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Symphony: un sogno fuori dal cassetto - Sabato 01.01.2022

Roby Facchinetti - Symphony

Chi ha fatto della musica la compagna inseparabile di una intera vita, non può che tornare costantemente ad essa anche quando importanti sodalizi artistici giungono al termine. Ecco quindi che Roby Facchinetti pubblica il suo quinto album al di fuori dell'ambito Pooh e lo fa in grande stile.
Roby torna al suo grande amore per l'orchestrazione con "Symphony", il doppio CD pubblicato lo scorso 26 novembre e distribuito da Believe. Il nuovo progetto discografico, nato nel 2020, ha seguito la precisa volontà del compositore bergamasco di offrire una nuova veste alle canzoni appartenenti al vasto repertorio dei Pooh che negli anni sono diventate dei veri e propri classici della musica pop italiana. Nell'album prodotto e realizzato da Facchinetti troviamo infatti una overture strumentale, quindici brani appartenenti al repertorio dei Pooh rivisitati in chiave orchestrale, cinque pezzi inediti, per un totale complessivo di ventuno canzoni dominate dalle potenti sonorità dell'Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana, della Budapest Art Orchestra, del Budapest Art Choir.
Al Maestro Diego Basso vanno attribuiti gli arrangiamenti dell'album, il quale si è inoltre occupato della direzione delle due orchestre sinfoniche coinvolte nel progetto. Altra importante collaborazione è quella con la soprano Claudia Sasso, la quale con la sua voce ha impreziosito alcuni brani, come ad esempio "Parsifal" e "Respiri". A firmare uno dei brani inediti, per la precisione "Grande madre", troviamo Stefano D'Orazio. Altri tre testi appartengono a Maria Francesca Polli: sue sono infatti le parole di "La musica è vita", "Che meraviglia", "Se perdo te".
Le tracklist dei due CD sono così organizzate:

CD 1

  • 1. Overture
    Parsifal – Seconda parte (Parsifal, 1973)
    Pensiero (Opera Prima, 1971)
    Chi fermerà la musica (Buona Fortuna, 1981)
    Un mondo che non c'è (Ma che vita la mia, 2014)
    Pierre (Poohlover, 1976)
    Rinascerò rinascerai (Inseguendo la mia musica live, 2020)
    Noi due nel mondo e nell'anima (Alessandra, 1972)
    Parsifal - Seconda parte (Parsifal, 1973)
  • 2. Uomini soli (Uomini Soli, 1990)
  • 3. Pierre (Poohlover, 1976)
  • 4. Ci penserò domani (Boomerang, 1978)
  • 5. Un mondo che non c'è (Ma che vita la mia, 2014)
  • 6. Invisibili (Inseguendo la mia musica live, 2020)
  • 7. Poeta (Ma che vita la mia, 2014)
  • 8. Noi due nel mondo e nell'anima (Alessandra, 1972)
  • 9. In silenzio (Contrasto, 1968)
  • 10. La donna del mio amico (Amici x sempre, 1996)
  • 11. L'ultima parola (Inseguendo la mia musica live, 2020)

 

CD 2

  • 1. Rinascerò rinascerai (Inseguendo la mia musica live, 2020)
  • 2. Pensiero (Opera Prima, 1971)
  • 3. Chi fermerà la musica (Buona Fortuna, 1981)
  • 4. Parsifal - Prima parte (Parsifal, 1973)
  • 5. Parsifal - Seconda parte (Parsifal, 1973)
  • 6. La musica è vita
  • 7. Che meraviglia
  • 8. Se perdo te
  • 9. Grande madre
  • 10. Respiri

 

Perché anche le canzoni più leggere trovano la loro anima più corretta con l'orchestra. Roby Facchinetti

Salvo poche eccezioni, leggendo i titoli inclusi nell'album appare da subito chiaro quale sia stato il criterio che ha guidato Roby nella scelta dei brani da includere: l'essere nati in chiave sinfonica. «Perché anche le canzoni più leggere trovano la loro anima più corretta con l'orchestra» ha spiegato Roby, «e perché la mia sensazione è che questi miei brani siano più autentici con un ampio organico classico attorno, che non in altri contesti sonori».
La svolta pop-sinfonica nella produzione discografica dei Pooh fu una scelta stilistica ben precisa che cominciò a prendere forma nel 1970, quando il produttore Giancarlo Lucariello iniziò la sua collaborazione con il quartetto. Coinvolgendo il Maestro Gianfranco Monaldi e ponendo a frutto il talento compositivo di Facchinetti, Lucariello seppe dare la giunta "spinta" artistica ed organizzativa che avrebbe guidato il gruppo verso grandi successi, primo in ordine di tempo "Tanta voglia di lei". Una ispirazione ed una forte motivazione che, negli anni in cui Lucariello ed i Pooh lavorarono insieme, raggiunsero probabilmente il loro apice nell'album del 1975 "Un po' del nostro tempo migliore".
È a quel mondo, a quelle sonorità che Roby ha scelto di tornare, spinto da un amore nato nella primissima infanzia come da lui stesso spiegato: «Per me è un amore che nasce in famiglia quando ero bambino, grazie a mia mamma che era appassionata di opera e a mio nonno, compositore e autore di una messa cantata. Loro mi hanno fatto ascoltare la musica con la "M" maiuscola e per me realizzare questo album è stato come tornare a casa».

Questo era un sogno che avevo nel cassetto da tantissimo tempo. Roby Facchinetti

Roby Facchinetti ha avuto modo di entrare nel dettaglio del suo nuovo album il 03 dicembre, in occasione di una intervista radiofonica tenuta presso l'emittente romana Radio RTR 99, presenti in studio il conduttore Fabio Martini ed il doppiatore Christian Iansante, entrambi fan di lunga data dei Pooh. «Questo era un sogno che avevo nel cassetto da tantissimo tempo» ha puntualizzato Roby, «perché la modalità chiamiamola "sinfonica" è sempre stato il mio primo amore. Io ho conosciuto la musica attraverso questi suoni, perché mia madre ascoltava musica sinfonica e lirica continuamente. Io ho scoperto proprio la forza, la potenza della musica attraverso questi grandi suoni [...]. I primi album da "Opera Prima" a "Forse ancora poesia" sono stati grandi album con l'utilizzo dell'orchestra sinfonica, ma era aggiunta alla band, perché c'erano comunque i Pooh, ognuno coi propri strumenti [...]. In "Symphony" invece c'è solo l'orchestra sinfonica, fra l'altro sono una doppia orchestra sinfonica che si sovrappongono. Ci sono dei cori lirici e non per formare un insieme di duecento musicisti [...] che suonano insieme e cantano insieme. C'è solo la sinfonica, senza la ritmica, a parte due brani di inediti [...]. Credo di essere riuscito di dare a questi grandi classici, che sono stati fatti dai Pooh, una nuova vita, un nuovo percorso, perché in effetti con questo suono le canzoni, i brani trovano veramente la giusta collocazione e sono "tornati a casa". Brani che hanno 30, 40 anni che hanno fatto dei giri incredibili, non solo incisi dai Pooh, dopo di che sono diventati di tutti: dal karaoke, le cover band, i piano bar, questi brani sono stati eseguiti veramente in mille modi e da tutti».

Roby Facchinetti in una foto di Cristian Dossena.
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... e devo dire che è stato veramente un lavoro titanico. Roby Facchinetti

Quello svolto con il Maestro Diego Basso non è stato un lavoro di riarrangiamento fine a se stesso: «Volevamo dare a questi brani un percorso diverso e anche una forza diversa» ha spiegato Roby, «perché di un brano eseguito con un organico così importante, arriva veramente anche la più piccola delle sfumature, cioè arriva tutto nella completezza più forte [...]. Io che ho vissuto e continuo a vivere di musica, non sono mai riuscito a capire cosa accade realmente quando ascolti certe cose che vanno a smuoverti dentro delle cose incredibili».
Roby si è espresso in questi termini nei confronti del Maestro Basso: «È un grandissimo direttore d'orchestra, arrangiatore, musicista fantastico con una sensibilità particolarissima. Lui ha sempre fra l'altro amato la nostra musica, anche questo è importante, per cui gli arrangiamenti li ha fatti proprio su quest'onda della conoscenza del nostro mondo, nel rispettare l'anima di ogni brano e di cercare di non togliere, questo era il rischio, ma di aggiungere emozione. E devo dire che è stato veramente un lavoro titanico».
La preparazione dell'album ha richiesto molta cura e molto tempo: «Ci sono voluti parecchi mesi», ha spiegato Facchinetti. «Lo decisi l'anno scorso a settembre, alla fine proprio di un concerto con l'orchestra sinfonica sempre diretta dal Maestro Diego Basso. Ero talmente commosso, travolto da questo suono, da questa grande emozione che alla fine mi dissi: "È arrivato il momento di realizzare questo sogno che avevo nel cassetto da tantissimo tempo!". E così è stato. Ci siamo messi a lavorare immediatamente: dalla fine di settembre e abbiamo finito, senza mai staccare, quaranta giorni fa».

Su "Chi fermerà la musica" ci ho pensato molto, volevo essere rassicurato. Roby Facchinetti

La prima traccia di "Symphony" si intitola "Ouverture": si tratta di una brano strumentale che anticipa, citandole, alcune delle canzoni raccolte nell'album: "Parsifal" ha il compito di aprire e chiudere tale esecuzione, dove trovano posto "Pensiero", "Chi fermerà la musica", "Un mondo che non c'è", "Pierre", "Rinascerò rinascerai", "Noi due nel mondo e nell'anima".
Nella tracklist è presente un solo brano non composto da Facchinetti: si tratta di "Ci penserò domani", una delle prove d'autore di Dodi Battaglia, pubblicata nel 1978 nel 33 giri "Boomerang" con testo di Valerio Negrini.
Tra i brani "rivoluzionati" nelle loro sonorità spicca sicuramente "La donna del mio amico", originariamente incisa sull'album "Amici x sempre" del 1996 e con testo di Stefano D'Orazio. Roby ha spiegato che l'evoluzione del brano è avvenuta grazie alla volontà di «crederci. È la grande volontà di riprenderci in mano il nostro lavoro a 360 gradi senza paura, senza timori. Anche questo è importante: crederci assolutamente».
Ma un'altra canzone ha saputo far sorgere dubbi in Roby sull'opportunità o meno di inserirla nel suo progetto: «Su "Chi fermerà la musica" ci ho pensato molto, volevo essere rassicurato. Il Maestro Basso è riuscito nell’impresa, con un arrangiamento complicatissimo per i violini che l'ha rispettata, rendendola bellissima».

Nel secondo CD come primo brano inedito firmato con Maria Francesca Polli troviamo "La musica è vita". Si tratta di un pezzo autobiografico ed il suo testo ci racconta della grande importanza che la musica ha avuto nella vita di Facchinetti. Una importanza che Roby testimonia giorno dopo giorno attraverso il suo lavoro e l'ispirazione che lo guida.
In "Che meraviglia" veniamo trasportati dentro la narrazione di un sogno. Il titolo di questo brano è un omaggio a Stefano D'Orazio, purtroppo scomparso il 06 novembre del 2020. Batterista, cantante e paroliere dei Pooh per gran parte della sua vita, era esclamando «Che meravilgia!» che solitamente salutava dal palco il pubblico. Roby ha spiegato: «"Che meravigia" è una mezza citazione rivolta al nostro Stefano. È un brano che è sull'onda un po' acustica, molto poetica. È il racconto di un sogno, un sogno meraviglioso, di fatti il titolo non a caso è "Che meraviglia", quei sogni che non vorresti mai che finissero».
"Se perdo te" è dedicata alla moglie Giovanna Lorenzi: si tratta di una intensa canzone d'amore che testimonia il profondo legame che unisce due persone innamorate da molti anni.

Le cose non avvengono mai per caso e ora si ha bisogno di pregare l’umanità di Maria. Roby Facchinetti

"Grande madre" è una vera e propria preghiera in musica, il cui testo appartiene a D'Orazio. «È una partitura che dalla nascita mi evocava spiritualità e infatti l'avevo passata a Stefano dicendogli che per me era una preghiera», ha spiegato Roby. «Stefano col suo testo ne fece un'invocazione a Maria, intrisa di vera fede. Però quando nacque non aveva senso includerla in ciò che stavamo facendo», riferendosi all'album del 2020 "Inseguendo la mia musica live". «L'anno scorso avevo promesso a Stefano che l'avrei incisa appena possibile e ora l’ho fatto. Forse è il momento giusto, perché le cose non avvengono mai per caso e ora si ha bisogno di pregare l’umanità di Maria. L’avessimo incisa anni fa sarebbe forse sembrata retorica».
Roby ha spiegato quanto sia mancato il supporto dell'artista romano: «Tantissimo [...]. Stefano era uno di quelli che lasciava comunque qualcosa di sé d'importante nel cuore [...]. L'ho vissuto fino a pochissime ore prima che venisse ricoverato, perché avevamo delle cose insieme. Abbiamo questo "Parsifal", l'avevamo finito fortunatamente l'anno scorso a fine di luglio, i primi di agosto. Si parlava di come portarlo sul palco e ci si sentiva veramente tantissime volte al giorno. Certo si sente questa mancanza ancora molto molto molto forte, si sentirà ancora per tanto tempo [...]. Veramente un uomo molto speciale. Professionalmente grande batterista, grande musicista, un grandissimo autore, un grandissimo manager».

A chiudere "Symphony" è "Respiri", il pezzo che ci regala l'io più vero di Facchinetti, come lui stesso ha spiegato: «Perché lo strumentale è il tipo di brano che più mi rappresenta. "Respiri" è un pezzo a due teste: prima in minore poi in maggiore, con la soprano Claudia Sasso a impreziosirlo. Mira all’essenza più alta, pura del far musica, perché come autore la completezza io la trovo, anzi l’ho sempre trovata, nella musica "nuda"».

La loro presenza continua ad esserci molto, molto forte in sogno. Roby Facchinetti

Il rapporto di una intera vita nato tra cinque persone e mantenuto nel tempo per portare avanti un progetto artistico, è qualcosa che rimane impresso in profondità nell'anima e nella psiche, lasciando echi che vanno ad influenzare il presente anche quando ormai sono state prese strade diverse. Echi che riverberano nei sogni, come ha raccontato Roby: «Io li sogno ogni notte», ha spiegato riferendosi ai Pooh. «Ma la cosa curiosa è che io li sogno o singolarmente, non due o tre, oppure tutti, compreso anche Valerio [...]. Alcune notti fa sognai che eravamo in un albergo, io persi la valigia e dovevamo salire sul palco. Io non avevo nulla, era d'estate fra l'altro, ero con la maglietta, veramente impresentabile. Per cui fu un incubo. Tutti si attivarono per cercare questa valigia, per farla saltar fuori in qualche modo e però non si trovava. Per cui mi sono svegliato improvvisamente, erano le tre e mezza di notte e non sono più riuscito a dormire per l'agitazione [...]. Mediamente ogni notte io sogno qualcosa: noi che siamo o in tournée o siamo in sala riunioni, oppure semplicemente al ristorante. Comunque la loro presenza continua ad esserci molto, molto forte in sogno».

L'uscita di "Symphony" è stata promossa dalla pubblicazione di un videoclip dedicato a "Uomini soli", la grande prova d'autore che nel 1990 valse ai Pooh la vittoria della quarantesima edizione del Festival di Sanremo. Il filmato si apre con quella che sembra essere una citazione cinematografica: le immagini d'apertura ci mostrano una mano che accarezza il grano, come ne "Il gladiatore" di Ridley Scott con Russell Crowe come protagonista.
Il videoclip, diretto da Gaetano Morbioli, ha avuto come scenario il teatro Accademico di Castelfranco Veneto. A dirigere l’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana ed il Coro Pop Art Voice Academy, ovviamente il Maestro Diego Basso.

 

È prevista per il 28 gennaio 2022 la pubblicazione dell'edizione di "Symphony" in triplo vinile, una iniziativa che sicuramente verrà apprezzata da quanti preferiscono l'ascolto della musica su tale supporto.
I brani del disco daranno vita ad una torunée teatrale organizzata da Colorsound la cui prevendita è disponibile su TicketOne alla pagina https://www.ticketone.it/artist/roby-facchinetti/. A partire in tournée con Roby saranno il Maestro Diego Basso e la Sanremo Young Orchestra. Ecco le date confermate:

  • 22 marzo 2022 – Bergamo – Teatro Donizetti
  • 29 marzo 2022 – Milano – Teatro Lirico
  • 04 aprile 2022 – Firenze – Teatro Verdi
  • 07 aprile 2022 – Mantova – Teatro Comunale
  • 09 aprile 2022 – Roma – Teatro della Conciliazione
  • 16 maggio 2022 – Torino – Teatro Alfieri

 

Facchinetti ha affermato: «Anche le canzoni più leggere trovano la loro anima più corretta con l'orchestra». Questa frase rivela un modo di concepire la musica fatto di rispetto e di grande passione. Se un artista è legato a determinati brani perché rappresentano tappe fondamentali del suo percorso artistico ed umano, è inevitabile che nel tempo torni ad esse. Nel caso di Roby, ha voluto "rivestire a nuovo" tali canzoni, come a voler spiegare al pubblico che non sono "solo canzonette", citando Bennato.
La bellezza resiste al tempo e rimane tale sia quando è spoglia di fronzoli, sia quando viene vestita sontuosamente. Forse non sempre siamo in grado di riconoscerla nell'istante esatto in cui la incontriamo, ma se le permettiamo di conquistarci, occuperà un posto importante nelle nostre emozioni più profonde. Così si comporta la musica.

Autore - Michaela Sangiorgi