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Dossier "Parsifal i 40 anni": La locanda - Venerdi' 13.09.2013

Rigo di spartito

  • Testo: Valerio Negrini
  • Musica: Dodi Battaglia
  • Voci soliste: Dodi Battaglia, Roby Facchinetti
  • Timing: 4:34 ca.

C'è rumore e musica
c'è suono di uomini
c'è la stessa compagnia
che regolarmente poi
mentre scorre il tempo si scioglie e rifà
chi ha portato a casa la donna ritorna e si sa
beve di più
riderà
di chi è un po' giù
c'è chi a me
chiede di lei
non dirò
la verità
Eccomi a voi
dondola sui muri tenue la malinconia
l'aria è torbida
d'euforia
Eccomi a voi
mi riservo di rimpiangerla fuori di qui
sono forte io
ditelo
Ho pagato il giro e poi
già ne segue un altro in più

se la voce lega un po'
ho la mente lucida
c'è chi mette in fila i bicchieri per me
c'è chi ha sospettato qualcosa e mi chiede perché
bevo di più
gli dirò
"Pensa per te
se ti va
fai come me
Lo so io
quello che c'è!”
L'alba verrà
la prima gente del mattino in strada passerà
tutti vanno via
chiudono
Eccomi qui
trascino passi disuguali verso casa mia
anche senza lei
sopravvivo io
Eccomi qui
trascino passi disuguali verso casa mia
anche senza lei
sopravvivo io

 

Con le parole di Valerio Negrini, musicata da Dodi Battaglia e cantata con Roby Facchinetti, questa ballata in 6/4 in tonalità di SOL si apre con la melodia fischiata accompagnata dalla sola chitarra acustica che introduce pian piano il resto del gruppo, con un organo che apre a sua volta strada agli archi. Il tutto fa da sottofondo alla storia di un uomo che si concede una serata con gli amici in una locanda, abusando di qualche libagione in più e ostentando un'allegria che in realtà nasconde la tristezza che porta dentro per la fine di una storia.
Il ritornello in 3/4, con gli archi che incalzano, è l'espressione massima della goliardica e finta allegria. Usare un ritornello in 3/4 è chiaramente ispirato ai famigerati cori da osteria dell'immaginario collettivo. Nel coro nel finale del secondo ritornello il gruppo si congeda con un crescendo, mentre anche la locanda chiude e la città assonnata va incontro all'alba.
La conclusione con la ripresa del fischiettio iniziale a cui stavolta fa eco un violino, si allontana mantenendo i 3/4 del ritornello, sempre moderato, sfumando insieme all'immagine del protagonista, fotografato in un'immagine triste e solitaria, intrisa della finta allegria ubriaca che gli fa ora da unica compagna.
Valerio Negrini riesce in questo testo a delineare, senza scadere mai nei luoghi comuni, la rassegnazione di un uomo che dialoga con se stesso mentre è preso ad interagire con gli altri ed a mostrare una facciata allegra e di circostanza, creando immagini efficaci con poche pennellate di parole su una ballata semplice, a tempo di valzer.

«Dossier "Parsifal i 40 anni": La locanda» non termina qui.
Prossimo appuntamento con «Dossier "Parsifal i 40 anni": Lei e lei».