Pooh - Rassegna Stampa Anni '70 - 1978

Nota

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1978

12 febbraio 1978 - Corrier Boy - Numero 5 - "Speciale musica - I Pooh", di Lucia Castagna

12.02.1978 - Corrier Boy - Speciale musica - I Pooh, di Lucia Castagna     12.02.1978 - Corrier Boy - Speciale musica - I Pooh, di Lucia Castagna     12.02.1978 - Corrier Boy - Speciale musica - I Pooh, di Lucia Castagna     12.02.1978 - Corrier Boy - Speciale musica - I Pooh, di Lucia Castagna     12.02.1978 - Corrier Boy - Speciale musica - I Pooh, di Lucia Castagna     12.02.1978 - Corrier Boy - Speciale musica - I Pooh, di Lucia Castagna

Con un disco d'oro che ha premiato la vendita del loro ultimo milione di copie, e i piazzamenti ai primissimi posti delle classifiche dei "33" e dei "45" giri, i Pooh sono partiti per una tournée che li vedrà impegnati in Romania e Bulgaria, in America, in Australia e poi ancora in Spagna e in Germania. Torneranno a casa solo verso l'estate prossima, appena in tempo per preparare il nuovo album. E poi ancora tournée, questa volta in Italia, dove si presenteranno con uno spettacolo e un repertorio tutto rinnovato.
[...] Il vostro ultimo album, "Rotolando respirando", ha avuto ancora una volta molto successo, piazzandosi in soli tre mesi di distribuzione ai primi posti della classifica di vendita. Cosa vuol dire questo titolo così curioso?
"Il titolo è strettamente legato all'immagine della copertina del long-playing, che rappresenta un uovo da cui spunta un fiore rosso. L'uovo è una forma di vita, forse la primordiale, da cui nasce qualcosa, che è appunto il fiore... l'uovo rotola per le vie del mondo, senza fermarsi mai, e respira, cioè vive e crea una nuova vita.. insomma, c'è tutto un simbolismo che è poi legato al tema dell'esistenza...".

11 marzo 1978 - Nuovo Sound - "Ma da che parte sta la verità?", di Stefano D'Orazio

11.03.1978 - Nuovo Sound - Ma da che parte sta la verità?, di Stefano D'Orazio

Riflessioni all'indomani di una tournée effettuata con i Pooh nei Paesi dell'Est. Cosa significa governare? Farsi obbedire oppure orientare le coscienze verso una giustizia individuale e al contempo collettiva?
Ma da che parte sta la verità? Me lo sono chiesto; per tutto il tempo che sono rimasto nell'Est d'Europa. E stavolta, questa domanda, me la sono fatta ancora più spesso che non lo scorso anno, forse perché ho avuto modo di rivedere le cose con maggiore obiettività, con meno entusiasmo e forse ho guardato tra le pieghe di una situazione che a prima vista non riesce e farti avere un quadro vero delle cose.
Sono tornato in Bulgaria e Romania per lavoro, per fare dei concerti e da questo punto di vista è stato tutto molto bello: grande successo, teatri meravigliosi e poi c'era la gente, tanta gente, ma tanto lontana, non per tradizione, per cultura o diffidenza, ma lontana fisicamente: arrivavano quindici minuti prima dell'inizio dei concerti, riempivano in silenzio i cingue-seimila posti dei teatri, e finito il concerto in silenzio ed in fretta risparivano, fuori non rimaneva quasi più niente ed i pochi disposti a sfidare i meno-guindici del loro dicembre, venivano tenuti lontani da efficientissimi poliziotti.
L'unico momento in cui la gente non era lontana era durante il concerto: allora si sentiva il calore, l'entusiasmo, l'affetto che usciva dai loro applausi; la voglia di vivere che sembra abbia paura di affacciarsi dai loro cappotti quando per la strada ti guardano solo un attimo e quasi con timore, nel teatro te la senti gettare addosso e non t1 sembra possibile che quella gente che ti siede davanti, sia la stessa che durante il giorno affolla in silenzio i grandi magazzini.
Di tutto ciò quest'anno mi sono chiesto il perché ed ho cercato di parlare con qualcuno che me lo potesse spiegare; questo non è stato facile non tanto per un problema di lingua, dato che, specialmente i giovani, riescono quasi tutti a farsi capire un po' in inglese, in francese, in italiano, ma proprio per una difficoltà materiale di contattare persone al di fuori di quelle che ci circondavano abitualmente.
"Non si può" te lo senti dire spesso una volta che riesci a stare vicino a qualcuno e cominci a parlare.
C'è una paura di fondo a farsi vedere in giro discutere con uno 'straniero'. Boris è un po' più disinibito degli altri e quindi veniva anche in hotel, lui, dice, non ha molto da perdere, ha perso il suo lavoro tre anni fa, e da allora vive con lo stipendio della moglie, faceva l'interprete, ma probabilmente deve essergli successo qualcosa con i dollari che nell'Est sono richiestissimi perché danno la possibilità di acquistare quelle cose che con la moneta locale non vengono vendute e quindi c'è un grosso mercato nero di dollari, te li chiedono un po' dappertutto, ti fermano addirittura per la strada se vedono una targa straniera e li pagano fino a quattro volte il valore ufficiale; Boris forse ha combinato qualcosa con questa valuta e adesso da tre anni è a spasso, si arrangia dove può quando arriva qualche italiano che non vuole l'interprete ufficiale e intanto aspetta il momento per venir via, sembra che ci abbia provato già un paio di volte ma senza successo.
Parla l'italiano benissimo, tanto che in un primo momento pensavo facesse parte di un gruppo di montatori di macchinari per pneumatici che sono a Sofia per conto di una ditta di Lucca invece è Bulgaro da sempre. Mi ha cominciato a raccontare di come la Bulgaria abbia risentito di quasi mille anni di dominio turco, di come poi verso la fine dell'Ottocento i Russi la liberarono da questa sudditanza che il popolo bulgaro non era mai riuscito ad accettare, di come nei primi del Novecento abbiano dovuto ricominciare tutto da capo: case, strade, scuole non c'era niente, i Turchi non avevano fatto mai nulla per la Bulgaria e loro si trovavano duecento anni non facili da colmare in meno di un secolo, e di come oggi la Bulgaria sia una Nazione. con le sue strutture, le sue città, le sue strade e la sua gente cresciuta di pari passo con il progredire della propria terra e che oggi si guarda intorno e sente il bisogno di muoversi e di partecipare pari passo con il progredire della propria terra e che oggi si guarda intorno e sente il bisogno di muoversi e di partecipare direttamente al 'progresso' del proprio Paese. Ed è qui che Boris e di giovani in genere si sentono castrati, in questa partecipazione.
"È il governo che pensa a tutto, al popolo non resta che obbedire, le leggi non si mettono in discussione, e soprattutto non ci si deve chiedere mai perché".
Queste parole, dette amaramente da un giovane che in qualche modo rappresenta il 'dissenso della gioventù dell'Est', fanno pensare lungamente.
Noi, da questa parte, lottiamo per ottenere la modifica di quelle strutture che il tempo ha reso superate o che la giustizia degli uomini ha reso ingiuste e partiamo con le nostre esigenze esattamente da dove dall'altra parte sperano di arrivare. Il Capitalismo ha fatto le sue scelte e le ha sbagliate, ce ne stiamo accorgendo e le stiamo combattendo; altre scelte ha fatto il Comunismo, scelte che fino a ieri personalmente vedevo come alternativa agli errori di un indirizzo di vita troppo lontano dalla nostra natura, ma che, a loro volta, non si avvicinano alle esigenze di una vita intesa come partecipazione alle proprie scelte.
Sembra un gioco di parole, invece è un po' un mordersi la coda alla ricerca di un sistema ideale.
Cosa significa governare? Farsi obbedire, come accade oggi nell'Est? Oppure orientare le coscienze verso una giustizia individuale e al contempo collettiva perché appartenente a tutti come non avviene in Occidente?
È ingiusto subire la libertà degli altri quando sconfina nella nostra mutilandola, così come è ingiusto aver paura di pretendere di essere liberi. E allora, da che parte sta la libertà? E soprattutto, le bombe di casa nostra, possono aiutarci a trovarla?

Aprile 1978 - Testata sconosciuta - "I Pooh - Cercami"

Aprile 1978 - Testata sconosciuta - I Pooh - Cercami

Solita linea musicale ricca di suggestione per i quattro musicisti che sono ormai lanciatissimi in campo internazionale. Appena ultimata la «tournée» che li ha condotti in Bulgaria, Romania e Cecoslovacchia, hanno già tanti programmi. Tra questi un LP dal titolo «Boomerang» con i loro più famosi successi dal 1972 ad oggi.

Aprile 1978 - Nuovo Sound - Numero 4 - Pagina pubblicitaria

Aprile 1978 - Nuovo Sound - Numero 4 - Pagina pubblicitaria

Aprile 1978 - Nuovo Sound - Numero 4 - "Bevo Jagermeister perché mi lava il cervello", di Stefano D'Orazio

Aprile 1978 - Nuovo Sound - Numero 4 - Bevo Jagermeister perché mi lava il cervello, di Stefano D'Orazio

... e non è il solo, ma è forse arrivato il momento di smettere dì arrendersi al bombardamento reclamistico al quale veniamo quotidianamente sottoposti e di lasciare più spazio al nostro raziocinio per provare se siamo ancora capaci di scegliere attenendoci ad un nostro giudizio e servendoci dei nostri mezzi naturali per decidere se una certa cosa è come la vorremmo o no.
Assaporare, annusare, ascoltare, provare, toccare, sono esperienze che ci siamo ormai abituati a dimenticare e, per le nostre scelte, partiamo dal presupposto che una certa cosa sia buona o giusta perché ad esempio, "L'ha detto anche la Tivvù".
Ci facciamo piacere anche ciò che non cl piace ed aumentiamo, quotidianamente, la nostra disponibilità a lasciarci influenzare [...].
Ma la sfera di condizionamento della pubblicità commerciale ha abbondantemente straripato al di fuori del commercio stesso e gli slogan contagiano anche quei campi dove la scelta e l'approfondimento non possono essere un di più.
Lasciarsi affascinare dai 'sentito dire', e fare dell'imperno uno sport alla moda, è diventato per molti una maniera di atteggiarsi ad intellettuali e troppo spesso c'è chi pretende di dire la sua, che sua poi non è, senza sapere se poi è tutto vero ciò che si sente urlare [...].
Parlare con la gente perché siamo noi e lasciare a chi non la pensa come noi la possibilità di spiegarci il perché, dovrebbero essere delle regole di vita e forse lo sono, ma non le hanno pubblicizzate abbastanza.
Chi ha imparato a non lasciarsi coinvolgere, avrà senz'altro dovuto rivedere molti suoi giudizi precedenti sulle cose e forse anche su qualche fatto o persona [...].

1978 - Il Monello - Numero 25 - Pagina 40 - "I Pooh", di R. C.

1978 - Il Monello - Numero 25 - Pagina 40 - I Pooh, di R. C.    1978 - Il Monello - Numero 25 - Pagina 40 - I Pooh, di R. C.    1978 - Il Monello - Numero 25 - Pagina 40 - I Pooh, di R. C.    1978 - Il Monello - Numero 25 - Pagina 40 - I Pooh, di R. C.    1978 - Il Monello - Numero 25 - Pagina 40 - I Pooh, di R. C.

Dall'estate '77 all'inizio estate '78 i Pooh sono stati spesso all'estero,in tournée. Quasi un anno intero di silenzio, di volontario esilio, che i Pooh stessi hanno definito «un'operazione costruttiva per iniziare un discorso più concreto fuori dei nostri confini nazionali e maturare musicalmente a contatto di un ambiente diverso. Una maturazione che si avverte già nel nostro 45 giri appena uscito e nell'album che uscirà in settembre».
- Ma in cosa si concreta questa maturazione?
- Non c'è quasi più l'orchestra, soltanto un filo. Ora tutto è basato sulle nostre voci e sui nostri strumenti. Siamo diventati completamente autosufficienti. Le ritmiche sono più vive, mentre prima in certi pezzi, rischiavamo di essere... semplici accompagnatori dell'orchestra.
- Ma in sostanza che cosa darete di più al pubblico?
- Uno spettacolo più completo, più sicurezza in noi stessi [...], rinnovato musicalmente e come impianto luci, fra cui ha fatto il suo ingresso il laser per alcuni effetti speciali.
[...] molti si accontentano di sfruttare il successo del momento per mettere da parte quattrini. Noi, invece, crediamo in noi stessi e nella musica che facciamo e abbiamo investito - diciamo così - i nostri guadagni nel nostro talento [...]. Per rinnovare il nostro spettacolo abbiamo speso [...] circa 150 milioni in nuovi strumenti e apparecchiature per dare al pubblico uno spettacolo degno di questo nome, mentre invece sarebbe stato più semplice, e soprattutto più sicuro, mettere i quattrini guadagnati in banca...
- Alcuni vi accusano di fare musica non impegnata, cioè musica di consumo, sia pure a un certo livello. È vero?
- [...] Un artista incide un disco per venderlo: è quindi sempre un'operazione commerciale. Chi nega questo è in malafede... Noi almeno siamo sinceri. Facciamo dischi che piacciono a noi prima che al pubblico. I nostri appassionati che ci seguono fin dai tempi di «Tanta voglia di lei» lo sanno e sanno anche che nelle nostre canzoni non abbiamo parlato solo d'amore, ma abbiamo affrontato molti problemi, anche sociali, senza per questo spacciarci per «impegnati».
- E di costoro, cosa ne pensate?
- Pensiamo che in questo momento particolare la gente non vada ulteriormente angosciata con tematiche musicali dure, pesanti, difficili. La gente ha bisogno di cose umane, serene. E noi, nelle nostre canzoni, raccontiamo storie di vita in cui ognuno può ritrovarsi.

Luglio 1978 - Nuovo Sound - Numero 7 - Pagina 22 - "Di ritorno come un "Boomerang"", di Gilberto Lupi

Luglio 1978 - Nuovo Sound - Di ritorno come un Boomerang, di Gilberto Lupi    Luglio 1978 - Nuovo Sound - Di ritorno come un Boomerang, di Gilberto Lupi    Luglio 1978 - Nuovo Sound - Di ritorno come un Boomerang, di Gilberto Lupi    Luglio 1978 - Nuovo Sound - Di ritorno come un Boomerang, di Gilberto Lupi

[...] preceduti da un 45 giri inciso tra un viaggio e l'altro "Cercami", i Pooh ritornano alle loro spettacolari performances in Italia dal 14 luglio.
[...] "Alla fine di settembre dell'anno scorso - raccontano i Pooh - dopo aver terminato il tour estivo siamo partiti per un lungo giro europeo (ottobre, novembre e dicembre) nei paesi dell'Est, dove il nostro ultimo LP 'Rotolando respirando' è uscito con un contratto particolare ed è arrivato subito al primo posto in classifica; in gennaio abbiamo girato Germania, Svizzera e Spagna. Qui è uscito 'Dammi solo un minuto' in lingua spagnola (oltre ad altri due pezzi dei Pooh cantati da Miguel Bosé, 'Linda' e l'inedito 'Amor mio como estas') e si è piazzato piuttosto bene...".
A febbraio siete apparsi alla trasmissione TV 'Odeon' con una scenografia particolarissima, a base di specchi: era un'anteprima del prossimo spettacolo?
"Le scenografie che usiamo nei nostri spettacoli e gli effetti di luce non si adattano alle riprese cinematografiche, così abbiamo messo su quella struttura fissa proprio per consentire una fotografia perfetta: non c'è nessun riferimento con lo spettacolo teatrale, e in quell'occasione abbiamo approfittato per presentare il nostro album 'I Pooh 1975-78' che è uscito da poco e che raccoglie appunto alcuni brani strumentali come 'Risveglio' e 'La gabbia', tra i maggiori successi degli ultimi 3 anni".
E poi l'America...
"Prima di partire abbiamo inciso il singolo che è uscito proprio in questi giorni ('Cercami' e 'Giorno per giorno'), poi abbiamo raggiunto il Canada e gli Stati Uniti, dove un manager ci ha proposto per l'anno prossimo una tournée come supporter degli Electric Light Orchestra, intanto è stato stabilito che dalla metà di dicembre ai primi di gennaio incideremo in inglese il disco che uscirà in America (una raccolta di brani tratti da 'Rotolando respirando' e dal nuovo album che stiamo incidendo adesso, che si chiamerà 'Boomerang'). Appena terminate le incisioni, cominceremo a preparare il nuovo spettacolo per la tournée estiva, che partirà il 14 luglio dal Picchio Rosso di Formigine, e andrà avanti fino alla fine di settembre. A ottobre ci aspettano altre incisioni: è ancora una colonna sonora per una serie di sceneggiati televisivi sui racconti di Edgar A. Poe che andranno in onda la domenica sera sulla Rete Uno a partire dalla fine di dicembre".
[...] Da che brani è costituito il repertorio che porterete nella tournée estiva?
"Quasi tutti i brani tratti da 'Rotolando respirando', qualche anteprima da 'Boomerang' e la solita raccolta dei successi; a ottobre, invece, monteremo per la tournée teatrale tutti i pezzi nuovi di 'Boomerang'".
[...] quali sono le novità '78?
"Innanzitutto abbiamo cambiato tutto: dalla struttura agli strumenti, che sono stati potenziati e sostituiti da altri più nuovi come tastiere Overheim, un oscillatore con otto sintetizzatori e sedici memorie, uno 'slide drummer' (che è in pratica un pentolone che riproduce nei vari punti di percussione delle note in susseguenza di terza e di quinta, dando la possibilità di comporre degli accordi e che ha un suono simile a quello del vibrafono, ma molto più cupo) altre tastiere per Dody, chitarre nuove, un basso eccezionale che danno suoni incredibili; abbiamo cambiato l'impianto voci con uno di 40 canali fatto su misura dalla Lombardi con casse, coni e tweeter speciali... dal punto di vista scenografico altre novità ancora le abbiamo trovate i viaggi: un fondale da proiezione, una 'americana' (struttura da mettere davanti al palco alta otto metri e che si estende per sedici su cui sono sistemate le luci ecc.), poi il laser, con gli effetti speciali e altre sorprese... [...] Si può dire che rinnovando lo spettacolo cerchiamo di raffinarlo e contemporaneamente di potenziarlo, visto che ormai gli effetti che abbiamo montato gli anni passati li usano in troppi: per esempio, oltre al raggio laser, quest'anno abbiamo lingue di fuoco alte quattro o cinque metri, naturalmente regolabili, e una scenografia molto mobile in funzione dei diversi momenti musicali... In teatro poi, a ottobre, inseriremo quasi sicuramente dei filmati che si riferiscono alla cronaca degli anni passati per sottolineare la data esatta dei nostri vecchi pezzi [...]".

Luglio 1978 - Nuovo Sound - Numero 7 - Pagina 55 - "Un anno è ormai passato aspettando... i Pooh!", di Brunella Savioli

Luglio 1978 - Nuovo Sound - Pagina 55 - Un anno è ormai passato aspettando... i Pooh!, di Brunella Savioli

Settembre 1978 - Testata sconosciuta - "POOH Boomerang (CGD 20077)"

POOH Boomerang (CGD 20077)

La musica in genere (e la musica pop o leggera in particolare), sono da sempre una girandola di mode, di nomi, di stili, di generi che si rincorrono l'uno con l'altro a una velocità sempre maggiore, che si annullano e si superano a vicenda. Sono pochi, cioè, quelli che riescono ad imporre un genere musicale, e a non lasciarsi imporre delle mode.
In Italia vi riescono pochi artisti. E tra questi pochi ci sono i Pooh. [...] oggi, con questo LP, i Pooh dimostrano di essere uno dei pochi gruppi in Italia con una loro musica, un loro stile musicale che (al contrario della maggioranza dei nostri gruppi) non «ruba» niente del pop d'oltremanica o oltreoceano.
[...] in questo nuovo LP «Boomerang» i Pooh hanno fatto un salto in avanti curando maggiormente le sonorità e gli impasti strumentali. Sulle voci, come il solito, non c'è niente da dire: sono tutti e quattro ottimi cantanti [...]. Musicalmente invece sono notevolmente migliorati, anche se già nel loro precedente e ottimo LP «Rotolando, respirando» avevano dimostrato di voler progredire musicalmente.Il lavoro iniziato in quel LP è stato completato in questo. Qui la musica non ha più solo la funzione di seguire la canzone o il testo, ma ha un suo ruolo ben preciso e importante. Anche per questo è stata curata forse più che negli altri LP, sia a livello compositivo, sia nella ricerca di sonorità nuove, molto diverse e di effetto, sia a livello tecnico. (Il transfert è stato eseguito negli studi CBS di Londra da un eccezionale tecnico che si chiama Arun Chakraverty).

1978 - Play Sport & Musica - Pagina 88 - "Pooh in volo", di Daniela Mimmi

1978 - Play Sport e Musica - Pooh in volo, di Daniela Mimmi    1978 - Play Sport e Musica - Pooh in volo, di Daniela Mimmi

[...] Lo spettacolo risponde pienamente alle aspettative. È bello come può esserlo una cosa cui ci si dedica anima e corpo per alcuni mesi, che è costato cento milioni, e che vibra di tanto entusiasmo. Gli equilibri tra gli effetti scenici, le musiche, gli arrangiamenti, le musiche, le atmosfere è perfetto. Diventa un tutt'uno quasi indefinibile che ti conquista subito emotivamente. E' un volo che segue passo-passo il «ragazzo del cielo». Quando suonano «Lindberg» due ali fosforescenti si incendiano di luci dietro la batteria di Stefano, e Lindberg continua a volare, sopra l'oceano, sopra al mondo intero, finalmente libero, vicino alla Luna, e il raggio laser si apre a raggera e gira vorticoso sulle nostre teste fendendo glaciale la cortina di fumo che si alza dal palco. E sotto tutto questo i due timpani sinfonici che si alcano cupi sulle tastiere, e ti danno la sensazione di volare anche tu, insieme al «ragazzo del cielo» accanto alla luna [...].
«Con questo spettacolo abbiamo intenzione di fare un rientro in Italia per lo meno trionfale - dice Dody, bolognese [...] -. Ci è costato cento milioni».
«Solo il laser è costato ventisette milioni, più undici per la scatola. E abbiamo dovuto mandare a Los Angeles il nostro tecnico per un mese e mezzo, per imparare a manovrarlo, accomodarlo, eccetera. Sai che ci vuole un patentino per azionare il laser? - interviene Stefano -. E poi c'è stato l'acquisto del camion, di una nuova amplificazione, del carrello americano (una cinquantina di luci appese a una transenna che starà davanti al palco n.d.r.)[...]».

Ottobre 1978 - Nuovo Sound - Numero 10 - Pagina 18 - "Ancora un passo avanti", di Nicola Sisto - "Gli scansavacanze", di Stefano D'Orazio

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15 ottobre 1978 - Corriere Boy - Numero 41 - Pagina 3 - "Pooh", di Fiorella Gentile

15.101978 - Corriere Boy - Numero 41 - Pagina 3 - Pooh, di Fiorella Gentile    15.101978 - Corriere Boy - Numero 41 - Pagina 3 - Pooh, di Fiorella Gentile    15.101978 - Corriere Boy - Numero 41 - Pagina 3 - Pooh, di Fiorella Gentile

[...] «La nostra è stata un'evoluzione spontanea. Aver scelto, nel '75, di autogestirci è stata una decisione molto importante. Da allora ci produciamo, curiamo le edizioni, scegliamo le copertine. E' faticoso, ma molto stimolante... Siamo passati, in dieci anni, attraverso varie mode musicali, dal beat alla disco music, ma siamo sempre rimasti fedeli a noi stessi. Oggi, ciascuno di noi convoglia le sue idee, i suoi gusti personali nella musica dei Pooh [...].
«La cosa più importante è stato per il gruppo aver lavorato molto nelle città italiane, aver avuto modo di tastare il polso del pubblico... siamo cresciuti insieme, tanto che, ai concerti, incontriamo mamme e figlie... Siamo quasi alla terza generazione. Il nostro pubblico non si è mai sentito tradito: gli diamo quello che si aspetta, o forse "un poco" di più».
[...] Una luce laser da trentotto milioni, due ali fosforescenti, duecento spot, una scritta luminosa, la macchina del fumo e quella del ghiaccio secco e il magnesio: un concerto dei Pooh non è mai soltanto musica, è atmosfera, incanto, alta spettacolarità, un vero show da far invidia agli americani.

Novembre 1978 - Nuovo Sound - Numero 11 - "Convincendo i convinti", di Stefano D'Orazio

Novembre 1978 - Nuovo Sound - Convincendo i convinti, di Stefano D'Orazio

... e c'è un gusto strano quando ci si sente coinvolti in un argomento, nel voler per forza dire la propria o ridirla in termini diversi se si è appena ascoltato chi la dice come noi [...].
La polemica è il pane di questa nostra generazione che qualcuno ha giustamente diagnosticato come "malata di ideologia" [...]. Questo avviene probabilmente perché è più facile discutere con chi la pensa come noi o quasi che affrontare un discorso con chi è all'opposto delle nostre idee anche perché, davanti a convinzioni troppo lontane, non c'è spazio per il dialogo. E così ci rifugiamo in 'kilometriche' polemiche, dove diamo fondo a tutte le nostre teorie, fino a sfondare porte aperte [...].

16 novembre 1978 - Testata sconosciuta - "Il boomerang dei Pooh"

16.11.1978 - Il boomerang dei Pooh

1978 - Best - "Boomerang"

1978 - Best - Boomerang    1978 - Best - Boomerang    1978 - Best - Boomerang    1978 - Best - Boomerang    1978 - Best - Boomerang

Dicembre 1978 - Dossier Pooh - Supplemento a Nuovo Sound - Numero 12

Dicembre 1978 - Lancio Kolossal - Numero 49 - Pagina 8 - "I Pooh", di Simonetta Martellini

Dicembre 1978 - Lancio Kolossal - Numero 49 - I Pooh, di Simonetta Martellini    Dicembre 1978 - Lancio Kolossal - Numero 49 - I Pooh, di Simonetta Martellini

[...] RED: [...] siamo partiti per stare fuori un anno e i giornali ne hanno parlato [...]; il 45 giri «Cercami» è uscito prima dell'estate e al nostro ritorno l'abbiamo trovato già ben avviato; la gente, poi, sapeva che il nostro rientro in Italia avrebbe coinciso con la presentazione di un nuovo spettacolo ed è venuta in massa a vederlo [...].
ROBY: Lo spettacolo estivo è stato completamente rinnovato, rispetto a quello che facemmo l'anno scorso. Siamo rimasti talmente soddisfatti, che l'abbiamo mantenuto quasi invariato per la tournée invernale. La cosa più interessante è l'uso che facciamo del raggio laser: il risultato è tutta una serie di effetti nuovi. C'è poi una scenografia particolare: due grandi ali si illuminano; una grande scritta «Pooh» che sale e scende, dei fondali bianchi, un'americana [...]. In gergo, «americana» non è altro che un traliccio in cui viene riunito tutto l'impianto luci.
- Quanto dura l'intero spettacolo?
ROBY: Completo, un'ora e mezzo.
- Perché, qualche volta è... incompleto?
ROBY: Sì, quando l'ambiente non è sufficientemente alto e ampio, siamo costretti ad eliminare una parte della scenografia e, di conseguenza, saltano le canzoni legate a quei particolari effetti.
- Di quanto spazio avete bisogno?
ROBY: Per montare strumenti e scenografia abbiamo bisogno di un palco di quindici metri per sette: capisci bene che non tutti i locali hanno così tanto spazio [...].
- E' questo il motivo per cui la tournée invernale, dall'8 dicembre al 6 gennaio, si svolge solamente nei teatri?
ROBY: Sì, siamo sicuri, così, di non dover sacrificare alcuna parte dello spettacolo. Anzi, rispetto a quello estivo, abbiamo aggiunto qualcosa.
- Che cosa?
DODY: Innanzitutto quattro o cinque pezzi del nuovo LP «Boomerang»: siamo arrivati a due ore di spettacolo! [...] Uno dei nostri problemi [...] è che c'è sempre la persona che ci chiede perché non abbiamo fatto «Alessadra», o «Pensiero», o qualche altro pezzo. In tanti annia abbiamo collezionato un buon numero di successi e non possiamo riproporli tutti ogni volta: altrimenti non è più uno spettacolo, ma «Ben Hur»!
- Non potete riunire tutti i pezzi famosi in un «collage»?
DODY: L'abbiamo fatto per tanti anni, ma abbiamo smesso per non ricalcare sempre vecchi schemi. Inoltre ci sembra giusto che il concerto di oggi rispecchi l'attuale momento musicale dei Pooh.
- [...] Qualche episodio...
RED: A Sofia abbiamo suonato per ventiquattromila persone e i biglietti erano stati venduti in due giorni un mese prima. In Romania abbiamo fatto una tournée in un Paese completamente ghiacciato: era tutto bianco, dalle case...
DODY: ...alle mani dei musicisti!
RED: In America, invece, era primavera: bel tempo a New York, a Montreal. A Toronto ci siamo stati una vita [...].
ROBY: Abbiamo comprato un sacco di strumenti nuovi, spendendo tutti i soldi che avevamo guadagnato...
RED: E vendendo anche qualcosa che avevamo portato dall'Italia...
- L'idea di usare il laser per ottenere effetti scenici vi è venuta in America?
RED: No, l'avevamo avuta molto prima.
ROBY: Anche se qui da noi è sembrata un'idea nuova, ci sono molti gruppi, tra cui i Wings di Paul McCartney, che lo usano da più di due anni.