Tanta voglia di lei: il coraggio di una idea - Quarta parte - Mercoledì 09.06.2021
Con questo quarto appuntamento si conclude l'excursus dedicato al brano "Tanta voglia di lei",
canzone che agli inizi di maggio ha compiuto cinquant'anni dalla sua pubblicazione, avvenuta nel 1971. La prima e seconda parte, dal titolo "Tanta voglia di lei: il coraggio di una idea"
e "Tanta voglia di lei: il coraggio di una idea - Seconda parte", riportano il
resoconto dell'intervista rilasciata da Roby Facchinetti al giornalista Franco Zanetti di Rockol.it. In "Tanta voglia di lei: il coraggio di una idea - Terza parte"
è stato invece Giancarlo Lucariello a raccontare come il singolo ha visto la sua luce ed è giunto al successo.
La parte strumentale di "Tanta voglia di lei" nacque con estrema spontaneità: fu composta da Facchinetti un pomeriggio, mentre attendeva che la moglie finisse di
truccarsi per poi uscire: «Tardava, mi siedo al pianoforte e il pezzo viene giù di getto». Come già abbiamo visto, Lucariello fu da subito fermo nel suo convincimento
che il brano avesse le potenzialità per diventare un successo: «La musica scritta da Roby era un’aria. Il punto di incontro tra la vena melodica di Facchinetti e la mia
passione per l’opera. Non fu facile convincere i discografici: Crepax voleva puntare su "Tutto alle tre", il
brano più rock».
Nel gennaio del 1971 Lucariello e Facchinetti presero appuntamento con il Maestro Gianfranco Monaldi, arrangiatore interno della CGD e lo raggiunsero nel suo attico sito in zona San Siro:
lo scopo era quello di commissionargli l’orchestrazione della canzone. Monaldi suggerì una introduzione interamente strumentale, lenta ed accattivante. Roby, seduto al
pianoforte, nel giro di alcuni minuti scrisse gli accordi necessari. La musica fu registrata in studio con un mixer a otto piste, al cui cospetto erano dodici violini,
quattro viole, quattro violoncelli e due bassi ad arco.
Non convinto dei tre diversi testi preparati da Valerio Negrini e temendo che le intromissioni della dirigenza CGD per sostituire il paroliere avessero la meglio,
Lucariello affrontò Valerio con determinazione: «Prendo Negrini, lo fisso negli occhi e gli dico: voglio un testo che sia all’altezza di questa musica. Scrivilo!».
Vide così la luce "Nel mondo tanta voglia di lei", presentata con il titolo che tutti conosciamo durante un concerto tenuto a Genova, cantata da Dodi Battaglia.
Anche questa fu una importante rivoluzione artistica in seno al gruppo: Lucariello si era reso conto che per il pubblico Riccardo Fogli stava diventando il leader dei Pooh
grazie alla sua forte presenza scenica. «Le mie regole imponevano che il gruppo non avesse un frontman. La scelta di far cantare Dodi serviva a ricreare equilibrio».
I Pooh - Da "TV Sorrisi e Canzoni" del 12.09.1971.
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Nel mese di giugno i Pooh furono invitati al "Cantagiro", una manifestazione canora itinerante che si svolgeva ogni anno in Italia nel corso dell'estate. Giunto per i
Pooh il loro turno di esibirsi, sfortunatamente le trasmissioni RAI si interruppero per motivi tecnici dopo aver permesso al pubblico di ascoltare solo un frammento del
brano. Andò meglio all'ottava edizione del "Festivalbar" tenuta ad Asiago, in provincia di Vicenza, dove la band il 26 agosto si classificò al terzo posto.
"Tanta voglia di lei" debuttò in decima posizione in "Hit Parade" di Lelio Luttazzi. «Che questo pezzo stava diventando un successo lo scoprii quasi per
caso», spiega dodi Battaglia. «Stavamo facendo una serie di concerti a Ischia allo Scotch. Quel giorno ero in spiaggia e il juke-box continuava a trasmettere la
stessa musica. Siccome c'era un po' di vento, in pratica io riuscivo ad ascoltare solo il giro di basso, così non mi resi immediatamente conto che si trattava del
nostro pezzo. A un certo punto lo riconosco e ho un soprassalto: era tutto il giorno che la gente gettonava solo quella canzone».
Venerdì 10 settembre giunse da Luttazzi la consacrazione al vertice della classifica. Roby: «Io e Riccardo, abbracciati, piangevamo come due bambini e saltavamo per
tutta la casa come pazzi. Credo di aver provato poche altre volte una gioia paragonabile a quella». Le vendite del 45 giri superarono il milione e duecentomila copie in
Italia, riscuotendo un grande successo anche in Sud America: vendette a distanza di un anno dalla pubblicazione un milione di copie.
1970 - I Pooh.
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Nel testo scritto da Valerio Negrini ed interpretato da Dodi Battaglia troviamo un vero e proprio atto di coraggio compiuto nell'Italia bacchettona dell'epoca.
Il tema affrontato era sì quello dell'amore, ma un ascolto più attento rivelava nell'immediato che ad essere cantata era la storia di un uomo che, dopo aver consumato un
tradimento, si pente di quanto ha appena fatto. Consapevole del fatto che ciò farà soffrire la donna con la quale ha trascorso quelle ore, decide di andarsene e tornare dal colei che ha finalmente compreso di amare davvero. Negrini dà già dimostrazione di quelle che saranno le sue caratteristiche nell'approccio della scrittura dei testi: evita qualsiasi forma di banalizzazione del personaggio e della situazione; non esprime giudizi, ma ci offre il punto di vista del protagonista, colto nel pieno delle sue riflessioni tormentate. Ci viene così offerta la possibilità di empatizzare con lui, soprattutto a tutti quegli uomini che, negli anni, si sono identificati in quel brano.
Nella canzone l'orchestra ha un ruolo molto importante, considerati gli strumenti ed il numero di musicisti coinvolti, ma il sapiente arrangiamento del Maestro Gianfranco Monaldi ha fatto sì che il brano non risultasse barocco e pesante. Chi conosceva i Pooh come performer live li ritrovò in una veste completamente diversa da quella beat e rock che erano soliti presentare durante i concerti.
Il singolo fu lanciato nel mercato anglosassone con il titolo "I'll close the door behind me", mentre sui mercati spagnoli e sudamericani apparve come "Tantos deseos de ti", "Tantos deseos de ella", "El verdadero amor", "Debes comprenderme". Una versione del brano dal titolo "Dos amantes" fu incisa da José Luis "El Puma" Rodriguez, accreditandosi testo e musica per il mercato messicano, percependone indebitamente i proventi per molti anni.
EDIZIONI ESTERE DI "TANTA VOGLIA DI LEI"
• Tantos deseos de ti / Todos a las tres |
• I'll close the door behind me / The suitcase |
1972 - I Pooh a Caracas con Miss Venezuela.
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Quello costituito da Giancarlo Lucariello, "Tanta voglia di lei" ed i Pooh è l'esempio emblematico di come il successo di un gruppo musicale debba essere costruito e pianificato pensando anche fuori dagli schemi. Se con "Piccola Katy" la band bolognese aveva assaporato la fama presso il grande pubblico ma non aveva avuto la giusta guida che permettesse loro di farne tesoro per conservarlo e poi replicarlo, con Lucariello i Pooh ebbero una guida che seppe dare loro delle regole e dei codici di comportamento sia in ambito discografico che live rigidi ma efficaci, tanto che il gruppo ha portato avanti il proprio progetto artistico per ben cinquant'anni.
Oggi possono sembrare lacrime di coccodrillo quelle dell'uomo che dopo l'avventura di una sera torna pentito dalla compagna ignara di quanto è accaduto. Eppure per l'epoca, come già puntualizzato, fu un gesto azzardato affrontare il tema del tradimento in modo così aperto e diretto. Il grande successo di "Tanta voglia di lei" presso il grande pubblico non fu merito solo della musica di Facchinetti, degli arrangiamenti orchestrali del Maestro Monaldi, dell'interpretazione di Dodi Battaglia. Negrini centrò un aspetto che negli anni avrebbe contribuito in modo importante alla fidelizzazione duratura dei fan al gruppo: scrivere in modo che le persone possano in qualche modo riconoscersi nel brano. Così non solo l'uomo che tradisce, ma la donna che ha vissuto quella notte d'amore con sentimenti importanti, per poi capire di essere stata solo un'avventura fugace. Senza dimenticare quante hanno subito il tradimento da parte del proprio partner, per poi riaccoglierlo e ricominciare a costruire insieme una vita a due.
Autore - Michaela Sangiorgi