Pooh - Notizie e novità del 2018 - Febbraio

Dodi Battaglia: «Voglio mettermi in gioco per le cose nelle quali credo» - Giovedì 15.02.2018

Dodi Battaglia a Bologna

Dodi Battaglia ha presentato martedì 13 febbraio il suo recente lavoro discografico, la versione deluxe del doppio live "e la storia continua...", album registrato in occasione del concerto tenuto a Lanciano, in provincia di Chieti, il 15 settembre 2017. Un album che racchiude la voglia del chitarrista di continuare ad intrattenere il suo pubblico con quel repertorio costruito in cinquant'anni di attività.
Scenario LaFeltrinelli in Piazza Ravegnana a Bologna, città natale di Dodi, dove nella galleria è stato sistemato per l'occasione un impianto di amplificazione. Ad affiancare Dodi Emilio Buttaro, giornalista di testate come Il Messaggero e La Voce d’Italia.

Il mio affetto, la mia passione per la musica continuerà finché Iddio me ne darà la forza. Dodi Battaglia

Buttaro ha esordito osservando: «"e la storia continua..." è un titolo davvero emblematico perché c'è la tua storia che continua attraverso la tua voce, attraverso la tua musica, attraverso la tua chitarra».
Dodi: «Contrariamente a quello che uno potrebbe avere pensato, questa non è la storia dei Pooh che continua. Ben lungi dl portare avanti da solo quella che è una storia così importante che abbiamo fatto insieme. "e la storia continua..." è la mia storia, è la storia della mia passione nei confronti della musica che va avanti perché sostanzialmente ho cominciato a suonare a 5 anni, ero proprio piccolo piccolo e ho avuto per la musica una passione travolgente. Poi ho avuto la fortuna di entrare a far parte del più grande e longevo gruppo italiano, ma che a un certo punto ha deciso di finire la propria carriera ma non per questo finisce quello che è l'approccio che ho nei confronti della musica, di grande passione. Ecco perché ho voluto intitolare questo disco "e la storia continua...", nel senso che il mio affetto, la mia passione per la musica continuerà finché Iddio me ne darà la forza. Poi voglio citare una cosa che diceva sempre Pino Daniele: un musicista fa il musicista finché campa. Cosa vuoi fare di meglio finché hai la forza e coraggio e fiato e le mani per suonare?».

Dodi ha parlato di alcune caratteristiche dell'album: «Chi ha ascoltato questo CD live che fa parte appunto di questa versione deluxe, avrà notato che ha un suono fra virgolette un po' sporco, non è il classico live rifatto in studio, perché ormai siamo abituati ad avere una tale e tanta perfezione sonora che non c'è quasi più differenza tra un disco fatto in studio e un disco fatto live. Questo disco è fatto in un'unica serata anziché in due o tre, come siamo soliti a vedere. Mediamente un artista sta due, tre giorni a San Siro, poi prende un pezzettino da una sera, un pezzettino da un'altra sera a seconda di quelle che sono le esibizioni che vengono meglio. In questo caso è stato veramente un concerto dall'inizio alla fine, con tutto ciò che comporta: piccole sbavature, tempi diversi da una serata all'altra, però se uno lo ascolta ha veramente il sapore di una serata, ti sembra di essere davanti al palcoscenico a sentire il concerto».

Buttaro: «Nella selezione dei brani, sono trenta i brani che compongono il doppio CD, ventisei dei Pooh e quattro tue, che criterio hai adottato?».
Dodi: «Il disco non era l'obiettivo prinicipale di questo tour: mi volevo divertire, andare in giro per il mio paese a fare dei concerti belli e portare avanti la mia musica, per cui ho scelto un repertorio che rappresentasse me stesso: sono il chitarrista dei Pooh, per cui ho portato in giro molti dei brani che mi hanno sempre dato emozioni ogni sera che andavo sul palcoscenico. Ho voluto fare alcuni brani che fanno parte del mio disco con Tommy Emmauel, ho voluto fare alcuni brani che invece fanno parte del disco che ho fatto io da solo con la chitarra che appunto si chiama "D'Assolo". Ho fatto in modo che ci fosse un po' di tutto di quello che è l'aspettativa di chiunque vada a comprare un disco di Dodi Battaglia».

Il cofanetto, apribile a libro, è corredato da un plettro autografato da Dodi: non si tratta di una serigrafia, ma delle iniziali poste in calce con pennarello dorato dal chitarrista. Al suo interno troviamo quattro poster, il doppio CD live, il concerto in formato CD e Blu-Ray: tutti e tre i supporti recano il brano inedito "Buonanotte U.S.A.".
Il libro fotografico contiene immagini scattate la serata del concerto e intervallate da stralci tratti dal libro autobiografico di Dodi dal titolo "Lo sai che da vivo sei meglio che in Tv?".

Esterno del cofanetto. Clicca per ingrandire

Interno del cofanetto. Clicca per ingrandire

Dettaglio dei poster e del libro. Clicca per ingrandire

Dettaglio del libro. Clicca per ingrandire

Battaglia, riferendosi alla sua biografia "Lo sai che da vivo sei meglio che in Tv?": «C'è una maniera di leggere i libri: gli audiolibri, esistono già da una quindicina, ventina d'anni [...]. L'altra sera mi hanno proposto di fare una versione in audiolibro del mio libro raccontata da me. Una delle ultime operazione che sono state fatte è il libro di Fantozzi letto da Paolo Villaggio: è molto carino il fatto che uno ascolti la biografia dalla voce stessa della persona che l'ha scritta, per cui molto probabilmente farò adesso una edizione di questo libro raccontato da me. Ci sono anche dei commenti di alcuni miei amici che hanno voluto dire delle cose carinissime nei miei confronti, magari chiederò anche a loro di fare dei commenti all'interno di questa cosa».

Credo che la scelta che abbiamo fatto sia definitiva, non si fanno queste scelte per vedere sulla gente l'effetto che fa e poi si torna indietro. Dodi Battaglia

Buttaro: «L'avventura dei Pooh si è conclusa qui a Bologna, proprio la città dove è cominciata tantissimi anni fa e si è conclusa alla fine del 2016 con un concerto, una serata straordinaria che a molti di noi è rimasta impressa nella mente. Attraverso questo tuo nuovo lavoro può essere un modo per far rivivere la band?».
Dodi ha puntualizzato: «Non ho un potere così importante, me ne guardo bene. Credo che la scelta che abbiamo fatto sia definitiva, non si fanno queste scelte per vedere sulla gente l'effetto che fa e poi si torna indietro. Credo che sia una scelta irreversibile, vedo per'altro che ognuno di noi ha intrapreso delle carriere singole diverse uno dall'altro, per cui non vedo possibilità di ricongiungimento. Personalmente ribadisco un concetto: se qualcuno venisse da me e mi chiedesse di fare un concerto di ricongiungimento con i Pooh e [...] fosse disposto a staccare un bell'assegnino che finisce per "oni", non per "ila" e questo assegno fosse dato in beneficenza, io verrei gratis».

Buttaro: «Il tuo lavoro si intitola "e la storia continua..." ma Dodi che rapporto ha con il tempo che passa?».
Battagllia ha così risposto: «Con il tempo che passa ognuno di noi deve farci i conti. Sotto il profilo fisico e mentale delle volte mi ritrovo ad essere più lucido e più energico di quello che ero da ragazzino: da ragazzino ero molto magro, timido e spaurito. Diventando più grandicello sono diventato un pochino più "solido" [...]. Arrivati a una certa età l'unica cosa che possiamo cercare di fare è di mantenere il più possibile il livello che abbiamo, cercare di perdere il meno possibile, non di acquistare».

Credo che chi si approccerà da adesso in poi a uno studio in conservatorio molto probabilmente avrà come immagine finale il fatto di andare sul palcoscenico a fare il mestiere che ho fatto io.. Dodi Battaglia

Dodi ha poi parlato del diploma accademico honoris causa di secondo livello in "Chitarra elettrica jazz" conseguito presso il Conservatorio "Egidio R. Duni" di Matera lo scorso 24 luglio e di cui vi ho raccontato nell'articolo "Dodi Battaglia: laureato nell'universita' del palcoscenico": «I miei figli hanno detto: "A pà, era ora che ti laureassi pure tu!". E' la prima volta che un padre si laurea dopo i figli. Al di là degli scerzi, ritengo sia una cosa molto bella [...]. I conservatori considerano la musica soltanto in un certo senso: soltanto la classica, la sinfonica piuttosto che il jazz. Da questo momento in poi credo che questi insegnanti, questi istituti abbiamo un altro tipo di approccio con quella [...] che noi consideriamo essere la musica di tutti i giorni, che ascoltiamo in televisione, al supermercato quando andiamo a fare la spesa. Credo che abbia fatto bene, oltre che a me, anche alla musica in genere e credo che chi si approccerà da adesso in poi a uno studio in conservatorio molto probabilmente avrà come immagine finale il fatto di andare sul palcoscenico a fare il mestiere che ho fatto io. Chi si iscrive a un corso di conservatorio che dura cinque, sei, dieci anni vuole andare a fare il musicista, allora dopo questa cosa credo che sia ancora più pensabile che chi si iscrive poi un domani andrà sul palcoscenico».

Dodi ha raccontato un episodio legato agli inizi della carriera dei Pooh: «In Venezuela abbiamo fatto una intervista per una radio di Caracas. In Venezuela eravamo con la polizia che ci scortava... Mi ricordo [...] che, ascoltando la radio, diceva: "Washington, il presidente Nixon...". Poi: "Dichiarazione di...". Diceva: "Caracas, sono arrivati i Pooh!" [...]. Noi andammo lì in Venezuela e ci chiamarono a fare una trasmissione televisiva alla quale partecipammo e cantammo in playback perché era normale, ai tempi anche in Italia si cantava in televisione in playback. Però in Venezuela se la sono legata al dito, hanno detto: "No, non ci venite a prendere per i fondelli!". Dopo quella televisione lì non abbiamo fatto più niente in Venezuela. Doveva essere il grande trampolino per il lancio dei Pooh all'estero, invece dopo quella roba non accadde più nulla».

1972, i Pooh a Caracas con Miss Venezuela. Clicca per ingrandire

Buttaro: «In tanti anni di successi, qual è stato invece il momento più difficile?».
Dodi: «I momenti più difficili sono stati quelli che hanno visto in un certo senso l'abbandono da parte di qualcuno della band, a cominciare inizialmente da Valerio: Valerio che era mio fratello, che era di Bologna, era veramene una ruota di quattro ruote motrici, venendo a mancare non è più stato come prima. Per cui quando decise di lasciare il gruppo per me fu una grossa delusione, una grossa amarezza. Non ultimo anche quando Riccardo pochi anni dopo, nel '73, decise anche lui di lasciare il gruppo e devo dire che per me era assolutamente impensabile: eravamo ragazzini, avevamo 22, 24 anni, avevamo raggiunto il grande successo, dopo aver studiato da quando avevo 5 anni, adesso che abbiamo 24 anni lasciamo perdere tutto? Era pazzesco, non riuscivo a capacitarmi. Non ultimo anche quando Stefano appunto decise di lasciare il gruppo. Anche per me c'è la stessa immagine che credo abbia la gente dei Pooh: questa immagine con la scritta dietro, con D'Orazio coi riccioloni, quella è l'immagine che noi abbiamo davanti, ma lo è anche per me. Cambiare questo tipo di immagine per me è stato devastante, abbastanza strano: cioè girarmi e vedere un altro batterista o un altro bassista è stato un po' strano. Al di là di quello poi si creano tali e tanti rapporti di confidenza, di amicizia... Non trovarsi le stesse persone davanti ogni giorno è un po' spiazzante, un po' come cambiare famiglia ogni quattro o cinque anni».

1980, i Pooh a Torino. Clicca per ingrandire

Noi Pooh dobbiamo sempre fare i conti non gli altri artisti, ma dobbiamo fare i conti con noi stessi perché abbiamo fatto tali e tante cose belle nella nostra carriera, che confrontarsi con quello che abbiamo fatto è veramente difficile. Dodi Battaglia

Buttaro: «Cosa hai pensato in questi giorni vedendo i tuoi compagni di viaggio cantare a Sanremo? Tra l'altro eri anche tu nella cità dei fiori per altri impegni legati sempre al Festival».
Dodi: «Sono andato a Sanremo in quanto rappresentante di NuovoIMAIE, un Istituto che distribuisce dei diritti a coloro che fanno musica, coloro che vanno in sala d'incisione e fanno i musicisti. Abbiamo consegnato questo premio intitolato a Enzo Jannacci, lo abbiamo consegnato a Mirkoeilcane, uno dei giornavi emergenti che è andato meglio a Sanremo. Cosa ho pensato... Li ho trovati inaspettatamente sul palcoscenico, ma come ho detto a loro e come recitavano i messaggini quotidianamente, noi siamo andati su quel palcoscenico nel '90 e abbiamo avuto un ottimo risultato vincendo il Festival di Sanremo. Prima, durante ho detto: ragazzi fatevi onore, avete una grande responsabilità da portare su quel palcoscenico, per cui preparatevi bene. Quello che io sono solito dire è che noi Pooh dobbiamo sempre fare i conti non gli altri artisti, ma dobbiamo fare i conti con noi stessi perché abbiamo fatto tali e tante cose belle nella nostra carriera, che confrontarsi con quello che abbiamo fatto è veramente difficile. Cioè come fai oggi a fare delle cose più belle di "Pensiero", "Tanta voglia di lei", "Chi fermerà la musica", "Ci penserò domani", "Vienna", tutte queste cose qua. Per cui io credo che, questo è il mio pensiero, prima di andare su un palcoscenico così bisogna essere convinti di avere una cosa che sia al livello con tutto ciò che i Pooh hanno presentato nel corso di questi anni [...]. Red ad esempio ha dato una bella immagine di grinta, una bella prestazione canora. Riccardo e Roby hanno dimostrato di essere molto intimi, molto amici».

Buttaro: «Si avvicina una data davvero importante e significativa: questa data è l'1 giugno, quando ci sarà da celebrare i cinquant'anni dall'inizio della tua avventura con i Pooh e quella data coinciderà anche con il tuo compleanno. Si sta preparando qualcosa di importante per quella data, sappiamo che Bologna non sarà il palcoscenico».
Dodi: «Posso dire che Bologna non sarà il palcoscenico che ospiterà questa serata molto bella, credo, ma ci sono delle alternative altrettanto belle, altrettanto valide e siamo proprio al fotofinish finale [...]. Vi posso dire che i finalisti sono: Rimini, Riccione, Cattolica, il trittico è quello lì. Innanzitutto perché hanno dimostrato nei confronti di questa mia operazione un grande interesse: quando si parte con il piede giusto le cose si riescono anche a portare a casa [...]. Credo che sicuramente con l'entusiasmo che giustamente una serata del genere dovrà suscitare faremo una grande cosa [...]. C'è Rimini, Riccione, anche Misano all'autodromo forse, così faccio pure un giro e l'ultimo invece è Cattolica che dicono essere cresciuta moltissimo ultimamente».

Sono tante le canzoni che noi per un motivo o per un altro non abbiamo mai fatto dal vivo e allora ho deciso di fare questa cosa perché credo che sia giusto. Dodi Battaglia

Buttaro: «Presto ci sarà un tour teatrale con le canzoni dei Pooh meno note al pubblico, mi viene in mente "Vienna" o "Cara bellissima", canzoni dalle atmosfere davvero suggestive che Dodi proporrà nei teatri e lo spettacolo si intitolerà "Perle"».
Dodi: «Questa è una idea che avevo già da tempo. Ogni volta che scendevo dal palcoscenico c'era una serie di persone amiche, non le chiamo neanche più fan, che mi chiedevano [...] perché non avevamo fatto una di queste canzoni che hai citato adesso. Ogni sera succedeva questa cosa, a un certo punto quando mi sono sentito libero di fare quello quello che avevo voglia di fare e di gratificare le persone che me lo chiedevano da tempo, perché non fare un tour dedicato a questi brani qua? E allora mi son messo con il computer a casa con i miei collaboratori a cominciare a sentire questi brani. Credetemi, sono di una bellezza infinita, sono bellissimi. L'altro giorno mi sono messo a lavorare sui titoli sui quali stavo già scegliendo le chitarre, le stesure, le tonalità, per esempio mi viene in mente "A un minuto dall'amore", "Cara bellissima", "Classe '58", "Aria di mezzanotte", "Come si fa"... Sono tante le canzoni che noi per un motivo o per un altro non abbiamo mai fatto dal vivo e allora ho deciso di fare questa cosa perché credo che sia giusto. Se è vero che qualcuno ha voluto intendere "e la storia continua..." anche come la storia dei Pooh, beh perché no? Lo avevo proposto anche ai miei colleghi un tour dedicato soltanto a questi brani, non è piaciuta la cosa. La faccio io, ci credo fermamente».

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Mi voglio mettere in gioco per delle cose nelle quali credo. Dodi Battaglia

Imbracciato lo strumento, Dodi ha proseguito: «Vivo minimo due, tre ore al giorno con la chitarra in mano, mi capita di scrivere delle cose che a volte diventano delle vere e proprie canzoni, non soltanto uno sgranchirsi le mani. Allora ho scritto questa cosa che mi è sembrato carino dedicare alle mie nipoti che vivono negli Stati Uniti».
Il compositore ha così interpretato lo strumentale "Buonanotte U.S.A.", bonus track presente all'interno del cofanetto sia in formato audio che videoclip.
Al termine dell'esecuzione, Dodi ha ripreso la parola: «Uno non sale sul palcoscenico, uno non va in sala d'incisione se non ha un sogno da realizzare. I miei sogni sono tanti. Per esempio, recentemente [...] ho visto un servizio in cui si parlava di Giorgio Faletti. Con Giorgio ero molto amico e uno dei miei obiettivi da qui a poco è realizzare almeno un brano che lui ha fatto prima di morire. Ho chiesto alla sua deliziona compagna che si chiama Roberta: "Guarda che non sia mai che Giorgio abbia lasciato in un cassetto un "Minchia Signor Tenente 2" e nessuno lo pubblichi!". Lei mi ha mandato sei brani di Giorgio, uno più bello dell'altro: mi sono commosso mentre li ascoltavo e credo che sicuramente uno o due di questi diventeranno un mio inedito. Mi voglio mettere in gioco per delle cose nelle quali credo; se devo fare un qualsiasi pezzo, no. Questo sarebbe un progetto a cui mi dedicherei giorno e notte».

I prossimi concerti che vedranno Dodi esibirsi all'interno di locali e club saranno:

  • 15 febbraio - Mantova, Mascara All Music, Viale della Favorita 17. - Per informazioni tel. 0376-391467. Prevendita su Mailticket https://goo.gl/k4TeCE.
  • 24 febbraio - Brescia, Circolo Colony, Via Romolo Gessi 14. - Ore 21:30. - Prevendita su Ticketone https://goo.gl/LjXS65.
  • 01 marzo - Salerno, Modo Club, Viale Antonio Bandiera 84131. - Per informazioni e prevendita tel. 089-303130, email info@modoristorante.it, www.modoristorante.it.
  • 08 marzo - Spresiano (TV), Discoteca Odissea, Via Giovanni Battista Tiepolo 1. - Per informazioni tel. 0422-881754. Prevendita su Mailticket https://goo.gl/M11Uvo.

 
Sono inoltre in programma altri incontri per la presentazione del cofanetto, del DVD e del doppio album live "e la storia continua...":

  • 16 febbraio - MESTRE - LaFeltrinelli presso Centro Commerciale Le Barche, Piazza XVII Ottobre - Dalle ore 18:00.
  • 28 febbraio - NAPOLI - Giancar, Piazza Giuseppe Garibaldi 44 - Dalle ore 17:30.

 

Autore - Michaela Sangiorgi