immutati, cristallizzando i nostri momenti migliori attraverso le loro canzoni, dimenticando che dal 2017 a noi resteranno proprio quelle loro canzoni e a loro i nostri sguardi e le nostre voci.
Non è cosa da poco, per chi spera in una terra "dove il pane sa di pane e nessuno muore" come, grazie a loro, abbiamo un po' creduto tutti...
Autore - Antonio Russo