Dossier "Parsifal i 40 anni": Io e te per altri gioni - Mercoledi' 11.09.2013
- Testo: Valerio Negrini
- Musica: Roby Facchinetti
- Voci soliste: Dodi Battaglia
- Timing: 4:48 ca.
A quest'ora sanno già di noi |
Questo |
Con le parole di Valerio Negrini e musicato da Roby Facchinetti, "Io e te per altri giorni" venne scelto come primo singolo dell'album (che sarebbe uscito quasi tre mesi dopo). Gli unisoni delle voci di Facchinetti e Battaglia sono incredibili, creando quasi una voce sola, per poi dividersi alternandosi in un gioco ideato da Lucariello e destinato a restare a lungo una caratteristica del sound del gruppo. Si tratta anche del primo brano pubblicato dai Pooh con Red Canzian nella line-up.
"È uno dei primi brani che ho scritto per l’album Parsifal. Era un tentativo di uscire dalla forma-canzone che ci aveva caratterizzato fino a quel momento. Racconta la storia di due amanti che a un certo punto decidono di uscire dalla clandestinità e fuggire insieme: un testo assolutamente poetico nobilita una storia che nasce da una passione viscerale. La mia voce si fonde perfettamente con quella di Dodi. Pubblicato come primo singolo, resterà in cima all’hit parade per venti settimane". Roby Facchinetti
Tecnicamente questo brano è una suite, termine che musicalmente esprime una successione di brani (tempi o movimenti) correlati e suonati in sequenza, anche se piuttosto breve rispetto ad una suite vera e propria, tipo di composizione che comunque diventerà abbastanza frequente nella discografia del gruppo in questo periodo ("Se sai, se puoi, se vuoi", "Per te qualcosa ancora", "Eleonora, mia madre", ecc.). E' presente nel brano l'Orchestra Sinfonica della RAI di Milano, un ensemble d'archi di 12 violini, 4 viole, 4 violoncelli e 2 bassi ad arco ed una sezione fiati di ben 12 ottoni. Con solo due tempi presenti, Moderato e Lento, in 4/4 e con la tonalità originale SI minore, la suite si apre maestosamente con un bel lavoro di archi e ottoni, lasciando poi spazio al cantato all'unisono, in cui spiccano particolarmente i toni alti di Battaglia e Facchinetti appoggiati su un organo alquanto insolito ritmicamente rispetto alla parte d'apertura.
La canzone parla di un amore adultero uscito allo scoperto quando i due decidono di lasciare i rispettivi compagni per vivere la loro storia insieme. Anche se forse per sfruttare la latente morbosità dei fruitori di gossip si è insinuato spesso che la canzone parlasse di qualcosa accaduto all'interno della grande famiglia Pooh (intesa come gruppo ed annessi e connessi), non riteniamo interessanti eventuali approfondimenti al riguardo.
Sul Primo Tempo c'è la consapevolezza della scelta coraggiosa dei due amanti, poi le considerazioni del perchè queste cose a volte accadono. Il Secondo Tempo, più lento, si apre sulle considerazioni strettamente personali delle rispettive storie che i due si lasciano alle spalle, raccontate dal solo Battaglia; si riunisce poi con lui il resto delle voci del gruppo, per affermare quindi in modo più forte la decisione ormai presa, contro tutto e tutti, di vivere questa storia senza curarsi delle convenzioni morali e delle conseguenze, ma con la consapevolezza della forza del loro amore. Va detto che il tema è alquanto insolito per i tempi in un paese come l'Italia ed anche abbastanza scabroso dato l'argomento: forse proprio per questo poteva trovare tanta identificazione e gradimento in chi si trovava o ancora oggi si trova a vivere rapporti tormentati di questo tipo.
Nella ripresa del Primo Tempo, in cui le voci continuano ad essere all'unisono per affermare con forza anche in questo modo la decisione presa, i due si ritrovano ad avere a che fare con le prime conseguenze della loro scelta e su "ciò che resta da fare", determinati e riappropriatisi della loro dignità di innamorati davanti al mondo intero. Si ritorna al Secondo Tempo, più sostenuto ritmicamente fino alla conclusione in cui, solo musicalmente, si ritorna al Primo Tempo di cui vengono ripetute le prime battute in un incalzare degli ottoni e degli archi a cui fa da motore il bel disegno ritmico di D'Orazio.
La canzone non è mai apparsa successivamente in nessuna versione (quindi neanche come facente parte di medley) nei live ufficiali della discografia del gruppo, anche se è presente nella versione originale nella raccolte "I Pooh 1971-1974", "Anthology", "25 La nostra storia", "Pooh Book" e "Best of the best" (per buona parte ormai fuori catalogo).
«Dossier "Parsifal i 40 anni": Solo cari ricordi» non termina qui.
Prossimo appuntamento con «Dossier "Parsifal i 40 anni": La locanda».