Di Valerio e degli amici mai incontrati - Mercoledì 03.01.2018
Era il primo pomeriggio di un giorno di gennaio di cinque anni
fa, mi squillò il telefono e mi apparve il numero della mia
"socia". Dato l'orario insolito pensai subito a qualcosa di
inaspettato, magari relativo al sito partito da pochi mesi.
«Valerio non c'è più...», sentii dire dalla voce
tremante dall'altro lato del filo ed ebbi un tuffo al cuore.
Con un tuffo al cuore, pensai ad una sera di tanti anni fa che
mi vedeva mestamente tornare a casa, con in testa le parole di "Incredibilmente giù".
Pensai all'immagine "cade giù da un muro un sasso, rotola e
si ferma", ad un cavaliere in cerca di se stesso che
abbandonava la sua armatura nell'erba alta ed a mille altri
mondi e diapositive di storie in cui mi ero riflesso.
Avvertii chiaramente la sensazione che il cuore del mondo avesse
per un attimo perso un battito, che cominciasse ad andare fuori
tempo e che per sempre qualcosa non sarebbe stata più come
prima.
«E adesso come facciamo?», mi chiese la voce dall'altra
parte del filo.
Qualcosa dentro di me se ne fregò che io non avessi mai
conosciuto Valerio. La mia richiesta di poter interagire con
lui, inoltrata sul suo blog, era stata accettata il giorno prima
e mi era arrivata la notifica via email proprio quel mattino.
Improvvisamente mi sentii derubato di qualcosa senza sapere
precisamente cosa fosse e le lacrime presero il controllo dei
miei occhi.
Nei giorni seguenti vidi al telegiornale i rari servizi a lui
dedicati e gli sguardi smarriti dei suoi colleghi, visibilmente
scossi ed inconsalabili, ma quel che più mi fece male fu vedere
il suo amico Dodi dire, con gli occhi consumati dal pianto,
mentre si allontanava dalle telecamere: «Non ci sono più
parole...».
Cinque anni dopo sono qui, con tanta gratitudine verso quel
ragazzo incontenibile il cui sogno, inserendosi come acqua e
sabbia negli ingranaggi del motore del fato, ha saputo essere
quella parola, quel pensiero e quel tanto in più necessario per
superare le sfide e i giorni miei e, ne sono certo, quelli di
tanti altri che hanno cantato una sua strofa, un suo ritornello,
in certi casi perfino ignorandone il nome.
I Pooh non esistono più come gruppo, ma quel che Valerio e loro
ci hanno lasciato supera il tempo e continua ad essere con noi
tutti. Tra poco i nostri post avranno l'hashtag #Pooh52.
Non ci saranno più nuove parole ma tu, caro amico mai
incontrato, non sei mai andato via dal mio cuore.
Autore - Antonio Russo