Jesolo tributa ai Pooh un tratto di lungomare - Giovedi' 01.09.2016
Il Lungomare delle Stelle di Jesolo da ieri si è arricchito di un nuovo nome, appartenente all'eccellenza musicale ed artistica italiana: quello dei Pooh. Si è tenuto nel pomeriggio del 31 agosto, alla presenza del sindaco Valerio Zoggia e di numerosi fan intervenuti per l'occasione, l'intitolazione del tratto antistante la Spiaggia di Nemo, in via Levantina 104, uno stabilimento ad accesso gratuito riservato alle persone con disabilità.
L'evento è stato organizzato per omaggiare la storica band italiana che il 28 gennaio di quest'anno ha festeggiato i 50 anni di vita artistica e sta celebrando tale evento con una reunion che ha visto il reintegro in organico di Riccardo Fogli e Stefano D'Orazio. Nel comunicato stampa del Comune di Jesolo il sindaco Zoggia così ha spiegato: «La scelta è ricaduta sui Pooh e ci siamo trovati tutti d’accordo nell’assegnare al gruppo pop italiano un tratto di Lungomare. Sono un’eccellenza della musica italiana, 50 anni di carriera di successi e di grandi canzoni che hanno fatto cantare e ballare generazioni e che premiano il Made in Italy». L'iniziativa ha visto la sua prima edizione nel 2001 con Alberto Sordi ed ogni anno dedica ad un italiano che ha fatto grande il nostro Paese nell’ambito del cinema, dello spettacolo, della cultura, dello sport e della scienza un tratto della lunga passeggiata a mare, ma è stato ieri che per la prima volta che Jesolo ha fatto tale dedica ad un’intera band e non ad una singola persona.
Il disvelamento dell'insegna è avvenuto dopo la conferenza stampa tenuta alle 17:00 presso l’Hotel Almar, dove Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian, Riccardo Fogli e Stefano D'Orazio sono stati accolti dal sindaco Zoggia, dall’assessore al turismo Daniela Donadello e dai fan raccoltisi all'ingresso. Dodi ha così commentato: «Grazie del pensiero e dell’associazione con il nostro nome e con gli altri grandi artisti che rappresentano non solo l’eccellenza della musica ma di tanti settori dello spettacolo, della scienza e dello sport. Siamo in buona compagnia e questa del lungomare è davvero un’idea fantastica».
Al chitarrista si è unito Roby: «Siamo onorati ed emozionati. Grazie alla città tutta, quella che avete fatto è una cosa bellissima. Il fatto poi che questa dedica rimarrà per sempre anche dopo di noi è un fatto che ci commuove. Grazie per l’accoglienza straordinaria. Il pubblico è arrivato da tutta Italia per essere qui a Jesolo e questo ci fa capire l’importanza di un riconoscimento come questo».
Red ha invece rievocato la sua infanzia: «Qui venivo in spiaggia da piccolo. Per me è molto importante questa intitolazione perché qui a Jesolo è iniziato tutto, qui ho iniziato a suonare la chitarra che mi aveva comprato mio papà per 5000 lire».
Ognuno dei cinque componenti della band ha ricevuto in dono un microfono in vetro di Murano, realizzati dal maestro vetraio Alessandro Mandruzzato. Ad essi è andato ad unirsi anche un sesto esemplare, realizzato per Valerio Negrini, fondatore e paroliere dei Pooh, venuto purtroppo a mancare nel 2013.
Il programma della giornata è proseguito con l'inaugurazione, sempre presso l’Hotel Almar, della mostra pittorica “Cinquantarte”: Gabriele Salvatore si è ispirato agli album dei Pooh per realizzare 50 quadri tematici, tutti del formato 50 x 50 cm. Dal 02 al 10 settembre le tele verranno esposte presso la galleria Artemente in Piazza Drago; il ricavato verrà devoluto in beneficenza alla “Città della Speranza“, onlus attiva nel campo dell'oncologica pediatrica.
Alle ore 20:00 la sfilata delle auto storiche ha visto i Pooh partire a bordo di cinque Cadillac da Piazza Rivo Alto, per arrivare poi a destinazione a Piazza Nember. Alle 20:30 in Piazza Aurora si è tenuto il concerto del quartetto d'archi Archimia, i cui componenti hanno riproposto brani dei Pooh fino alle 21:30, quando i gruppo di origine bolognese ha raggiunto il palco per la cerimonia del calco delle mani. Una volta solidificato, il pannello di cemento verrà custodito insieme agli altri nel museo del Kursaal, sito in Piazza Brescia.
La serata è proseguita con i Pooh che si sono raccontati, incalzati
da Fabrizio Cibin, alle oltre 3000 persone presenti. A scandire la narrazione una serie di foto, la prima delle quali ritraeva i Pooh nell'originaria formazione del 1966 composta da Valerio Negrini, Mauro Bertoli, Mario Goretti, Gilberto Faggioli, Bob Gillot. Facchinetti sarebbe subentrato a quest'ultimo lo stesso anno ed ha raccontato dell'incontro a Bologna.
Riccardo Fogli ha poi narrato del suo ingresso nel gruppo nel 1967 in sostituzione del bassista Faggioli, portando "in dote" il furgone degli Slanders con cui suonava e le relative cambiali.
La terza foto ha illustrato l'arrivo, avvenuto nel 1968, del diciassettenne Dodi Battaglia, in sostituzione di Goretti;
il periodo era quello del successo di "Piccola Katy". Il chitarrista ha ricordato quando Valerio Negrini per primo andò a vederlo suonare nella formazione bolognese dei Judas.
Una foto scattata a Londra nel 1972,
sul ponte che attraversa il Tamigi nel tratto antistante il Parlamento, ha spostato il racconto al 1971 ed all'ingresso di Stefano D'Orazio come batterista in sostituzione di Negrini. D'Orazio ha raccontato del cambio di look voluto da Giancarlo Lucariello, il manager dell'epoca del gruppo.
Nel 1973 Fogli cedette il ruolo di bassista a Red Canzian, il quale ha raccontato della gavetta vissuta proprio a Jesolo con il suo gruppo precedente nei locali notturni della città.
La foto in Piazza San Marco a Venezia con una torta di cartone e schiuma da barba ha trasportato la narrazione al 1976 ed al compimento dei Pooh dei primi dieci anni di attività. Roby ha spiegato come tale espediente fu necessario per poter effettuare il servizio fotografico in programma.
La foto scattata nel 1977 con i copricapi piumati ha offerto l'opportunità di raccontare del tour in America e Canada, dove a Montreal i Pooh ebbero modo di visitare una riserva indiana e conoscere meglio la storia di quel popolo. Esperienza che ispirò il brano “L’ultima notte di caccia”.
"Io a tutt'oggi mi meraviglio ancora come noi siamo riusciti ad attraversare tutte queste maniere di fare musica... c'è un filo conduttore in tutto questo che è appunto l'anima dei Pooh". Dodi Battaglia
Foto del 1981, risalente al quindicesimo compleanno del gruppo. Cibin ha così commentato, rivolto a Dodi: «I Beatles sono durati dieci anni, mi sembra. Voi siete arrivati a quindici... già là avete fatto meglio». Battaglia ha risposto: «Pensare oggi a quindici anni mi sembra una sciocchezza. Sì, devo dire che a quei tempi un gruppo che durasse appunto più di dieci anni era assolutamente impensabile anche perché devo dire che le mode cambiavano abbastanza velocemente. Io a tutt'oggi mi meraviglio ancora come noi siamo riusciti ad attraversare tutte queste maniere di fare musica. Abbiamo cominciato accompagnati da una grande orchestra sinfonica, facevamo delle canzoni molto melodiche, accompagnati dagli archi. Dopo di che abbiamo abbracciato un'altra maniera di fare musica, quella prog, con brani come "Parsifal", cercando di dimostrare a noi stessi, al pubblico e spesso anche alla critica che nella nostra maniera di suonare c'era qualcosa di più importante di quello che poteva sembrare così di primo acchito. Poi abbiamo cambiato ulteriormente la nostra maniera di suonare quando, anziché continuare a frequentare i locali da ballo o le discoteche, abbiamo cominciato a fare dei teatri piuttosto che gli stadi e allora lì siamo diventati fra virgolette molto più rock con brani come "Chi fermerà la musica", "Canterò per te". E poi abbiamo abbracciato nuovamente negli anni '90 una maniera di essere al passo coi tempi con la tecnologia, con le grandi macchine che ci davano la possibilità di cambiare la nostra maniera di suonare, per cui la cosa paradossale è pensare che noi siamo lo stesso gruppo che ha inciso "Piccola Katy" e che dopo quarant'anni ha fatto "Uomini soli". Sembrano quasi dei gruppi diversi come matrice sonora, in realtà c'è un filo conduttore in tutto questo che è appunto l'anima dei Pooh».
Con la foto successiva risalente al 1984 ed appartenente alla parte interna dell'abum "Aloha", Canzian ha raccontato il retroscena della sua realizzazione, avvenuta nello studio fotografico di Angelo D'Eligio a Milano e non alle Hawaii.
Lo scatto del 1986 ha rievocato il ventennale dei Pooh. Alla domanda in merito a quale fosse il suo percorso artistico di quel periodo, Fogli ha risposto raccontando della sua attività concertistica nell'ex Unione Sovietica: «Nell'83 rappresentai l'Italia dopo la vittoria al Festival di Sanremo cantando a Monaco [...]. Non esistevano le parabole e quindi i russi non vedevano tutti i canali che vedevamo noi in Italia, Francia e Germania. La musica italiana era molto amata, era considerata una musica romantica, per cui godibile e guardabile. Non c'erano eccessivi messaggi politici a Sanremo e quindi quelli che avevano successo negli anni '80 erano amati in tutta la Russia, quindi parliamo di 117 etnie [...]. Nell'85 mi venne proposto di fare una tournée di cinquanta giorni fra Mosca, Leningrado e Kiev perché senza saperlo ero molto amato e molto famoso. Quindi parliamo di Olimpijskij a Mosca, trentamila persone tutte le sere. I biglietti venivano venduti, anzi quasi regalati in fabbrica, allo spaccio aziendale. Sono diventato famoso perché per cinquanta giorni a Mosca, Leningrado e Kiev venivano a salutarmi, vedermi, a cantare le mie canzoni e cercare di imparare l'italiano attraverso la nostra musica e quindi sono rimasto nel cuore di tanti russi che avevano nel cuore il vivere in Italia o di avere un rapporto con questa terra meravigliosa».
"Valerio Negrini con "Uomini soli" ha fatto un grande capolavoro perché è riuscito a raccontare della solitudine dell'uomo in un momento perfetto, perché [...] un discorso così fatto oggi non avrebbe lo stesso effetto". Roby Facchinetti
Una foto del 1994 ha mostrato i Pooh in udienza da Wojtyla ed è toccato a D'Orazio raccontare l'aneddoto del calcolo ai reni e del medicamento che il Papa gli donò, lenedogli il dolore che provava.
L'ingresso sul palco di Paolo Baruzzo, di Radio Bella e Monella, ha spostato il discorso sul 1990 e la vittoria dei Pooh al Festival di Sanremo con "Uomini soli", ricordando come il concorso fu tenuto ad Arma di Taggia al Palazzo dei Fiori. Ha spiegato Roby: «Proprio quell'anno spostarono il Festival di Sanremo in questo palazzo di vetro e fu un anno direi stroardinario perché dopo non so quanti anni ritornò la musica dal vivo, la grande orchestra e poi l'accoppiamento con gli stranieri e siamo stati molto fortunati a capitare in quel Sanremo [...]. Abbiamo creduto in questo brano per il suo significato e, ancora una volta, devo dire che Valerio Negrini con "Uomini soli" ha fatto un grande capolavoro perché è riuscito a raccontare della solitudine dell'uomo in un momento perfetto, perché [...] un discorso così fatto oggi non avrebbe lo stesso effetto».
Alla proiezione della foto di uno dei tanti Telegatti ricevuti nel corso della loro carriera, secondi forse solo a Mike Bongiorno, Dodi ha commentato: «Il Telegatto è una di quelle cose bellissime che ti possono accadere come riconoscimento, però devo dire che ci ha gratificato di più [...] ogni volta che ci siamo calati nel sociale, ogni volta che abbiamo fatto delle cose per gli altri [...]. Ogni volta che abbiamo fatto qualcosa per l'ambiente insieme al WWF, ogni volta che abbiamo fatto qualcosa per gli altri con Telethon, ogni volta che abbiamo fatto le nostre missioni all'estero in cui abbiamo realizzato degli ospedali piuttosto che delle scuole per non vedenti, [...] ogni volta che abbiamo fatto queste cose credo che forse sono state le mattinate in cui ti svegli e sei veramente orgoglioso di te stesso».
Baruzzo ha osservato come i Pooh siano stati tra i primi ad organizzarsi a livello artistico e concertistico con attrezzature e mezzi propri. Red ha confermato spiegando: «Noi abiamo capito molto presto che se diventavamo proprietari delle nostre scelte e non permettevamo a nessuno di compierle per noi, saremmo durati di più. Per cui abbiamo cominciato a personalizzare tutto quello che facevamo al di là della fortuna di saper scrivere delle buone canzoni; in particolare Roby credo che con Valerio abbia scritto le pagine più belle del pop italiano. Al di là di questo siamo musicisti, Dodi è stato premiato in Germania come miglior chitarrista europeo durante una torunée. Ci siamo impegnati con i nostri studi di registrazione, ci siamo impegnati con un management attento di tutto quello che era il nostro lavoro, abbiamo cominciato a costruire tutti i nostri effetti che non esistevano».
1997, i Pooh a New york. Riccardo fogli ha parlato di come all'estero ci sia desiderio di ascoltare la musica italiana anche grazie ai tanti immigrati. Il discorso si è poi spostato all'esperienza dei Pooh nel mondo del musical grazie a "Pinocchio - Il Grande Musical", cui il gruppo dedicò oltre due anni di lavoro ed a cui D'Orazio è tornato una volta lasciati i compagni.
La foto dei Pooh nella formazione a cinque elementi ha concluso la carrellata di immagini, con i componenti che a turno si sono espressi in merito all'eccezionalità di una reunion che fino a qualche tempo fa era impensabile e possibile grazie alla complicità dettata dall'aver condiviso tanti anni e tanto lavoro. Dodi ha espresso comunque la sua amarezza in merito al fatto che la storia dei Pooh si concluda.
Nel momento dei saluti Canzian ha spiegato che a partire dall'1 settembre i Pooh saranno a Genova per le prove generali in attesa di ripartire con il tour dalla città ligure domenica 04.
La nota interessante è che, nel nominare le città in cui i Pooh si esibiranno a partire da questo mese, Red ha citato Napoli. Al momento non è ancora stato annunciata ufficialmente nessun concerto nella città partenopea: viene da pensare che possa essere quella la location scelta per il concerto di chiusura della carriera dei Pooh fissato per il 31 dicembre. Non rimane che attendere.
Autore - Michaela Sangiorgi