"Pooh - Nell'anima": il docufilm RAI - Venerdì 27.05.2022
Ieri pomeriggio è stato presentato a Cannes il progetto documentaristico dedicato ai Pooh ed ai loro fan, la cui realizzazione si svilupperà nel corso dei prossimi mesi. "Può una canzone cambiarti la vita?" è l'incipit di "Pooh - Nell'anima", una vera e propria domanda rivolta direttamente ai fan, chiamati a partecipare in modo diretto alla realizzazione del docufilm prodotto da One More Pictures in coproduzione con Toed, in collaborazione con Tamata e Rai Documentari. L'incontro, moderato dalla giornalista Claudia Catalli, ha visto intervenire Manuela Cacciamani (produttrice di One More Pictures), Fabrizio Zappi (direttore di Rai Documentari), Roby Facchinetti, Mariasole Pollio (attrice e presentatrice).
Per far sì che la fanbase dei Pooh possa sentirsi ancora amata o amata un'altra volta. Manuela Cacciamani
La prima a parlare degli ospiti presenti è stata Manuela Cacciamani: «Questo progetto è ambizioso perché vuole raccontare un sogno, un mito che sta andando avanti da cinquant'anni. Stiamo cercando di farlo insieme a Rai Documentari in coproduzione con Toed e con Tamata. Stiamo cercando di farlo con dei linguaggi diversi, quindi coinvolgendo i ragazzi e lo racconteranno loro. Di fatto il progetto, che non possiamo raccontare in questo momento perché è ancora in via di sviluppo, verrà narrato attraverso le nuove generazioni, o quelli che noi amiamo chiamare i "creators digitali". Per far sì che la fanbase dei Pooh possa sentirsi ancora amata o amata un'altra volta, abbiamo deciso insieme a Roby Facchinetti, agli altri componenti della band dei Pooh e del Dottor Zappi di realizzare questa "chiamata". Abbiamo fatto un trailer per spiegare alla fanbase che cosa vogliamo ricevere da loro».
Il videoclip di presentazione del progetto.
È una proposta anche inusuale, inattesa e credo che non risulti spiazzante. Fabrizio Zappi
Fabrizio Zappi ha così spiegato: «Ho colto la proposta dui Manuela Cacciavani con grande entusiasmo, ho aderito immediatamente, senza titubanze [...]. La proposta di Manuela si sposa in maniera ideale con quello che noi stiamo cercando di fare a Rai Documentari: proporre attraverso il linguaggio documentaristico delle proposte che possano piacere a tutto il pubblico Rai, in particolare in questo caso al pubblico di Rai 1: quindi al pubblico della rete ammiraglia, della tv generalista per eccellenza. Quindi un pubblico eterogeneo, crossgenerazionale. Questo mi sembrava veramente il progetto ideale per abbracciare più generazioni, per proporre attraverso un linguaggio sicuramente innovativo una proposta documentaristica che non lascia indietro il pubblico fedele a Rai 1, ne incontra i gusti attraverso la musica ed i componenti del gruppo dei Pooh, chiaramente amati dal pubblico italiano, ma con una proposta narrativa assolutamente originale. È molto intrigante la mission "Puo una canzone cambiarti la vita?": è bellissima come sfida porsi questa domanda. Dall'altro però anche la possibilità di raccontare ai giovani attraverso volti giovani, proporre il linguaggio del documentario a un pubblico che magari non è abituato a godere del prodotto documentaristico in senso ampio. Oppure non è abituato a goderne su Rai 1. Quindi è una proposta anche inusuale, inattesa e credo che non risulti spiazzante ma particolarmente capace di coinvolgere i target più diversi, più vari. Questo è il nostro obiettivo.
Fabrizio Zappi, direttore di Rai Documentari.
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La vera forza è stata l'essere riusciti sempre a raccontare il quotidiano, ad entrare nelle corde delle persone in maniera autentica e sincera. Manuela Cacciamani
Claudia Catalli, rivolgendosi a Manuela Cacciamani, ha chiesto: «Qual è la spinta emotiva e anche la carica innovativa di questo progetto e l'obiettivo?». «La spinta emotiva che ha portato la nostra società di produzione a produrre questo docufilm» ha spiegato Cacciamani, «è stata quella di essere molto interessata a capire cosa per cinquant'anni ha accompaganto questa band. Mi sono resa conto che la vera forza, per lo meno dal mio punto di vista, è stata l'essere riusciti sempre a raccontare il quotidiano, ad entrare nelle corde delle persone in maniera autentica e sincera. Le canzoni parlano di cose autentiche, le stesse sensazioni, emozioni e comunque esperienze che anche i ragazzi provano. Noi lavoriamo moltissimo con i ragazzi, siamo sempre dalla loro parte, quindi a un certo punto mi sono detta: "Se io chiedo a Mariasole Pollio che è un'attrice di 18 anni che cosa prova, pensa se ascolta delle canzoni dei Pooh?". Lei dice: "Mi riconosco in molte fasi della mia vita". Da qui l'idea di coinvolgere loro e di conseguenza andare a raccontare i valori dei ragazzi, nel loro modo di raccontarlo: quindi questo in qualche maniera accompagnerà il progetto in una chiave innovativa. Ho avuro la fortuna di conoscere Roby Facchinetti, che ringrazio perché è una persona di cuore, con volontà di essere collaborativo, un grande sognatore. La call to action è rivolta alla fanbase, l'obiettivo è quello di coinvolgere molti di loro all'interno del film: a scegliere chi di queste persone parteciperà saranno il regista ed i produttori. Quindi scatenatevi, fate questo video, mandatecelo.
Manuela Cacciamani.
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Abbiamo messo insieme, in cinquant'anni tanta vita, tanta musica e tanta umanità, perché noi abbiamo comunque sempre rappresentato un qualcosa di speciale umanamente. Roby Facchinetti
Claudia Catalli ha chiesto a Facchinetti: «Roby come ti senti qui a Cannes con un progetto del genere che coniuga memoria e innovazione, che lancia il testimone alle nuove generazioni? Come ti ha coinvolto Manuela?
«Noi siamo veramente felicissimi di questo progetto» ha risposto il compositore riferendosi a tutti i Pooh, «perché come si diceva appunto prima [...] è un modo diverso di raccontare la nostra storia. Siamo stati insieme cinquant'anni, abbiamo fatto oltre quaranta album, abbiamo venduto ottanta milioni di dischi, abbiamo fatto non meno di tremila concerti. Però devo dire che un progetto così, che si parli della nostra storia con questo taglio non è mai stato fatto e questo ci eccita veramente tantissimo. Ringrazio Manuela che è la "locomotiva" di questo nostro progetto. Ed è bellissimo anche il discorso di coinvolgere i fans, il far dire loro qual è la canzone che gli ha cambiato la vita, perché la musica ha questo potere enorme. Io che faccio musica da una vita non ho mai scoperto come mai, ascoltando un brano, inconsapevolmente mi commuovo. Questo ti fa capire la forza che ha veramente la musica, che entra dentro i nostri cuori che ci fa sognare. Noi abbiamo attraversato veramente tre generazioni, siamo entrati almeno una volta in cinquant'anni nella casa di qualcuno. È veramente un grande patrimonio. Abbiamo messo insieme, in cinquant'anni tanta vita, tanta musica e tanta umanità, perché noi abbiamo comunque sempre rappresentato un qualcosa di speciale umanamente. Quattro ragazzi che si sono messi insieme, che sognavano di fare questo mestiere, sono riusciti a fare questo mestiere con successo, rimanendo insieme. Nel fare musica [...] se non c'è un rapporto umano molto forte, vero, profondo, non si va molto lontano perché la musica, come dicevo prima, è emozione. Tu devi salire sul palco con un musicista, un compagno che rispetti, c'è un'empatia straordinaria che anzi nel tempo aumenta sempre di più. Per cui abbiamo rappresentato sì musicalmente qualcosa di importante, ma c'è anche questo aspetto umano che dal mio punto di vista lo ritengo ancora più importante dell'aspetto musicale, perché senza di esso non potevamo arrivare veramente molto lontani. Per cui parlo a nome di tutti: siamo veramente felici di questo progetto. Non ci sono solo i nostri contributi filmati esclusivi, le nostre interviste, interviste con i vari personaggi che hanno fatto parte della nostra storia. Ma dentro c'è una storia che la deve raccontare, recitare Mariasole. Io credo che lei sia veramente la persona che dovrà avere questo ruolo e sono convinto che lo porterà avanti nel migliore dei modi.
Roby Facchinetti.
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È poi giunto il turno di Mariasole Pollio di intervenire: «È per me un grandissimo onore prendere parte a questo progetto, perché è davvero una storia di musica, anche di coraggio sempre di raccontare cose all'avanguardia, che ci ha dato la possibilità oggi di parlare con facilità di tantissimi temi, di tantissimi argomenti. E poi c'è la cosa più bella al mondo che ha raccontato in modo eccellente Roby che vive di musica da sempre: è appunto la musica stessa che è una voce gigante che unisce tutti. Per quanto mi riguarda è veramente per me un onore poter essere il "fil rouge" per la mia generazione, per raccontare questa storia che è incredibile, per farla rivivere a chi l'ha vissuta a tempo debito.
Mariasole Pollio, attrice e presentatrice.
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Fabrizio Zappi ha spiegato: «Spero che riusciremo and andare in onda quest'anno su Rai 1. È previsto per la stagione invernale».
Manuela Cacciamani ha fornito qualche ulteriore dettaglio: «Ci saranno molti VIP, parti di fiction, immagini di repertorio, tante cose molto interessanti, inedite, che non avete ancora visto. Tante le creeremo ad hoc per voi e soprattutto ci sarà la fanbase, quindi partecipate». Ha poi aggiunto: «C'è un sogno di un adolescente e questo sogno ci accompagnerà attraverso mille emozioni diverse, anche immagini di repertorio, ma anche con attori, con immagini fiction ricostruite. Di base ci sarà un bellissimo sogno che verrà raccontato attraverso le canzoni dei Pooh da un regista molto giovane di cui per il momento non vi diciamo il nome».
Quando si vive la musica , lì la musica fa anche dei piccoli miracoli. Roby Facchinetti
Rivolgendosi di nuovo a Roby, Claudia Catalli ha chiesto: «"Chi fermerà la musica" [...] è oltremodo importante nei tempi in cui viviamo [...]. Progetti del genere servono ad intrattenere, chiaramente ad informare, a ricordarci tutto il bene che eravamo e che siamo, perché appunto questo ed è proprio un passaggio di testimone tra le generazioni di prima e le generazioni di oggi. Quanto è importante portare la musica alla gente attraverso un docufilm come attraverso i concerti, oggi?».
Facchinetti ha spiegato: «La musica non si è fermata neanche durante la pandemia, anzi. In quel periodo la musica ha avuto veramente un ruolo molto importante, guai se non ci fosse stata. Per cui la musica è veramente sempre la migliore medicina. Ho finito il tour teatrale l'altra sera a Firenze al Teatro Verdi ed ho avvertito durante tutta la tournée che c'è veramente la voglia di ritornare ad ascoltare musica dal vivo e riprendere queste buone abitudini, ovviamente a qualsiasi livello. La musica, forse ancora di più per tutto quello che abbiamo passato, adesso c'è anche questa guerra che preoccupa non poco tutti quanti, è un rifugio assolutamente importante che aiuta anche a staccare dalla nostra realtà e purtroppo oggi è quella che è. Per cui viva la musica. Ascoltiamo musica nel modo più corretto, perché parecchi di noi inconsapevolmente non vivono la musica, l'ascoltano e la sentono, che è un po' diverso rispetto a viverla. Quando si vive la musica , lì la musica fa anche dei piccoli miracoli.
Come partecipare.
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Partecipare è semplice. Come spiegato sul sito di One More Picture alla pagina https://onemorepictures.com/call-to-action, utilizzando uno smartphone occorre realizzare un video della durata massima di un minuto. In esso si dovrà raccontare il ricordo più bello legato ai Pooh. Il video potrà essere inviato dal 26 maggio fino al 30 giugno tramite la pagina citata poco sopra. Sarà compito del regista e della produzione scegliere i filmati più significativi e meritevoli di comparire nel docufilm.
Buona fortuna a tutti!
Autore - Michaela Sangiorgi