Facchinetti e Fogli presentano "Insieme" - Giovedi' 02.11.2017
Mercoledì 31 ottobre si è tenuta, presso il Sony Music Club,
sito nei nuovi uffici Sony Music di Milano, la
conferenza stampa di presentazione del nuovo lavoro discografico
che vede insieme Roby Facchinetti e Riccardo Fogli: "Insieme",
in uscita per venerdì 03 novembre. E' stato possibile assistere
in diretta l'evento grazie alla condivisione sulla pagina Facebook di Roby.
Ad introdurre il duo è stato Andrea Rosi, presidente di Sony
Music: «Questa è la prima conferenza stampa in assoluto
che viene fatta nella nostra nuova location [...]. E' un
giorno simbolico anche perché un po' la mia storia professionale
è legata a quella di Roby e di Riccardo [...]».
"Con Riccardo abbiamo diviso tutto, anche le 50 Lire, sono cose che non si dimenticano". Roby
Il primo a prendere la parola è stato Roby Facchinetti: «Sono emozionato come quando uscì "Piccola Katy" nel '68. Questo progetto è nato grazie alla Reunion. La Reunion ha fatto anche questo piccolo miracolo: ho riscoperto un amico con il quale ho passato veramente i primi tempi con i Pooh, i primi sette anni. Con Riccardo in modo particolare ho condiviso tantissimo: abbiamo condiviso innanzitutto i sogni, di fare questo straordinario mestiere, sognando di poter fare qualcosa di importante attraverso la musica in un periodo che, come ben sapete, proprio in quegli anni ci fu la rivoluzione vera della musica, che ha cambiato veramente il mondo e noi abbiamo fatto parte di questo mondo come protagonisti e come spettatori. Con Riccardo abbiamo diviso tutto, anche le 50 Lire, sono cose che non si dimenticano. Sono stati degli anni formativi che hanno fatto capire a noi che cos'è questo mestiere, che significa inseguire una passione e questo soprattutto con Riccardo. Poi ci siamo ritrovati durante la Reunion e un giorno, la mattina, non me la dimenticherò mai, mi chiamò Ferdinando», riferendosi a Ferdinando Salzano, amministratore delegato di F&P Group. «Mi telefonò e mi disse: "Se vorrai un giorno fare una cosa musicale insieme con Riccardo, io ci sono!". Ci pensai credo un paio di secondi e risposi subito: "Dove firmo?" [...]. La Reunion ha rafforzato ancora di più questo nostro rapporto e da lì abbiamo cominciato a pensare seriamente di portare avanti questo desiderio. Va detto che in questo progetto ci sono otto brani inediti e tre cover. Quattro brani inediti sono di Valerio Negrini, ringrazio Paola Negrini che è qui [...]. Perché ci sono questi quattro testi di Valerio? Perché con Valerio io lavoravo continuamente, lui mi chiedeva continuamente anche: "Dai, fai i brani, fai delle musiche anche perché non abbiamo forse tanto tempo a disposizione. Dai, adesso ho voglia di scrivere e mandami le musiche". E così è stato, soprattutto negli ultimi tempi. Mi sono ritrovato ad avere questi brani fatti con Valerio: questi sono quattro brani, ce ne sono altri, altri ahimé sono incompiuti perché noi lavoravamo veramente tantissimo, quando non facevo tournée io e Valerio facevamo brani. Poi ci sono due brani inediti di Stefano D'Orazio, un testo di Bonomo e un testo di Riccardo Fogli [...]. Ci abbiamo messo veramente tanta passione e tanto amore, per questo lavoro non ci ha mai abbandonato [...]. Voglio ringraziare anche gli arrangiatori: Danilo Ballo, Barusso, Chiaravalli e anche Emiliano Bassi [...]».
"Quando cantiamo Valerio, senza niente togliere agli altri, c'è un respiro diverso, c'è una profondità infinita". Riccardo
Riccardo Fogli: «Quando cantiamo Valerio, senza niente togliere agli altri, c'è un respiro diverso, c'è una profondità infinita. Siamo grati a Valerio di averci guidato da lassù. E' stato molto bello, la scintilla nasce probabilmente da quel Sanremo Ospiti, il giorno dei braccialetti delle unioni civili, io dovevo cantare due righe in fondo a "Uomini soli" [...]. E' successo che ci siamo dati la mano, poi ci siamo abbracciati perché Facchinetti è "abbraccioso" [...]. La mia Reunion non è stata facile. All'inizio cantavo i pezzi che cantavo cinquant'anni prima [...], poi Facchinetti un giorno... perché sentiva che canticchavo le sue canzoni... "La donna del mio amico"... allora ha detto: "Perché Riki se ti piace non la cantiamo questa insieme?". E piano piano è nato questo. Da lì credo che sia nato anche un sodalizio artistico perché io cantavo, te mi abracciavi... Quindi, è nata la voglia di fare un percorso insieme».
"Ho scritto una canzone perché mi piaceva l'idea, perché cantare con Facchinetti una mia canzone e scrivere sulla musica di Facchinetti il testo era un sogno e a settant'anni compiuti si è realizzato". Riccardo
Roby: «Abbiamo fatto un grande lavoro a livello di
pre-produzione, fatta con Danilo Ballo [...]. Dovevamo scegliere
fra l'altro un "mondo" musicale che desse a noi la
possibilità di esprimerci vocalmente e così è stato [...]. Le
nostre voci sono al centro e i testi soprattutto al centro di
questo lavoro [...]. Questo risultato è il frutto di una ricerca
notevole, per cercare di dare un senso a questo duo: anche
questo devo dire che è stato un lavoro molto importante, perché
nella produzione con i Pooh si cercava una coralità,
chiaramente. In questo caso invece la ricerca è stata un po' più
nel cercare queste due voci, queste due vocalità che in qualche
modo riuscissero a dare il massimo e noi riteniamo che sia
veramente il cuore di questa produzione».
Riccardo: «Io ho scritto una canzone perché a un certo punto mi
piaceva l'idea, perché cantare con Facchinetti una mia canzone e
scrivere sulla musica di Facchinetti il testo era un sogno e a
settant'anni compiuti l'altro giorno si è realizzato».
Roby: «Il testo è nato così: io faccio sentire i brani poi a un
certo punto, al terzo, al quarto giorno, mi disse: "Io voglio
fare un mio testo su questa musica". Non me l'aspettavo
sinceramente: è stata una bellissima sorpresa perché hai fatto
un bellissimo testo e ci darà delle grosse soddisfazioni».
Riccardo: «Il testo nasce nella notte, perché Facchinetti mi ha
fatto sentire la musica... Quando fa i provini lui in un
dialetto tra bergamasco, bolognese, inglese e un po' di russo».
Roby: «Valerio lo chiamava "anglo-bergamasco"».
Riccardo: «Quindi nella notte mi sono messo lì e in due, tre ore
ho scritto le prime sette, otto righe. Ma tu forse te ne sei
dimenticato, quando la mattina in pigiama sono arrivato in
camera tua e tu me l'hai cantato tu mi hai detto: "Non si
capisce un c**zo! Cosa c**zo scrivi?". E poi alla fine te
l'ho tradotto, tu l'hai cantato e ci siamo abbracciati».
Roby: «Ci siamo abbracciati, ci siamo emozionati, come è anche
accaduto durante tutto il lavoro in sala d'incisione».
"Noi ci portiamo dietro l'affetto degli altri Pooh. Certo che c'è un po' di Pooh in tutto questo, ma c'è molto Facchinetti e anche un po' di Fogli". Riccardo
Il primo dei giornalisti presenti a prendere la parola è
stato Mario Luzzatto Fegiz: «E' più carne o più pesce questo
disco? Perché è chiaro che ci sono delle parentele, delle
connessioni, ma rispetto all'avventura Pooh e rispetto
all'avventura solistica tua appunto è più carne o più pesce? O è
equidistante?».
Riccardo: «Direi che comprende la carne e il pesce perché
Facchinetti ha scritto otto inediti, poi c'è "In
silenzio" e poi c'è "Notte
a sorpresa", quindi dieci undicesimi sono musica di
Facchinetti. Ma Facchinetti vuol dire Pooh, quindi non c'è
niente da rinnegare, c'è da sottolineare il fatto che quando i
pezzi... quando prima dicevo che cantiamo quasi tutto
all'unisono, è una libidine incredibile, perché una volta da
ragazzini si prendevan le chitarre e si cantava all'unisono. Poi
abbiamo imparato ad armonizzare e poi sono venute le band e poi
sono nati i Pooh. Ma all'inizio era unisono. C'è molto unisono e
cantare all'unisono significa essere in sintonia, vuol dire
copiare il peso delle vocali, questo è. C'è della carne e c'è
del pesce. C'è anche della verdura, perché il ricordo del
bassista vegano... noi ci portiamo dietro l'affetto degli altri
Pooh. Certo che c'è un po' di Pooh in tutto questo, ma c'è molto
Facchinetti e anche un po' di Fogli».
""Notte a sorpresa" è un brano che io ho sempre amato, un brano che fu nell'89 sigla finale di "Domenica In" e poi secondo me i Pooh non hanno mai dato la giusta considerazione, allora per ridare a questo brano ciò che meritava ho deciso di inserirlo come seconda cover". Roby
Enzo Gentile: «Brani storici e brani originali: in
pre-produzione come avete gestito questo bilanciamento numerico?
Avete visto che c'era spazio per inserire dei brani storici
oppure uno ha detto: "No, se non facciamo questo brano mi
alzo e me ne vado!"?».
Roby: «Tutto in maniera molto spontanea. C'erano questi brani
inediti, poi abbiamo pensato che in un lavoro mio e di Riccardo
ci potevano stare anche due o tre brani storici: "In silenzio"
per un fatto anche affettivo, è un brano che ha avuto una storia
bellissima, che doveva addirittura essere la facciata A di "Piccola
Katy" e invece è stato completamente travolto dal successo
soprattutto editoriale di "Piccola Katy". Poi nel tempo
devo dire che è un brano che invece è stato apprezzato
moltissimo e poi sempre nel tempo è stato un cavallo di Fogli,
non di battaglia [...], lui faceva regolarmente in tutti i suoi
concerti, compreso anche nella Reunion e allora diciamo
che meritava di esserci. "Notte a sorpresa" è un brano
che io ho sempre amato, un brano che fu nell'89 sigla finale di
"Domenica In" e poi secondo me i Pooh non hanno mai dato
la giusta considerazione, allora per ridare a questo brano ciò
che meritava ho deciso di inserirlo come seconda cover. Il terzo
brano che è "Storie di tutti i giorni" non poteva
assolutamente mancare perché è un brano straordinario di
Maurizio Fabrizio: Riccardo vinse Sanremo e poi devo
dire che hanno fatto questo arrangiamento straordinario e mi
auguro che questo brano abbia addirittura una seconda nuova
vita».
"Siamo legati molto alla musica, questa grande passione per questo mestiere che non è che va via facilmente, anzi più passa il tempo più ci si accorge che il tempo è sempre meno e più viene voglia di salire sul palco e di fare musica". Roby
Domanda: «Nelle lunghe attese del 31 dicembre dello scorso anno
e quindi le tante conferenze stampa, nessuno di noi credeva che
avreste smesso, avreste fatto vacanza, ma nemmeno che tutti
sareste usciti con qualcosa entro pochi mesi, quasi che ci fosse
una corsa. E' chiaro, questo progetto era già probabilmente
definito, non lo avete fatto in poche settimane, c'è un grande
lavoro. Dodi è uscito con un doppio e adesso anche con un DVD.
Immagino che anche gli altri due, tra il libro vegano... Stefano
ha scritto i pezzi per voi... C'è un super lavoro. Mi chiedevo
come vedete, anche dall'interno questa sovraproduzione, questa
grande sia dal vivo, perché poi canterete dal vivo, sia su
disco. Per il live come organizzerete la band? Perché qui c'è
molto Pooh come atmosfera: la vorrete riprodurre anche in
concerto, oppure lì c'è uno stacco, farete anche pezzi a parte
questi undici, altri storici. Come la organizzerete?».
Roby: «Come giustamente hai detto tu, noi abbiamo finito la
storia dei Pooh si è conclusa il 30 dicembre dell'anno scorso. A
questo punto ognuno di noi è libero di fare quello che vuole.
Certo che noi siamo legati molto alla musica, come dicevo
appunto prima, questa grande passione per questo mestiere che
non è che va via facilmente, anzi più passa il tempo più ci si
accorge che il tempo è sempre meno e più viene voglia di salire
sul palco e di fare musica. Ripeto, ognuno di noi è liberissimo
di fare ciò che vuole, forse per la prima volta nella nostra
vita. Certo, noi abbiamo un grande dovere di valorizzare e di
cercare di fare tutto per valorizzare il nostro patrimonio che i
Pooh in cinquant'anni hanno messo insieme con tanta fatica, con
tanto impegno, lo sapete benissimo i Pooh come hanno sempre
lavorato. Non posso parlare a nome anche degli altri, spero e
auguro che gli altri abbiano questa responsabilità di difendere
il lavoro che in cinquant'anni abbiamo messo insieme, per cui
valorizzare il nostro catalogo sarà per me il mio desiderio più
grande. Certo, ognuno di noi poi si porta dietro una storia, io
rappresento una storia, Riccardo rappresenta una storia,
porteremo sul palco sicuramente io e lui questo lavoro, ma poi è
chiaro che io porterò la mia storia musicale: io ho scritto la
maggior parte della storia musicale dei Pooh, non posso
assolutamente dimenticarlo, anzi cercherò addirittura di
proporla e di valorizzarla ancora di più, questo è il mio
dovere. La stessa cosa farà anche Riccardo per quanto riguarda
la sua storia, per cui avremo tanto da raccontare e tanto da
dire non solo musicalmente, anche umanamente. Poi sul palco come
saremo strutturati a livello musicale questo è ancora presto.
Certo io sono nato, ho imparato a fare questo mestiere facendo
parte di una band e questa è una cosa che non ci toglieremo
tanto facilmente. Arriverà il momento che penseremo come essere
strutturati, comunque sicuramente una formazione importante che
io alla mia maniera, Riccardo alla sua, insieme facciamo,
componiamo una cifra sicuramente diversa da quella che posso
essere io singolarmente, lui singolarmente, ci sarà tanto da
divertirsi, ci sarà tanto da dire e da raccontare soprattutto
musicalmente».
Domanda: «Hai sentito il disco di Dodi? E' uscito anche il DVD.
Come lo reputi».
Roby: «Io sono molto felice, molto contento di questo lavoro, di
questo progetto, lo sarò ancora di più quando saliremo sul
palco. Spero che Dodi sia felice, contento delle sue scelte e
spero, mi auguro che non dimentichi il mio discorso che ho fatto
prima, fosse più importante di valorizzare sempre di più il
lavoro che i Pooh in cinquant'anni hanno messo insieme».
"Certo che ci sono altri brani, come dicevo prima con Valerio ho ancora dei testi e dei brani". Roby
Domanda: «Tornando al disco che presentate oggi, tutti gli
inediti sono finiti in questo CD, o per caso nel cassetto ne è
rimasto uno, magari per Sanremo?».
Riccardo: «No, non mi risulta assolutamente [...]. Il "fratellone"
ha rovistato nei suoi cassetti e ha tirato fuori questi otto
inediti. Io non so se ce ne ha degli altri, ma non mi risulta
perché lo saprei. Otto canzoni voglio ricordarti che sono tanta
roba, otto brani metterli insieme, rovesciarli... poi devo dire
che ha semplificato qualcosa perché io non canto, non prendo i
suoi LA, SI bemolle e quindi gentilmente li ha modificati
armonicamente affinché ci fosse una parte per me e poi moduliamo
e diventa la parte per lui. E' un lavoro che poi, se lo
ascolterete con attenzione...».
Roby: «Certo che ci sono altri brani, come dicevo prima con
Valerio ho ancora dei testi e dei brani scritti anche con
Valerio. Poi si vedrà, adesso siamo talmente concentrati su
questo lavoro».
"Valerio ha scritto talmente tanto che ci sono addirittua dei testi senza musica". Roby
Spinelli: «Volevo chiedere, proprio a proposito dei testi di
Negrini che sono stati utilizzati da Roby in "Ma
che vita la mia", poi adesso sono stati tuilizzati
qua. Vorrei sapere quanti ce ne sono ancora da parte e se quelli
abbozzati hai mai pensato di finirli, oppure è lasciarli lì come
sono e non utilizzarli?».
Roby: «Ci sono altri brani finiti, altri brani purtroppo no,
però tutto questo comporta comunque un lavoro: vanno rivisti se
possono stare in piedi, però questo è un lavoro che farò
sicuramente nei prossimi mesi, nei prossimi anni. Però Valerio
ha scritto talmente tanto che ci sono addirittua dei testi senza
musica, lui faceva dei testi che carinamente Paola mi ha girato
tempo fa e anche questo è un altro discorso. E' un lavoro che
dovrei fare anche se per quanto mi riguarda per un compositore,
musicista fare una musica su dei testi già fatti è una delle
cose più difficilli. E' accaduro due volte nella mia storia da
compositore: con "Piccola Katy" [...], nata come una
poesia che io ho musicato e "Dall'altra
parte", un brano fra l'altro che io amo moltissimo.
Lui andò in Russia per due, tre volte e io chiesi: "Senti,
fai una bella cosa". Valerio mi parlava molto di questa
Russia, poi della Russia comunista, per cui c'era veramente
tanto da raccontare. "Scrivi tu, butta giù quelle che sono le
tue impressioni, poi ci provo a fare una musica sopra".
Così è stato e ho fatto con un po' di difficoltà, poi lo abbiamo
corretto anche strada facendo, però è accaduto solo in questi
due casi. Io ho dei testi di Valerio senza musica, ci proverò un
giorno a musicarli, come ho fatto con "Piccola Katy" e
con "Dall'altra parte"».
"Trovammo un ingaggio e facemmo due settimane con gli Slenders di Piombino al Piper di Milano". Riccardo
Domanda: «Tante canzoni, tanta vita. Ma quando vi siete
conosciuti eravate proprio dei ragazzini. Potete raccontare
proprio l'attimo, l'istante, cosa avete pensato uno dell'altro,
dove eravate [...]».
Riccardo: «Nel '66 io ero il cantante bassista di una band di
metalmeccanici di Piombino, anzi io ero gommista e gli altri
quattro metalmeccanici. Ci chiamavamo Slenders, che vuol
dire smilzi, magri. Attraverso un percorso, uno dei tanti fu la
partecipazione al Festival di Ariccia organizzato da
Teddy Reno, dal quale era uscita Rita Pavone, quindi noi
piombinesi andammo lì e arrivammo secondi [...]. Trovammo un
ingaggio e facemmo due settimane con gli Slenders di
Piombino al Piper di Milano, qua dietro. C'erano due
pedane. Alla terza settimana fummo riconvocati, fummo
riconfermati perché eravamo molto fighi e molto bravi».
Roby: «Però noi eravamo l'attrazione».
Riccardo: «Ma non è vero sto fatto dell'attrazione! Ho fatto
delle ricerche, non c'era il gruppo attrazione, il gruppo
spalla. C'erano due gruppi che si fronteggiavano».
Roby: «Avevamo già fatto due 45 giri. Voi, ancora nulla».
Riccardo: «Non vorrei offendere Valerio che non c'è, due opere
dimenticabili. Stenderei un velo pietoso sui vostri primi due 45
giri. Noi eravamo un gruppo di Piombino finito, avevamo preso
sei mesi di permesso e poi sei mesi, avevamo le cambiali. Di
fatto e questo è il momento top della nostra vita, qui avvenne
il cambiamento: fummo riconfermati per la terza e la quarta
settimana, loro arrivarono, videro me che cantavo e suonavo...
ma come cantavo e come suonavo... e come ero figo e smilzo...
sembra abbiao avuto una folgorazione e abbiano detto "Ecco,
questo è il bassista cantante che servirebbe a noi". E lì
ci siamo conosicuti, perché lui era già il portavoce dei Pooh e
quindi da lì ci siamo guardati negli occhio, io ho avuto paura
ma ho detto "Sì sì, ci sto!"».
Roby: «All'epoca in questi locali arrivavano i gruppi e
rimanevano almeno tre, quattro settimane e si suonava ogni sera,
tranne il lunedì, sabato e domenica pomeriggio e sera, per cui
si suonava sempre e proprio grazie al Piper ci siamo
conosciuti. Devo dire che Valerio Negrini purtroppo non aveva
vita facile con il primo bassista dei Pooh, Gilberto Faggioli si
chiamava, molto bravo. Sentimmo l'esigenza di sostituirlo e mi
ricordo che uno disse, mentre loro suonavano, noi siamo seduti
defilati in un tavolino, poi a un certo punto: "Ok, cambiamo
il bassista, ma chi? Chi potrebbe venire?". E allora io
guardavo verso il palco e indicai gli Slenders e
Riccardo come bassista. E queste sono le cose straordinarie che
accadevano negli anni '60».
Angelo Oliva: «Abbiamo ascoltato quel disco, le arie e gli
arrangiamenti bellissimi, si sentiva tantissimo l'aria dei Pooh.
A un certo punto arriva il brano vostro, Roby e Fogli e quindi
si sente la differenza. Visto che hai detto che sei rimasto
colpito da questo testo, da come è nata questa cosa, perché non
avete dato più respiro a questa situazione vsto che il progetto
è "Insieme", voi due, visto che comunque è piacevole
all'ascolto, questa è la novità che ho sentito rispetto a
sonorità e idee che vi riportano al Pooh vissuto e al suo
vissuto?».
Riccardo: «Non sono un autore di quelli che scrivono e giorno.
Ragazzi ,qui parliamo di Negrini, io mi vergogno anche un po'».
Angelo Oliva: «Valorizzare Valerio, sicuramente. Siccome si è
detto "C'è tanto materiale", con tutti questi anni di
carriera sicuramente di materiale ce n'è tanto, però qui c'era "Insieme"
e siccome questa cosa mi ha colpito da ascoltatore...».
Roby: «In "Il
ritorno delle rondini" c'è questa alternanza di
queste due voci. In "Strade"
abbiamo fatto la stessa cosa».
Angelo Oliva: «Composizione. A livello compoisitivo. Lì ci siete
voi due. In questa fotografia generale ci siete lì voi due».
Roby: «Quando gli feci ascoltare tutto il materiale, "Io
vorrei fare il testo su questo brano". E così è stato.
Fra l'altro io non lo avevo neanche messo in preventivo [...]».
L'intervista è stata sicuramente vivace e brillante, ha avuto il pregio di svelare alcuni "dietro le quinte" della produzione di "Insieme". Non rimane che attenderne l'uscita per poterne ascoltare i brani e poter valutare quanto l'accoppiata Facchinetti / Fogli abbia saputo azzeccare questa scommessa discografica.
Autore - Michaela Sangiorgi