Un inno alla musica per celebrare la passione di una vita - Lunedì 14.06.2021
Lo scorso 14 maggio è uscito "Inno alla Musica", il nuovo lavoro discografico di Dodi Battaglia. Dopo aver trascorso gli ultimi cinque anni ripercorrendo il
repertorio dei Pooh con le tournée e gli album "Perle" e "Perle 2",
l'artista bolognese ha finalmente deciso di lasciare ampia espressione alla sua ispirazione più profonda ed accesa, incidendo un album che va a fornire ulteriori conferme sulla
spiccata personalità e sull'eclettismo di Dodi.
Nelle quattordici tracce che troviamo all'interno dell'album, quindici nell'edizione in esclusiva per La
Feltrinelli, Battaglia risulta essere autore di tutte le musiche, mentre per la stesura dei testi si è avvalso della collaborazione di una serie di autori. Purtroppo sono finiti i tempi in cui nei brani era possibile
trovare associato il nome di Valerio Negrini, la cui bravura e genialità nello scrivere hanno da sempre positivamente "viziato" il pubblico dei Pooh.
Continua la collaborazione di Dodi con Filadelfo Castro per gli arrangiamenti, mentre la casa discografica è ancora un volta Azzurra Music: grazie ad essa ritroviamo la cura
che accompagna la realizzazione del prodotto discografico. L'album è infatti accompagnato, sia nella versione CD che in quella su doppio
vinile, da un cofanetto in cartoncino impreziosito da dettagli lucidi e satinature. All'interno, un libro di 64 pagine per l'edizione su CD, di 32 per quella su LP, dove i testi delle
canzoni sono accompagnati da note di commento e foto anch'esse inedite scattate da Domenico Fuggiano.
La copertina dell'album "Inno alla Musica" di Dodi Battaglia.
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L'uscita dell'album è stata anticipata da ben tre singoli ed altrettanti videoclip: "Il coraggio di vincere",
"Una storia al presente", "Resistere". Tre pezzi decisi ed intensi,
soprattutto il secondo, dedicato a Stefano D'Orazio. Ma procediamo con ordine.
"Inno alla Musica" si presenta con una copertina decisamente d'effetto: all'interno di una cornice dorata troviamo Dodi colto nell'atto di bruciare una Fender Stratocaster: un
gesto decisamente inaspettato da parte di chi ha fatto della chitarra il suo principale strumento d'espressione artistica. Come lui stesso ha tenuto a spiegare, con tale foto
«ho scelto di celebrare la chitarra, mia compagna da una vita. Lo strumento che brucia è la rappresentazione visiva del sacrificio alla musica che idealmente ogni artista compie
quando dedica la sua intera vita a tale arte. Il rimando, voluto e celebrato, è al leggendario Jimi Hendrix e alla prima volta in cui il 31 marzo 1967 bruciò, con un gesto
liberatorio, la sua Fender Stratocaster. Ispirato da quel gesto, ho voluto omaggiare idealmente l’artista che seppe rinnovare in modo radicale la concezione della chitarra
elettrica e della musica stessa che fino ad allora era stata unanimemente condivisa». Lo stesso Hendrix qualche tempo dopo spiegò in questi termini il suo gesto dettato dalla
passione quasi fisica nutrita per il suo strumento: «La volta in cui ho bruciato la mia chitarra fu come un sacrificio. Si sacrificano le cose che si amano. Io amo la mia chitarra».
A fianco di Dodi, nella stesura dei testi, si alternano tre autori: Chiara Peduzzi, Stefano Paviani, Roberto Casini. Tre stili diversi che contribuiscono a rendere variegato
il linguaggio complessivo e le immagini evocate, sempre al servizio dell'ispirazione e delle idee di Battaglia.
"Il coraggio di vincere" (testo di Chiara Peduzzi e Dodi Battaglia) racchiude la filosofia di vita del chitarrista emiliano: continuare a misurarsi con se stessi e con il mondo senza mai
sedersi sugli allori, sulle vittorie conseguite. Anzi, ogni successo deve essere uno sprone per intraprendere una nuova sfida, puntare ad un nuovo traguardo sempre con l'obiettivo
di migliorarsi e di crescere, ponendosi in gioco con il coraggio di osare e l'umiltà di accettare il fallimento.
Il videoclip è disponibile alla pagina https://youtu.be/7130Q8PYEUQ.
Un frame del videoclip di Dodi Battaglia "Il Coraggio di vincere".
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"Resistere" (testo di Stefano Paviani e Dodi Battaglia) ci offre di nuovo la connotazione positiva e propositiva del carattere di Dodi, il quale attraverso questo brano
ci invita a tenere duro, a resistere appunto agli imprevisti del destino ed al desiderio di lasciarci andare allo sconforto. Soprattutto in un periodo come questo, nel quale la
diffusione del COVID-19 ha cambiato in modo così radicale abitudini e convenzioni sociali.
Merita d'essere citata la location che ha ospitato la realizzazione del videoclip, disponibile alla pagina https://youtu.be/FNq2s55OhOE: si tratta dello splendido borgo di Civita di Bagnoregio, candidato a diventare Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'Unesco.
Un frame del videoclip di Dodi Battaglia "Resistere".
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"Un film da festival" (testo di Chiara Peduzzi e Dodi Battaglia) è una struggente canzone d'amore, dove i ricordi di un amore che non ha avuto il tempo
e l'opportunità di sbocciare in tutta la sua intensità si mescolano alle promesse mai mantenute ed a qualche rimpianto.
"I love you disperato" (testo di Roberto Casini) è un pezzo dalla forte connotazione rock. Parla di un amore tormentato, dove un uomo si strugge per una donna
all'apparenza volubile, in realtà preda delle proprie insicurezze.
"Quasi un miracolo" (testo di Stefano Paviani e Dodi Battaglia) tratta di un amore clandestino, consumato nell'anonimato accondiscendente che le grandi città sanno offrire. Se
ad occhi estranei gli amori a metà possono sembrare banali e colpevoli, per chi li vive sulla propria pelle sono momenti strappati ad una quotidianità cui si sente di non
appartenere più.
"Una storia al presente" (testo di Chiara Peduzzi e Dodi Battaglia) già dallo scorso 15 marzo è una canzone che è andata a colpire dritta al cuore il pubblico dei Pooh: tale brano
è dedicato a Stefano D'Orazio, prematuramente scomparso lo scorso novembre. Battaglia ha composto per lui un pezzo dove la commozione si mescola ai ricordi, dove le parole rievocano
quanto vissuto insieme dai due artisti nel corso della loro lunga carriera, andandosi a sovrapporre alle immagini dell'ultimo saluto tenuto a Roma.
Il videoclip è disponibile alla pagina https://youtu.be/JtHWigulrCY.
Un frame del videoclip di Dodi Battaglia "Una storia al presente".
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"Maledetto il destino" (testo di Roberto Casini) narra di un altro amore tormentato, riuscendo ad esprimere in modo efficace la frustrazione ed il senso
di impotenza così familiari a chi sente di appartenere a chi non può avere.
"Lisbona" (testo di Chiara Peduzzi e Dodi Battaglia) è una canzone che parla di futuro. Una coppia, appena rientrata dal primo viaggio affrontato insieme, sogna di ripartire per mete
anche lontanissime, spinti dalla voglia di conoscere ed esplorare. Stilano così un elenco di quelle località che giurano vedranno insieme, ampliando ed arricchendo quell'album di
ricordi che solo l'amore sa rendere ancora più colorato e vivido.
"Festa" (testo di Stefano Paviani e Dodi Battaglia) è un altro dei brani che racchiude un riferimento alla pandemia che si è diffusa purtroppo globalmente da un anno. In questo caso
abbiamo un parallelo tra un rapporto di coppia che sta attraversando un momento di crisi e le incertezze che ognuno di noi ha dovuto affrontare in merito alla propria salute, a quella delle
persone care, al lavoro che in vari casi è stato addirittura perso. Ma se in amore la base da cui ripartire è tale sentimento, allo stesso modo la solidarietà e la speranza
sapranno guidarci nel ritorno alla normalità cui abbiamo dovuto rinunciare da più di un anno.
"Inno alla musica" (testo di Chiara Peduzzi e Dodi Battaglia) è il pezzo che il Maestro Battaglia ha sentito di dover dedicare all'arte alla quale ha devoluto ogni sforzo, ogni
sogno ed ambizione fin dal momento in cui rimase ammirato davanti alla vetrina di un negozio di strumenti musicali a fissare una fisarmonica. Nel testo troviamo molte
citazioni a canzoni che negli anni sono divenuti veri e propri emblemi della musica italiana, capaci di evocare atmosfere ed emozioni citandone una sola strofa.
"One sky" (testo di Dodi Battaglia) è il brano che il 16 ottobre del 2020 è andato a coronare un grande desiderio artistico di Dodi: quello di realizzare una collaborazione con
Al Di Meola, icona del chitarrismo a livello mondiale. L'artista italiano ha così spiegato: «Al ha colmato con il suo stile jazz-flamenco tutto il mondo chitarristico che io ho tracciato scrivendo questo brano con la chitarra elettrica». Dodi
ha composto in un primo momento "One sky", affidandolo successivamente a Di Meola perché con i suoi fraseggi lo arricchisse ulteriormente. Nell'album troviamo la versione
extendend pubblicata come lato B del 45 giri uscito lo scorso autunno.
"Boost" è la canzone interamente strumentale presente in esclusiva nell'edizione dell'album riservata al circuito La Feltrinelli. Si tratta senza ombra di dubbio del brano più rock dell’intero album, dove
Dodi nell'arco di oltre tre minuti esprime l’energia, la vitalità che immancabilmente si impossessano dell'artista ogni volta che imbraccia la chitarra e di cui il pubblico può godere in
occasione degli eventi live.
"Sincerity" è un brano strumentale nato l'anno scorso grazie alla collaborazione con il sassofonista Marcello Balena e pubblicato come singolo con finalità solidali.
Il brano, con evidenti influenze jazz, ha offerto al chitarrista l'opportunità di dare peso al fatto che nel 2017 ha conseguito il Diploma Accademico Honoris Causa di secondo
livello in "Chitarra elettrica jazz" presso il Conservatorio di Matera, offrendosi così al suo pubblico in una veste inusuale e dando prova della sua ecletticità.
Il videoclip è disponibile alla pagina https://youtu.be/docqPMDyDVo.
"Primavera a New York" si tratta di una cover del brano di Dodi pubblicato nel 2003 nell'album "D'assolo". Troviamo di nuovo
Marcello Balena, qui come arrangiatore riadattandolo per sassofono e quintetto jazz.
"Fire" (testo di Dodi Battaglia) è il brano più tenero e "leggero" dell'intero album. Si tratta di una bonus track, in quanto il pezzo è stato interpretato da Alexandra Greene,
una delle nipotine di Dodi. Il pezzo, di per sé semplice, ci presenta il mondo visto attraverso gli occhi di una bimba, dove le cose fondamentali sono i genitori, la sorella maggiore,
sentirsi in armonia con il mondo che la circonda. L'essenziale racchiuso nella semplicità.
Foto presente all'interno del libro che accompagna l'album. Da sinistra: Marco Borsatti, Domenico Fuggiano, Dodi Battaglia, Michaela Sangiorgi, Filadelfo Castro.
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Ho avuto il grande privilegio di seguire ed ascoltare la nascita dell'album "Inno alla Musica", redigendo i testi a commento dei brani seguendo le riflessioni del Maestro Battaglia.
La magia dell'idea che prende forma e diviene qualcosa di compiuto e definito come una canzone è un processo che dura settimane, a volte mesi. Ciò che ascoltiamo nell'arco di tre,
quattro minuti, ha origini lontane, nasce come scintilla nell'io più profondo di un uomo che da oltre cinquant'anni fa questo e lo fa maledettamente bene.
Lavorare con Dodi Battaglia insegna che la fretta non porta nulla di valido. Sono la cura dei dettagli, il provare e riprovare fino a quando quel certo passaggio non scorre, il
metterci cuore e sentimento fa sì che un lavoro possa valere tanto da venire condiviso con gli altri.
Dodi con "Inno alla Musica" ha dato libero sfogo alla sua inventiva ed alla tecnica impeccabile che lo contraddistingue, ha ascoltato le sue ispirazioni più spontanee e si è
lasciato guidare, ancora una volta, da ciò che da sempre più ama: imbracciare la chitarra e divenire un tutt'uno con la musica.
Autore - Michaela Sangiorgi