Pooh - Notizie e novità del 2018 - Febbraio

Nel nuovo album di Red Canzian il suo mondo fatto di musica ed esperienze - Seconda parte - Mercoledì 21.02.2018

Red Canzian - Foto di Alessandro Carlozzo

In questo articolo riprende il resoconto dell'incontro per la stampa tenuto da Red Canzian venerdì 16 febbraio presso The Yard di Milano dedicato all'ascolto ed alla presentazione del suo nuovo lavoro discografico, dal titolo "Testimone del Tempo". L'album, la cui tracklist è composta da tredici brani, contiene come prima traccia "Ognuno ha il suo racconto", la canzone presentata al Festival di Sanremo di quest'anno. La prima parte è consultabile alla pagina "Nel nuovo album di Red Canzian il suo mondo fatto di musica ed esperienze - Prima parte".

Terminato il monologo di presentazine del bassista trevigiano, è stata data la parola ai giornalisti per le domande. Il primo intervento ha fatto il punto su come il linguaggio musicale utilizzato in "Testimone del Tempo" sia diverso da quello usato fino al 2016 con i Pooh. E' così stato chiesto a Red se tali ispirazioni siano state tenute da parte perché non aderenti allo stile del gruppo, oppure se si tratti di uno stile che è affiorato ora. Oltre a questo, il giornalista ha domandato se Red avverta nelle persone, nei fan, il senso di vuolto lasciato dallo scioglimento definitivo dei Pooh.

Noi siamo stati una squadra vincente proprio perché abbiamo adottato questo sistema: quello di aiutarci tutti. Red Canzian

Canzian ha così risposto: «Sicuramente i cinquecentomila che nel 2016 sono venuti a vederci nei concerti un po' orfani si sentono della nostra decisione. Però vedo anche sui social che si stanno un po' abituando a questa cosa, perché è giusto abituarsi. Io mi sono abituato alla morte di mio padre: è avvenuta nel 2005 e mi ha fatto male per anni, quando ci penso continua a farmi male, ma ne prendo atto [...]. La nostra musica non morirà mai, la musica dei Pooh.
Per collegarmi invece all'altro discorso [...], quando scrivevo qualcosa per i Pooh pensavo che stavo scrivendo per i Pooh. Ma certe cose che scrivevo per i Pooh poi venivano giustamente "Poohizzate" dal lavoro di squadra perché stavo scrivendo per un gruppo che aveva una cifra precisa, una pronuncia musicale precisa. Quindi le mie cose magari un pochino più rock venivano un filino adattate, ma io stesso in partenza cercavo di scrivere in un modo più alla Pooh, che sapevo poteva piacere di più ai miei colleghi. D'altronde noi siamo stati una squadra vincente proprio perché abbiamo adottato questo sistema: quello di aiutarci tutti. Io ho avuto grandissimi aiuti da Roby e da Dodi musicalmente quando abbiamo fatto delle cose e lo stesso credo di avere fatto io con loro. L'autore era quello che partoriva il pezzo, poi il pezzo nasceva in un lavoro di squadra e credo che le cose un gruppo le debba fare così. Per cui non mi sono sentito tarpato le ali, assolutamente: io ho lavorato così. Adesso è ovvio che in un percorso che sto iniziando da solo vai un po' a cercare quelle che sono le tue prime origini, i tuoi primi stimoli che ti hanno fatto innamorare di questo mestiere».

Il giornalista Fabio Santini ha osservato come "Cantico" si ispiri molto in fatto di cotruzione armonica e di cambi di tempo a "Music" di John Miles, domandando quali siano stati i criteri adottati da Canzian nello scegliere gli autori. Ha inoltre puntualizzato che, nonstante Red abbia ribadito il concetto che ora i coomponenti dei Pooh debbano essere considerati entità singole, nel corso dei suoi live il pubblico si aspetterà comunque di sentire brani come "Tanta voglia di lei".

Io non vorrei più paragoni e confronti: ognuno di noi adesso racconterà quello che è, racconterà quello che ha dentro. Red Canzian

Red: «E invece dovranno abituarsi, farò altre cose [...]. Farò delle cose dei Pooh bellissime, per esempio canterò l'ultimo pezzo che loro hanno fatto prima che io arrivassi, per cui il secondo tempo comincia con "Noi due nel mondo e nell'anima". "Uomini soli" la farò perché è anche mia. Non farò certe cose che secondo me sono proprio dei Pooh, devono farle i Pooh [...]. Io non vorrei più paragoni e confronti: ognuno di noi adesso racconterà quello che è, racconterà quello che ha dentro.
Per quanto riguarda la prima domanda sull'ultimo pezzo, lì dentro c'è di tutto: i cambi di tempo di "Impressioni di settembre" quando il pezzo raddoppia e diventa veloce, piuttosto che John Miles in "Music", piuttosto che tante cose dei Genesis, tanti stacchi degli Yes; ti ricordi "Fragile" con Bill Bruford alla batteria, c'erano questi mondi così. Io sono contento che noi li abbiamo ancora dentro: è qualcosa di prezioso che dobbiamo difendere perché è come quando abbiamo imparato a scuola "La nebbia agli irti colli piovigginando sale": è un qualcosa che fa parte della tua vita, esattamente come imparare a camminare o dire "mamma" per la prima volta. Questa musica è la musica con la quale ci siamo formati [...].
La scelta degli autori... Ermal Meta lo considero un autore forte, potente e di grande effetto perché è un ragazzo che ha vissuto tali e tanti drammi, io mi son fatto raccontare la sua vita una sera che eravamo a cena ci siamo raccontati un po' le nostre cose. Mi ha affascinato il dolore che ha vissuto questo ragazzo e come ha reagito e come riesce a interpretarlo nella vita, anche usandolo per avere spinte e stimoli [...].
Enrico Ruggeri aveva già scritto nell'86 per me ed è un fratello, un caro amico. Poi c'era questo pezzo che volevo fare che si intitola "Per carcare di capir le donne", cosa che non riusciremo mai a fare [...]. E poi l'altro pezzo appunto di Johnny Hallyday. Lui è come me: un uomo on the road, che ha sempre vissuto in tournée, per cui mi piaceva che lo scrivesse lui.
Fabio Ilacqua mi ha affascinato perché è un uomo della terra: lui è un contadino che scrive i testi, non è uno che fa testi e ha l'hobby del girdinaggio. Mi ha invitato a Varese [...]: la prima cosa che ha fatto prima di andare in studio a lavorare, mi ha portato a vedere il suo campo, dove aveva piantato le patate, dove mi ha promesso il cavolo nero [...]. Un uomo che ha vinto Sanremo l'anno scorso scrivendo con Gabbani il pezzo, un uomo che non è andato alla premiazione di Gabbani qui a Milano perché doveva piantare qualcosa nella sua terra: un uomo che ama così le cose vere è un uomo che mi assomiglia perché io ho fatto un libro sugli alberi, uno sui fiori, ho fatto un libro sull'etica vegana. L'ho voluto conoscere e approfondire, infatti ha interpretato benissimo sia il pezzo che ho cantato con Aldo Tagliapietra, che "Reviens moi" questo brano che ho scritto con Busbee, quello che ha fatto "Try" di Pink».

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Ho apprezzato quello che avevo avuto e ho sperato di poterlo riavere. Red Canzian

Alla domanda su quando abbia cominciato a pensare seriamente all'attuale progetto discografico e se sulla voglia di raccontare la sua storia abbia influito il grave malore del 2015, Red ha risposto: «La musica non la faccio mai contro qualcos'altro, per reazione: l'ho fatta perché avevo voglia di farla. Febbraio è un mese pazzesco: quarantacinque anni fa oggi cominciavo a suonare con i Pooh; tre anni fa in questi giorni stavo morendo. Però oggi presentiamo il mio nuovo lavoro, per cui comincia una strada bella e importante. Quella cosa lì m'ha fatto non tanto decidere di fare della musica mia, perché comunque ho continuato sempre a scrivere: ho un file a casa, credo ci siano mille canzoni dentro. Scrivo sempre, poi ogni tanto ne viene una bella che mi piace e cerco di usarla. Di sicuro quello che ho avuto mi ha fatto capire la fortuna che avevo avuto fino a quel momento di stare sempre bene: non tutti arrivano a 63 anni mediamente sani, senza grossi problemi. Ho apprezzato quello che avevo avuto e ho sperato di poterlo riavere. Quei cinquantun giorni di ospedale prima di fare il primo concerto: non ci credeva nessuno che l'avrei fatto, ma io dovevo voltare pagina perché impazzivo in quel letto. In quel periodo lì forse ho montato la coscienza di quel ricordo di quella musica, sono andato a riascoltare con le cuffiette [...]. Io sono uno che non fa mai di getto troppo, anche se sono un impulsivo, per cui avevo già cominciato nei due anni di pausa prima della Reunion a fare questo spettacolo mio in cui in qualche maniera  raccontavo quel mondo lì. Certo, era molto più parlato perché c'era un racconto più rilassato, era un concerto acustico, eravamo seduti e io chiacchieravo, facevo vedere le foto vecchie, raccontavo di come avevo creato il mio look, perché avevo deciso che volevo essere una rockstar ma lo sapevo solo io, dovevo convincere anche gli altri. Quindi avevo fatto un po' di prove, avevo capito che mi veniva bene la narrazione ma che soprattutto alla gente piaceva "vivere" una canzone anche con il racconto. E allora è nata così l'idea di questa cosa. Quando abbiamo deciso che il 2016 ci sarebbe stato l'ultimo anno dei Pooh ho cominciato a dire: "Bene, cosa farò da grande? Per un anno non farò nulla di musicale". Abbiamo girato Chiara e io a presentare il nostro libro sull'etica vegana, sulle meravigiose ricette che ha fatto lei [...]. Quindi ho aspettato un anno, l'occasione di fare quest'album e di Sanremo che mi avrebbe dato la possibilità di presentare il pezzo è stata importante e l'ho usata, l'ho sfruttata. Sanremo è una grande mostra che va  usata, come si usa la mostra del mobile qui a Milano piuttosto che la mostra del cinema a Venezia».

Non ho avuto la sensazione che qualcuno stesse sgomitando per arrivare un po' più in là degli altri, c'era grande serenità. Stavamo bene insieme, eravamo sereni: penso sia merito di Claudio. Red Canzian

Uno dei giornalisti ha domandato quali siano state le differenze del Festival di Sanremo del 1990, anno nel quale i Pooh vinsero, rispetto a quello appena concluso. Red ha spiegato: «Il Sanremo del '90 a  me non è piaciuto anche se abbiamo vinto, perché lo ricordo con una tensione estrema... Poi non era Sanremo: noi abbiam vinto il Festival di Arma di Taggia in realtà perché eravamo al mercato dei fiori, c'erano pure i pipistrelli che volavano là dentro. C'è il filmato di Stefano che mi dà una bacchettata mentre sto cantando perché avevo il pipistrello appoggiato sulla spalla [...]! Ci avevano aperto le tastiere perché avevano detto che avevamo il playback...
Quest'anno non so se perché io sono più sereno di allora e non devo dimostrare a me stesso nulla perché quello che so fare ormai l'ho capito e quello che ho fatto me lo ricordo anch'io... Per cui sono molto sereno, l'ho affrontato col sorriso e mi dispiaceva solo che dopo quattro minuti mi cacciavano dal palco perché era finita la canzone. Secondo me Claudio ha scelto persone che in qualche maniera respiravano la stessa aria: io ho fatto un sacco di amicizie con i giovani che non conoscevo, ho ritrovato amici che non vedevo da tanto. E' stato bellissimo.
L'incontro con Enzo Avitabile è stato meraviglioso. Io presi lo studio di Carimate nell'83, lo Stone Castle Studio, che stava fallendo [...]. Enzo Avitabile fu uno dei primi che venne lì a registrare, con tutta la famiglia, era appena nata la figlia [...]. Venne lì a registrare, la EMI a un certo punto chiuse i rubinetti, probabilmente non era convinta del disco che stava facendo e lui si trovò senza soldi e col disco da finire [...]. Gli dissi: "Enzo vai tranquillo, continua a farlo". E poi mi disse: "Tengo un altro problema: la picciridda ha da mangià. Nun tengo i soldi". Lui dice che gli ho prestato dei soldi. Al di là di questo, la bellezza e la spontaneità con cui me l'ha raccontato e mi ha abbracciato [...]. Lui è un grandissimo musicista, ha detto che quando farò il concerto all'Augusteoo: "Vengo su e suono qualcosa!".
Luca Barbarossa è un altro signore della musica, una persona splendida. Annalisa io non la conoscevo, mio figio ci aveva suonato [...]: è una ragazza dolcissima, straordinaria. Ritrovarsi poi con i vecchi amici, con Ornella... bello, ma soprattutto non ho avuto la sensazione che qualcuno stesse sgomitando per arrivare un po' più in là degli altri, c'era grande serenità [...]. Stavamo bene insieme, eravamo sereni: penso sia merito di Claudio, di aver scelto alcuni e non altri».

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Chi conosce la discografia solista di Canzian avrà notato che nella tracklist del nuovo lavoro è presente una canzone già pubblicata nell'album "L'istinto e le stelle" del 2014: si tratta di "Tutto si illumina" di Ivano Fossati. Il compositore ha motivato così la scelta: «Quel brano aveva avuto una pronuncia musicale secondo me troppo ricca, andava un pochino a togliere peso alle parole. Ho voluto spogliarlo e rifarlo soltanto pianoforte, voce, orchestra. L'arrangiatore è Phil ed è venuto un "quadretto" come doveva essere per dare il giusto valore alle parole di Ivano Fossati. In questo disco manca uno o due testi di un altro grande amico che è Giuliano Sangiorgi [...], ma mentre io andavo in sala di incisione a scrivere, lui stava facendo la promozione, stava uscendo l'album e non ce la faceva proprio a scrivere per me quest'anno. Per cui ecco, l'unico degli amici che mi manca è lui, perché tutti gli altri ci sono e hanno fatto un gran lavoro».

Le persone che hanno fatto parte di questo disco son tutti fatti della stessa pasta: sono persone che amano la musica. Red Canzian

Alla domanda su come sia cambiato il linguaggio musicale, considerato che nell'album sono stati coinvolti autori di diverse età, Red ha risposto: «Le persone che hanno fatto parte di questo disco [...] son tutti fatti della stessa pasta: sono persone che amano la musica, che amano un certo tipo di musica, non ho avuto la sensazione che Ermal Meta e Fabio Ilacqua che sono giovani fossero diversi da Renato o Enrico. Mi sembravano tutti quanti "dentro", sul pezzo, inteso come un tipo di pronuncia musicale, per cui non ho letto alcuna distonia e lo spettacolo sarà questa grande storia della musica che dicevo prima, tutta suonata: infatti spero che il fisico regga perché cantare quaranta pezzi non è facile. Però Chiara ne canta tre, quattro lei per farmi tirare fiato, insomma sarà un bel tour de force, però è una storia talmente bella che come fai a non essere felice di raccontarla? E' la storia più bella del mondo: pensa quella musica che cosa ha prodotto».

Non potrei mai cantare una cosa che non mi assomiglia, ora che posso scegliere quello che voglio fare o non fare. Red Canzian

Francesco Lubrano ha domandato se sia ancora possibile fare delle belle canzoni e realizzare dischi suonati, non assemblati al computer. «Di sicuro sì» ha risposto Canzian, «perché io l'ho fatto: il computer è entrato soltanto per memorizzare le cose che facevamo, come registratore. Credo sia ancora possibile fare dei dischi di un certo tipo se non ti poni troppo il problema di piacere a chi poi li deve promuovere, ma se ti poni il problema di farli piacere soprattutto a te:  io non potrei mai cantare una cosa che non mi assomiglia, ora che posso scegliere assolutamente quello che voglio fare o non fare. Quando fai un pezzo di nove minuti non pensi alle radio che sicuramente non te lo trasmetteranno mai [...]. Però lo fai per te, perché in una canzone come "Cantico" di nove minuti racchiudi dentro tutto quello che vi ho raccontato oggi a parole. Sì, i dischi si possono ancora fare bene, però devi farli cercando di essere il più libero possibile dagli schemi... lento, veloce cosa vuol dire? Una emozione, anche quando dici "Ti amo" a tua moglie se lo dici a voce forte vale più che a voce bassa, o se lo dici velocemente vale meno che se glielo dici lentamente? E' comunque il senso di quello che tu vai a raccontare [...]. Ho fatto un disco nel quale ogni canzone ha avuto l'arrangiamento che secondo me meritava. Avete sentito l'assolo sul finale? Il signor Alberto Milani è un chitarrista che vi assicuro fa paura, ha una tecnica incredibile, dal vivo ci divertiremo quando verrete a sentirlo!».

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A Red è stato chiesto se tutti gli inediti dell'album siano di recente stesura e se in "Meravigliami ancora" abbia influenzato la scrittura di Ruggeri. Canzian ha spiegato: «Nel pezzo "Meravigliami ancora" che ha scritto Enrico c'è molto di mio, ma non come autore del testo, ma come interprete di una vita che assomiglia a quella di Enrico, nella quale ci riconosciamo, per la quale siamo amici, perché si diventa amici di chi ti assomiglia ed in qualche maniera respira la tua stessa aria [...]. L'assemblaggio di questo disco è tutto recente, ma alcune tracce fanno parte di cose che magari avevo scritto anni fa. In "Per cercare di capir le donne" l'attacco lo avevo fatto dieci anni fa e avevo provato a farlo anche con Valerio, purtroppo ci siamo fermati là; però poi l'ho finito in maniera diversa per il disco. Poi ci sono canzoni come "La notte è un'alba" di Ermal che ho scritto in tempo reale. Quella che ho fatto con Fabio, "Eterni per un attimo", l'ho scritta in tempo reale cambiando per'altro la melodia».

Gabriella Vancini ha domandato, riferendosi all'album: «Sulla copertina c'è una bella macchina per scrivere, ci sono dei vinili dietro, c'è questa voglia di passato anche per i giovani evidentemente, vogliono sapere di più del passato. Secondo te i vinili che adesso sono tornati alla grande, avranno davvero un futuro?».
«Avranno il futuro che meritano le cose preziose», ha risposto Red. «Non saranno di tutti, non venderemo trecentomila copie di vinili e purtroppo ormai non si vendono più neanche di CD. Però è un mercato di nicchia e vanno rispettate le nicchie perché è nelle nicchie, nella musica indie, nella musica di ricerca, nella musica di un certo tipo che nascono le grandi novità. A Musile di Piave, vicino a casa mia, c'è un caro amico che importa cose dall'America e lì è la macchina americana come quella che usava Hemingway, tutta l'ambientazione. Quella foto strana in cui mi sto mordendo il dito non è una posa: [...] mi piaceva quella perché stavo guardando il tecnico che stava mettendo le luci [...]. Sono anche felice di dirvi che il direttore artistico di quella foto si chiama Sandro Cisolla ed è, oltre che un grande musicista [...], un art director e ha curato lui la fotografia, la copertina e anche il video di tutto questo lavoro. Sta diventando mio genero per cui chiudiamo il cerchio, è il fidanzato di Chiara [...]. Volevamo creare il sapore di quello che è il disco: quella potrebbe essere l'ambientazione di "Tapestry" di Carole King, non certo la copertina di un giovanotto di adesso. Però il mio disco ha quel sapore e quindi andava bene così».
La giornalista ha chiesto il perché dei sedici primi piani presenti all'interno della copertina dell'album: «Quello lì è un montaggio che ho fatto io» ha spiegato Canzian, «perché era giusto raccontare "Testimone del Tempo" da quando bambino ho fatto 2 anni a oggi, ho raccontato tutti i vari cambiamenti».

La vita è bella proprio perché ti dà la possibilità di avere in ogni momento una opportunità che tu non ti aspettavi. Red Canzian

Alla domanda su cosa Red si aspetti da questo secondo tempo della sua carriera, se ci siano ancora delle soddisfazioni da togliere, il compositore ha risposto: «La vita è bella proprio perché ti dà la possibilità di avere in ogni momento una opportunità che tu non ti aspettavi, per cui io mi aspetto qualsiasi cosa e mi aspetto di scrivere la più bella canzone della mia vita, mi aspetto di fare un duetto chissà con chi. Mi aspetto di suonare ovunque anche se ho fatto già tutte queste cose. Però al bene non c'è limite [...]: io mi aspetto che da oggi la mia vita sia una vita serena, con la quale convivere e nella quale gustare le cose che mi interessano, che non sono tante perché io sono un uomo che ha pochissime esigenze».

I prossimi appuntamenti instore per la presentazione dell'album "Testimone del Tempo"  saranno:

  • Martedì 20 febbraio a La Feltrinelli di VERONA (ore 18:00).
  • Mercoledì 21 febbraio al Mondadori Bookstore di PADOVA (Piazza Insurrezione 3 - ore 17:30).
  • Giovedì 22 febbraio al Centro Commerciale Orio Center di BERGAMO (ore 18:00).
  • Sabato 24 febbraio al Centro Commerciale Il Faro di Giacciano con Baruchella – ROVIGO (ore 17:00).
  • Lunedì 26 febbraio al Mondadori Megastore di TORINO (Via Monte di Pietà 2 ang. Via Roma - ore 18:00).
  • Mercoledì 28 febbraio alla Discoteca Laziale di ROMA (via Giovanni Giolitti, 263 - ore 18:00).
  • Sabato 03 marzo al Centro Commerciale Centrum di BOLZANO (ore 17:00).
  • Giovedì 08 marzo alla Galleria del Disco di FIRENZE (Piazza della Stazione - ore 18:30).
  • Domenica 11 marzo al Centro Commerciale Porto Grande di San Benedetto del Tronto – ASCOLI PICENO (ore 17:00).
  • Domenica 25 marzo al Centro Commerciale Emisfero di Silea – TREVISO (ore 16:30).

 
Occorre attendere il mese di maggio per poter assistere al tour teatrale. Sul palco con Red troveremo: Chiara Canzian (vocalist, armonica e percussioni), Phil Mer (batteria, percussioni, piano e direzione musicale), Daniel Bestonzo (pianoforte, tastiere, fisarmonica), Alberto Milani (chitarre elettriche), Ivan Geronazzo (chitarra elettrica, chitarra acustica e mandola). La tournée verrà prodotta e organizzato da F&P Group, con prevendita su www.ticketone.it:

  • 04 maggio – Gran Teatro Geox di PADOVA
  • 05 maggio – Gran Teatro Morato di BRESCIA
  • 07 maggio – Teatro Nuovo Giovanni da Udine di UDINE
  • 09 maggio – Teatro Creberg di BERGAMO
  • 12 maggio – Teatro Colosseo di TORINO
  • 13 maggio – Teatro Openjobmetis di VARESE
  • 16 maggio – Teatro Augusteo di NAPOLI
  • 18 maggio – Teatro Verdi di FIRENZE
  • 19 maggio – Teatro Lyrick di ASSISI
  • 20 maggio – Auditorium Parco della Musica di ROMA
  • 22 maggio – Teatro Metropolitan di CATANIA
  • 23 maggio – Teatro Golden di PALERMO
  • 25 maggio – Teatro Team di BARI
  • 27 maggio – Teatro degli Arcimboldi di MILANO

 
Fine seconda e ultima parte.

Autore - Michaela Sangiorgi