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Dodi Battaglia: non conta il tipo di palcoscenico, conta solo la musica - Sabato 03.02.2018

Dodi Battaglia al CrossRoads di Roma

Dodi Battaglia lo aveva detto: terminato il tour estivo, non sarebbe sceso dal palco. Ha mantenuto fede al patto con il suo pubblico aprendo l'attività live del 2018 con il concerto tenuto lo scorso 27 gennaio al CrossRoads Live Club di Roma, locale nato con il preciso scopo di offrire musica dal vivo. Una dimensione che è apparsa subito congeniale al chitarrista dei Pooh, a proprio agio sul palco, circondato dalla band e dall'entusiasmo dei presenti.
L'evento ha preso il via con i brani "Canterò per te" e "Noi due nel mondo e nell’anima", al termine dei quali Dodi ha preso la parola: «Devo ringraziare voi che siete qui con me questa sera perché sto vivendo una delle più belle emozioni [...], di ritornare in posti fatti appositamente per fare musica e devo ringraziare, perché ce ne sono sempre meno di posti così, acusticamente a posto, dove noi abbiamo i camerini giusti, dove si lavora bene e devo ringraziare il proprietario di questo locale che ha voluto fortemente che noi fossimo qua [...], Massimo Avezzano. Devo ringraziare perché per noi è un’occasione per divertirci, per tornare a fare il nostro mestiere con grande soddisfazione».
Battaglia ha poi accennato all'infortunio alla gamba sinistra che negli ultimi tempi sta limitando i suoi movimenti: «Ho avuto una leggera distorsione a questo ginocchio. Ho lo studio sotto casa mia a Bologna, le scale che scendono con delle foglie umide e le due cose insieme non funzionano bene [...]. Con il mio manager volevamo disdire alcuni degli appuntamenti che avevo, però ho detto no, show must go on. Il ginocchio non è molto d’accordo, però mi muoverò un pochino meno».
La musica è ripresa con "Amici per sempre", "Giorni infiniti", "L’altra donna", "L’ultima notte di caccia", "Viva".

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Dodi ha dedicato un pensiero a David Zard, produttore discografico scomparso quel giorno: «E' mancato oggi un amico caro con il quale io ho collaborato: non ho collaborato insieme a lui con i miei amici e colleghi Pooh, ho collaborato con lui con Zucchero e i miei amici Sorapis, un altro gruppo di screanzati con cui ho fatto un disco. Lui si chiama David Zard, è stato un grande, grandissimo manager, lui ha prodotto degli spettacoli, dei musical bellissimi. Ha prodotto recentemente "Romeo & Giulietta" ha fatto "Notre Dame de Paris". Una persona che aveva una lungimiranza che soltanto i grandi manager possono avere e aveva persistenza in quello che faceva, era veramente uno di quelli tosti. Con lui e insieme a Zucchero e agli altri amici siamo stati insieme in Israele, siamo stati anche a Gerusalemme. Mi manca, anche se non è stato un rapporto lunghissimo, ma è una di quelle persone che ti rimangono nel cuore perché è una persona importante, senti essere veramente di quelle "grandi" e allora volevo fare un ultimo applauso insieme a voi per lui. Grazie per tutti gli spettacoli, gli eventi che ci ha regalato. Grazie per la voglia e persistenza, costanza, grazie».

Al termine dell'applauso Battaglia ha ripreso la parola, parlando dei riconoscimenti ricevuti negli ultimi mesi: «Qualcuno che mi conosce meglio sa che io ho corso per una ventina d'anni in macchina, mi sono tolto anche delle soddisfazioni, andavo forte e mi dicevano "Battaglia di nome e di fatto", perché ci tiravo dentro anche lì. C'è un giornale in Italia che si chiama "Autosprint", è una rivista specializzata molto accreditata, anzi è la migliore che c'è in Italia e una delle più accreditate anche a livello internazionale; organizza una volta all'anno una manifestazione che si chiama "I Caschi d'Oro" [...], dedicato ai piloti più forti: stiamo parlando di Fittipaldi, Schumacher, Rosberg, Senna, Miki Biasion. Quest'anno, coscienti del fatto di farmi una gradita sorpresa, mi hanno voluto dare questo premio: ho preso "Il Casco d'Oro" alla memoria, perché non corro più in macchina [...]. In occasione di questo premio ho voluto ricordare l'amico Giorgio Faletti che correva in macchina insieme a me, vorrei fare un grande applauso anche a lui».

Se qualcuno dei nostri ragazzi si iscriverà ad un conservatorio con l'idea di salire su un palcoscenico come siamo noi qui questa sera, forse lo farà anche grazie all'idea non tanto di Dodi Battaglia che è stato insignito di questa cosa, ma di queste persone che hanno scelto me per gettare questo "ponte" tra le Istituzioni e la musica di tutti i giorni. Dodi Battaglia

Dodi ha poi raccontato del diploma accademico honoris causa di secondo livello in "Chitarra elettrica jazz" conseguito presso il Conservatorio "Egidio R. Duni" di Matera lo scorso 24 luglio e di cui vi ho raccontato nell'articolo "Dodi Battaglia: laureato nell'universita' del palcoscenico": «Ho cominciato a suonare a 5 anni e ho studiato tanto nella mia vita, ma non avevo mai preso un diploma da un conservatorio. Invece quest'anno qualcuno illuminato probabilmente [...] da una buona stella ha avuto il bel pensiero di volermi regalare questa laurea honoris causa dal Conservatorio di Matera [...]. Ho avuto questo grande, bellissimo riconoscimento, però devo essere sincero fino in fondo: sono stato veramente molto contento, al di là della mia gratificazione personale, perché sostanzialmente i conservatori sono un pochino "abbottonati" nella loro gestione, difficilmente aprono le porte a noi che facciamo musica pop. In questo caso, avendo dato questo premio a me, sostanzialmente si è creato una specie di "ponte" tra quelle che sono le istituzioni ufficiali e quella che noi consideriamo essere musica: quella che ascoltiamo in radio, in televisione, nei supermercati... Per cui credo di essere stato un "ponte" di collegamento tra le grandi istituzioni e la musica, quella di chi fa la musica come mestiere e credo che questo faccia bene all'Italia, ai musicisti e se qualcuno dei nostri ragazzi si iscriverà ad un conservatorio con l'idea di salire su un palcoscenico come siamo noi qui questa sera, forse lo farà anche grazie all'idea non tanto di Dodi Battaglia che è stato insignito di questa cosa, ma di queste persone che hanno scelto me per gettare questo "ponte" tra le Istituzioni e la musica di tutti i giorni. Vogliamo fare a loro un grande applauso. In quella occasione ho dovuto fare quella che si chiama lectio magistralis [...]. Ho voluto fare un brano che per me è motivo d'orgoglio, perché a quei tempi avevo 22 anni, ero ragazzino e non vedevo l'ora di fare quello che poi ho fatto in questo brano. Quando mi è passato davanti questo "treno" bellissimo che si chiama "Parsifal" io l'ho preso al volo».
Dopo "Parsifal", Dodi ha interpretato "Ci penserò domani", tratto dall'album "Boomerang" del 1978.

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Dodi ha ripreso la parola spiegando che: «Il nostro tour lo avevamo già terminato, a settembre avevamo fatto sessanta e passa concerti, ma ci siamo guardati in faccia e [...] ci siamo detti: "Ma alla nostra età fermarsi non fa bene!". A qualsiasi età più suoni meglio suoni, più canti meglio canti. Perché dobbiamo fermarci sei mesi e aspettare la prossima estate? [...] io credo nella mia scelta, quella di andare avanti e continuare a fare il mio mestiere onestamente, sinceramente. Qualcuno magari può storcere il naso, dire: "Ma tu sei sceso dal palcoscenico come San Siro, Olimpico e questa sera ti ritroviamo al CrossRoads!". Certo. Io mi diverto a suonare: ci sono sessantamila persone o ce ne sono cinquanta o quelle che sono, saranno fatti loro, io mi diverto a suonare. Faccio mia una frase che ha detto il grande amico e grande artista Roberto Vecchioni: non è il posto dove fai il concerto che ti fa diventare grande un concerto, è l'artista».

Dopo aver eseguito "Pronto, buongiorno è la sveglia" e "La mia donna", Battaglia ha affrontato il tema del "Dodi Day": «Qualcuno di voi mi avrà sentito parlare del 1° di giugno in Piazza Maggiore a Bologna. Qualcuno di voi mi avrà sentito spiegare che purtroppo questa cosa per la poca volontà di qualcuno non è andata in porto. Al di là delle polemiche, andiamo avanti. Io ho sempre detto che il 1° di giugno il mio compleanno lo voglio festeggiare con gli amici [...], col mio pubblico e sicuramente si farà. Vi dò due chances che stiamo proprio in questi giorni valutando: stiamo avendo dei riscontri veramente fantastici da un sacco di città e voglio ringraziare tutti i sindaci e le amministrazioni di queste città che si sono proposte per accoglierci. Al fotofinish ci sono due città: la prima, Rimini, perché io sono di Bologna e la mia infanzia l'ho passata durante l'inverno a Bologna e d'estate a Rimini o Riccione. La seconda è  Riccione. Credo che mediamente potremo accontentarvi tutti perché non voglio distaccarmi troppo dall'Emilia Romagna dalla quale io provengo. Credo che siamo in una zona abbastanza raggiungibile da tutta Italia e forse anche dall'estero: c'è anche un aeroporto [...]. Nel giro di un giorno o due vi daremo la comunicazione ma in ogni caso vi aspettiamo assolutamente il 1° di giugno, lo avevo promesso [...]. Grazie anche all'invito che ho fatto a molti artisti miei amici e colleghi sarà una serata unica: probabilmente avremo con noi anche la televisione, è un venerdì sera, sabato e domenica vi fate il week-end al mare».

Quello che sogniamo da piccoli è fantastico riuscire a realizzarlo quando si è grandi. Il mio sogno era appunto di fare il musicista, il mio sogno era quello di conoscere dei grandi musicisti che mi avrebbero insegnato come fare questo mestiere. Dodi Battaglia

Dodi ha poi parlato del suo lavoro di musicista: «Sono veramente una persona fortunata perché ho fatto il mestiere che volevo fare quando ero bambino, che sognavo e credo che questa sia la cosa più bella che possa accadere a chiunque di noi, al di là che si faccia il musicista, il capostazione, piuttosto che il vigile urbano. Quello che sogniamo da piccoli è fantastico riuscire a realizzarlo quando si è grandi. Il mio sogno era appunto di fare il musicista, il mio sogno era quello di conoscere dei grandi musicisti che mi avrebbero insegnato come fare questo mestiere. Ho avuto la grande fortuna di conoscere un grande chitarrista che si chiama Tommy Emmanuel [...], ho avuto addirittura l'onore di fare un disco insieme a lui tra l'Italia e Nashville [...] e grazie a lui ho cominciato a pensare che la chitarra si poteva utilizzare anche in un'altra maniera, un pochino più aggraziata rispetto a come l'ho suonata fino adesso e ho fatto addirittura un disco io da solo con una chitarra e [...] l'ho voluto chiamare "D'assolo"».
La scaletta è proseguita con "Primavera a New York", "Incredibilmente giù", "Stagione di vento", "Notte a sorpresa", "Quando una lei va via", "Nascerò con te", "Uomini soli", tutti brani che da sempre hanno una grande presa sul pubblico dei Pooh.

Dodi Battaglia e il vocalist Costanzo Del Pinto. Clicca per ingrandire.

Ho un difetto: nella mia vita sono sempre stato portato a pensare a quello che faccio domani e non mi sono mai guardato indietro. Dodi Battaglia

«Mentre cantavo questo brano» ha spiegato Dodi Battaglia riferendosi a "Uomini soli", «mi è venuto in mente quanto sono belle queste parole che ha scritto il mio amico Valerio. Come si fa a scrivere altre canzoni così... Vi devo confermare l'idea che stiamo portando avanti di realizzare questo tour teatrale che si chiamerà "Perle" e nel quale andrò a ripercorrere tutta la storia dei Pooh che non abbiamo mai fatto dal vivo. Ci sono canzoni di una bellezza... io ci sto già lavorando e vi devo dire che mi sto emozionando come una ragazzino, perché quando comincio a sentire "Classe '58", "Air India", "Vienna", "Una donna normale", "A un minuto dall'amore", "Dietro la collina", ognuna di queste è un colpo al cuore [...]. Ho un difetto: nella mia vita sono sempre stato portato a pensare a quello che faccio domani e non mi sono mai guardato indietro [...]. Abbiamo fatto delle cose bellissime e sarebbe un peccato non dare una nuova vita a queste cose. Mi hanno proposto una bella e lunga tournée teatrale».

Al termine dell'esecusione dello strumentale "Mediterranean girl", tratto dall'album "Dov'è andata la musica" realizzato con Tommy Emmanuel, Dodi ha dedicato un pensiero a Negrini, fondatore e paroliere dei Pooh: «Credo che Valerio Negrini abbia inventato i video sulle canzoni ancora prima di inventare i video, perché ci sono dei testi, come "Ci penserò domani", che non sono testi, sono film». Il chitarrista ha poi dedicato al conterraneo lo strumentale "Vale", composto dopo la sua scomparsa avvenuta il 03 gennaio del 2013 per un problema cardiaco.
Gli ultimi brani in programma sono stati "Tanta voglia di lei", "Piccola Katy", "Non siamo in pericolo", "Cercami", "Chi fermerà la musica", "Pensiero".

Dodi Battaglia e la band: Marco Marchionni alle chitarre, Rocco Camerlengo pianoforte e tastiere,Costanzo Del Pinto voce, Beppe Genise al basso, Carlo Porfilio alla batteria.
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I prossimi concerti che vedranno Dodi esibirsi all'interno di locali e club saranno:

  • 15 febbraio - Mantova, Mascara All Music, Viale della Favorita 17. - Per informazioni tel. 0376-391467. Prevendita su Mailticket https://goo.gl/k4TeCE.
  • 24 febbraio - Brescia, Circolo Colony, Via Romolo Gessi 14. - Ore 21:30. - Prevendita su Ticketone https://goo.gl/LjXS65.
  • 01 marzo - Salerno, Modo Club, Viale Antonio Bandiera 84131. - Per informazioni e prevendita tel. 089-303130, email info@modoristorante.it, www.modoristorante.it.
  • 08 marzo - Spresiano (TV), Discoteca Odissea, Via Giovanni Battista Tiepolo 1. - Per informazioni tel. 0422-881754. Prevendita su Mailticket https://goo.gl/M11Uvo.

 
Sono inoltre programma degli incontri per la presentazione del cofanetto, del DVD e del doppio album live "e la storia continua...", registrato lo scorso 15 settembre. Due le date confermate:

  • 13 febbraio - BOLOGNA - LaFeltrinelli, Piazza Ravegnana 1 - Dalle ore 18:00.
  • 16 febbraio - MESTRE - LaFeltrinelli presso Centro Commerciale Le Barche, Piazza XVII Ottobre - Dalle ore 18:00.

 

Autore - Michaela Sangiorgi