"Casanova OperaPop": fascino e intensità dell'emozione - Domenica 12.03.2023
Il teatro è il tempio del sogno: in esso vi si raccontano storie che, del mondo onirico, possiedono il fascino e l'intensità, ma come esso sono effimere ed irripetibili. Tutto può accadere, ma quel tutto è comandato dal qui e ora, dall'attimo che va colto in ogni suo battito. Perché il teatro non è come il cinema, dove per ogni errore commesso ci si può fermare e riavvolgere il nastro per registrare una versione migliore. Non è concesso di premere il tasto rewind e rivedere una scena ancora e ancora. L'attenzione deve essere massima da entrambi i lati: da parte degli attori che devono dare tutto di loro stessi per diventare il personaggio che stanno facendo vivere. Ma anche da parte del pubblico, il quale deve seguire il filo della narrazione e cogliere tutte le soluzioni sceniche, di luci, di atmosfere elaborate in lunghi mesi di prove.
La magia del sogno e della narrazione ha preso pieno possesso ieri sera del palco del Teatro Europauditorium di Bologna, dove "Casanova OperaPop" di Red Canzian ha tenuto le sue due ultime giornate di rappresentazioni in questa seconda edizione di una tournée che ha saputo conquistare molti sold-out. Un progetto forse non nuovo per l'artista trevigiano, considerato che già nel 2005, in un articolo pubblicato sul quotidiano "Il Secolo XIX" il 17 aprile ed a firma di Renato Tortarolo, il giornalista individuava nei Pooh la band in grado di realizzare un musical dedicato all'avventuriero veneziano. Questo in virtù di "Pinocchio - Il Grande Musical" nei teatri dal 2003.
Considerato il successo di "Casanova OperaPop" e di una auspicabile terza edizione, non racconterò nulla della trama per togliere il piacere della scoperta a chi non avesse ancora assistito alla sua rappresentazione. Desidero però soffermarmi su di un aspetto che mi ha particolarmente colpita: l'estrema incisività degli antagonisti di Casanova. I personaggi negativi, i cosiddetti "cattivi", sono elementi fondamentali di ogni storia, perché è grazie a loro se il racconto ha inizio, è grazie alle loro malefatte se il protagonista ha l'opportunità di dimostrare il proprio valore.
Matteo Strukul e Miki Porru, rispettivamente autori del libretto e delle liriche, insieme agli attori Manuela Zanier e Gipeto hanno saputo dare corpo ed anima a due cattivi di grande spessore: la Contessa Von Steinberg, sensuale e perfida; l'Inquisitore Pietro Garzoni, malvagio e privo di morale.
La Contessa Von Steinberg e Giacomo Casanova.
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Come riassume efficacemente la foto di apertura scattata da Luca Orfino, la seduzione ed il freddo calcolo oscurano Casanova e la sua capacità di discernimento, troppo preso dalla sua brama di conquista per rendersi conto del tranello in cui sta per lanciarsi con tutto se stesso. La Contessa mette in atto un gioco di seduzione cui è impossibile resistere e la schiena sapientemente "disegnata" dai giochi di luci ed ombre è qualcosa cui è impossibile rimanere indifferenti.
Dal canto suo, Gipeto ha reso l'Inquisitore una figura terrificante, andando oltre l'aspetto inquietante, fino a suscitare vero e proprio timore, grazie ad una prestazione vocale e recitativa intense e graffianti. Timore che diviene paura, nella scena più drammatica dell'intera storia che vede Gretchen, interpretata da Chiara Famiglietti, alla mercé dell'uomo.
L'Inquisitore Pietro Garzoni, figura inquietante e maligna.
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Come ogni storia a lieto fine che si rispetti, Casanova, interpretato da Jacopo Sarno, riesce a superare tutti gli imprevisti e le prove che la malasorte gli pone innanzi.
Ma la serata non ha avuto termine con il bacio d'amore tra Giacomo e Francesca. Sul palco è salito Red Canzian, accolto da un lungo ed entusiasta applauso. «Grazie Bologna!», ha esordito il compositore e bassista dei Pooh. «Grazie davvero! Per noi il vostro applauso, vedere che siete felici, il vostro sorriso, il vostro entusiasmo è il regalo più bello e più importante perché tutti noi abbiamo sofferto negli ultimi due anni il distanziamento sociale, il distanziamento dei nostri cuori, la perdita di amici importanti e quindi potersi ritrovare a teatro, entrare nel sogno, nella magia che solo il teatro sa regalare, credo sia una cosa bellissima e se siamo riusciti a regalarvi questo, noi siamo già a posto così. Va bene così e siamo veramente felici».
«Di sicuro tutto il mio lavoro sarebbe servito a poco» ha proseguito Red, «se non avessi incontrato e non avessi il privilegio di lavorare con degli artisti meravigliosi come loro! Stasera il ruolo di Casanova è stato interpretato da Iacopo Sarno. Per voi abbiamo avuto un'altra sorpresa stasera, perché oltre a fare il frate che parla in veneto benon che go insegnà mi, oltre a fare il frate lui era anche Alvise Zeburi, il fidanzato di Francesca, Paolo Barillari! E poi, non devo neanche dirvi i nomi di questi giganti sul palco, di questi personaggi straordinari che mi commuovono ogni sera che io li vedo, li sento [...]. Con domani sera arriveremo alla ottantottesima rappresentazione».
Canzian è passato poi ai ringraziamenti rivolti ai numerosi collaboratori: «Ma tutto il mio lavoro non sarebbe stato nulla se non avessi dei personaggi straordinari come Daniele, che ha curato i suoni in sala insieme a Fabio il microfonista. [...] alle luci il poeta dell'illuminazione Adriano Senseri. E non sarebbero stati possibili questi trenta cambi scena che abbiamo fatto in due tempi [...], se qui sul palco non avessimo avuto macchinisti, operatori, attrezzisti, elettricisti, tutti capitanati da un grande uomo di teatro come Lucio Mazzoli. Siamo quasi alla fine di questo tour, fatemi raccontare un po' di cose. Questi centoventi costumi che sono passati sul palco stasera non sarebbe stato possibile vederli così perfetti se non avessimo le nostre costumiste straordinarie che sono Iva ed Emily. Loro» indicando gli attori, «non saprebbero stati così cattivi o paurosi o belli e affascinanti [...] se non avessimo i nostri truccatori, trucco e parrucco fantastici: Elena e Antonino. Siamo una squadra di quasi cinquanta persone che si devono spostare, dormire e purtroppo mangiare... questi mangiano tre volte al giorno! Per cui, a organizzare tutto questo c'è la nostra Caterina [...], che lavora per la Retropalco. La Retropalco è la società di produzione esecutiva, capitanata dal nostro Paolo Mandelli. Poi c'è anche Linda, che è il suo braccio destro e ppi bolognesissimo, quello che ha fatto il booking, Matteo Mantovanelli [...]. Ma ce ne sono ancora tante di cose da raccontare, perché questi ballerini straordinari sono guidati da una coppia incredibile che hanno fatto proprio i balletti che io cercavo, perché a me i balletti da musical non mi piacciono. Loro fanno dei balletti così fisici perché sono guidati da Martina Nadalini e Roberto Carrozzino».
Red ha poi parlato degli autori coinvolti: «E poi io ho scritto le musiche, ma le parole delle canzoni le ha scritte un bolognese: Miki Porru! L'ho conosciuto all'età di 17 anni, tra l'84 ,l'85, era veramente un bimbo. È cresciuto, ma non è cresciuto soltanto di età, perché lui è veramente uno dei poeti più belli che io conosca e troppo spesso poco compreso perché lui meriterebbe... Adesso sono molto contento di quello che c'è con "Casanova", ma lui meriterebbe mille "Casanova", perché è veramente bravissimo».
Non è mancato il tributo all'importante ruolo avuto dai componenti della famiglia Canzian: «Questo qui è un kolossal a conduzione familiare, perché è nato veramente tutto in casa mia, poco prima della pandemia, poi durante la pandemia abbiamo avuto modo e tempo per metterlo a posto. Fin dalle prime note ho avuto con me la mia famiglia, i miei figli. Philip ha fatto tutti gli arrangiamenti per orchestra sinfonica che avete sentito stasera. Su queste basi loro hanno cantato dal vivo. E poi mia figlia, Chiara. All'inizio ha fatto nei provini tutte le voci femminili, poi è stata presa come assistente alla regia, adesso in tournée lei è quella che si occupa della regia quotidiana, quindi controlla che tutto funzioni [...] ed io sono molto orgoglioso di lei. Chiara Canzian!».
L'ultimo pensiero è stato per la moglie: «Voglio concludere questa presentazione con una persona che da più di trent'anni mette gambe ai miei sogni, ma soprattutto non mi abbandona neanche nei momenti in cui avrebbe avuto diritto di stare un po' da sola ed è mia moglie Bea».
In ultimo: «Sono felice che questo tour si concluda a Bologna, dove tutto è iniziato perché nel '66, da qui, son partiti i Pooh grazie all'idea di Valerio Negrini e di Mauro Bertoli. Io mi sento un po' abbracciato da questa mamma che si chiama Bologna. Grazie!».
Il cast e Red Canzian sul palco del Teatro Europauditorium di Bologna.
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Il fortunato connubio di talenti, volontà, caparbietà ha fatto sì che per quasi due ore e mezza il pubblico venisse trasportato indietro nei secoli, tra le calli di Venezia, o palpitare all'unisono con un Casanova per la prima volta veramente innamorato. Senza dimenticare l'affannosa corsa in mezzo ai boschi.
Il dono di stimolare l'immaginario delle persone è una qualità preziosa, in grado di suscitare forti emozioni e di imprimere ricordi importanti. Sa creare un legame molto forte tra artista e spettatore, formando così un mutuo legame in grado di rinnovarsi nel tempo. Sostanzialmente, è questo che si è andato a formare tra i Pooh e quanti ancora oggi rispondono al loro "richiamo" ogni volta che come singoli, o come band, promettono nuove opportunità per condividere sogno ed emozione.
Autore - Michaela Sangiorgi