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Le Centoparole di Red Canzian - Terza parte - Mercoledì 08.04.2025

08.11.2024 - Red Canzian a Bologna

Prosegue con questo terzo ed ultimo articolo il resoconto dell'evento tenuto da Red Canzian il 24 novembre 2014 presso il Centro Commerciale Vialarga di Bologna, dove ha presentato il suo nuovo libro "Centoparole - Per raccontare una vita". La prima parte è disponibile alla pagina "Le Centoparole di Red Canzian - Domenica 06.04.2025", la seconda alla pagina "Le Centoparole di Red Canzian - Lunedì 07.04.2025".

La fortuna qualora esistesse non frequenta i pigri, frequenta quelli che si danno da fare Red Canzian

In merito ala parola "destino", Red si è espresso in questi termini: «Credo che un po' del nostro destino dobbiamo disegnarcelo noi. Non possiamo pensare che tutto avvenga... Innanzitutto partite dal presupposto che la fortuna non esiste: è stata inventata da quelli che devono vendere i "gratta e vinci" [...]. Io credo che il nostro destino sia molto opera nostra. Noi dobbiamo decidere da che parte indirizzare [...] le nostre passioni, la nostra vita alla fine, perché in questa maniera sicuramente quello che ci succederà assomiglierà a noi. Credetemi, la fortuna qualora esistesse non frequenta i pigri, frequenta quelli che si danno da fare, che sono alla stazione pronti con la valigia per partire. E devi essere pronto a fare quello che rappresenta il tuo sogno [...]. Quel famoso treno passa e se ne va. Quindi il destino è bellissimo se diventa gestibile, se riusciamo a gestirlo noi».
Leo ha domandato: «Qual è il pensiero di Bruno bambino sul palco di un grande stadio che arriva a realizzare il suo sogno?».
Red: «Se chiudo gli occhi e penso a San Siro, mi viene più da pensare a un teatro dove riesco a suonare con meno gente, ma con la bellezza del suono, con l'attenzione. [...] non è che impazzisco quando suono in uno stadio, perché è tutto "troppo" e anche difficile... È bellissimo vedere cinquantamia persone, ma allo stesso tempo mi preoccupa non riuscire a tenerli tutti concentrati sul palcoscenico, riuscire a trasmettere quello che vorrei così lontano [...], sono centinaia di metri dal palco [...]. Se devo pensare a quel bambino lì, non riusciva a sognare così in alto: sognava di farcela, ma quelle cose così straordinarie come quelle che ci sono successe non le sognavi. Ho cominciato a sognarle nel tempo, di passo in passo: quindi dalle balere di questa zona, Bologna, Modena e tutta l'Emilia [...]. Dalle balere siamo passati ai teatri, dai teatri ai palasport, dai palasport agli stadi e quindi è stato un crescendo nel tempo, in cui il nostro sogno si è ingigantito sempre di più».

Impariamo a volerci bene, a proteggere il nostro cuore, la nostra anima. Red Canzian

Leo ha in seguito spostato il discorso sull'importanza del sognare. Red ha spiegato quanto sia fondamentale «far capire quanto sia importante credere nella bellezza dei nostri sogni. Noi dobbiamo credere fino in fondo ai nostri sogni perché se noi siamo i primi a non essere così convinti, come possiamo sperare di convincere gli altri? Di voler fare il cantante ero assolutamente convinto: io ero convinto a 14 anni, 15 anni di essere una rock star. Lo sapevo solo io, dovevo convincere solo il resto del mondo. Però ci credevo e ho cominciato a farlo, ho cominciato piano piano a farlo e alla fine mi è andata bene. Ma a moltissimi altri probabilmente che ci credevano non è andata bene, però bisogna sempre partire da zero. Quello che io cerco di [...] trasferire al lettore è che dobbiamo essere assolutamente convinti di quello che è il nostro sogno. Hai notato che continuo a sognare: io spero di non smettere mai di sognare perché noi "grandi" diventiamo grandi troppo in fretta e ci dimentichiamo completamente di quel bambino che era alla nostra partenza della vita, che è il bambino che ci ha fatto poi fare le scelte. Tutto quello che noi abbiamo fatto nella vita si è formato dentro di noi entro i 5, 6, 7 anni: è in quegli anni lì che noi dobbiamo andare ad attingere per trovare l'entusiasmo per andare avanti. E quindi è importantissimo credere ai propri sogni e soprattutto è importantissimo non smettere mai di sognare perché aiuta il cuore, aiuta a star bene, aiuta a confrontarci [...]. È importantissimo imparare a volerci bene, perché se noi vogliamo bene a noi stessi, faremo stare bene anche le persone intorno a noi. Credetemi: quando siamo nervosi quando non stiamo bene con noi stessi, quando abbiamo dei problemi tutte le persone della famiglia intorno a noi stanno male, vivono male perché c'è la tensione, c'è un qualcosa che non può essere serenità. Per cui impariamo a volerci bene, a proteggere il nostro cuore, la nostra anima da tutte le problematiche che girano intorno, rinunciando a qualcosa. Io sto impostando la mia vita per sottrazione: sto togliendo tutto ciò che è superfluo, tutto ciò che mi porta via tempo ed energia e mi toglie dalle cose più belle, più piccole, più importanti che sono i valori veri della vita, che sono comunque la famiglia, il nipotino, i miei figli, mia moglie... cioè le cose nelle quali io mi riconosco e sto bene e mi sento protetto. Perché attenzione: sono tante le cose belle nel mondo [...], ma non sono cose che ci proteggono, anzi ci espongono anche alla facilità di farci male, di sbattere il naso e quindi bisogna star bene con le persone con cui possiamo realmente star bene. Credo sia uno dei segreti della felicità: al capitolo "Felicità" dico che il segreto della felicità è desiderare quello che abbiamo, non quello che non abbiamo. Cominciamo a desiderare e ad apprezzare quello che abbiamo e già è il primo passo per stare bene».

Lo stesso Red ha voluto selezionare una parola precisa: «Ho scelto la parola "dignità", una parola molto importante. Se penso alla dignità, penso a mio padre. Mio padre che è sempre stato povero con dignità, povero con orgoglio. Non si è mai sentito minore alle altre persone nel momento che lui riusciva a mantenere la sua famiglia con poco, perché abitavamo in due stanze fino a otto anni, in due stanze pagavamo 2.000 lire al mese di affitto. Però lui nei suoi viaggi col camion andava giù a [...] Roma, tornava su portando un po' di olio, un po' di formaggio, un po' di cose [...]. Lui era orgoglioso di quello che riusciva a fare per la famiglia e quando finalmente sono riuscito ad arrivare al primo successo, lui è stato appagato di tutti i suoi sforzi, di tutto il suo credere in questo figlio. E mio padre, quando finalmente son finito in televisione con la prima sigla dei Capsicum Red, li ha chiamati tutti al bar i suoi amici [...] e ha detto: "E allora adesso cosa dite a mio figlio? Lui era strano perché era un artista!".
La parola successiva è stata "paura". Red: «La paura la racconto pensando a quand'ero piccolo [...]. Ad esempio io ho ancora timore del buio, non a casa mia se si spegne la luce, ma quando sono in giro, in strade che non conosco, in città che non conosco, di sera, col buio [...], perché quand'ero piccolo mia mamma mi diceva per farmi dormire, per farmi star buono che se non dormivo arrivava il Babau [...]. Era una paura che mettevi addosso a sti bambini, poi da noi c'era anche il Massadei. Il Massadei è un personaggio dispettoso che si nascondeva lungo le siepi dei campi e faceva dei dispetti ai contadini, per esempio entrava nelle stalle ed intrecciava le code dei cavalli facendogliele crescere; poi bisognava chiamare il prete per riuscire a scioglierle. Tutte leggende che io ho raccolto nella mia infanzia e nelle campagne trevigiane [...]. Io sono sempre stato incosciente e non ho mai avuto paura [...]. Ho avuto una disseccazione aortica: non è una passeggiata e di solito non si riesce a raccontarla come sto facendo io. Questi erano già pronti per l'intervento e sedarmi e andare ad aggiustare i "tubi" che si eran rotti e questi mi fa: "Qualora dovessimo cambiare la valvola, preferisci di plastica o quelle fatte con le orecchie di maiale, per cui sono in materiale organico?". E io, nel momento in cui stavo per morire, ho detto: "Ragazzi, ma lo sapete che sono vegano!". [...] in realtà non ho mai avuto paura del male, delle malattie e mi son sempre buttato, perché preferisco vivere con i miei batticuori anche a costo di sbattere il naso, però vivere con entusiasmo le cose e son convinto di aver superato quei problemi di salute anche perché li ho affrontati con un insolente pensiero di essere un supereroe».

Il bello salverà il mondo. Red Canzian

L'ultima parola scelta è stata "cielo". «C'è una poesia degli Indiani d'America» ha raccontato Canzian, «che dice: "Gli alberi sono il sostegno del cielo», come se il cielo fosse un tetto sopra di noi. "Gli alberi sono il sostegno del cielo e se verranno tagliati il firmamento cadrà sopra di noi". Questa è una frase detta dagli Indiani d'America, che erano probabilmente molto più saggi di chi poi li ha invasi [...]. Noi guardiamo in su quando lanciamo una preghiera, quando ci rivolgiamo al cielo. Il cielo rappresenta il luogo dove abita Dio, dove abita il Supremo. Non è che uno guarda per terra e dice: "Spero tanto che...". Lo dice guardando il cielo, perché il cielo è infinito, sconfinato, racchiude i nostri sogni, le nostre speranze le lanciamo verso il cielo. È un capitolo che ho fatto fatica a scrivere perché era facilissimo entrare nella banalità. Come il discorso del tramonto: mi commuovo davanti a un tramonto, il mio telefonino è pieno di tramonti [...]. Provate a immaginare che quel tramonto così bello che voi vedete, dovesse apparire una volta all'anno soltanto, non tutti i giorni e costasse diecimila Euro: diventerebbe una cosa meravigliosa, preziosa più di un viaggio alle Maldive. Noi siamo abituarti a trattare con sufficienza le cose che abbiamo tutti i giorni [...]. Credo sia molto importante riuscire a dare valore alle cose che abbiamo intorno [...]. Il segreto della felicità è apprezzare e cercare quello che già abbiamo, non cercare cose che non ci riguardano. Intorno a noi di bellezza ce n'è tanta, credetemi: impariamo ad apprezzare il bello. Qualcuno più intelligente di me ha scritto: "Il bello salverà il mondo". Ed è così, perché dove c'è il bello non c'è la guerra, dove c'è il bello c'è l'arte, c'è l'amore, c'è la poesia, ci sono i bambini, ci sono le cose belle. Se aprite il televisore e vedete cosa stanno facendo al sud del Libano, o in Palestina, od ovunque ci sia la guerra, non c'è nulla di bello, sono solo immagini devastanti che possono solo produrre altro dolore».

Red Canzian - Centoparole - Per raccontare una vita

Il nuovo libro di Red Canzian dal titolo "Centoparole - Per raccontare una vita".
Clicca per ingrandire.

I prossimi eventi organizzati per presentare il libro "Centoparole - Per raccontare una vita" sarano:

  • 13 aprile - Massarosa, frazione Quiesa (LU), La Brilla. Inizio ore 17:30.
  • 26 aprile - Lucca, manifestazione "Lucca Città di Carta", organizzata presso il Real Collegio, Sala Pirandello. Inizio ore 18:00.
  • 07 giugno - Pinzolo (TN), Piazza San Giacomo. Inizio ore 18:00.

Autore - Michaela Sangiorgi