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Quando la musica segna il proprio tempo migliore: storia di una foto con i Pooh - Giovedì 25.01.2018

1984, Napoli: i Pooh, Luigi D'Ambrosio, Michele Palumbo

Su www.ipooh.it ci piace accogliere le testimonianze di chi ha vissuto il proprio interesse per i Pooh e la loro musica in modo attivo e appassionato: un esempio è l'articolo di Filippo Rizzo dal titolo "C'era una volta... il Pooh Fans Club di Nuovo Sound".
Oggi diamo spazio a Michele Palumbo. Buona lettura.

Alcune righe per ricordare... per quelli come noi...
Questa foto fu il mio primo scatto con i Pooh: era il 3 dicembre 1984. Mi trovavo al Teatro Metropolitan (il gruppo aveva due date a Napoli), avevo solo 21 anni. Io, Michele Area (sì, il cognome era doveroso cambiarlo per tanti motivi: allora l'elenco telefonico era l'odierno tag), insieme a Luigi D'Ambrosio proponemmo e consegnammo, a nome dei soci della radio, una targa ricordo di RADIO (G) GIOVANI di Portici (NA), nello specifico del nostro programma radiofonico domenicale "SPECIAL POOH". In onda dalle 16:30 alle 18:00, aveva un discreto riscontro di pubblico, con una media di 150 richieste telefoniche di brani per ogni puntata. Durò ben sette lunghi anni, dal 1980 al 1987 e collaboratori speciali di tale programma erano Salvatore De Pompeis e Tony Capasso, nostri Amici per Sempre.
Per quanto mi riguarda, avevo già visto diversi live dal 1978, ma senza mai riuscire ad entrare nelle zone riservate. Ho partecipato nel 1981 al primo raduno organizzato dal Pooh Fans Club di Napoli, presenti i Pooh, sotto la direzione del caro amico Filippo Rizzo, presidente dello stesso, al Teatro Tenda Palapartenope. In quell'occasione, essendo il primo della lista del presentatore Francesco Calabrese, chiesi a loro proprio un parere sulle Radio libere: mi rispose Red.
Ho conosciuto amici importanti come Agostino Iaccarino e Rosaria Palumbo. Già dagli anni 70 le loro tre lettere migliori erano CBS ed hanno scritto e fatto belle cose.
Napoli, capitale della musica di ogni genere, nello specifico ha regalato a questo gruppo tantissimi momenti impressi nella loro storia musicale. Io ero tra i 50.000 dello Stadio San Paolo nel 1980 e nel '90. Loro quattro, quasi per ricambiare la stima e l'amore per la nostra città, dedicarono un brano molto importante ed affettuoso: "Napoli per noi".

Tornando alla foto, quanti ricordi legati a quel momento, come il timore di tornare a casa senza essere riusciti a consegnare la targa. In macchina, tra momenti di finto ottimismo e lunghi minuti di vero sconforto, decidemmo che al massimo l'avremmo esposta nei locali di RADIO (G) GIOVANI. Oppure di dire a tutti: «Tutto ok, ma niente foto!», ma in realtà, nella peggiore delle ipotesi, l'avremmo buttata chissà in quale contenitore per strada, in doppia busta nera... della serie nessuno lo saprà mai...
A quei tempi non conoscevamo nessun manager, nessun collaboratore che facesse da filtro: era difficile sapere nomi da fare all'ingresso. Quanti ostacoli superammo per arrivare nella zona riservata del teatro, tra l'altro semibuia. Meno male che c'era un poliziotto: si prestò per questo scatto. I Pooh stavano andando via. Dimenticai di chiedergli il nome, gli avrei fatto una targa anche a lui come riconoscimento!
Devo ammettere che fummo degli sprovveduti e forse fu proprio questo che determinò la buona riuscita della consegna. Avevo una Yashica tascabile che si caricava manualmente dopo ogni scatto fatto, tanto da sembrare un'arma; la conservo ancora gelosamente.
Tornando a casa, immaginate due mani che stringevano questa macchina fotografica, con la paura che si potesse aprire lo sportellino della pellicola: avrei consumato chissà quanti rotoli di nastro adesivo a protezione della stessa. Gino la manteneva stretta ed era seriamente preoccupato, tanto che ad ogni buca diceva: «Vai pianooo!». Manco fosse una bomba...
Era la nostra prima foto ed era una gioia tutta nostra. Infatti nei giorni a seguire ne parlammo molto in radio, anche se ovviamente nessuno poteva vederla quella benedetta foto. Diversi amici vennero a trovarci per l'occasione: bastava raccontarlo e si era felici. Oggi invece esiste il firmacopie.
Non vi racconto il giorno dopo... Le raccomandazioni e le minacce fatte dal sottoscritto al fotografo durante lo sviluppo del rullino fotografico. Gli chiedo scusa ancora oggi...

Nei tanti concerti live ho visto gente piangere alla fine perchè si aprivano gli alloggiamenti per le pellicole delle macchine fotografiche prima del totale avvolgimento degli stessi, con i risultati che potete immaginare... altro che digitale. Erano foto fatte di nascosto, perchè all'ingresso ci venivano sequestrati rullini, pile, cassette e mangianastri. Le amiche ai concerti non venivano perquisite e MAGICAMENTE aumentavano la taglia del seno...
Mai visti reggiseni TDK e SONY? I primi prototipi sono stati creati a Napoli: si leggevano le marche delle cassette. Nei reggiseni si custodiva di tutto: mentre si era in fila per entrare nei palazzetti avevano una 5°. Alla fine del concerto... era meglio non pensarci! Qualcuna il giorno dopo non mi voleva restituire le pile, diceva: «Mi trovo bene!».
Questo accadeva negli anni 80.

Oggi chi ha coraggio può raccontare un po' del proprio tempo migliore, di quando si era un po' più giovani e senza il timore di essere derisi o giudicati da nessuno.
Non vi nascondo che in quel periodo ci si innamorava spesso... con un vinile tra le mani, una chitarra acustica ed una telefonata. Al numero fisso però: Facebook ed il cellulare erano utopia. Le radio libere erano e sono una cosa seria.
Sono cresciuto con la musica... la mia.

Autore - Michele Palumbo