Le Centoparole di Red Canzian - Domenica 06.04.2025

Red Canzian, il compositore ed interprete trevigiano dal 1973 bassista dei Pooh, è tornato a raccontarsi attraverso le pagine del libro "Centoparole - Per raccontare una vita", pubblicato lo scorso 15 ottobre dalla casa editrice Sperling & Kupfer. In trecentoventi pagine troviamo cento capitoli, uno per ogni parola elencata in ordine alfabetico nell'indice: ognuna è uno spunto per condivere riflessioni e ricordi.
È cominciato per Red un ciclo di presentazioni che si è trasformato in un fitto calendario di appuntamenti attualmente aperto che lo vede impegnato un po' in tutta Italia. Il 24 novembre 2014 Canzian ha incontrato il pubblico a Bologna, all'esterno del negozio Mondadori sito nel Centro Commerciale Vialarga. A moderare l'evento Alessandro Leo. Red ha così commentato: «Sto girando l'Italia e devo dire che ogni sera, ogni presentazione è una presentazione diversa, perché ogni parola può stimolare un nuovo racconto».
Voglio che sia un libro amico, un libro che potete tenere nel comodino. Red Canzian
Alla domanda di Leo se davvero bastano cento parole per descrivere una vita, Red ha risposto: «Ero partito da duecento parole, però ho scoperto che in tantissime parole non c'era quello che io cercavo, non c'era il motivo per "spogliarle" e "rivestirle", in quanto erano parole che non mi davano nessun tipo di emozione profonda. E allora sono andato a raccogliere, raccogliere, raccogliere, sono arrivato a cinquanta parole, dopo di che ho ricominciato a ricostruire il percorso andando proprio a selezionare parole che assomigliassero a quello che io volevo raccontare. Perché in questo libro non è che io in realtà voglio raccontare le mie imprese, [...] non è una biografia. I pezzetti della mia vita che sono nascosti in ogni parola servono a traghettare il lettore, a traghettare voi, a confrontarvi con la vostra vita. Infatti io ci avevo provato con la Mondadori, ma non me l'ha fatto fare: a "Centoparole - Per raccontare una vita" io volevo aggiungere sotto "La vostra"». Ha poi aggiunto: «Voglio che sia un libro amico, un libro che potete tenere nel comodino e, quando vi va, aprirlo e cercare la parola che somiglia di più allo spirito del vostro momento, che state vivendo e sicuramente diventerà un libro amico, un libro che vi darà un minimo di conforto e mi auguro anche di serenità».
Hai paura a deludere dei genitori che ti hanno voluto bene. Red Canzian
Leo ha osservato che che il libro ha due chiavi di lettura: una dalla prima all'ultima pagina; la seconda scegliendo una parola specifica. Il racconto di Red è quindi partito da una parola cui tiene molto, "genitori": «I miei genitori sono stati quelli che mi hanno sicuramente formato e aiutato: sono stati i miei primi fan! Quando io ho cominciato a voler fare questo mestiere, cantare prima e poi cantare e suonare, i miei genitori mi accompagnavano a far le serate [...]. Io di solito avevo dai dodici ai quindici spettatori dove andavo a cantare [...], però poi aggiungi cinque noi sul palco, perché il mio primo complesso eravamo in cinque, aggiungi mio papà e mia mamma, insomma cominciavamo ad arrivare a ventidue, ventitré persone che erano interessate. Io ricordo mio padre: all'epoca nei locali si fumava, anche mio papà fumava, lo vedevi in controluce appoggiato al bancone del bar con la sua sigaretta, felice di questo figlio che cominciava a fare qualcosa di interessante. Mia mamma era capo claque, cioè lei, come finivo il pezzo, un secondo prima che finisse cominciava a partire con l'applauso e, non contenta, andava vicino agli altri e diceva: "Quel che canta xe mi fiol!". Orgogliosa! [...] erano veramente fan miei, ci credevano in me. Con dei genitori così devi stare attento poi, perché quando comincia a vivere da solo, a vivere questo mestiere devi fare attenzione [...] perché li deluderesti. E hai paura a deludere dei genitori che ti hanno voluto bene, ci resteresti male. E quindi questo mi ha aiutato a intraprendere un lavoro, una carriera con molta serietà per non deludere loro e per fare esattamente quello che io pensavo. Quindi la famiglia è molto importante».
Sempre in merito ai suoi inizi artistici, Red ha rievocato l'episodio relativo alla sua vitoria a Conegliano dell'edizione del 1968 della manifestazione "Stroppolo d'Oro", presentata da Pippo Baudo, episodio raccontato nell'articolo "Red e Chiara Canzian da Fabio Fazio ed il ponte ideale tra vegani ed onnivori". «Io avrei voluto già cominciare a essere un po' rock» ha spiegato Red, «e invece già ero un po' miope, per cui [...] avevo un paio di occhiali che sembravo Peppino Di Capri, oppure il figlio segreto di Vittorio Sgarbi, uguale! Questi occhiali, la riga in parte perché ancora non mi facevano portare i capelli lunghi a scuola. Mia mamma, per peggiorare la situazione, ha comprato lo smoking con i reverse con i brillantini alla Mago Zurlì [...]. Io vestivo in un modo, ma pensavo in un altro [...]. Infatti nel giro di un anno o due [...] sono poi diventato quello conosciuto: molto più rock, vestito strano, capelli lunghi e tutto quello che assomigliava alla musica che io volevo fare. Anche quello è stato amore da parte loro [...]».
1968 - Pippo Baudo e Red Canzian a Conegliano.
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Mi son sempre meravigliato, lo faccio tutt'ora e guardo il mondo con occhi meravigliati di fronte alle cose che non conosco. Red Canzian
Leo ha chiesto a Cazian di parlare al pubblico delle cinque fotografie che giudica più rappresentative, più significative. «C'è una fotografia mia di quando avevo 4 anni: mi regalarono due matite della Fila», ha spiegato l'artista. «A me piaceva molto disegnare [...]. Mi piace parlare di queste fotografie, perché racchiudono la meraviglia, che è uno dei capitoli di questo libro. Mi son sempre meravigliato, lo faccio tutt'ora e guardo il mondo con occhi meravigliati di fronte alle cose che non conosco: credo che questo aiuti ad affrontare la vita in modo migliore e forse attiri anche le cose belle della vita. Quindi questa foto è bellissima: io seduto in un prato pieno di margherite di primavera e con queste due matite in mano, felice. Questa è una delle prime foto che mi ricordo». La seconda imagine lo ritrae con la figlia: «Una foto con Chiara quand'era piccola: mi abbraccia e mi bacia come se fossimo due fidanzati, ci baciamo sulla bocca e ce l'ho nel comodino a casa. Poi mi ricordo una foto di Bea a una festa in montagna, non eravamo ancora dichiaratamente innamorati. Cioè, eravamo innamorati ma non l'avevamo ancora dichiarato. Lei era lì in questa baita che avevamo dato una festa e c'è questa foto sua foto bellissima, sembrava un po' una squaw indiana: è una foto che mi è sempre rimasta in mente. Poi la foto dei miei genitori: c'è sia la versione in cui avevano 20 anni, che l'ultima versione al nostro matrimonio nel 2000 ed era un momento di grande dolcezza. E un'altra foto... Facevamo un pezzo sul palco, "Solo voci", io e Stefano ci abbracciavamo sul finale e ho una foto di questo abbraccio».
Continua con "Le Centoparole di Red Canzian - Seconda parte" - Lunedì 07.04.2025
Autore - Michaela Sangiorgi