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Dodi Battaglia: «Voglio delle piazze gremite di gente festante» - Martedi' 18.04.2017

Dodi Battaglia a Bellaria

Lo scorso 06 aprile Dodi Battaglia, chitarrista dei Pooh da poco ripartito con un nuovo tour dopo lo sciogimento del gruppo, ha rilasciato una seconda intervista a RTR 99 Canale Pooh. Il musicista e compositore di origine bolognese ha risposto alle domande poste da Fabio Martini ed anche in questa occasione non ha mancato di fornire alcune anticipazioni interessanti relative al suo futuro artistico.

La mia passione per la musica nasce ancora prima di conoscere i Pooh: ho iniziato a suonare che avevo cinque anni, sono entrato nei Pooh a diciassette e continuerò fino a che camperò.

«Questo è un tour particolare perché è il primo da solo», ha esordito Dodi riferendosi alla tournée cominciata con la data zero del 09 aprile tenuta a Ladispoli. «I Pooh non esistono più come gruppo, è stata una bellissima storia che si è conclusa il 30 dicembre, bisogna prenderne atto, bisogna guardare avanti. A onor del vero devo dire che appena i Pooh hanno compreso che la cosa migliore sarebbe stata appunto il fatto di non portare più avanti degli altri progetti né di tournée né di dischi perciò di sciogliersi, ho dichiarato subito le mie intenzioni perché chiaramente la domanda era "Tu che cosa farai da adesso in poi?". Mi sono fatto un esame di coscienza. Ho appena scritto un articolo che uscirà il prossimo mese sulla rivista dell'Automobil Club [...] in cui racconto sostanzialmente che la mia passione per la musica nasce ancora prima di conoscere i Pooh: ho iniziato a suonare che avevo cinque anni, sono entrato nei Pooh a diciassette e continuerò fino a che camperò. Io credo che chi ha vissuto tali e tanti emozioni come quelle che ho vissuto io e che ha condiviso con tanta gente che gli ha voluto bene delle emozioni così belle, non possa rinnegarle: come fai? Allora ho dichiarato subito che la mia vita sarebbe stata appunto dedicata alla musica, al fare concerti, a fare nuove operazioni con altri artisti, solo. E ho cominciato dopo un mesetto di riposo, perché lo stress è stato tanto durante questo periodo di preparazione e anche durante la torunée è stato veramente pieno di pressione: [...] sei sottoposto a pressioni di radio, televisioni, manager, spostamenti, cose, prove. Devo dire che sono arrivato abbastanza provato alla fine di questo tour. Poi c'era il condizionamento psicologico, dal momento che ogni sera per me era un'ultima sera, non soltanto l'ultima sera: quando ho suonato per l'ultima volta a Milano, piuttosto che a Padova, a Brescia o in altri posti, per me era un saluto definitivo e questo [...] mi è costato stress, tensione, fatica e dolore. Per cui dopo questo mesetto che mi sono preso di pausa mi sono detto: "Beh, a questo punto io non posso far altro che tener fede a quello che è il mio ideale di vita". Il fatto di fare il musicista, il fatto di continuare a portare avanti la mia maniera non soltanto di suonare, di essere, di esistere. Ripeto: ho cominciato a vibrare con la musica quando avevo cinque anni, ho cominciato a diciassette anni, ho fatto quarantott'anni con i Pooh e devo continuare a fare il musicista [...]».

Roby è rimasto l'unico di quel giorno in cui mi parlò insieme a Valerio di venire a far parte dei Pooh: mi ha dato un grande stimolo a diventare quello che sono diventato in seguito.

Dodi ha poi parlato profusamente di una iniziativa in progetto per il 2018: «Ho festeggiato cinquant'anni di attività con i Pooh ma in realtà io non ne ho fatti cinquanta, ne ho fatti quarantotto [...]. Posso io dedicarmi un compleanno per i cinquant'anni di attività professionale di Dodi Battaglia? La trovo una cosa carina, simpatica: non divento né più ricco, né più famoso, né più niente, però ci sta che io dedichi a me stesso insieme agli amici che mi hanno aiutato, con i quali mi sono confrontato... Faccio dei nomi: con Andrea Mingardi, con Ranieri, con Zucchero, con Maurizio Vandelli, con Franco Mussida, con Maurizio Solieri, magari venisse Al Di Meola o Tommy Emmanuel... Con tutte le persone con le quali ho avuto occasione di diventare un po' più "grande" di quello che ero il giorno prima. Sarebbe bellissimo organizzare una serata in maniera particolare in occasione del mio compleanno del 2018, perché c'è un iter mentale che accompagna questa data: è praticamente i cinquant'anni da quando Valerio e Roby mi dissero, appunto intorno al mio compleanno, che di lì a settembre, un paio di mesi, io sarei entrato a far parte dei Pooh. Per cui nel '68, il giugno del 1968, io ho cominciato a far parte dei Pooh. Allora io voglio festeggiare i miei cinquant'anni di carriera, voglio festeggiare questa bellissima notizia che mi è stata data a diciassette anni e vorrei fare un concerto dedicato alla mia storia, a me stesso, ai miei amici, alla mia musica, al palazzo dello sport di Bologna [...] invintando appunto come dicevo prima tutte le persone che mi sono state a fianco, mi sono state vicine. Vorrei dedicarmi un "Dodi Day" nel 2018, spero di riuscire a farlo». Poi, concludendo: «In quella giornata, in quella serata [...] vorrei ringraziare come dicevo prima anche i Pooh, anche Valerio, anche Roby, anche i colleghi per avermi dato questa grande opportunità di entrare a far parte di un gruppo e di avere il tempo e l'audience a disposizione per fare sentire quello che nel frattempo stavo imparando su me stesso, quella che era stata la mia maniera: non capita tutti i giorni di avere una platea così ampia alla quale rivolgersi [...]. Chiamerò insieme a me tutte le persone che ho detto prima. Ad esempio Roby è rimasto l'unico di quel giorno in cui mi parlò insieme a Valerio di venire a far parte dei Pooh: mi ha dato un grande stimolo a diventare quello che sono diventato in seguito, non posso non invitarlo».

Voglio avere delle piazze gremite di gente festante.

Battaglia ha spiegato quali sono i motivi che lo hanno spinto a riprendere subito l'attività artistica, soprattutto quella live: «Ho cominciato a pensare innanzitutto che avrei voluto continuare a fare il mio mestiere, perché essere su un palcoscenico con migliaia di persone che ti guardano credo che sia una delle emozioni più belle che la vita possa regalare a qualsiasi individuo che suoni la chitarra o faccia un comizio: l'attenzione e la benevolenza da parte del pubblico è una delle cose più belle [...]. Molte volte mi chiedono di fare dei concerti magari con una matrice blues, jazz in posti magari piccoli, per palati raffinati, ma credimi, non ho mai mai mai accettato di fare questo anche se mi è stato proposto e riproposto e straproposto da fior fiore di musicisti, da jazzisti fantastici: questo perché mi sentirei un pochino fuori luogo, nel senso che sono così abituato ad avere questo abbraccio popolare, ma nel senso bello [...], questo calore che poi lo senti davvero, quanto becchi il vento che ti dà verso il palco senti veramente il calore fisico della gente. E allora mi son detto: se è vero che sono popolare e ho un repertorio (a parte alcune cose che sono magari indirizzate a un pubblico più sofisticato) fatto coi Pooh di canzoni ultra popolari, io con quello voglio calcare il palco in questo tour [...]. Voglio avere delle piazze gremite di gente festante [...]. Amo quegli spazi e devo riportare una grande frase che ha detto un grande artista come Roberto Vecchioni: "Non è lo spazio che è bello di per sé, è l'artista che fa in quella sera diventar bello uno spazio dove va a suonare". Ho visto a volte dei concerti proposti neanche in una piazza, in un crocicchio, diventare una festa di una bellezza esaltante con delle persone sorridenti, delle mani in alto. Ho visto dei concerti in posti raffinatissimi con biglietti da due, trecento Euro l'uno molto freddi e con degli applausi da partita di tennis [...]».

Dodi ha poi parlato del suo sito web, inaugurato l'1 aprile: «L'indirizzo è www.dodibattaglia.com [...]. Non sono ancora riuscito ad entrare nel grande meccanismo di fare un video, di poter essere presente. Faccio dei video quando ho qualcosa da raccontare, ho uno strumento da raccontare, un microfono, una sala di incisione, un brano nuovo... qualche cosa che riguardi la mia storia. Però mi hanno fatto notare che di queste cose, cioè di strumenti da presentare, di brani, di soli, di approcci musicali ce ne sono tanti, e allora ho intenzione di riempire questo sito di cose che credo possano essere interessanti a chi ama Dodi Battaglia: la maniera di suonare, il chitarrismo ma non solo, magari anche la mia maniera di vita insomma, i miei cardini di vita, non voglio essere soltanto musicista. Per cui proprio la settimana scorsa ho dato il via a questo sito e ho intenzione appunto di rimpinguarlo adesso che sono un attimino più libero».

Battaglia è tornato sul tema delle esibizioni live pronunciandosi in merito alla scaletta preparata con i componenti della band che lo supportano: «E' molto bella perché, unitamente ai brani che ho fatto insieme ai Pooh, c'è una serie di brani che ho fatto come solista e che hanno un approccio se vuoi più strumentale, più musicale e che riempiono in un certo senso tutto uno spettro musicale veramente importante: per cui sono i brani popolari, i brani prog, i brani corali, i brani strumentali che fanno parte della mia storia. Insomma è un andirivieni di emozioni davvero importante. Poi devo spendere due parole a favore dei grandi musicisti che fortunatamente son riuscito a trovare quest'anno, è un gruppo di insegnanti, di grandi maestri di musica, uno dei quali ha proprio una scuola di musica a Lanciano, che mi affiancheranno. Sono cinque musicisti di cui uno è assolutamente soltanto cantante e devo dire di aver trovato in questo ragazzo una dualità con me, nel senso che rispetta molto quella che è la mia maniera di esprimermi: io non sono il cantante alla Massimo Ranieri, quello con la vociona, io sono una persona con una voce abbastanza normale o particolare. Questo ragazzo, molto più giovane di me, sembra la continuazione della mia estensione vocale: facendo delle prove insieme ho visto che con lui si crea una tale simbiosi, una pasta timbrica vocale così bella che mi ha fatto ricordare i primi tempi nei quali io, Riccardo e Roby e anche Valerio eravamo assieme, avevamo un impasto vocale molto particolare».

Infine Dodi ha accennato al progetto teatrale di cui aveva parlato nella precedente intervista su RTR 99 Canale Pooh: «Devo prendere una decisione da qui a un po' perché quello sarà un progetto teatrale [...] in cui devo raccontare come nasce un certo tipo di canzoni e raccontare per quale motivo non faccio soltanto "Tanta voglia di lei", o "Parsifal", o "Linda", per cui c'è bisogno di gente attenta, seduta e sarà uno spettacolo teatrale. Però la problematica è che per avere degli spazi teatrali per ottobre, novembre devo prendere una decisione da qui a un po'. Per cui ora non voglio mettere troppa carne al fuoco [...], ma ho intenzione di prendere una decisione nel giro di 15 giorni, al massimo un mese [...]».

 

Mercoledì 19 aprile Dodi Battaglia sarà ospite della trasmissione "Insieme Show", in onda su Antenna Sicilia dalle ore 20:30. Sarà possibile seguire la diretta sul canale 908 di SKY Lombardia Sat, su www.radiotelecolor.it e www.lasiciliaweb.it.

Autore - Michaela Sangiorgi