Pooh - Notizie e novità del 2020 - Aprile

"Rinascerò, rinascerai": la solidarietà che nasce da una emozione - Seconda parte - Venerdì 03.04.2020

Stefano D'Orazio e Roby Facchinetti

In questo articolo riprende il resoconto dell'intervista tenuta lunedì 30 marzo da Roby Facchinetti e Stefano D'Orazio in diretta telefonica con Fabio Martini dell'emittente romana Radio RTR 99. Al centro della lunga chiacchierata il brano "Rinascerò, rinascerai", scritto dai due componenti dello storico gruppo dei Pooh e pubblicato con lo scopo di raccogliere fondi a favore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La prima parte è disponbile alla pagina ""Rinascerò, rinascerai": la solidarietà che nasce da una emozione - Prima parte".

Nasce come fatto di evasione, perché è questa la funzione che ha sempre avuto la musica, ma in questo momento assume a mio avviso dei significati ancora più profondi e importanti. Roby Facchinetti

Stefano D'Orazio ha raccontato del suo rapporto con Bergamo: «È la mia seconda città, quella che mi ha accolto, dove ho trascorso veramente gli anni di lavoro più belli e quindi chiaramente mi sento coinvolto. Ho tanti amici lì, li sento ogni giorno, raccontano come mi racconta Roby di avere dei parenti, degli amici, dei conoscenti che ogni giorno se ne vanno e che non sai dove vanno. Questa è la cosa drammatica: pensare appunto che chi vede andar via, una persona malata che deve essere portata in ospedale per essere intubata e quant'altro, non potrà avere neanche il conforto all'ultimo momento di avere accanto qualcuno che gli vuole bene. È una sensazione drammatica sicuramente. Come dicevo prima, qui a Roma siamo un attimo più fortunati perché la cosa non è arrivata e mi auguro non arrivi con la violenza con cui sta devastando la Lombardia, Bergamo, Brescia, tutte queste città che sono veramente ormai allo stremo. Noi siamo qui che sì, lo avvertiamo, vediamo le strade deserte anche se per esempio oggi già ci dicono che è ripreso un po' di traffico, di quelli che non possono fare a meno di esserci, quelli che uscendo non si rendono conto che danni vanno facendo e soprattutto quanto altro lavoro daranno a tutte queste persone che sono invece in giro per fare delle cose che servono a qualcosa. Ecco, noi qui a Roma come dicevo siamo un pelo più fortunati, ciò non toglie che si avverte questa pesantezza, quest'aria che Roby mi raccontava e che è diventata poi canzone: il silenzio rotto soltanto dalle sirene, piuttosto che l'aria che si respira che è diventata sicuramente migliore, più pulita, più pura. Ma forse non siamo nemmeno più abituati a quello, per cui ci stupisce».
«Questo ci stupisce moltissimo» ha sottolineato Facchinetti riferendosi alla diffusine di "Rinascerò, rinascerai", «perché non potevamo immaginare che provocasse una cosa così forte e totale... ma veramente in tutto il mondo. È incredibile, io sono incredulo perché pensavamo di aver fatto una bella cosa soprattutto per le persone che stanno soffrendo, che fosse un modo come dicevo appunto prima per cercare di allievare il dolore, la sofferenza e dare quella carica necessaria, magari anche solo per pochi minuti. E invece ci stiamo accorgendo che questa cosa, questo messaggio musicale chiamiamolo, sta arrivando al di là delle lingue: è questa la cosa bella [...]. Mi rendo conto quanto la musica può essere importante in questi momenti. Nasce all'origine come fatto di evasione, perché è questa la funzione che ha sempre avuto la musica, ma in questo momento assume a mio avviso dei significati ancora più profondi e importanti».

Credo che sì, la consapevolezza di aver fatto forse abbastanza bene, che poi il bene non è mai abbastanza, ce l'avevamo sicuramente e continuiamo ad averlo. Stefano D'Orazio

Fabio Martini si è rivolto al tastierista ed al batterista dei Pooh chiedendo loro se si sono resi conto che, con il loro lavoro di decenni e l'impegno artistico profuso, hanno saputo creare una fan base affezionata e fedele. D'Orazio si è così espresso: «Dopo cinquant'anni che le cose si sono mosse come si sono mosse, qualche sospetto lo abbiamo avuto di aver fatto delle cose fatte bene, soprattutto di non aver mai dato fregature. Credo che questa sia stata la cosa più importante, che va al di là della musica: è diventata addirittura più importante questa nostra attenzione nei confronti sia del nostro pubblico, che di quello che andavamo raccontando. Siamo sempre stati molto attenti, Negrini in primis, a raccontare delle cose che in qualche maniera fossero delle buone cose per chi ci andava poi ascoltando. Quindi credo che sì, la consapevolezza di aver fatto forse abbastanza bene, che poi il bene non è mai abbastanza, ce l'avevamo sicuramente e continuiamo ad averlo. Ma come diceva Roby, un attimo fa, questo evento in qualche maniera riesce a stupirci, se ancora non c'eravamo stupiti abbastanza nell'arco di cinquant'anni di carriera. C'è veramente un mondo, un popolo, il famoso popolo dei Pooh ma non solo, perché questa volta credo che abbia travalicato un confine anche di gusti musicali e quant'altro perché questa melodia, questa canzone sta arrivando veramente un po' a tutti e ci dà una consapevolezza ulteriore di essere stati presi sul serio».
Roby Facchinetti: «[...] abbiamo fatto veramente tanto: tanti brani, tanta musica, tanto lavoro e non so neanch'io come abbiamo fatto. E non vorrei peccare di presunzione, ma è normale che quando si vivono le cose così dirette non ci si rende conto anche del valore di quello che fai, come arrivano, come vengono anche vissute [...]. Sì, certo, abbiamo avuto sempre questo famoso popolo enorme dei Pooh che di volta in volta ci diceva: "Bello quell'album, quel brano!". Sì, per carità, ne prendevamo atto. Ora invece ho veramente la profonda consapevolezza di quello che abbiamo combinato e devo dire che abbiamo fatto veramente tante cose belle. Me ne sto rendendo conto ora, durante la nostra vita, il nostro percorso musicale, della funzione vera che abbiamo avuto proprio nella vita di tante persone che hanno seguito la nostra storia. Ma la consapevolezza la sto avendo ora, non quando eravamo insieme, forse perché sempre presi, travolti dai tour o dai nuovi album e allora mi sto rendendo conto però che abbiamo perso anche tante cose, non ultimo quello che sto raccontando. Ma forse è stato meglio così».

Vorrei suggerire a tutti di stare nelle vostre case, perché laddove non c'è contatto non ci può essere contagio e il contagio è veramente un attentato alla salute di tutti. Roby Facchinetti

Fabio Martini: «Questa cosà finirà, perché prima o poi finirà. Ci lascerà ferite profondissime, lascerà purtroppo tantissime persone sul "campo" [...]. Qual è la prima cosa, anche semplice, che farete quando avremo tutti forse la percezione tra qualche mese, perché non sarà una cosa breve, che questo sarà finito?».
Il primo a rispondere è stato Roby: «In questo momento non riesco a immaginare... Sai qual è la mia priorità in questo momento? È di salvare la pelle: la pelle della mia famiglia, dei figli, dei miei nipoti. Vorrei suggerire a tutti, lo ripeto, lo ripetiamo, lo ripeteremo all'infinito, di stare nelle vostre case, perché laddove non c'è contatto non ci può essere contagio e il contagio è veramente un attentato alla salute di tutti: la tua salute, la salute dei tuoi familiari e degli altri. Noi dobbiamo veramente pensare di salvare noi stessi e i nostri cari e l'unico modo è questo: di rimanere nelle nostre case, perché solo così possiamo sperare che finisca prima possibile questa tragedia umana, solo così. Dopo di che ne possiamo parlare. Però ora il nostro obiettivo deve essere questo».
Stefano D'orazio: «Io mi auguro che la prima cosa che ci venga in mente dopo è proprio quella di rivedere le nostre posizioni nei confronti proprio della vita, di affrontarla con uno spirito diverso, cioè che questo evento sia riuscito ad insegnarci qualcosa. Riaffacciarmi alla finestra e vedere magarì sì la stessa gente, però con uno spirito diverso che si muove per strada, perdere un pochino di quella fretta, di quell'arrivismo, di quella improvvisazione che in qualche maniera è diventato il nostro modo di vivere. Forse abbiamo più bisogno di competenze e non invece di bravi venditori di aspirapoleveri. Io spero che questa cosa vi faccia riflettera al punto di poterci scegliere anche un pochino meglio questi nostri governanti [...], guardiamo solo quello che sta succedendo nel mondo: abbiamo degli esempi devastanti da una parte e dall'altra di governanti importanti che dicono tutto e il contrario di tutto e che hanno preso questa situazione sotto gamba all'inverosimile. Anche per loro vale l'idea e mi piacerebbe che fosse così e superato tutto questo ritornassero tutti un pelino con i piedi per terra, come ci ha raccontato l'altro giorno il Papa dalla sua benedizione sotto la pioggia nella piazza del Vaticano completamente deserta, per dirci appunto che forse dobbiamo cominciare a ritornare un attimo più umani [...]».

"Rinascerò, rinascerai"
Clicca per ingrandire.

Il brano "Rinascerò, rinascerai" è disponibile su tutte le piattaforme digitali:
iTunes https://apple.co/2WNjk8A
Spotify https://spoti.fi/39oXCL0
Apple Music https://apple.co/3dAblC3
Amazon Music https://amzn.to/3amDiuR
Tutti i proventi dei download e dei diritti d’autore ed editoriali saranno devoluti in beneficenza a favore dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo per l’acquisto di attrezzature mediche. È stato inoltre fatto l'invito a fare donazioni spontanee sul conto corrente dell’ospedale
Papa Giovanni XXIII di Bergamo - IBAN: IT75Z0569611100000008001X73
Causale: Progetto Rinascerò, rinascerai SEGUITO DA NOME, COGNOME E CODICE FISCALE.

RINASCERÒ RINASCERAI
Musica: Roby Facchinetti - Testo: Stefano D’Orazio

Rinascerò, rinascerai
Quando tutto sarà finito
Torneremo a riveder le stelle

Rinascerò, rinascerai
La tempesta che ci stravolge
Ci piega, ma non ci spezzerà

Siamo nati per combattere la sorte
Ma ogni volta abbiamo sempre vinto noi
Questi giorni cambieranno i nostri giorni
Ma stavolta impareremo un po' di più
Rinascerò, rinascerai

Rinascerò, rinascerai
Abbracciati da cieli grandi
Torneremo a fidarci di Dio

Nel silenzio si respira un'aria nuova
Ma mi fa paura questa mia città
Siamo nati per combattere la sorte
Ma ogni volta abbiamo sempre vinto noi
Rinascerò, rinascerai


Autore - Michaela Sangiorgi