Eccoci... ci siamo (l'attesa del concerto) - Domenica 19.06.2016
Ed eccoci... ci siamo.
La data fatidica del 15 giugno è arrivata e siamo tutti qui, nella Città Eterna, all'interno di questo moderno Colosseo in attesa di cinque gladiatori che con le loro armi stasera daranno battaglia contro il tempo che, ancora una volta, dovrà soccombere alla loro vitalità e freschezza a dispetto dei cinquanta anni passati sulle tavole di quel palco. Palco che stasera, l'ultima volta insieme, li decreterà vincitori nella storia che hanno scritto.
Eccoci... ci siamo.
Aldilà di ciò che i numeri raccontano, stasera gli spalti dell'Olimpico sono davvero gremiti in ogni ordine di posti. Mi guardo in giro... striscioni, cartelli, la variegata umanità dei fans con le loro magliette, bandane, sciarpe, foto... una macchia continua e regolare, tutti col pollice alzato ancor prima che la battaglia inizi. Ed una platea DORATA, quasi a voler suggellare le NOZZE D'ORO di questi cinque cavalieri con la musica.
Eccoci... ci siamo...
Sono appena le 19:10 e sull'immenso palco di fronte a me ci sono una decina di vigili del fuoco. Devono autorizzare gli effetti scenici, le fiammate in particolare. Le provano e le riprovano una decina di volte.
L'affluenza diventa più sostenuta a mano a mano che passano i minuti... e davanti ai miei occhi sfila la variegata umanità di cui fa parte la popolazione Poohesca. Si va dai dieci ai settant'anni... senza soluzione di continuità e, in alcuni casi, rari, senza ritegno.
Però è bellissimo vedere tre generazioni mano nella mano accomunate dalla stessa identica passione. Ed il pensiero va al brano di apertura di “Ciao Valerio” di Iansante... le voci che parlano in quel brano sono qui, davanti ai miei occhi.
Eccoci... ci siamo.
Gli amici cercano di rintracciarsi in quella vastità che è l'Olimpico. Gente che si cerca con una mano a reggere il telefono e con l'altra a ripararsi gli occhi e ad aguzzare la vista. Mentre gli altri, tutti gli altri, approfittano del bel Sole per le foto di rito sotto al palco. Quel palco immenso che raccoglie tanti misteri ed artifici che a breve ci saranno svelati. Sembra di vedere l'astronave di Nero dell ultimo Star Trek... e pensi che tra un po' davvero ci saranno cinque alieni là sopra.
Eccoci....ci siamo
Con quale canzone apriranno? Faranno “Oceano”?
Ci hanno detto che in questo show saranno utilizzati tutti i marchingegni usati in cinquanta anni. I laser... i fumi... le fiamme... il logo luminoso.
Ripenso alla mia scaletta ideale. E mi vedo piangere se eseguiranno "DOMANI" dedicandola a Valerio o se suoneranno "PARSIFAL", l'unica canzone che piaceva a mio padre (classe 1926 ma con le lacrime agli occhi quando la sentiva).
Eccoci... ci siamo.
Anche il settore dei Diversamente Abili si è riempito. Centoventi posti occupati da persone a volte fortemente penalizzate dalla vita ma con un calore negli occhi e quella gioia che solo le canzoni dei Pooh riescono a dare. E mi soffermo con una signora, non vedente dalla nascita, che mi racconta di non averli mai visti ma quando li ascolta vede tutti i colori della vita... ed io mi commuovo.
Eccoci... ci siamo.
Ormai sono quasi le 21:00. Nel cielo spunta timidamente la Luna... sarà una bella serata. Lo stadio è pieno come un uovo e da un settore lontano giungono le indicazioni per effettuare una serie di HOLA durante il concerto. Chissà se i Pooh le vedranno... chissà che non si fermino a riflettere su quanto sono amati da noi tutti... che vorremmo che il sogno non finisse mai.
Eccoci... ci siamo.
Parte una musica e sugli schermi ai lati del palco immenso inizia un count-up che dall'1 ci porterà a 50.
ECCOLI. CI SONO! Ormai il sogno ad occhi aperti è finito. Comincia la favola...
Autore - Filippo Rizzo