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Dodi Battaglia ospite di Red Ronnie con la musica come motore della vita - Seconda parte - Martedì 19.12.2017

Dodi Battaglia ospite di Red Ronnie

Mercoledì 06 dicembre Dodi Battaglia è stato ospite delle semifinali di FIAT Music, evento condotto da Red Ronnie al Teatro Ariston di Sanremo. Nella prima parte di questo articolo è stato redatto il resoconto della serata, centrato principalmente sulla partecipazione di Dodi.
Dopo aver raccontato del diploma honoris in chitarra jazz conseguito presso il conservatorio di Matera lo scorso 24 luglio, Battaglia ha assistito all'esibizione dei The Flidge, in merito ai quali ha osservato: «Io quando avevo 17 anni facevo "Piccola Katy" [...]. Sono entrato nei Pooh che avevo 17 anni, ero proprio bambino tipo questi. Però devo dire "Piccola Katy" per i tempi era di rottura [...]., in realtà è una storia molto seria: raccontava quello che accadeva ai tempi in cui le ragazze lasciavano la casa. Quando noi eravamo ragazzini [...], chi non scappava da casa non era figo [...] e "Piccola Katy" racconta la storia di una ragazza che lascia la famiglia, era prativamente "She's leaving home" dei Beatles ed era un brano di rottura».

A 14 anni ho imbracciato la chitarra e ce l'ho ancora in mano adesso ed è la cosa più devastantemente entusiasmante che ho vissuto nella mia vita. Dodi Battaglia

Red Ronnie ha presentato il DVD live "e la storia continua...", registrato da Dodi come l'omonimo album a Lanciano lo scorso 15 settembre. Sono passate sul maxischermo alcune sequenze.
Dodi: «Qualcuno di voi saprà che i Pooh hanno deciso di terminare la loro carriera nel 2016 dopo cinquant'anni di attività».
Red Ronnie: «Ne parli come se fossi in terza persona. I Pooh hanno deciso, non Dodi Battaglia ha deciso...».
Dodi: «Nel senso che io non sono rimasto molto enstusiasta di questa scelta, però questo è. Allora è accaduto che io mi sono chiesto: cosa voglio fare io della mia vita restante? Ho cominciato a suonare che avevo 5 anni e suonavo la fisarmonica [...] perché io sono di Bologna, per cui per me era la cosa più naturale. Poi a 14 anni ho imbracciato la chitarra e ce l'ho ancora in mano adesso ed è la cosa più devastantemente entusiasmante che ho vissuto nella mia vita. Ho pensato che la mia storia, al di là di quello che sono i Pooh, dovesse continuare, perché la mia storia con la musica è cominciata quando ero bambino e deve continuare così. Allora ho voluto fare questo tour che si chiama "e la storia continua...". Eravamo partiti per fare trenta concerti, questi trenta concerti sono diventati sessanta e allora a un certo punto il 4 di agosto abbiamo deciso di fare diventare questo tour anche un CD e un DVD. Per cui è la prima volta in cui faccio un disco assolutamente non pensato, in una maniera molto naturale, fisiologica e sono contento di averlo fatto perché ho fissato un momento importante della mia vita, un momento di cui qualcuno ha detto, se mi permettete l'ardire, che "Dodi Battaglia sul palcoscenico sta in piedi anche da solo", non sono parole mie».
Red Ronnie: «Hai trovato un gruppo valido, c'è un ragazzo che canta».
Dodi: «Una maniera di proporre nuovamente la mia musica: dei musicisti fantastici, molto bravi e come i grandi musicisti bravi, quelli veri, molto modesti, umili e disposti a mettersi in gioco in qualsiasi cosa».

Dodi Battaglia

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Probabilmente il produttore Giancarlo Lucariello ha beccato il gruppo giusto che aveva in sé un grande autore che si chiama Roby Facchinetti, un grande poeta che si chiamava Valerio Negrini, un embrional-ottimo chitarrista e autore e cantante che ero io e Riccardo Fogli, per cui messi assieme eravamo una forza vera. Dodi Battaglia

Sul palco si sono avvicendate le band Tre Terzi, The Strikes, VHSupernova, Previusley. Riferendosi alla difficoltà che hanno i giovani nel trovare spazio nel mondo musicale, Red Ronnie ha domandato: «Voi trovavate facilmente un produttore, qualcuno che vi faceva incidere un primo disco?»
Dodi ha spiegato: «No, anche per noi è stato veramente molto difficile [...]. Io ho militato in diversi gruppi bolognesi, uno dei quali era un gruppo che a un certo punto era molto molto forte  ed era diventato il gruppo di Gianni Morandi, si chiamavano i Meteors, dove c'era Jimmy Villotti. Però lo dice la parola stessa, i Meteors hanno avuto una parabola discendente tale e tanto che... Io ho suonato anche con i Judas che tu sai essere l'alternativa bolognese ai Jaguars e poi sono entrato a far parte dei Pooh quando i Pooh già avevano fatto un successo molto importante che era appunto "Piccola Katy". Ma, come spesso accade, dopo i primi successi uno comincia a guardarsi attorno, compra le macchine, va in giro e a un certo punto avevamo bisogno di un produttore per una casa discografica. Noi siamo stati graziati dal cielo perché venne appunto Giancarlo Lucariello che era un grande produttore discografico che ci propose un contratto alla CGD che era appunto della Caselli e facemmo questo disco, altrimenti saremmo rimasti nella nebbia dei tanti che non avevano niente da proporre. Ma chi può dirlo? Probabilmente il produttore Giancarlo Lucariello ha beccato il gruppo giusto che aveva in sé un grande autore che si chiama Roby Facchinetti, un grande poeta che si chiamava Valerio Negrini, un embrional-ottimo chitarrista  e autore e cantante che ero io e Riccardo Fogli, per cui messi assieme eravamo una forza vera».

"Vale" è un brano strumentale perché non ci sono parole per raccontare la grandezza del mio amico Valerio Negrini. Dodi Battaglia

Dopo Dario Calderone e Amanda Vitale è giunto il turno di Battaglia di cantare. Red Ronnie lo ha introdotto spiegando: «Tu hai scelto di fare due pezzi: uno che conoscete tutti e uno che è strumentale. D'altra parte credo che tu non potessi mettere un testo su un pezzo dedicato al poeta che ha scritto tutte le canzoni dei Pooh».
Dodi: «Quando siamo venuti qua abbiamo fatto un pezzo bellissimo che si chiama "Uomini soli" [...]. Quel brano ha un testo che io credo devastantemente bello [...]: credo che certe frasi difficilmente vengano fuori da un'anima normale. Valerio Negrini, che è stato il nostro autore di tanti brani di successo [...], è quello che ha scritto "Piccola Katy", è quello che ha scritto "Noi due nel mondo e nell'anima", ha anche scritto "Amici per sempre". Mi manca tantissimo perché lui era di Bologna come me, allora ho voluto un giorno scrivere un brano dedicato a lui e mi è venuta questa musica alla quale giustamente non ho messo, fuori discussione che ci fossero dei testi, su una musica dedicata a Valerio Negrini [...]. Questo brano strumentale fa parte di un disco che ho vouto fare con Tommy Emmanuel del quale vi parlavo prima, il disco si chiama "Dov'è andata la musica". Questo brano che ho voluto dedicare a Valerio Negrini mi è venuto spontaneo. Le canzoni nascono perché hai una grande storia da raccontare, oppure perché sei innamorato, oppure perché devi rispettare un contratto discografico altrimenti ti arriva la lettera dell'avvocato a casa, oppure perché fisiologicamente ti vengono spontanee e allora così è nato questo brano e siccome io Valerio lo chiamavo Vale e siccome Valerio è uno di quelli che valgono davvero, ho voluto chiamare questo brano "Vale". E' un brano strumentale perché non ci sono parole per raccontare la grandezza del mio amico Valerio Negrini. Lo voglio dedicare a voi e a lui».

Dodi Battaglia

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Riferendosi al secondo brano che Dodi avrebbe eseguito, Red Ronnie ha affermato: «Questa canzone voi l'avete dedicata a tutte le donne che vi hanno accompagnato». «Speriamo di no!», ha esclamato l'artista bolognese. «In realtà "Tanta voglia di lei" [...] non è dedicato alla persona, ma è dedicato all'amore, quello vero [...]. Valerio, che era anche lui avantissimo, ha interpretato quello che era il cambiamento dei tempi: nel 1971 era difficile parlare di tradimento in una canzone, perché era sconveniente e lui invece che era avanti ha saputo raccontare con poesia l'amore per una donna, nonostante un tradimento».

Dodi Battaglia

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Prima dei saluti, Dodi Battaglia ha tenuto ad invitare il pubblico ad un evento che lo vedrà protagonista tra circa sei mesi: «In Piazza Maggiore a Bologna in occasione del mio compleanno, che è l'1 di giugno, festeggerò i miei cinquant'anni di professionalità, da quando Valerio Negrini e Roby Facchinetti venendo in un locale a Bologna dissero [...]: "Quello lì", io avevo 17 anni, "diventerà il prossimo chitarrista dei Pooh" [...]. Voglio festeggiare oltre al mio compleanno che è l'1 di giugno, quel momento fantastico che coincide appunto con cinquant'anni fa, per cui vi aspetto in Piazza Maggiore a Bologna, è un venerdì; il 2 giugno è festa nazionale per cui non dovete andare a lavorare e la cosa più bella: è gratis. Oltre a me ci saranno tanti amici, tanti artisti: Carboni, Mario Biondi e tutti quelli che vorranno essere insieme a me in quella grande occasione per festeggiare assieme un cittadino di Bologna».

La semifinale è proseguita con le interpretazioni dei Ramrod, Irina Gonzalez, Tommaso Venturelli, Federico Furia, Nicola Di Trapani, Samuela Schilirò, Alaria, BestOff, EX, Maripensa.
La competenza e la preparazione dimostrata dai ragazzi (l'età media è davvero bassa) sono stati di buon livello. C'è da sperare che riescano a trovare il giusto sbocco per la loro creatività, anche se il panorama musicale italiano in questo periodo non sembra offrire molte opportunità.

Fine seconda ed ultima parte.

Autore - Michaela Sangiorgi