Stefano D'Orazio e i Pooh ancora insieme - Martedì 31.10.2023
Lo scorso 26 ottobre è andata in onda su RAI Radio2 e su RaiPLay la trasmissione dal titolo "Stefano e i Pooh ancora insieme", un vero e proprio evento dedicato alla figura di Stefano D'Orazio ed alla sua storia artistica, umana e professionale condivisa con Roby Facchinetti, Riccardo Fogli, Dodi Battaglia, Red Canzian. Un racconto corale al quale ha partecipato anche Tiziana Giardoni D'Orazio, moglie di Stefano, con la conduzione di Carolina Di Domenico, negli studi di Via Asiago a Roma.
Venuto a mancare purtroppo il 06 novembre del 2020, D'Orazio ha saputo lasciare una impronta indelebile nel cuore dei fan dei Pooh grazie al suo carisma ed alla grande empatia che dal palco ha esercitato nel corso della sua lunga carriera.
Alla breve introduzione di Carolina Di Domenico è seguita la sequenza tratta da uno dei live registrati dalla RAI nel 1981 ed appartenente al "Tour Buona Fortuna", dove i Pooh interpretano il brano "Pensiero".
Alla domanda su quale sia stata la prima impressione avuta nel vedere l'artista romano, Roby ha risposto: «Va detto che Stefano prese il posto di Valerio Negrini che aveva deciso, dopo che si è sposato, di dedicarsi completamente alla cosa che lui ha sempre amato, la poesia e girare il mondo. Ha avuto veramente al possibilità di raccontarlo, questo mondo. È stata una scelta direi molto facile, perché lui suonava in questa banda, Il Punto ed era anche lui, come noi, nella stessa agenzia, lo stesso manager di Roma, Pino Tuccimei. L'avevamo conosciuto ma un anno, forse due anni prima, l'avevamo sentito suonare e quando Valerio decise di uscire, di abbandonare il tutto, è stato veramente molto naturale scegliere Stefano. Lui arrivò fra l'altro nel 1971 a settembre quando, dopo "Tanta voglia di lei", che rimase per non so quanti mesi al primo posto, a settembre uscì "Pensiero" ed era al primo posto».
Di Domenico introduce così il filmato dedicato al primo ed unico produttore dei Pooh: «C'è una figura che sicuramente contribuisce anche all'arrivo di Stefano, che è Lucariello».
«Subito ci venne in mente» spiega Lucariello nel filmato, «come sostituto di Valerio, Stefano D'Orazio che avevamo sentito precedentemente in altre occasioni. Provò con noi per un breve periodo, ma si decise subito che era lui il nuovo batterista dei Pooh [...]. Quando ho conosciuto Stefano sentii subito una luce diversa, una luce solare, una luce limpida, bella. Stefano era un ragazzo meraviglioso, divertente, intelligente, sensibile. Si presentò la prima volta da noi con un cespuglio di capelli enorme, con un paio di baffi inguardabile e degli stivali. Ho un grande ricordo di Stefano, ricordo emozionante, toccante che mi accompagnerà tutta la vita, pensando sempre alla luce che comunque emanava Stefano».
Stefano D'Orazio nel 1970. Clicca per ingrandire.
Riprendendo la parola, Facchinetti si è espresso in questi termini riferendosi a Lucariello: «Giancarlo ha cambiato completamente la nostra vita, perché noi eravamo una band un po' abbandonata a se stessa, un po' allo sbaraglio. Non avevamo una guida, eravamo giovanissimi e ci fu questo incontro. Mi chiamò Giancarlo a casa mia e mi disse: "Io vorrei fare il vostro produttore" [...]. Il giorno dopo ci siamo incontrati, io e Riccardo andammo da lui e ci siamo trovati di fronte ad una persona, a un ragazzo giovanissimo, però con un entusiasmo straordinario e con già delle idee che sono piaciute subito, è stato veramente un amore a prima vista. E lui è stato veramente determinante: abbiamo fatto cinque album con lui, sono stati veramente uno dietro l'altro. Gli album della grande svolta che ha stravolto la nostra vita e ancora di più ha capito le potenzialità di ognuno di noi [...]. Fu veramente una guida determinante».
È giunto poi il turno per Riccardo Fogli di parlare di Stefano: «Ci dissero che eravamo primi con "Tanta voglia di lei" in Venezuela e quindi ci precipitammo a Caracas e andammo in un radio a farci intervistare. C'erano tipo 25.000 persone sotto che aspettavano che noi uscissimo. Chiamarono la Polizia [...]. Questo è un ricordo nitido. Poi ricordo che Stefano riprendeva tutto e tutti [...]. Stefano lo lego a questo, ma anche al fatto che avesse veramente un metro cubo di capelli e gli stivali erano di finto marmo [...]».
In merito a tale aneddoto risalente al novembre del 1971, Roby ha aggiunto: «In merito al Venezuela vorrei dirvi questo: noi arriviamo lì e nel percorso albergo - radio [...], in taxi sentimmo un radio giornale. Avevamo fatto una intervista la mattina e al giornale radio dissero: "I Pooh hanno dichiarato che non andranno mai a Sanremo". A distanza di anni ci siamo smentiti».
Il secondo filmato d'epoca proposto risale proprio al soggiorno a Caracas con i Pooh e Lucariello in compagnia, tra le altre persone, di Miss Venezuela.
Novembre 1971, i Pooh a Caracas con Miss Venezuela. Clicca per ingrandire.
Di Domenico si è poi rivolta a Chieregato, fotografo dei Pooh per molti anni, chiedendogli quali sono i viaggi che ricorda con maggior piacere. Chieregato ha risposto: «Sicuramente il viaggio in Nicaragua: primo per l'esperienza umana che è stata fortissima, poi perché ha rafforzato la nostra amicizia».
Dopo la clip del brano "Noi due nel mondo e nell'anima", anch'essa tratta dal video live del 1981, la parola è passata a Dodi Battaglia. Il chitarrista bolognese ha detto di D'Orazio: «La prima volta che l'ho sentito suonare eravamo in un locale in Puglia e dissi a Roby: "Ma senti che sleppa c'ha questo qui sul rullante!". Un dialogo da orchestrali, da musicisti. Aveva una pacca spaventosa! Da lontano, senza microfono, ti "bucava" l'orecchio [...]. Questo tipo di approccio è importantissimo, soprattutto per quanto riguarda un batterista, perché è quello che ti dà il ritmo, l'anima, il nervo [...]. I primi brani che noi facevamo quando lui è entrato a far parte del gruppo erano praticamente brani in cui tutta la prima parte era senza la batteria. E lui si trovava di dietro a girarsi i pollici, aspettando che arrivasse l'inciso, oppure la seconda strofa, ironia della sorte. Mi ricordo che ogni tanto mi giravo, era lì con le bacchette in mano che le girava. È stato un grande batterista con un grande feeling, però è entrato in un momento in cui noi facevamo delle canzoni assolutamente romantiche, melodiche, come "Tanta voglia di lei" e "Noi due nel mondo e nell'anima" e lui aspettava il suo turno, diligentemente lui faceva quello che doveva fare».
«La cosa simpatica a proposito che nella prima strofa lui non sonava» ha aggiunto Roby, «ad un certo punto fece un cartello con coscritto "Torno subito" e lo appoggiava sempre sul charleston!».
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Autore - Michaela Sangiorgi