Facchinetti e fogli a RTR 99 con il loro dopo Pooh - Prima parte - Mercoledì 13.12.2017
Lo scorso 02 dicembre Roby Facchinetti e Riccardo Fogli sono stati ospiti di Fabio Martini negli studi della romana Radio RTR 99. Occasione, il lancio promozionale dell'album "Insieme", il primo lavoro discografico che vede uniti i due artisti, entrambi accomunati dalla militanza nella formazione dei Pooh: entrati nel 1966, Fogli però ne fuoriuscì nel 1972, per fare ritorno nel 2016 in occasione della celebrazione dei cinquant'anni di vita artistica dello storico gruppo pop.
Fabio Martini ha aperto l'intervista citando le strofe di un
brano del repertorio solista di Fogli, "Alla fine di un
lavoro", risalente al 1980: Ma quanta nebbia che c'è
/ e quanto tempo è passato per me; / poi la testa cambia
qualcosa non va, / ma un po' di me so che è rimasto là...
Martini ha osservato come la conduzione delle interviste al
gruppo Pooh avesse dinamiche completamente diverse rispetto al
presente. «C'erano degli automatismi talmente perfetti» ha
confermato Facchinetti, «noi eravamo un orologio svizzero
perché, a seconda della domanda, nel tempo ci siamo
perfezionati: c'era quello specializzato per quella risposta,
per cui era tutto automatico. E' quello che invece non sta
succedendo per ora, attenzione, con Riccardo perché dobbiamo
ancora...».
Fogli ha tenuto a precisare, con tono scherzoso: «Spero di non
trovare mai questo tempismo perché quando tu parli io ti ascolto
come tu fossi una musa».
Roby: «Ma anch'io ti ascolto!».
Ogni sera era come fosse l'ultima per noi, perché per chi era davanti a noi era l'ultima volta che vedevano i Pooh sul palco. Roby Facchinetti
Martini ha poi rievocato l'ultimo concerto dei Pooh, di cui vi
abbiamo raccontato nell'articolo "...ma
tra amici non c'e' mai un addio!". Roby si è così
espresso: «Indimenticabile, una serata molto, molto, molto
dolorosa perché non è stato per nessuno di noi assolutamente
facile. Però con l'unica consolazione che siamo riusciti,
come abbiamo sempre detto, a portare questa grandissima nave in
porto nel modo come sempre lo abbiamo pensato e sognato ed è
stato forse ancora di più di là di quello che potevamo pensare,
immaginare. Una cosa irripetibile, una cosa bellissima, ma non
solo per noi [...]. Ogni sera era come fosse l'ultima per noi,
perché per chi era davanti a noi era l'ultima volta che vedevano
i Pooh sul palco. Emozione, commozione sul palco, giù dal palco,
gente che piangeva...».
Riccardo a sua volta ha ricordato: «C'era un momento in cui Roby
diceva a cuore aperto: "Ragazzi, mancano nove concerti
alla fine". Questa parola era una parola d'ordine,
piangevamo tutti. Vedevi cinquemila ragazzi del parterre,
giovani, meno giovani, noi, ci veniva un groppo in gola all'idea
che questa cosa potesse finire, questa magia potesse finire. Era
bellissimo e drammatico».
Martini ha ricordato come tra i vari momenti densi di emozione dei concerti del "Tour Reunion - L'ultima notte insieme" ci fosse quello in cui Facchinetti affermava: «Abbiamo un sogno, un desiderio: che le nostre canzoni possano sopravvivere anche oltre noi». Tale invito è stato colto da Martini con l'inaugurazione della Web radio RTR 99 Canale Pooh, la quale trasmette costantemente tutto il repertorio musicale del gruppo.
Andammo nella saletta dove registravamo, gliela cantai e ci abbracciammo perché le parole erano quelle che lui voleva. C'era una forma di alchimia, era nata una canzone. Riccardo Fogli
Roby ha spiegato come stia procedendo il suo percorso
professionale in questo 2017: «Io e Riccardo abbiamo iniziato
questo "dopo Pooh", un nuovo percorso, perché io e lui siamo una
cosa inedita, assolutamente diversa. Ci sta divertendo molto, ci
siamo divertiti molto, ci siamo emozionati moltissimo durante
l'incisione, la scelta dei brani: è stato veramente per me e per
noi, anche per lui, come riiniziare un nuovo percorso ed è bello
anche per questo, senza mai dimenticare quello che è
assolutamente il passato. Non per niente abbiamo messo tre
brani, tre cover in questo nostro "Insieme"». I brani cui
il compositore ha fatto riferimento sono "Notte
a sorpresa", "Storie
di tutti i giorni", "In
silenzio".
Riccardo Fogli, parlando del suo brano "Il
ritorno delle rondini", ha spiegato: «Era un mio
sogno segreto. Timidamente, nella fase preparatoria, mi sembra
fossimo ad Abano Terme, Facchinettone tirava fuori queste
melodie bellissime, queste canzoni. Aveva nel cassetto dei testi
meravigliosi di Valerio Negrini perché loro scrivevano sempre:
Valerio da quello che mi dice il fratello Facchinetti aveva
bisogno di buttar giù, buttar giù e lui gli dava le musiche e io
gli dissi timidamente: "Roby, quella canzone che mi hai
fatto sentire ieri, mi piacerebbe..."».
Roby: «No, tu hai detto: "Questo brano qui!"».
Riccardo: «Sì, "Mi piacerebbe provare a buttarci giù delle
parole, fare un testo" e lui mi ha guardato meravigliato e
ha detto: "Ma perché, tu fratellone fai i testi?"».
Roby: «Non ho detto così, adesso lui fa... La mia espressione
sicuramente era così, un po' meravigliata».
Riccardo: «Fu una faccia bellissima. Lui mi dette questa musica,
me la buttò giù sul telefonino e io imbarazzato, emozionato già
vedevo la cosa e in quella notte ebbi l'ispirazione e scrissi
questo testo, queste venti righe di testo. La mattina alle dieci
facevamo colazione, glielo feci leggere, andammo nella saletta
dove registravamo, gliela cantai e ci abbracciammo perché le
parole erano quelle che lui voleva. C'era una forma di alchimia,
era nata una canzone».
Roby: «La capacità, l'intuito, la sensibilità di Riccardo: in
questo caso è riuscito veramente al primo colpo a trovare il
giusto argomento, le giuste parole, la giusta poesia su questa
melodia».
Martini ha poi domandato se il titolo dell'album sia venuto
spontaneo. «Sì, perché questo è», ha spiegato Facchinetti. «A me
sono sempre piaciuti i titoli che non si devono spiegare [...].
Il primo titolo era "Strade" perché è il primo singolo,
che poteva essere perfetto, però comunque lo devi spiegare: "Strade",
le strade della vita...».
Alla domanda di Martini su come sia nato il brano "Un
posto sulla strada", pubblicato nel 1975 nell'LP "Forse
ancora poesia", Roby ha risposto: «Valerio è stato il
fondatore dei Pooh, il nostro grande poeta, a parte che se non
ci fosse stato lui non sarebbero neanche mai nati. "Un posto
sulla strada" lo scrisse dopo un suo viaggio, non so in
quale angolo del mondo, perché quando lui ritornava comunque
aveva anche voglia di sentire, il bisogno di raccontare come
aveva fatto con "Dall'altra
parte", "Orient
Express", come tantissimi altri brani. Questo brano
è nato dopo un suo viaggio e ha voluto raccontare credo
un'esperienza».
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Riccardo Fogli ha raccontato come fu coinvolto
nell'organizzazione della Reunion, la serie di eventi
che nel 2016 celebrarono i cinquanta anni di vita del gruppo.
Ricevette due telefonate: «E' stato Facchinettone e subito dopo
anche il fratello chitarrista Dodi, a distanza di poche ore mi
hanno detto: "Abbiamo una idea!". Sai che i Pooh quando
devono fare una cosa... "Sai che facciamo? Prendiamo un
cappuccino tutti e quattro!". Tre anni prima lo
programmavano, quindi tre anni prima mi hanno fatto capire che
c'era questa idea».
Roby: «C'era questa idea, però andava verificata: sapevamo
benissimo che la risposta di Riccardo poteva essere: "Sì,
assolutamente!" [...]. Infatti mi diede una risposta
spontanea, vera, che non dimenticheremo mai, mi disse
semplicemente: "Ci sarà da piangere sul palco e giù dal palco"
[...]. Con Stefano è stato un attimino più difficile perché lui
aveva questo grande problema che sei anni prima aveva detto a
tutti che tutto ciò che aveva da dire lo aveva detto, per cui
scendeva dalla famosa "nave". Non riusciva ad accettare questa
cosa: "Cosa racconto? Perché devo tornare?". E poi
ragionando, ragionando alla fine diciamo che io gli ripetevo
proprio fino all'inverosimile: "Ma Riccardo c'è! Poi tu
dovrai passare la vita a rispondere a tutti perché non c'eri.
Non può essere! Ci devi essere!"».
Riccardo: «Si è preoccupato per fortuna nostra e Stefano è stato
importante come sempre nella nostra vita».
Roby: «Anche perché non si poteva chiamare Reunion vera
se non ci fosse stato lui, anche perché lui con noi ha suonato
quarantaquattro anni, insomma la vita».
Martini: «Qui nel vostro disco ci sono anche i testi di
Stefano».
Riccardo: «Stefano sapevamo che era bravissimo, ma ha scritto e
ha raccontato in queste canzoni Facchinetti in modo unico perché
lo conosce fino in fondo. Credo siano forse le più belle canzoni
di questo album, quelle più vicine a Facchinetti tanto che quasi
non mi ci vuole intorno quando le canta».
Roby: «Sì perché è molto personale, [...] se non il più bello
che lui abbia mai scritto. E' una cosa... veramente un
capolavoro. quando l'ho cantato devo dire che non è stato facile
perché è talmente vero, è talmente profondo, dice delle cose, ci
sono dei passaggi profondamente emozionanti, non sarà neanche
molto facile per me cantarla dal vivo. Senza parlare di "Arianna",
lo amo quel brano lì perché è una ventata di freschezza, di
bellezza e poi c'è molto sud, parla di questo amore chiaramente
di altri tempi e [...] che io immagino napoletano».
Fine prima parte. Continua...
Autore - Michaela Sangiorgi