Stefano D'Orazio e i Pooh ancora insieme - Quarta parte - Mercoledì 08.11.2023
Ecco la quarta parte del resoconto dedicato alla trasmissione radiofonica "Stefano e i Pooh ancora insieme", condotta la Carolina Di Domenico lo scorso 26 ottobre. Trasmesso da RAI Radio2 e RaiPLay, l'evento è stato dedicata alla figura artistica ed umana di Stefano D'Orazio, artista originario di Roma. Le parti precedenti sono disponibili nella pagine "Stefano D'Orazio e i Pooh ancora insieme", "Stefano D'Orazio e i Pooh ancora insieme - Seconda parte", "Stefano D'Orazio e i Pooh ancora insieme - Terza parte".
La messa in onda della clip dedicata al brano "Stare senza di te" ha offerto a Red Canzian lo spunto per raccontare la nascita della sua collaborazione artistica con D'Orazio. Il bassista e compositore trevigiano ha spiegato: «Era il 1992, era febbraio e stavamo facendo gli ascolti delle canzoni per il nuovo album a casa di Roby. Finita una sessione di ascolto di tutta la giornata, uscimmo per andare via e avevamo le macchine parcheggiate vicino; c'era anche un po' di nebbia e freddo quella sera. Ci siamo appoggiati alla macchina e lui sapeva che c'era qualcosa nella mia vita che stava cambiando e io gli ho detto cosa mi stava succedendo. Avevo appena detto a Delia, la mia moglie di allora, la mia prima moglie, che intendevo interrompere il nostro rapporto e non è stato facile. Gli ho detto tutto quello che stava succedendo: gli amici che si dividono, chi di restata una parte, chi stava dall'altra, i consigli, i sensi di colpa... tutto quello che ti cade addosso. E dall'altra parte l'amore nuovo che spinge per farsi strada. Gli ho raccontato tutto questo perché avevo presentato una musica, questa qui» ha detto riferendosi a "Stare senza di te", «piena di parole, anche se io le dicevo in finto inglese. Lui la mattina dopo è arrivato col testo che fotografa esattamente quello che succede quando una persona si separa. Credimi, ha fatto un miracolo, perché oltre a piacere alla mia nuova compagna di vita che è Beatrice, è piaciuto anche a Delia che era la dona che io lasciavo. Mi ha chiamato piangendo, dicendo: "È bellissimo, anche anche se racconta un momento brutto per me, è bellissimo" [...]. Mi ricordo che quando uscì Bea, mia moglie, andò a fare la spesa supermercato e la sentì. Venne a casa, lei non era abituata a questo tipo di vita, eravamo insieme da pochi mesi e lei mi fa: "Ho sentito la nostra canzone in mezzo ai prosciutti... che brutto..."».
Quattro anni dopo fu incisa un'altra canzone dedicata alla storia d'amore tra Red e Beatrice: "Cercando di te".
Red Canzian durante il concerto tenuto il 30.12.2016 a Casalecchio di Reno (BO).
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Il discorso si è spostato su "Pinocchio - Il Grande Musical", prodotto nel 2003 dopo tre anni di intenso lavoro. «Abbiamo avuto questa proposta e devo dire che era un po' nell'aria» ha raccontato Facchinetti, «perché stiamo parlando di quegli anni in cui era scoppiato anche in Italia il musical. C'era la voglia di sperimentarci in una situazione di questo tipo ed è nato "Pinocchio". Ci siamo messi tutti a lavorare in questo progetto, tutti i Pooh, i due autori (sia Stefano che Negrini) ed è stata una cosa molto, molto divertente, anzi è stata forse una delle avventure al di fuori dei Pooh più bella. Poi è una storia italiana, stiamo parlando di Pinocchio: chi è che non ha da bambino studiato e vissuto questa storia? È un po' come tornare bambini e poi è veramente una storia eterna [...] ed è allo stesso tempo anche moderna, perché parla di un figlio che è birichino, che ne combina di tutti i colori [...]. Mi hanno detto che dopo la "Bibbia" è il libro più letto al mondo».
«Qui ha debuttato Phil come batterista» ha spiegato Red, riferendosi al figlio di primo letto della moglie Beatrice. «Aveva vent'anni e adesso è in tournée con noi. Io credo che ogni sera da lassù Stefano, in qualche maniera, benedice questa scelta nostra, perché gli voleva un bene incredibile. Io mi ricordo la prima volta quando a 3 anni, forse 4 anni, lo fece salire sulla sua batteria [...] e poi gli regalò le bacchette e il charleston. Solo che a casa sto bambino col charleston e le bacchette poteva fare ben poco. Allora gli ho regalato il resto della batteria e direi che è diventato un grande batterista». Nel contributo video di Phil Mer, il musicista ha mostrato i timpani sinfonici ed il gong utilizzati nel corso della tournée dei Pooh del 2023.
Phil Mer in occasione del secondo del concerto tenuto dai Pooh in Arena di Verona il 30 settembre 2023.
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Se tu vuoi bene a una persona devi volere il suo bene; se il suo bene è anche lontano da te, devi volere il suo bene anche se va in India, se fa qualsiasi cosa. Dodi Battaglia
Si giunge così al 2009 ed in un video risalente al tour di addio di quell'anno, D'Orazio spiega il perché della sua decisione di lasciare i Pooh. Una scelta che addolorò tutto il pubblico della band. «Io non volevo crederci» ha spiegato Facchinetti, «perché lui due anni prima ha cominciato a dire quello che poi abbiamo appena sentito attraverso questo suo video. Non mi è facile parlare di Stefano dopo averlo ascoltato, non è assolutamente facile. Io non volevo crederci. Ognuno di noi in cinquant'anni, in tutto questo tempo, ognuno ha attraversato una crisi. Noi abbiamo dedicato veramente la nostra vita, trascurando le famiglie, le moglie, i figli. Lui in modo particolare ha dedicato tutta la sua vita, perché non è riuscito a costruire una famiglia vera e propria, ad avere dei figli [...]. Abbiamo avuto dei momenti difficili, però gli altri tre capivano e tiravano in quel momento un po' di più il "carro" aspettando che passasse. Ed è sempre stato così. Io pensavo che anche per Stefano fosse così e lo capii a un certo punto dopo due anni, perché io stavo parlando del futuro, di una cosa che avremmo dovuto fare e lui mi ha guardato e mi ha detto: "Roby, non hai capito. Me ne vado". Ecco lì con quella convinzione, con quello sguardo, lì ho capito che la sua decisione era assolutamente seria e andava rispettata».
Dodi: «Non è stata una cosa simpatica da vivere perché un fratello col quale stai insieme tanti anni e condividi tanti momenti belli e anche brutti, è difficile vederlo allontanarsi. Ma c'è stato un momento, come stava dicendo Roby, di grande incredulità: non riuscivo a credere che una persona che faceva il batterista dei Pooh avesse un'altra proiezione della vita. E cosa vai a fare? Cosa vuoi fare, Marchionne? Cosa vuoi fare, Gianni Agnelli? Cosa c'è di più bello, ma io parlo dal mio punto di vista, di fare il batterista dei Pooh? Ma ognuno di noi la pensa in maniera diversa, non siamo tutti uguali, uno può avere un'altra proiezione della vita e bisogna rispettare l'un l'altro in queste cose. Allora è accaduto che sono stati dei giorni, delle settimane, dei mesi di incredulità e per quanto mi riguarda, io avevo capito che sarebbe andata a finire così, perché quando uno parte all'età di 60 anni per un certo tipo di decisione, non fa il capriccio, non è il ragazzino che gioca [...]. Uno ci pensa seriamente per cui, conoscendo Stefano, io avevo capito che andava a finire così. Ma ho anche pensato che dal momento che io e anche loro gli vogliamo, gli volevamo bene, se tu vuoi bene a una persona devi volere il suo bene; se il suo bene è anche lontano da te, devi volere il suo bene anche se va in India, se fa qualsiasi cosa».
Non poteva mancare un medley dedicato ad "Aladin", il musical di D'Orazio prodotto nel 2010 con le musiche dei Pooh a fare da colonna sonora. A tale proposito e seguito un messaggio di Roberto Ciufoli, l'attore che si aggiudicò il ruolo di genio della lampada. Tra l'altro, ha spiegato una cosa interessante: «Non so se i più l'hanno notato, ma ai concerti dei Pooh Stefano era l'unico con il microfono ad archetto, perché lui mentre il concerto andava guardava dappertutto, faceva la regia del concerto dal palco».
Il produttore Luca Cattaneo ha annunciato che il musical "Aladin" nell'autunno del 2024 tornerà nei teatri grazie all'impegno della Compagnia dell'Ora.
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Autore - Michaela Sangiorgi