Pooh - Notizie e novità del 2016 - Marzo

"Amici per sempre": la storia dei Pooh su RAI 1 fa incetta di ascolti - Martedi' 15.03.2016

I Pooh al Teatro 1 di Cinecittà World a Roma

Lo scorso 09 marzo si è tenuto presso il Teatro 1 di Cinecittà World, a Roma, la registrazione dell'evento televisivo POOH - AMICI PER SEMPRE, andato poi in onda su RAI 1 l'11 marzo. Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian, Stefano D’Orazio e Riccardo Fogli hanno anticipato televisivamente la reunion che prenderà il via il 10 giugno allo Stadio San Siro di Milano, coadiuvati da Carlo Conti alla conduzione.
E' stato interessante assistere alle riprese, per poi confrontare le differenze tra ciò cui si è assistito e quanto è andato in onda, con gli inevitabili tagli dettati dalle esigenze televisive.

"Abbiamo cominciato che eravamo poco più che ragazzi, eravamo convinti di poter cambiare il mondo con i nostri capelli lunghi e le nostre chitarre." Red Canzian

La serata si è aperta con il brano "Amici per sempre", seguito da "Pensiero" nella versione riarrangiata per il cinquantennale. Al termine dell'esecuzione ha preso la parola Conti, il quale ha introdotto i Pooh dicendo, tra l'altro: «Siete entrati in questi cinquant'anni nei cuori dei fan come si dimostra stasera. Fan che avete fatto sognare, che avete fatto innamorare, che avete fatto riflettere, che avete fatto cantare, piangere con le vostre canzoni. Fan che non vi tradiscono assolutamente, come non si tradiscono gli amici, gli amici per sempre».
Dei Pooh ha preso la parola per primo Stefano D'Orazio: «Abbiamo attraversato cinquant'anni formidabili, una meraviglia veramente. Sono passati in frettissima e forse più infretta di quanto ci aspettassimo, per cui ci siamo lasciati un sacco di ricordi che dovremo in qualche maniera rivisitare quando poi ci siederemo con calma alla fine di questo film».
Dopo è stata la volta di Dodi Battaglia: «Abbiamo passato insieme una delle esperienze più fantastiche sotto il profilo musicale, ma credo che la nostra convivenza ci abbia insegnato molto sotto il profilo umano soprattutto, perché la musica è importante ma i rapporti forse sono ancora più importanti».
Roby Facchinetti: «La musica ha fatto da collante in tutto questo nostro percorso, ci ha accompagnati la passione che poi alla fine fa la grande differenza in tutte le cose. La passione per la musica ci ha permesso di arrivare fino qui, senza di lei sicuramente ci saremmo fermati molto prima».
Red Canzian ha spiegato: «Abbiamo cominciato che eravamo poco più che ragazzi, eravamo convinti di poter cambiare il mondo con i nostri capelli lunghi e le nostre chitarre. Facevamo parte di quel mondo della beat generation: non so cosa siamo riusciti a cambiare, ma sicuramente avevamo dentro questa voglia di partire, di iniziare questo viaggio, non importava dove andare, l'importante era partire e ci ha portato fin qua. Per cui è stato un viaggio meraviglioso».

Red Canzian

Per ultimo Riccardo Fogli, con l'umorismo che lo contraddistingue: «L'emozione è molto forte stare con questi quattro qua [...]. La musica mi ha portato a conoscere i Pooh. Poi ci siamo lasciati, poi ci siamo ripresi... però essere qua è una cosa molto bella, io ve l'auguro. Se volete provare, a fare il quinto Pooh è magnifico».

"E allora io ho capito in quel momento che era il famoso treno che passava, un treno che dovevo assolutamente prendere al volo." Roby Facchinetti

Carlo Conti ha ripreso la parola spiegando che nel 1966, anno di fondazione del gruppo, nessuno dei presenti era in formazione ed il complesso aveva tutt'altro nome. «Jaguars», ha raccontato Facchinetti. «I Pooh di allora furono costretti a cambiare nome perché c'era già un gruppo di Roma che si chiamava appunto I Jaguars». Il compositore ha proseguito spiegando che il nuovo nome venne suggerito da Aliki, la segretaria di Armando Sciascia, proprietario della Vedette, la casa discografica presso la quale i ragazzi ottennero il primo contratto. La ragazza parlò di Winnie the Pooh, un orsacchiotto molto popolare in Inghilterra e nato dalla penna di Alan A. Milne. «Dopo tre mesi che loro avevano fatto il primo 45 giri» ha concluso Roby, «ci trovammo a suonare nello stesso locale a Bologna. Alla fine della serata vennero quattro di loro e mi dissero: "Ma tu non è che per caso vorresti...". "Sì!". Avevo capito che mi chiedevano questo. E allora io ho capito in quel momento che era il famoso treno che passava, un treno che dovevo assolutamente prendere al volo». E' seguito un lungo applauso dedicato a Valerio Negrini, ideatore, fondatore e paroliere dei Pooh.

The Jaguars
I Jaguars. Valerio Negrini è il primo da sinistra.

Conti ha ricordato il primo singolo dei Pooh, "Vieni fuori", uscito nel 1966 e cover di "Keep on running" di Gerald Wilfred Edwards, portata al successo da The Spencer Davis Group. Il discorso si è poi spostato al 1968: «Capita che magari qualcuno scrive delle parole su un foglietto, poi lo butta dentro il pulmino, qualcuno lo ritrova qualche giorno dopo e ci mette una melodia». «Esatto», ha confermato Facchinetti. «Valerio aveva fatto questa poesia [...] che mise sul cruscotto del nostro pulmino. Io un giorno presi questa poesia, la posai sul pianoforte e una notte, rientrato con degli amici dopo una cena, alle quattro della mattina avevo finito il repertorio e misi sul leggio del pianoforte questa poesia. Però ci voleva una cosa pregnante e lì inventai sul momento questo "Oh oh" che tutti cantarono».

Dopo l'esecuzione di "Piccola Katy" c'è stata qualche battuta scherzosa riferita alle grouppies ed alle avventure sentimentali dei cinque, poi Conti ha ripreso il filo del discorso: «Dodi voliamo nel 1971, a fine aprile esce "Tanta voglia di lei" che in pochissimo tempo, in pochi giorni quasi, neanche settimane, arriva al primo posto in hit parade e ci resta per dieci settimane». Battaglia ha così commentato: «Fantastico, un'emozione bellissima. E' stato il primo grande successo dei Pooh, cantato da me a vent'anni ed io non potevo crederci [...]. Tu devi sapere che noi siamo dei sopravvissuti a una scelta che stavano per fare scelleratamente qualcuno dei nostri discografici, perché "Tanta voglia di lei" inizialmente aveva un altro testo e si intitolava "La mia croce è lei" [...]. Il testo della canzone faceva così:

Io son nato in mezzo a un prato
lì mio padre mi trovò
da principio non sono stato fortunato
da principio forse no
ma un bel giorno di novembre il Signore mi parlò
e mi chiese: sei sicuro che ami lei?
Gli risposi non lo so.
Poi ad un certo punto sfogava e diceva:
Amo lei mio Signore
la mia croce è lei.

Credo che dobbiamo dire grazie alla buona sorte, a un minimo di intelligenza che avevamo ancora ai tempi e soprattutto grazie al nostro produttore dei tempi, lo scopritore e grande produttore che si chiama Giancarlo Lucariello [...]. Grazie Giancarlo, ci hai salvati dalla perdizione!».

Dodi Battaglia, Carlo Conte, Stefano D'Orazio

Cantata "Tanta voglia di lei" in duetto con Kekko Silvestre dei Modà, è stato annunciato che i Pooh saranno loro ospiti in occasione del concerto che terranno il 19 giugno allo stadio San Siro di Milano.
Lo spettacolo è proseguito con "Non siamo in pericolo", al termine del quale Conti ha accennato all'abbandono del gruppo da parte di Fogli avvenuto nel 1973. «Stare insieme è anche condividere», ha ricordato Facchinetti. «Condividere tutto, le cose belle, anche gli innamoramenti. E noi ci si raccontava veramente tutto [...]. Quando abbiamo capito che Riccardo da un giorno all'altro quasi non raccontava più niente di questa storia, abbiamo capito che si stava innamorando. E che lo stavamo anche perdendo». All'ingresso di Patty Pravo è seguita l'interpretazione di "Noi due nel mondo e nell'anima", nella nuova versione riarrangiata.

I Pooh sul palco con Patty Pravo

Rivolgendosi a Canzian, Conte ha domandato: «Quando avete iniziato a scalare questa montagna del successo eravante ragazzini. Oggi che siete un po' meno ragazzini siete in cima a questa montagna, che effetto vi fa guardare indietro?». Red ha risposto: «Questa è una vita particolare perché quando sei in giro a lavorare fai quasi finta di essere stanco. Come stai a casa tre giorni, ti manca questo mestiere. Noi eravamo poco più che ragazzini quando abbiamo inziato, ci siamo ritrovati grandi, uomini e mi sembra ieri sera che abbiamo cominciato. Però noi in realtà non abbiamo mai raggiunto la vetta, o perlomeno non abbiamo mai pensato di averla raggiunta, c'era sempre un'altra montagna da scalare. Le sfide, quando le hai già vissute, non hanno più quel sapore e allora bisogna sempre cercarne di nuove. E devo dire che se noi siamo arrivati fin qui è proprio perché abbiamo creduto a questo nostro sogno, siamo stati veramente un gruppo e l'abbiamo portato avanti ogni giorno lavorando e in questo modo io credo si possa festeggiare cinquant'anni, con loro», riferendosi al pubblico.

"C'è stato un momento in cui noi abbiamo cominciato a pensare di colorare in qualche maniera la musica con qualche emozione da vedere, quasi da toccare." Stefano D'Orazio

In successione sono state eseguite "Nascerò con te", interpretata da Fogli, poi "Canterò per te". Al termine Conte ha chiesto a D'Orazio della ricerca di innovazione che ha sempre caratterizzato i Pooh. Stefano ha raccontato: «C'è stato un momento in cui noi abbiamo cominciato a pensare di colorare in qualche maniera la musica con qualche emozione da vedere, quasi da toccare. Per cui ci siamo inventati la macchina del fumo con dei danni incredibili [...]. Avevamo inventato delle fiamme che scoppiavano davanti, era un punto molto importante dove io mi mettevo con le braccia aperte, mi pigliava fuoco tutto e io stavo lì impassibile... è arrivato un pompiere e m'ha spento! Giuro! Mi ha scaricaro addosso un estintore di quelli bianchi. Io ero vestito di rosso tutto, mi ha fatto diventare bianco, sembravo Babbo Natale. E la cosa carina è stato che finito tutto questo, applauso incredibile, la gente ci ha detto "Oh lo rifate quell'effetto lì che il batterista diventa bianco!" [...]. Devo dire che siamo stati sempre molto curiosi, abbiamo fatto un sacco di ricerche. Il laser l'avevamo visto in Canada in un planetario: ci siamo informati, siamo andati in Francia dove vendevano questo affare che serviva per degli esperimenti e che non c'entrava niente con la musica. Ci siamo accorti dopo che lo avevamo comprato e lo avevamo pagato tantissimo che questo faceva un raggettino che andava sì trenta chilometri, però non faceva niente. Allora [...] abbiamo comprato un vibratore [...] e ci abbiamo messo uno specchietto sopra, poi lo abbiamo messo davanti al raggio e sono venute fuori delle cose incredibili».

Il batterista Stefano D'Orazio

Conte ha introdotto un filmato di saluti di Rosario Fiorello, cui è seguito il brano "Pronto, buongiorno è la sveglia". Dopo l'intervista a due fan la parola è passata a Fausto Brizzi, il regista che realizzerà un documentario sulla lunga carriera dei Pooh.
Il terzo duetto è stato con Rocco Hunt, con il quale è stata eseguita "Dammi solo un minuto".

Dopo un excursus negli amori tormentati con i brani "La donna del mio amico" e "L'altra donna", Conte si è rivolto a Battaglia, osservando che un gruppo per funzionare deve avere delle regole precise. «Assolutamente sì», ha convenuto Dodi. «Una di queste regole [...] era quella imposta giustamente dal nostro produttore: mai donne, fidanzate, compagne al lavoro e diceva "Ma se mio padre porta sua moglie in ufficio? E' la stessa cosa anche voi". Poi c'era un'altra regola, che avremmo dovuto guidare tutti lo stesso numero di chilometri: abbiamo fatto delle tabelle, i chilometri di notte valevano il doppio [...]».
Dopo l'esecuzione di "Dimmi di sì" e "Cercando di te", Facchinetti ha speso alcune parole in merito a Valerio Negrini: «Era una persona sicuramente speciale, particolarissima. Nel '71 decise di uscire dal gruppo perché non gli piaceva molto tutto ciò che rappresentava il successo, quello che si portava dietro. Lui amava molto la poesia, amava molto scrivere i testi. E amava molto girare il mondo, infatti lui ha girato almeno tre volte il mondo [...]. Con lui avevo un rapporto speciale, particolare, era al di là di quello che era il discorso professionale, era un rapporto anche di empatia. Noi discutevamo molto magari anche per la parolina (lui era molto geloso di quello che scriveva), della strofa che mi piaceva meno, lui soffriva molto, però dopo un po' mi diceva "Senti Facchinetti che cosa ti ho scritto" e magari mi leggeva al telefono un grande successo».

I Pooh sul palco con Carlo Conte

Prima dell'esecuzione di "Pierre" del 1976, è stato osservato che tale brano ha trattato il tema dell'omosessualità in un tempo in cui tale parola non era nemmeno di uso comune, argomento anticipato nel 1973 con "Lei e lei".
Conte ha ricordato la vittoria di Riccardo Fogli al Festival di Sanremo del 1982 con il brano "Storie di tutti i giorni", eseguito poco dopo, evento che il cantante toscano ha commentato con «I Pooh neanche mi richiamavano se non vincevo Sanremo!».

"I discografici non ci volevano mandare con questa canzone perché non aveva i cori alla Pooh, non c'era la batteria, non c'era la chitarra elettrica, gli assoli, non c'era nulla, era una canzone che parlava di solitudine, cantautorale." Red Canzian

Sempre in tema di Sanremo, Conte ha spostato il discorso sulla vittoria dei Pooh avvenuta nel 1990 con "Uomini soli", così commentata da Red Canzian: «Ci siamo andati per la prima volta dopo ventiquattro anni dalla formazione del gruppo e abbiamo vinto. L'unica volta che siamo andati. Devo dire che è molto più comode venire a fare gli ospiti, meno stress [....] Quando Pippo Bauado lo annunciò a Fantastico il 6 di gennaio, i giornali il giorno dopo uscirono dicendo "I Pooh vinceranno Sanremo". Per cui siamo arrivati con un'atmosfera... tutti gli altri ci guardavano quantomeno male e devo dire che sono stati giorni veramente faticosi, non c'era il relax che c'era quest'anno con te [...]. La nostra emozione era meravigliosa, ma i discografici non ci volevano mandare con questa canzone perché non aveva i cori alla Pooh, non c'era la batteria, non c'era la chitarra elettrica, gli assoli, non c'era nulla, era una canzone che parlava di solitudine, cantautorale. Noi abbiamo insistito dicendo: "Magari non vinciamo, ma comunque con una canzone così si cade in piedi"».
Dopo aver ricordato, in occasione del Festival, l'interpretazione della versione in lingua inglese dal titolo "Angel of the night" da parte della cantante statunitense Dee Dee Bridgewater, i Pooh hanno eseguito "Uomini soli" in duetto con Emma Marrone.

I Pooh sul palco con Emma Marrone

Dopo l'intervista ad altri tre fan, Facchinetti si è seduto al pianoforte e, con Battaglia alle tastiere, ha intonato "Figli" dedicandolo alla nipote Lavinia, nata l'8 marzo.

Canzian e Facchinetti durante l'esecuzione di Figli

Il tema della famiglia è proseguito con il brano "Stare senza di te", preceduto dal discorso di Red: «E' una fotografia di un momento della mia vita scritto insieme al biografo ufficiale della mia storia d'amore con Bea, Stefano. Io e Bea venivamo da due storie importanti, eravamo due coppie amiche, però l'amore è incontrollabile quando è vero e soprattutto riesce a durare nel tempo solo se è vero amore. Infatti son passati 24 anni, abbiamo portato due figli meravigliosi in dote e abbiamo creato una famiglia importante, bella, nella quale io mi rifugio [...]. Questa è la fotografia del momento della separazione, dove gli amici vanno un po' da una parte, un po' dall'altra, dove tutti vorrebbero darti dei consigli, non capiscono che tu avresti voglia soltanto di qualcuno che ti dica "Raccontami, parlami"».

"Valerio scrisse un testo in pochi minuti e parlava di quell'amore che solamente a diciott'anni si può vivere perché l'amore è anche un po' più spietato di come noi ne parliamo adesso." Riccardo Fogli

Non poteva mancare "50 primavere" di Stefano D'Orazio: «Voglio cantare una canzone che ho scritto su una musica di Dodi. Un testo che mi è stato per'altro suggerito da Roby, erano giorni in cui i miei genitori facevano cinquanta anni di matrimonio: per me una tappa veramente irraggiungibile, non avrei mai pensato che una coppia potesse rimanere insieme, io che sono di una grande fragilità [...]. Ho dedicato questa canzone ai miei genitori, hanno attraversato una vita insieme attraverso tutto quello che nel frattempo succedeva in Italia».
Il microfono è passato a Fogli, visibilmente emozionato nell'annunciare l'esecuzione di "In silenzio": «Sono impreparato perché mi ricorda i miei vent'anni: era il 1968, era la facciata A di "Piccola Katy"». Poi, indicando Facchinetti: «E' una canzone che quando non c'ero più io la sentivo cantare da lui, mi mettevo a piangere perché è una di quelle canzoni che parlano di quell'amore là... Valerio scrisse un testo in pochi minuti e parlava di quell'amore che solamente a diciott'anni si può vivere perché l'amore è anche un po' più spietato di come noi ne parliamo adesso».

Riccardo Fogli interpreta In silenzio

Al termine dell'interpretazione di Riccardo, Dodi ha commentato con: «Andavo sugli autoscontri quando ti sentivo cantare questa canzone e poi pensa... già sognavo di entrare a far parte dei Pooh. Sogni che si avverano». Ha poi proseguito, presentando il suo momento solista: «La canzone che voglio cantarvi ora l'ho scritta nel 1977 suonando male, peggio di quanto faccia adesso le tastiere e il pianoforte [...]. Valerio io credo che abbia avuto il grande pregio di raccontare delle cose fantastiche e molto avanti rispetto a quelli che erano i tempi [...], ha portato avanti concetti come la diversità e in questo caso, in questa canzone, ha voluto raccontare un fenomeno che in quel momento stava cambiando la musica e il costume dell'Italia, negli anni '70 con l'avvento delle radio libere. Ha voluto raccontare questa storia di un deejay e questo brano si chiama "In diretta nel vento"».

Roby e Dodi

Carlo Conti ha poi snocciolato un poco di statistiche relative alla carriera dei Pooh: «50 milioni di dischi venduti [...]. Oltre 3.000 concerti. 6.600 ore di musica live, vuol dire più o meno come aver trascorso un anno intero sul palco, senza mai scendere. Oltre 60 dischi pubblicati. 39 singoli. 400 brani registrati [...]. Sommando le settimane di permanenza in classifica è come se i Pooh fossero stati in classifica in maniera consecutiva per 11 anni in hit parade. 15 dischi d'oro. 30 dischi di platino [...]. Siete stati i primi ad abbinare il vostro nome a delle operazioni importanti, primo fra tutti il vostro legame con il WWF; tra l'altro anche il WWF festeggia i cinquant'anni proprio quest'anno. E poi tante altre iniziative importanti».
Ricordando come varie canzoni dei Pooh siano state utilizzate come sigle televisive, è stata proposta "Notte a sorpresa", sigla di Domenica in nell'edizione del 1979.
Da quanto messo in onda sono stati esclusi i brani "Alessandra" proposta da Fogli e "Ci penserò domani", interpretata da Facchinetti.
Conti ha ironizzato su di un videoclip che ritrae i Pooh suonare "Piccola Katy" realizzato nel 1990 e dove loro si immaginavano nel 2030, dove compaiono truccati in modo da sembrare vecchi in modo enfatizzato.

 

"E' vero, abbiamo deciso di smettere di fare dischi, di fare concerti, però io credo che i Pooh esisteranno sempre nel nostro e nel cuore di tante persone." Dodi Battaglia

Alla domanda del conduttore su come i Pooh si immaginano il futuro, è calata una certa tristezza. Il primo a rispondere è stato D'Orazio: «Abbiamo stabilito che il 31 dicembre spegneremo le luci di questo nostro compleanno straordinario e torneremo a fare sicuramente quello che abbiamo sempre fatto:, musica. Chiuderemo la storia dei Pooh perché crediamo che sia veramente molto importante scendere dal palcoscenico con le luci accese e con un affetto così straordinario, non possiamo rischiare minimamente di perderlo nel tempo». Facchinetti ha aggiunto: «Va detto che sicuramente sarà molto facile salire sul placo e comunque sarà molto difficile scendere da quel palco».
Battaglia ha affermato: «E' vero, abbiamo deciso di smettere di fare dischi, di fare concerti, però io credo che i Pooh esisteranno sempre [...] nel nostro e nel cuore di tante persone». Fogli si è schernito con un «Io sto studiando!», mentre Canzian ha concluso così: «Son d'accordo con Dodi, noi all'anagrafe ci chiamiamo ognuno col proprio... Red Canzian Pooh, è un secondo cognome. E' difficile sapere cosa succederà, scrivere la propria autobiografia prima che avvengano le cose, però di sicuro continueremo a fare quello che abbiamo sempre desiderato di fare: la musica, stare su un palcoscenico. Farne a meno è impossibile e continueremo a credere in questo futuro perché il futuro appartiene a chi crede alla bellezza dei propri sogni, noi ne abbiamo ancora tantissimi di sogni».

L'evento televisivo è stato anche l'occasione per offrire al pubblico una breve anteprima del singolo inedito che uscirà l'8 aprile, dal titolo "Ancora una canzone". Dal videoclip trasmesso è stato possibile estrapolare la seguente porzione di testo:

Dimmi che puoi sentirmi
puoi capirmi
perdonarmi
fammi cantare ancora una canzone
prima che sia domani
fammi sentire l'onda del tuo respiro
fatti abbracciare
e balliamo l'ultimo valzer
regaliamoci il meglio di noi
io con te quanta vita in un attimo
notti limpide con la festa nel cuore...

Anteprima del singolo Ancora una canzone

Le anticipazioni non sono terminate: Conti ha annunciato l'aggiunta di una terza data all'Arena di Verona: ai concerti fissati per l'8 ed il 9 settembre si è aggiunto quello dell'11, da pochi giorni in prevendita.
Lo spettacolo si è concluso con "Chi fermerà la musica" e l'abbraccio del pubblico accorso sotto il palco. Calore ed affetto che si sono riflettuti anche nei dati di ascolto della trasmissione: Pooh - Amici per sempre ha conquistato 5.487.000 di telespettatori con il 22.85 % di share ed un picco di 6.300.000 di telespettatori e del 31.9 % di share. Senza contare i 13.500.000 di contatti sui social e 4 hashtag dedicati alle prime posizioni dei trending topic italiani su Twitter.

 

Autore - Michaela Sangiorgi