Pooh - Poohlover

Poohlover
Lato B

Lato A e lato B della copertina.

Dati

  • Titolo = Poohlover
  • Pubblicazione = Settembre 1976
  • Data matrici = 21 luglio 1976
  • Versione = Vinile 33 giri
  • Editore e codice = CBS 86015 (vinile) CBS 40 S 86015 (musicassetta) CBS 42 S 86015 (stereo8)
  • Tipo audio = Stereo
  • Produzione artistica e realizzazione = Roby Facchinetti, Stefano D'Orazio, Dodi Battaglia, Red Canzian
  • Arrangiamento e direzione archi = Gianfranco Monaldi
  • Orchestra Sinfonica della RAI Milano composta da 21 elementi
  • Fonico = Ezio De Rosa
  • Recordista = Antony Pisanello
  • Registrato presso gli studi Idea Recording della CGD a Milano, in Via Quinitiliano, nei mesi di gennaio, febbraio, marzo 1976
  • Supporto = Nastro magnetico 24 piste
  • Mixer Telefunken
  • Transfer = Idea Transfer a cura di Marco Inzadi
  • Foto interna = Mauro Balletti
  • Art Director = Luciano Tallarini
  • Foto di copertina = Tiziano
  • Incluso un poster in cartoncino.

Note sull'album

A partire da questo album non appariranno più i nomi dei componenti sotto il logo del gruppo, cambiato in favore di quello nuovo disegnato da Luciano Tallarini, mentre l'immagine del gomitolo e il titolo (gioco di parole con il termine pullover) furono idee di Valerio Negrini.
L'album si presenta nella veste grafica più spartana a busta, con all'interno la dust-sleeve bianca con testi scritti in verde ed un poster in cartoncino riproducente la foto presente sulla copertina del singolo Linda.
Anche non essendo tecnicamente un album concept, il tema portante di questo album è l'emarginazione, rappresentata in modo eloquente in alcune figure protagoniste delle canzoni: l'ex detenuto di Il primo giorno di libertà, lo zingaro di Gitano, l'omosessuale di Pierre, l'alieno di Uno straniero venuto dal tempo, la prostituta di Tra la stazione e le stelle e in senso lato nelle restanti canzoni.

Altre note sull'album...

Formazione

  • Dodi Battaglia = voce, chitarre e plettri
  • Red Canzian = voce, basso e violoncello
  • Stefano D'Orazio = voce, batteria e percussioni
  • Roby Facchinetti = voce, pianoforte e tastiere

Il primo giorno di liberta'

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce solista: Roby Facchinetti
  • Timing: 3:36 ca.

Mentre riconosco il sole della mia città
io respiro il primo giorno mio di libertà
sul tuo viso in un istante
conto indietro la mia età
peccato che sia
già spesa a metà
Trema il tuo silenzio dolce fra le mani mie
amo confrontare te con le mie fantasie
che han difeso la mia mente
fino ad un minuto fa
dal sonno che poi più sogni non ha
Dolcemente, serenamente
bevo l'acqua alla tua sorgente
io ti leggo dentro e ti viaggio dentro e anche se laggiù
l'aria entrava a stento
io sulla pelle sentivo il vento tuo
Dolcemente, serenamente
s'asciuga il tempo sulla mia fronte
tu che mi conosci lo sai che non mi nasconderò
gli occhi non li abbasso
non devo niente al mondo adesso io
Batte il sole sulla strada e ci riscalda già
io respiro il primo giorno mio di libertà
guardo in faccia la mia vita
e di meglio non vorrei
adesso che tu davvero ci sei
Dolcemente serenamente
s'asciuga il tempo sulla mia fronte
tu che mi conosci lo sai che non mi nasconderò
gli occhi non li abbasso
non devo niente al mondo adesso io

Note sulla canzone

Editore: Edizioni April Music / EMI Songs Edizioni Musicali.

chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di FA maggiore.
Accordi:http://wikitesti.com/index.php/Il_primo_giorno_di_libert%C3%A0

Gitano

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Dodi Battaglia
  • Voci soliste: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti
  • Timing: 4:21 ca.

Io sono qui
non ho più il passaporto
la gente mia
mi ha dichiarato perso
e il mio violino l'han spezzato già
Questa città
non canta intorno al fuoco
ma sguardi ha
che vedono nel buio
e lo straniero ha gli occhi di una spia
Voglio entrare
posso farcela a pagare e poi
so imparare
la mia lingua non la parlo più
camminavo sulla fune ed ho coraggio, sì
dite cosa devo fare ed io mi fermo qui
e dormire
nelle case senza ruote e poi
respirare
le stagioni e il fumo insieme a voi
far l'amore soffocando mentre corre via
la sirena lungo il ponte della ferrovia
Io sono qui
i fuochi sono spenti
i troppi sì
son sabbia sotto i denti
e sono un'ombra dietro a un vetro ormai
Voglio uscire
voglio polvere e chitarre io
per dormire
voglio tende colorate io
voglio sole, grida e vino da cadere giù
voglio ruote sulla strada e non fermarmi più

Note sulla canzone

Editore: Edizioni April Music / EMI Songs Edizioni Musicali.

chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di LA minore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Gitano_-_Pooh

Commenti sulla canzone

Roby Facchinetti

«È una fotografia in bianco e nero sulla difficile vita quotidiana dei nomadi che vivono in una grande città. Anche in questo caso siamo stati degli antesignani: nel 1976 la parola Rom era sconosciuta ai più».

Pierre

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce solista: Roby Facchinetti
  • Timing: 3:50 ca.

Penso a te
nei tempi della scuola con noi
sottile, pallido e un po' perso
tu già da noi cosi diverso
triste
Penso a te
ricordo, si rideva tra noi
di quel tuo sguardo di bambina
di quella tua dolcezza strana
triste
Pierre, ti ho rivisto questa sera e tu
tu abbassi gli occhi
ti nascondi e poi
te ne vai
Scusami
se ti ho riconosciuto però
sotto il trucco gli occhi sono i tuoi
non ti arrendi a un corpo che non vuoi
senti...
Pierre, sono grande ed ho capito, sai?
Io ti rispetto
resta quel che sei
tu che puoi
Pierre, sono grande ed ho capito, sai?
Io ti rispetto
resta quel che sei
tu che puoi

Note sulla canzone

Editore: Edizioni April Music / EMI Songs Edizioni Musicali.
Incisa presso Milano, Idea Recording fra gennaio e marzo del 1976.
Sound Engineer: Ezio De Rosa.
Ass. Sound Engineer: Antony Pisanello.
Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
Mixer: Telefunken.
Transfer: Idea Transfer a cura di Marco Inzadi.

Il nome Pierre viene scelto per un'esigenza metrica e non richiama in alcun modo la persona, amico di uno dei Pooh, a cui si è ispirata la canzone.
Con un testo in inglese ex-novo scritto da Teddy Randazzo e nuovi arrangiamenti, apparve nell'album Hurricane con il titolo Fade away.
Nel 1995 Riccardo Fogli ha incluso una sua versione di questo brano nel suo album Fogli su Fogli. La canzone è stata successivamente pubblicata su:

chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di FA maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Pierre

Commenti sulla canzone

Roby Facchinetti

«È stato uno dei primi brani a parlare in modo piuttosto esplicito di omosessualità. Un giorno Valerio mi disse: "Vorrei parlare di questo argomento". All'epoca era un discorso molto delicato. Pensando alla musica, mi dissi che ci voleva qualcosa che riuscisse a trasmettere delicatezza e sensibilità. Ci sono voluti un paio d'anni perchè nascesse la musica giusta, e quando è venuta fuori ne ho parlato con Valerio, che ha rivestito di parole quei suoni. Credo che sia il suo testo più bello».

Dodi Battaglia

«Lo canta Roby e io intervengo nell'inciso. Un gran pezzo, con una bella musica e un testo geniale. Contiene anche un bell'assolo acustico: è il primo che ho fatto utilizzando la chitarra classica, un'Ovation che avevo appena comprato in America. L'idea mi venne subito, la prima volta che Roby ci fece ascoltare quella melodia suonandola al pianoforte. Provai a immaginare che effetto poteva fare quel pezzo costruito quasi integralmente sulla chitarra. Una volta in sala, passare dall'acustica alla classica fu una scelta quasi obbligata, anche se non proprio semplice: io sono un chitarrista elettrico, e per di più autodidatta. Ma alla fine credo che i miei sforzi siano stati premiati».

Red Canzian

«Finimmo per registrare la parte del quartetto d'archi due volte, per poi sovrapporle. Il quartetto aveva un suono così sottile che sembrava sparire sotto la voce di Roby e le corde della chitarra».

Valerio Negrini

«Sotto il trucco gli occhi sono i tuoi, non ti arrendi a un corpo che non vuoi... Si dottore, stasera guidando piano sui viali ho riconosciuto un mio ex compagno di scuola, uno di quelli secchioni, che adesso è un travestito, col rossetto, i tacchi e il resto.
Ricordo, si rideva fra noi di quel tuo sguardo strano di bambina... Mi sono fermato, l'ho fatto salire e siamo finiti in un bar con una bottiglia in mezzo a raccontarci delle cose. È grave? Guarirò? L'anno è il settantasei, il posto un bistrot di fauna mista infrasettimanale; al pianoforte e voce il fratello scemo di Elton John. Ridiamo di qualcuno per sdrammatizzare questo strano momento.
Penso a te, nei tempi della scuola... Forse non l'avevo mai visto ridere.
Sottile, pallido e un po' perso, tu già da noi così diverso, triste... Scopro che lui sa tutto di me, di noi; ha i dischi, gli piacevano di più le prime canzoni, dice. Gli confido che quest'anno vogliamo cambiare delle cose, che racconteremo storie diverse, oseremo di più.
Sono grande, ho capito sai... Si scalda. Nessuno capisce niente di nessuno, l'Italia è un paese di ipocriti, di struzzi, alla fin della fiera facciamo tutti quanti marchette, dalle Brigate Rosse a Mike Bongiorno! È un radicale col rimmel, è disperatamente sincero.
Io ti rispetto, resta quel che sei tu che puoi... Dici giusto tu, anche noi gente di musica possiamo fare gli impegnati finchè vuoi, possiamo fin'anche darla ad intendere da intellettuali a chi non ne ha mai visto uno, ma restiamo sempre dei pifferai un po' maghi e un po' cialtroni. Perfino i cileni col poncho e il chitarrino di armadillo che cantano la revolciòn ci marciano un po'. Facciamo canzonette per vivere meglio dei babbi degli Alpini, per mettere su qualche famiglia e pagare le tasse. Le facciamo per i capistazione, gli allevatori di lombrichi, i transessuali e le infermiere di Macerata.
Tu abbassi gli occhi, ti nascondi e poi te ne vai... Ti voglio bene, scemo; siamo gente di scena, sia io che te, lascia giù il cappello e conteremo monetine. Bevine un'altro, amico, o amica».
(Le Guerre Poohike (11) - continua in Dammi solo un minuto)

Fare, sfare, dire, indovinare

  • Testo: Stefano D'Orazio
  • Musica: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia
  • Voci soliste: Stefano D'Orazio, Roby Facchinetti
  • Timing: 3:19 ca.

Se leggessi nel futuro
ve lo giuro
qualche cosa inventerei
Fossi bello è un pò discusso
starei spesso
sulle pagine di "STOP"
Se per sbaglio fossi santo
un miracolo ogni tanto
per salvare i fatti miei
lo farei
Se credessi alla morale
bene o male
bello dentro io sarei
Fossi re, fossi potente
la mia gente
con promesse incanterei
Ma se fossi convincente
io farei sicuramente
"Caroselli" del Cynar
Fare, sfare, dire, indovinare
c'è chi spera e c'è chi sa aspettare
chi dei sogni senza non sa fare
e chi invece sa
Fossi forte ed incosciente
come niente
farei nero Cassius Clay
Se credessi all'innocenza
con urgenza
Loredana sposerei
Fossi in fondo come sono
non sarei niente di buono
ma farei finta di sì
Fare, sfare, dire, indovinare
c'è chi spera e c'è chi sa aspettare
chi dei sogni senza non sa fare
e chi invece sa

Note sulla canzone

Editore: Edizioni April Music / EMI Songs Edizioni Musicali.

È la prima canzone dei Pooh in cui Stefano D'Orazio canta come solista, oltre ad essere la prima da questa formazione eseguita per quattro voci soliste.
La canzone è stata successivamente pubblicata su:

chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di SOL maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Fare_sfare_dire_indovinare

Commenti sulla canzone

Stefano D'Orazio

«Il testo è una leggera invettiva contro i luoghi comuni e le mode che durano un quarto d'ora. Quando dice "Se credessi all'innocenza con urgenza Loredana sposerei", il riferimento è alla Berté: Loredana era un simbolo, a causa del suo stile di vita un po' sopra le righe. In realtà era la più pulita di tutti. Posso dirlo con certezza, perchè la conoscevamo bene fin dai tempi del Piper».

Uno straniero venuto dal tempo

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia
  • Voci soliste: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia
  • Timing: 4:32 ca.

Dimmi chi sei
Io non lo so
Sei già stato qui?
Che posto è?
Vieni dall'est?
Che stella è?
La memoria è piena d'ombra ormai
Quanti anni hai?
Mille dei tuoi
Quante armi hai?
Non so cos'è
Che cosa vuoi?
Sapere se
li hai già visti gli altri come me

L'uomo guarda il fuoco e guarda il mare
versa il vino e ha smesso di parlare
son venuti in tanti a domandare
troppi ormai
Ma la notte è calda, immensa e chiara
indica le stelle il vecchio ancora
poi mi guarda in viso e dice: "Era
come noi"

Note sulla canzone

Editore: Edizioni April Music / EMI Songs Edizioni Musicali.

chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di SOL minore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Uno_straniero_venuto_dal_tempo

Storia di una lacrima

  • Testo: Stefano D'Orazio
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voci soliste: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti, Red Canzian
  • Timing: 4:47 ca.

Da una bimba e un pianto nacque lei
piena di paura e ingenuità
trasparente agli occhi si affacciò
dalle chiare ciglia venne giù
e brillando scese
lungo quel bel viso
poi volò col vento su nel cielo
Alta sopra al mondo navigò
vide le stagioni da lassù
ma la vita in fretta la cambiò
ora trasparente non è più
niente più ricordi
niente amore dentro
fuori dal suo tempo e fuori
dalla sua età nel cielo lassù
quante volte il vento
le cantava accanto
lei non l'ascoltava, lei volava
Sola nel sole e più in alto
come se non ci fosse che lei
Lei, sempre lei, lei soltanto
ad un passo dai sogni suoi
Sfida la luna e le stelle
niente al mondo la fermerà
Ma una nuvola buia la rapì
mille gocce strette accanto a lei
ora il suo coraggio non ce più
come pioggia sta scendendo giù
cadde sopra un fiore
aspettò il sereno
ora verso il cielo più volare
non può, finisce così
lentamente muore
più non sfugge al sole
non l'aiuta il vento resta sola
Sola nemica del sole
la sua storia finisce qui
grida lontane parole
ma non c'e chi la salverà
Sola, più sola di sempre
non è un sogno, non si sveglierà

Note sulla canzone

Editore: Edizioni April Music / EMI Songs Edizioni Musicali.

Durante tournée del 1974, i concerti venivano chiusi da un brano inedito dal titolo "Immagini della fantasia". Si trattava di una improvvisazione di flauti riprodotti alle tastiere, poi divenuto nel 1976 "Storia di una lacrima".

chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di LA minore.
Accordi:http://wikitesti.com/index.php/Storia_di_una_lacrima

Commenti sulla canzone

Stefano D'Orazio

«Nasce dalla riscoperta di un mio scritto adolescenziale risalente all'epoca del ginnasio. Successivamente ne ho ricavato anche una favola per bambini inserita in un libro pubblicato per beneficenza. Racconta di una lacrima che esce da un occhio e viene portata via dal vento. Si ritrova impaurita in mezzo alle nuvole, poi si mischia a gocce di pioggia ma lei è la più trasparente e pulita. A un certo punto si monta la testa e crede di saper volare, in realtà è sempre il vento che la trasporta. Un temporale la fa cadere e si ritrova prima in una pozzanghera, poi si confonde nel mare e infine torna sulla spiaggia. Insomma, è una favoletta sulla caduta dei sogni».

Linda

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce solista: Roby Facchinetti
  • Timing: 3:41 ca.

Linda
acqua di sorgente
Linda
calda ed innocente
ho una donna in mente e non sei tu
Linda
sole dentro gli occhi
Linda
prima che ti tocchi
prima che succeda tutto ascolta
Linda
ho un dubbio in mente io
chi è che non ne ha?
Però
fa che non possa io
rubarti la tua prima volta
pensando a un'altra
Dimmi
se mai potrei guardarti
all'alba quando tu
quì
distesa accanto a me
mi chiederesti
all'improvviso
cos'ho deciso?
Linda
stemma sorridente
Linda
io non ho che niente
prima che succeda questo a noi
Linda
fa che il sogno non ci
prenda
che il mattino non
sorprenda il mio silenzio addosso a te
Dimmi
che cos'avresti dentro
uscendo poi di quì?
Tu
che cos'avresti in più?
Un gesto consumato a caso
e un discorso chiuso
Linda
stemma sorridente
Linda
io non ho che niente
prima che succeda questo a noi
Linda
fa che il sogno non ci
prenda
che il mattino non
sorprenda il mio silenzio addosso a te
Linda
stemma sorridente
Linda...

Note sulla canzone

Editore: Edizioni April Music / EMI Songs Edizioni Musicali.
Incisa presso Milano, Idea Recording fra gennaio e marzo del 1976.
Sound Engineer: Ezio De Rosa.
Ass. Sound Engineer: Antony Pisanello.
Supporti: Nastro magnetico 24 piste.
Mixer: Telefunken.
Transfer: Idea Transfer a cura di Marco Inzadi.

La canzone, nel cassetto da quasi due anni, oltre ad essere pubblicata anche in lingua spagnola con il titolo Linda, è stata portata al successo in Spagna da Miguel Bosè, che diede inizio alla sua carriera proprio con questa canzone (fu il suo terzo singolo) che da anche il titolo al suo primo album del 1977, divenendo un classico dell'artista che l'ha riproposta nel 2012 includendola nel suo album Papitwo in una nuova versione cantata insieme a Malù.
La canzone è stata successivamente pubblicata su:

chiave di violinoOrchestra Sinfonica della RAI di Milano composta da 21 elementi.
La canzone orginale è in tonalità di MI maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Linda_-_Pooh

Commenti sulla canzone

Roby Facchinetti

«Nel 1975 la Rai ci aveva dedicato uno special intitolato "Un po' del nostro tempo migliore". Alle riprese aveva partecipato una modella americana, Linda Larsen, che a lavoro finito ci aveva detto: "Perchè non mi regalate una canzone?". Così è nato questo pezzo, una cosetta leggera che ha avuto un gran successo sia in Italia, sia all'estero: in Spagna e America Latina è rimasta per un sacco di tempo al primo posto in classifica nella versione di Miguel Bosé».

Tra la stazione e le stelle

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voci soliste: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti
  • Timing: 3:27 ca.

Scende la notte e ti siedi
davanti allo specchio vestita a metà
sciogli i capelli e prepari
con cura il sorriso
Scivola lenta sul ponte
la grigia corrente di macchine e va
tutti un milione di piani
al disotto del cielo
Batte il suo tempo la vita
fra odori di cibo
e le carte nei bar
Comincia il giorno per te
attrice senza allegria
piccola donna senza età
ti aspetta questa città
poi quando l'alba verrà
nessuno ti conosce più
Fra la stazione e le stelle
nascondi quel poco che resta di te
ma il viale è pieno di sguardi
ed il cielo è lontano
Cadono i dadi ed hai perso
un mattino diverso non nasce per te
Comincia un giorno di più
ombra nell'ombra sei tu
lucciola che non vola più
ti aspetta questa città
poi quando il sole verrà
nessuno ti conosce più
dall'alba in poi
per tutti noi
tu non ci sei

Note sulla canzone

Editore: Edizioni April Music / EMI Songs Edizioni Musicali.

chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di RE maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Tra_la_stazione_e_le_stelle

Io sono il vento e quel giorno ero là (Woodstock 1969)

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce solista: Roby Facchinetti
  • Timing: 3:39 ca.

Io sono il vento e quel giorno ero là
c'ero per caso chissà
tre giorni e tre notti d'estate restai
sogni di suono guidai
Poi li ho guardati andare via
addio per sempre a questa gente, addio
li hanno ripresi le città
il grande sogno si è diviso là
Splendida e strana improvvisa marea
mille colori e un'idea
gente venuta dal mare e dal nord
io sono il vento e lo so
Poi li ho guardati andare via
addio per sempre a questa gente, addio
li hanno ripresi le città
il grande sogno si è diviso là
L'erba si nutre di quello che ha
presto cresciuta sarà
l'ultima traccia sparisce da sé
il resto lo porto con me
E li ho guardati andare via
addio per sempre a questa gente, addio
li hanno ripresi le città
il grande sogno si è diviso là
Mille le voci nell'aria con me
cantano ancora perché
io sono il vento e quel giorno ero là
c'ero per caso, chissà
Mille le voci nell'aria con me
cantano ancora perché
io sono il vento e quel giorno ero là
c'ero per caso, chissà

Note sulla canzone

Editore: Edizioni April Music / EMI Songs Edizioni Musicali.

chiave di violinoLa canzone originale è in tonalità di FA maggiore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Io_sono_il_vento_e_quel_giorno_ero_la%27

Padre del fuoco, padre del tuono, padre del nulla

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Roby Facchinetti
  • Voce solista: Roby Facchinetti
  • Timing: 5:47 ca.

Alza la fiamma agli dei
mostra alla notte chi sei
tu non sapevi, tu sai
padre del fuoco sarai
nulla eri tu
tutto sei tu
Vinto il leone sarà
davanti a te fuggirà
ma una compagna hai già tu
cresce il suo ventre di più
e tu sarai
padre di noi
Lance scintillano e pietra non è
l'uomo ha creato il suo re
e i figli dei figli dei figli che avrà
faranno templi e città
sui figli degli altri cadrà
la notte che sogni non ha
su chi grida "No, questo è mio!"
si abbatte la spada di Dio
Le navi e i cavalli han tracciato la via
ai canti di guerra e poesia
le torri di Creta e di Roma son là
spazzate dal tempo che va
e il tempo ha l'uomo con sé
che padre del tuono già è
e il vento è già rosso però
l'uomo non dice di no
Brucia la notte perché
l'aria più alta non è
tu non sapevi, tu sai
padre del nulla sarai
tutto eri tu
niente sei più

Note sulla canzone

Editore: Edizioni April Music / EMI Songs Edizioni Musicali.

chiave di violinoLa canzone orginale è in tonalità di LA minore.
Accordi: http://wikitesti.com/index.php/Padre_del_fuoco,_padre_del_tuono,_padre_del_nulla

Commenti sulla canzone

Roby Facchinetti

«Una volta provai a cantarla tenendo la testa dentro la cassa armonica del piano verticale. Mi piaceva l'effetto, il modo in cui la mia voce risuonava, catturata dal microfono che amplificava il pianoforte. Decidemmo di registrarla così, una volta entrati in studio. Per ottenere il vibrato dell'introduzione del brano qualcuno teneva premuto il pedale del piano in modo che le corde vibrassero mentre io cantavo con la testa infilata sotto al coperchio, sotto il tappeto del mellotron».

Note sull'album

Poster incluso nell'album

Poster    Poster

Spartito di "Poohlover" e alcune foto che contiene

Spartito    Spartito

Spartito    Spartito

Spartito

Altre edizioni

  • 1976 - Edizione su musicassetta, CBS, 40 S 86015.
  • 1976 - Edizione su Stereo8, CBS, 42 S 86015.
  • (Data non disponibile) - Edizione su musicassetta della CGD, 30 S 86015
  • (Data non disponibile) - Edizione su musicassetta della CGD, 30 CGD 86015. Etichetta verde.
  • (Data non disponibile) - Edizione su musicassetta della CGD, 30 CGD 86015. Etichetta bianca e celeste.
  • 1976 - Edizione su vinile, CGD, CGD 86015; incluso inserto con foto.
  • 1976 - Edizione su musicassetta, CBS, 40 CBS 86015. Etichetta bianco e arancio.
  • 1976 - Edizione su vinile per il Giappone, Epic, 25AP 572.
  • 1976 - Edizione su vinile per il Giappone, Seven Seas, K25P-312; incluso inserto.
  • 1987- Edizione su CD della CGD, CDS 6089. Made in Italy by Pozzoli.
  • 1989 - Edizione su vinile della Warner Music, 9031 70518-1.
  • 1989 - Edizione su musicassetta, Warner Music, 9031 70518-4.
  • (Data non disponibile) - Edizione su musicassetta, CGD, 9031-70518-4. Etichetta azzurra.
  • 1989 - Edizione su CD, Warner Music, 9031 70518-2.
  • (Data non disponibile) - Edizione su CD, CGD, 9031-70518-2. Made in Italy by Pozzoli.
  • (Data non disponibile) - Edizione su CD, CGD, 9031-70518-2 YS. Made in France.
  • (Data non disponibile) - Edizione su CD, CGD, 9031-70518-2. Made in Germany.
  • 15.02.2005 - Edizione su CD per il Giappone, Strange Days Records, WAS-1016.

 

Edizioni su Stereo 8 e musicassetta

Poohlover    Poohlover

Rassegna stampa

23 marzo 1976 - Il Monello - "Forse ancora... fantasia", di Cristina De Andrea

23.03.1976 - Il Monello - Forse ancora... fantasia, di Cristina De Andrea    23.03.1976 - Il Monello - Forse ancora... fantasia, di Cristina De Andrea    23.03.1976 - Il Monello - Forse ancora... fantasia, di Cristina De Andrea    23.03.1976 - Il Monello - Forse ancora... fantasia, di Cristina De Andrea

[...] - Quando inizierete ad incidere il vostro prossimo album?
- A giugno, dopo una tournée in Spagna. L'idea di questo disco ci elettrizza, ci dà una grossa carica perché per la prima volta faremo tutto da soli, e per la prima volta tutti e quattro insieme scriveremo musica e parole. Sarà come rinascere un'altra volta, e anche per il pubblico, ne siamo certi, sarà come riscoprirci.
- Non sentite mai il bisogno di ispirarvi, nelle vostre canzoni, ai temi più dolorosi e scottanti della nostra vita quotidiana [...], di fare un discorso politico?
- Il discorso politico, a livello musicale, da noi è ancora un fatto di élite, vagamente snobistico, e pertanto riservato a pochi. E poi, bisogna essere estremante onesti e coerenti e non andare in giro a cantare una società migliore, senza padrone e senza soprusi, e intanto pretendere cifre da capogiro per farsi ville e barche. Noi, pur con le nostre idee ben precise, il nostro impegno sociale come singoli individui, quando cantiamo preferiamo ancora farlo con un linguaggio universale, cantando le situazioni di sempre, che sono poi le varie facce e i vari aspetti dell'amore. E ci sembra anche di essere più puliti, più «puri», senza attaccarci a quei temi scottanti che, per il fatto di essere di grossa attualità, diventano anche di facile consumo e fanno automaticamente vendere un sacco di dischi... [...].

25 novembre 1976 - Corrier Boy - N°47 - Pag.45 - "I Pooh alla scoperta dell'America", di Lucia Castagna

25.11.1976 - Corrier Boy - N°47 - Pag.45 - I Pooh alla scoperta dell'America, di Lucia Castagna   25.11.1976 - Corrier Boy - N°47 - Pag.45 - I Pooh alla scoperta dell'America, di Lucia Castagna25.11.1976 - Corrier Boy - N°47 - Pag.45 - I Pooh alla scoperta dell'America, di Lucia Castagna   25.11.1976 - Corrier Boy - N°47 - Pag.45 - I Pooh alla scoperta dell'America, di Lucia Castagna

Dopo due anni di assenza, I Pooh sono tornati in Hit Parade. Il loro successo attuale si chiama «Linda» ed è arrivato nelle prime posizioni in classifica a neppure un mese dall'uscita del disco. Una vera, magnifica sorpresa che ha accolto i quattro ragazzi al ritorno da una fortunata tournée nei paesi dell'Est, dove hanno raccolto consensi e manifestazioni di simpatia indescrivibili. E adesso sono a casa, ma solo per pochi giorni, e poi di nuovo le valigie pronte e via ancora, questa volta verso l'America, dove terranno una serie di concerti nei più importanti teatri degli States [...].
- [...] "Linda" rappresenta un po' il nostro nuovo modo di essere, la nostra nuova fisionomia. Infatti, è il primo disco che abbiamo prodotto da soli, noi quattro e basta, senza giudizi e indirizzi esterni, cercando di ritrovare la nostra freschezza e le nostre capacità musicali che ultimamente erano state un po' mortificate da certe scelte... involutive. Insomma, la linea vagamente sinfonica e classicheggiante che stavamo seguendo poteva rivelarsi, alla lunga, anche pericolosa, e abbiamo sentito il bisogno di cambiare, di ritornare noi stessi, anche se arricchiti da anni di esperienze. In questo senso, "Linda" si inserisce nella linea melodica di "Tanta voglia di lei", che è ancora il pezzo con cui il pubblico ci ricorda con nostalgia.
Prima di "Linda", qual è stato l'ultimo pezzo che vi ha visti in classifica?
- "Infiniti noi", ed è stato due anni fa. Poi, comunque, ci sono stati "Se sai, se puoi, se vuoi", e "Per te qualcosa ancora" e "Ninna nanna" che sono rimasti moltissime settimane a Dischi caldi, proprio a un passo dalla Hit Parade [...].
"Linda" fa parte del vostro recente longplaying "Poohlover". Che cosa vi ha spinto a scegliere questo pezzo come 45 giri?
- La sua immediatezza, il linguaggio fresco e orecchiabile, il fatto che, mentre incidevamo l'album, tutti i tecnici e le persone di passaggio che capitavano in sala, continuavano a canticchiarlo. E crediamo di aver fatto una scelta giusta, visti i risultati [...]. Tutto l'album, comunque, è molto valido, e lo dimostra il fatto che è nelle primissime posizioni di classifica dei 33 giri. Ci abbiamo messo un anno per realizzarlo, scegliendo continuamente i pezzi, selezionandoli, arricchendoli, pensando agli arrangiamenti, alle sonorità, all'impasto vocale, ai testi, cambiando le cose che non ci convincevano, ricercando nuovi effetti... [...]. Il nostro "Poohlover" è piaciuto molto, anche perché, nell'ambito del longplaying, abbiamo potuto sviluppare tutto un nostro discorso musicale con un linguaggio più ampio. Ci sono dei pezzi molto importanti, come "Padre del fuoco, padre del tuono, padre del nulla" o "Uno straniero venuto dal tempo", e poi immagini suggestive e poetiche in "Pierre" e "Tra la stazione e le stelle" e "Gitano", e poi il divertente "Fare, sfare, dire indovinare" e il nostalgico "Io sono il vento e quel giorno ero là"... insomma, tante situazioni, tante sfaccettature di una realtà che ci circonda e che noi abbiamo cercato di rivestire di musica e di poesia.
Il successo di certi cantautori, oggi, è soprattutto basato sui loro "messaggi" politici. Non credete che vi si potrebbe accusare di poco "impegno", a questo livello?
- Noi crediamo che si possa fare un discorso politico anche senza parlare di bandiere o colorazioni. Se noi ad esempio, raccontiamo la storia di "Pierre", che è un ragazzo diverso, un emarginato, e gli diamo la nostra stima, la nostra solidarietà umana, è senz'altro una presa di posizione nei confronti di una società che ancora esclude i tipi come lui... Insomma, si possono dire le stesse cose in tanti modi diversi, e noi abbiamo scelto quello dei suoni più dolci, più gentili, più immediati e quindi più facilmente recepibili dal grosso pubblico. Perché, in fondo, se voglio dire delle cose, è bene che le capiscano tutti e non solo una ristretta élite di intellettuali... [...].

Dicembre 1976 - Grand Hotel - Pagina 77 - "Niente rabbia ma tanta voglia di lavorare", di M. A.

Dicembre 1976 - Grand Hotel - Niente rabbia ma tanta voglia di lavorare, di M. A.    Dicembre 1976 - Grand Hotel - Niente rabbia ma tanta voglia di lavorare, di M. A.

I «Pooh» stanno vivendo una stagione ricca di successi e di impegni. Mentre il loro ultimo 45 giri, «Linda», trionfa in «Hit parade» e il long playin «Pohlover» sale sempre più nella classifica delle vendite, loro si preparano per la lunga tournée americana che li vedrà nei maggiori teatri statunitensi. Poi, a fine anno, giusto il tempo di fare un brindisi al 1977 con le rispettive famiglie, e poi via ancora, a preparare il nuovo spettacolo che, da febbraio, porteranno nei più grandi teatri italiani [...].
Ascoltando le vostre canzoni, qualcuno potrebbe muovervi l'accusa di scarso impegno sociale o politico, oggi così di moda per certi cantautori...
«Secondo noi, la canzone non deve essere un comizio, un discorso riservato a pochi intellettuali che il più delle volte fingono di seguirlo e di accettarlo solo perché è un fatto di moda. Molto spesso ascoltiamo delle cose assolutamente ermetiche, a cui tutti si sforzano di attribuire significati profondi e concettuosi, e magari chi le ha scritte è lontano migliaia di chilometri da quelle interpretazioni... E poi, che cosa vuol dire la parola "impegno"? In fondo, chiunque faccia qualcosa, a qualsiasi livello, deve per forza impegnarsi: niente nasce dal nulla. Comunque, pert tornare a noi, crediamo di aver fatto sempre delle cose di un certo decoro, e anche nella nostra ultima produzione affrontiamo dei temi abbastanza attuali e scottanti, come quello della prostituzione in "Tra la stazione e le stelle", e quello degli emarginati in "Gitano". Certo, lo facciamo nel nostro stile, con una certa dolcezza di linguaggio, con una certa ricerca poetica, ma è sempre affrontare certi problemi...» [...].

11 gennaio 1977 - Il Monello - Numero 2 - Pagina 3 - "I dischi passano i Pooh restano"

11.01.1977 - Il Monello - N.2 - I dischi passano i Pooh restano    11.01.1977 - Il Monello - N.2 - I dischi passano i Pooh restano    11.01.1977 - Il Monello - N.2 - I dischi passano i Pooh restano    11.01.1977 - Il Monello - N.2 - I dischi passano i Pooh restano

Dieci anni, sempre sulla cresta dell'onda. Cinque milioni di dischi venduti, con una «collana» di successi che vanno da «Piccola Ketty» a «Alessandra», da «Tanta voglia di lei» a «Parsifal».
Della formazione iniziale resta solo Roby Facchinetti, che è anche autore delle musiche dei Pooh. Ci sono stati vari avvicendamenti, qualche ex Pooh ha preferito andarsene per la propria strada. Come Riccardo Fogli, ad esempio, che tre anni fa ha preso il volo tentando la carta del «solista». Ma c'è anche chi, come Valerio Negrini, pur staccandosi dal complesso, è rimasto legato ai Pooh per altre vie (sono di Negrini le parole delle canzoni composte da Facchinetti) [...].
- Vi aspettavate il successo di «Linda»?
ROBY - Sì... noi siamo affetti da un perenne candido ottimismo.
DODI - Qui, nella nostra casa discografica, puntavano di più sul long-playing, su «Poohlover» [...].

22 luglio 1981 - Testata sconosciuta - Pag. 13 - "Chi fermerà questi Pooh", di Giorgio Tedeschi

15.07.1981 - Corriere d'Informazione - Il prefetto ordina: al Vigorelli non più di 11 mila (protestano i Pooh), di M. L. F.   15.07.1981 - Corriere d'Informazione - Il prefetto ordina: al Vigorelli non più di 11 mila (protestano i Pooh), di M. L. F.

[...] 1976 - «Poohlover». In questo disco c'è «Linda», la canzone viene presentata al «Festivalbar» in settembre e in ottobre è in testa alla Hit Parade. [...] nell'ottobre sono in Romania e Bulgaria; in dicembre in Canada e Stati Uniti. «Linda» viene incisa in inglese [...].

Gennaio 2013 - RARO! - N° 250 - Pag. 72 - "Pooh - Opera (seconda)", di Lucio Nocentini

Gennaio 2013 - RARO - N° 250    Gennaio 2013 - RARO - N° 250

[...] Milva, in Uomini addosso, nel '93, cantò invece Pierre...
(Roby) - Grande artista Milva. Pierre lo volle fortemente, e ti fa piacere che sia un collega a chiedertelo e non un discografico. E' una gioia, ed è una cosa che dà un valore in più a quello che fai.