"DODI DAY - 50 anni di musica": il più bel compleanno per Dodi Battaglia - Mercoledì 06.06.2018
Si è tenuto venerdì 01 giugno il tanto atteso "DODI DAY - 50 anni di musica", l'evento organizzato sul lungomare di Bellaria Igea Marina dedicato al compleanno anagrafico ed artistico di Dodi Battaglia. Lo storico chitarrista dei Pooh, dopo il diniego da parte del Comune di Bologna di accogliere il concerto in Piazza Maggiore, non si è perso d'animo ed ha trovato nella cittadina romagnola l'accoglienza e l'entusiasmo necessari per regalare al pubblico una festa in musica destinata a rimanere a lungo nella memoria di quanti erano presenti.
Il palco, allestito presso il Piazzale Capitaneria di Porto in Via Alfonso Pinzon, fin dal mattino si è animato con la presenza di alcuni fan accorsi per aggiudicarsi il posto in prima fila sotto il palco. Nel pomeriggio sono cominciate le prove, con uno strumentista aggiundo di tutto rispetto: il conterraneo e amico d'infanzia il Maestro Fio Zanotti, seduto all'organo Hammond con Leslie. C'è da dire che il direttore d'orchestra è stato uno spettacolo nello spettacolo sia durante il soundchek che nel corso della serata, grazie all'entusiasmo costantemente manifestato dietro lo strumento. In una intervista rilasciata nel backstage ha affermato: «Ero a Mosca e dovevo stare per altri due giorni: non vedevo l'ora di finire il lavoro che stavo facendo per venire qua, per festeggiarlo. Ce l'ho fatta e ne sono orgoglioso. Sarà una serata di grande musica, sarà una serata di grande amicizia e auguro a Dodi il massimo dalla vita perché siamo fratelli». In merito alla scelta dei brani ha spiegato: «E' tutto nuovo per me. Oggi abbiamo fatto le prove: era come essere all'ABC, però credo che le prove sono venute molto bene, questa sarà una grande serata di musica».
Il Maestro Fio Zanotti. Clicca per ingrandire
Gli artisti che hanno accettato l'invito a prendere parte al "Dodi Day" sono
stati undici: Stefano D'Orazio, Marco Masini, Gigi D'Alessio, Enrico Ruggeri, Luca Carboni, Mario Biondi, Silvia Mezzanotte, Mietta, Maurizio Solieri, Fio Zanotti, Ignazio Boschetto de Il Volo. Silvia Mezzanotte è stata la prima a salire sul palco poco dopo le 16:00, dando il via alle prove pomeridiane, un vero e proprio anticipo per i fan presenti dello spettacolo che avrebbe preso il via in serata.
Alle prove si sono avvicendati Mietta,
Maurizio Solieri, Mario Biondi, Ignazio Boschetto de Il Volo, Stefano D'Orazio, Gigi D'Alessio, Luca Carboni, Enrico Ruggeri. E' mancato Marco Masini, bloccato in autostrada a causa del traffico, il quale ha poi recuperato con lo stesso Dodi pochi minuti prima dell'inizio del concerto.
Luca Carboni. Clicca per ingrandire
Enrico Ruggeri. Clicca per ingrandire
Maurizio Solieri. Clicca per ingrandire
La comparsa di Dodi è stata invocata a più riprese dal pubblico, il quale nell'attesa ha intonato all'unisono "Tanti auguri a te". Alle 21:30 circa, davanti ad una piazza gremita, Dodi Battaglia è salito sul palco, dopo la presentazione del figlio Daniele, al quale è stata affidata la conduzione. Sono state stimate 25 mila presenze, con persone che hanno assistito al concerto stazionando anche ben oltre il canale che delimita un lato del piazzale.
Il chitarrista ha così dato il via alla grande festa in musica organizzata per festeggiare il suo compleanno anagrafico (nato l'1 giugno del 1951, compiva 67 anni), ma soprattutto i 50 anni di carriera nel mondo della musica. Come lo stesso Dodi ha raccontato in occasione di una intervista dello scorso aprile ai microfoni di Radio RTR 99: «Nel 1968, prima dell'estate, in occasione del mio compleanno che è il 1° di giugno, Valerio Negrini mi disse che io, di lì a settembre, sarei entrato a far parte di quello che per me era un sogno fantastico: i Pooh erano già conosciuti, erano molto importanti, in maniera particolare a Bologna. Per cui in quel momento, dal 1° di giugno, io sono entrato nel grande mondo della serie A della canzone, di lì a settembre ho cominciato questo grande percorso che è durato quarantotto anni. Ma non per quello non ho smesso di immaginare i miei cinquant'anni di attività che coincidono proprio col 1° di giugno del 2018 [...]. In un primo momento avremmo dovuto farlo a Bologna, la mia città, avrebbe dovuto in quel senso fare un tributo a uno dei tanti musicisti che ne fanno parte. Poi ci sono state alcune alternative che abbiamo vagliato e alla fine abbiamo deciso di farlo a Bellaria Igea Marina, perché è uno dei traguardi classici dei bolognesi [...]. Hanno abbracciato questo mio progetto con grande entusiamo, anche perché io non voglio soldi, non voglio fare un compleanno nel quale invito i miei amici a pagare 5, 10 o 50 Euro a testa [...]. Ho chiamato tutti gli artisti coi quali ho collaborato o coi quali ho un rapporto di stima, di amicizia, di considerazione reciproca».
Dodi e la band hanno dato il via al concerto con il brano "Amici per sempre", canzone simbolo dei Pooh fin dal 1996, anno di uscita nell'omonimo album. E' seguita "Giorni infiniti", precedente di dieci anni.
Dodi Battaglia. Clicca per ingrandire
Il primo ospite a salire sul palco è Stefano D'Orazio, batterista dei Pooh dal 1971 e la presenza più attesa da parte dei fan, i quali hanno sperato fino all'ultimo nella comparsa anche di Red Canzian, Roby Facchinetti e Riccardo Fogli. Il lungo e fragoroso applauso che ha accolto Stefano ha testimoniato il grande affetto che i fan nutrono nei suoi confronti e la malinconia legata al periodo in cui i due artisti condividevano album e tournée. Dodi lo accolto definendolo: «Il vero amico per sempre di questa festa!». "50 primavere" e "La ragazza con gli occhi di sole" sono stati i due brani proposti senza celare la grande emozione che pervadeva entrambi. Brani di cui Stefano e Dodi sono autori, rispettivamente per i testi e per le musiche.
Come D'Orazio ha dichiarato in una intervista appena sceso dal palco: «Noi siamo amici per sempre tutti. Anzi porto anche i saluti e gli auguri dei miei altri colleghi che non son potuti essere qui perché stanno lavorando, stanno facendo le loro serate dei Pooh senza i Pooh. Sicuramente essere qui stasera è per me una gran bella cosa». Alla domanda di quale Dodi abbia conosciuto, al di là del chitarrista, Stefano ha risposto: «Lui ancor prima di essere uno straordinario musicista, è una persona che scrive le canzoni con il cuore, per cui sa emozionarci e tutte le volte che sento qualcosa suonato da lui, continua a toccarmi».
Stefano D'Orazio e Dodi Battaglia. Clicca per ingrandire
Enrico Ruggeri è stato il secondo artista ad entrare in scena, offrendo con il suo caratteristico timbro vocale i brani "Dammi solo un minuto" e "L'altra donna". I due cantautori hanno collaborato nel 1989 all'album "Contatti", dove Dodi ha suonato le chitarre nei brani "Che temperamento" e "La ragione e l'avventura". Nel 1990 Ruggeri nell'album dei Pooh "Uomini soli" ha partecipato al brano corale "Tu vivrai".
Enrico Ruggeri e Dodi Battaglia. Clicca per ingrandire
Rimasto solo sul palco, Dodi ha interpretato per il pubblico tre classici del repertorio Pooh che lo vedono protagonista
come interprete, ma soprattutto come chitarrista: "L'ultima notte di caccia" e "Viva" del 1979, "Parsifal" del 1973, pietra miliare per il gruppo.
E' stato poi il turno per Mario Biondi di raggiungere Dodi sul palco. Non si è trattato di una novità il vederli insieme, in quanto nel 2012 Biondi ha duettato con il chitarrista nella rivisitazione con orchestra del brano "Ci penserò domani", pubblicato nell'album dei Pooh "Opera Seconda". "Ci penserò domani", "Pronto, buongiorno è la sveglia..." e "La mia donna" hanno contribuito ad aumentare il coinvolgimento del pubblico.
Mario Biondi e Dodi Battaglia. Clicca per ingrandire
Un duetto tra eccellenze della chitarra è stato quello tenuto da Dodi con Maurizio Solieri che, prima di salire sul palco, ha dichiarato: «Con le chitarre acustiche faremo un pezzo che si chiama "Primavera a New York", che suonavamo già una ventina d'anni fa quando facemmo questo trio, questo progetto che si chiamava "Chitarre d'Italia" io, Dodi e Franco Mussida». Alla domanda di quale sia la migliore caratteristica di Dodi come chitarrista, ha così risposto: «Dodi spazia attraverso vari generi musicali: dal pop, al rock, alla fusion, al jazz, eccetera. Diciamo che ha uno stile molto melodico, molto riconoscibile, dato anche dal grande amore che ha per la musica».
Solieri, sempre con Mussida, ha partecipato all'incisione dello strumentale "Nordinfesta", sesta traccia dell'album "D'Assolo" di Battaglia risalente al 2003. Insieme hanno proposto "Primavera a New York", dal succitato LP.
Maurizio Solieri e Dodi Battaglia. Clicca per ingrandire
Con Mietta si è tenuto il medley più ricco: "Incredibilmente giù", "Stagione di vento", "Notte a sorpresa", "Quando una lei va via", "Nascerò con te".
Nel backstage la cantate e attrice tarantina ha dichiarato: «Sono una fan dei Pooh da quando ero piccolissima, perché mia madre Rosa è una accanita fan di Dodi Battaglia. Quindi stare sul palco e cantare quelle canzoni, devo essere sincera, era proprio un sogno, il classico sogno da ragazzina!».
Mietta e Dodi Battaglia. Clicca per ingrandire
Ignazio Boschetto de Il Volo ha proposto "Uomini soli", un brano all'altezza delle qualità vocali dell'interprete e che valse nel 1990 la vittoria dei Pooh al Festival di Sanremo. Esiste un precedente: Il Volo nel 2013 hanno inciso con i Pooh il brano "Pierre", nella versione ri-arrangiata per orchestra sinfonica.
Ignazio ha dichiarato: «Io sono appassionato di musica. Il mio manager, Michele Torpedine, per il compleanno mi ha regalato una chitarra autografata da Dodi Battaglia!». Poi, riferendosi ai Pooh: «Loro hanno fatto la storia della musica italiana!».
Ignazio Boschetto de Il Volo e Dodi Battaglia. Clicca per ingrandire
Una parentesi intensa e commovente è stata dedicata a Valerio Negrini, fondatore e paroliere dei Pooh, scomparso nel 2013. Dodi gli ha dedicato lo strumentale "Vale", composto appositamente per lui e proposto per la prima volta in occasione dell'evento celebrativo dal titolo "Ciao Valerio", organizzato il 03 gennaio 2014 al Teatro Donizetti di Bergamo.
Dodi ha detto dell'amico: «Dedicato a Valerio e dedicato a voi che lo amate perlomeno quanto l'ho amato io e lo amo ancora. Lui sostanzialmente è dentro di noi, perché noi quando cantiamo le sue parole le facciamo nostre e i suoi concetti diventano i nostri concetti. Per cui devo dire GRAZIE VALERIO! Grazie! Grazie davvero! Ci ha insegnato delle cose bellissime di questa vita!».
Dodi ha duettato con Gigi D'Alessio sulle note di "Tanta voglia di lei", il grande successo dei Pooh che nel 1971 li fece entrare in modo definitivo nel panorama musicale italiano.
Nell'intervista tenuta nel backstage D'Alessio ha dichiarato: «Ricevere l'invito da uno che ha scritto la storia della musica italiana fa sempre piacere. Tutti siamo cresciuti con le canzoni dei Pooh e stare qui sul palco, essere tra i privilegiati, quelli invitati da Dodi, è veramente un onore e un piacere». Poi, riferendosi ai Pooh: «Hanno fatto tanto loro per la musica italiana ed io sono onorato di partecipare. Abbiamo in comune la chitarra, ma il mio strumento principale è sempre stato il pianoforte». Inoltre: «Più di trent'anni fa ricordo il mio primo concerto è stato proprio quello dei Pooh e ho aspettato fino alle tre di notte per avere un autografo da Dodi Battaglia e non ci sono riuscito! Dopo trentacinque anni ritrovarmi sullo stesso palco, invitato da lui, è davvero una bella emozione».
Gigi D'Alessio e Dodi Battaglia.
Foto di Fulvio Cesari dalla pagina Facebook di Bellaria Igea Marina. Clicca per ingrandire
E' toccato poi al concittadino Luca Carboni proporre "Piccola Katy" e "Che vuoi che sia": una vocalità particolare che, come nel caso di Ruggeri, ha reso particolare ed unica l'interpretazione dei due brani.
Luca Carboni e Dodi Battaglia. Clicca per ingrandire
La seconda ospite femminile a calcare il palco è stata Silvia Mezzanotte, già voce dei Matia Bazar e corista di Adelmo e i suoi Sorapis, il gruppo formato da Dodi sul finire degli anni '80 con Zucchero Fornaciari, Maurizio Vandelli, Fio Zanotti, Michele Torpedine e Umbi Maggi. "Non siamo in pericolo" e "Cercami" sono state le canzoni proposte.
Silvia ha dichiarato: «L'importanza di Dodi che ha avuto in questi 50 anni di carriera è stata fondamentale nella mia esistenza, così come i Pooh, ma in particolare Dodi perché essendo io bolognese e lui anche abbiamo da sempre conservato un rapporto di amicizia [...]. Il fatto che lui mi abbia invitato alla sua festa è per un grande piacere, un grande onore. Dodi è per me un grande signore, un principe: Dodi ha un talento immenso, ma un senso della misura che non te lo fa mai pesare e credo che sia la sua qualità migliore. Ecco perché sono qua con grande piacere».
Silvia Mezzanotte e Dodi Battaglia. Clicca per ingrandire
A Marco Masini è toccato il compito di concludere l'evento con "Chi fermerà la musica" e "Pensiero". Il cantautore e Dodi sono accomunati da un precedente sanremese: nell'edizione del 1990 del Festival mentre i Pooh vincevano con "Uomini soli", Marco si aggiudicava il primo posto tra i giovani nella sezione "Novità" con la canzone "Disperato", scritta con Giancarlo Bigazzi e Giuseppe Dati, ricevendo inoltre il Premio della Critica "Mia Martini".
Una volta sceso dal palco, Masini ha dichiarato: «E' stato un onore, prima di tutto perché ho cantato due grandi canzoni che hanno fatto parte del mio percorso di vita non solo musicale, ma proprio umano. Poi perché credo che Dodi mi abbia affidato le chiavi più importanti, quelle della chiusura, quindi una dimostrazione di grande stima da un punto di vista professionale, una dimostrazione di grande amicizia, di grande affetto ed è un affetto che dura veramente da tanto tempo, dal 1990, quindi per me è stata una grande soddisfazione». Alla domanda su cosa Dodi è stato per la musica italiana, Masini ha puntualizzato: «"Cos'è" Dodi per la musica italiana, secondo me. Non è stato, lo è e inizierà ad essere una carriera tutta sua fatta di tante parti: la parte umana, che è quella più importante, perché prima di tutto bisogna essere uomini e poi si può essere musicisti. Poi di grande personalità perché ha dato un suono e quando dai un suono, qualunque chitarra tu prenda in mano e riconosci il suono del chitarrista, vuol dire che sei un musicista di grande livello e sei pronto a iniziare sempre una carriera nuova».
Marco Masini e Dodi Battaglia. Clicca per ingrandire
Sceso dal palco, Dodi Battaglia si è così espresso: «Rivivere queste canzoni, anziché coi miei amici e colleghi Pooh, con questi artisti, ogni brano assumeva una nuova maniera di porgersi, per cui me la sono vissuta come fosse un repertorio nuovo. E' stato veramente bello anche per me: il più bel compleanno da quando sono sul pianeta!».
Marco Masini e Dodi Battaglia. Clicca per ingrandire
Il concerto "DODI DAY - 50 anni di musica" è stato un evento musicale di grande rilievo, il giusto coronamento per una carriera così prestigiosa ed ancora in pieno vigore. Sicuramente è stato di grande impatto emotivo per i numerosi fan accorsi da tutte le parti d'Italia, ma soprattutto per Dodi Battaglia che, pur abituato ai bagni di folla nella sua pluridecennale carriera, ha percepito netto il calore e l'affetto del suo pubblico, rimanendone commosso.
Una volta di più si è avuta la dimostrazione di quanto la musica dei Pooh sappia essere da collante e sprone, di quante cose positive possano scaturire da essa e da chi ne ha fatto parte. Dodi indubbiamente ha reso la sua chitarra la quinta voce del gruppo, arricchendo ogni brano con fraseggi ed assoli che ne hanno caratterizzando il sound.
In quanto musicista da 50 anni ha preteso con forza che la sua carriera non finisse con i Pooh, ma intraprendesse un nuovo cammino, pur rimandeno legato, senza rinnegarlo, a ciò che è stato il suo mondo artistico per così tanto tempo.
Autore - Michaela Sangiorgi