Valerio Negrini, il donatore di parole - Parte 3 - Venerdì 21.06.2019
In questa terza ed ultima parte dell'artico dedicato al resoconto relativo alla serata dedicata a Valerio Negrini in occasione del 25° Festival Internazionale di Poesia di Genova, viene illustrato un progetto discografico realizzato da Dodi Battaglia ed al quale noi di www.ipooh.it abbiamo collaborato per quanto riguarda la realizzazione del booklet.
Il giornalista Dario Vassallo ha così introdotto l'argomento: «Fresco fresco, è arrivato questo disco che tu hai creato proprio in onore di Valerio che si intitola "... non c'è mai un addio - Valerio Negrini" [...]. Due parole vuoi dirle su questo disco? Che tra l'altro ha un booklet magnifico».
Dodi Battaglia: «Facciamolo vedere perché è di una bellezza infinita, anche nelle sue sfaccettature interne... E' bellissimo, pieno di pagine, di racconti: sono una serie di brani che io suono dal vivo appunto di Valerio. Non è stata un'idea mia, è stata un'idea del mio discografico che si chiama Marco Rossi che da un po' di tempo in qua, se qualcuno segue la mia discografia, avrà visto che ha fatto una serie di cose molto belle [...]. Quindici canzoni, ognuna delle quali è stata raccontata nella sua etimologia, com'è nata, cosa Valerio voleva raccontare».
Dario Vassallo: «C'è anche un valore filologico quindi».
Dodi Battaglia: «Sì [...], le prime copie sono arrivate proprio oggi in occasione di questo avvenimento e devo dire che siamo rimasti entusiasti sia io che Paola e credo che Valerio sia felice di questo regalo che Marco Rossi ha voluto fare a Valerio, a Paola, a tutti noi».
"...non c'è mai un addio - Valerio Negrini". Clicca per ingrandire.
La tracklist dell'album è così composta:
- 1. Amici Per Sempre (Facchinetti C., Negrini V.)
- 2. L'altra Donna (Battaglia D., Negrini V.)
- 3. Santa Lucia (Battaglia D., Negrini V.)
- 4. Dietro La Collina (Battaglia D., Negrini V.)
- 5. Mai Dire Mai (Battaglia D., Negrini V.)
- 6. Noi Due Nel Mondo E Nell'anima (Facchinetti C., Negrini V.)
- 7. Ci Penserò Domani (Battaglia D., Negrini V.)
- 8. Parsifal (Facchinetti C., Negrini V.)
- 9. Vienna (Battaglia D., Negrini V.)
- 10. Sei Tua, Sei Mia (Battaglia D., Negrini V.)
- 11. Isabel (Battaglia D., Negrini V.)
- 12. Scusami (Battaglia D., Negrini V.)
- 13. L'ultima Notte Di Caccia (Facchinetti C., Negrini V.)
- 14. Viva (Facchinetti C.)
- 15. Vale (Battaglia D.)
Realizzato a tiratura limitata di 1499 copie, l'album è disponibile su Azzurra Music alla pagina http://bit.ly/non-c-e-mai-un-addio.
Dario Vassallo: «Per restare in tema musicale ci presenti il secondo brano che hai preparato per questa serata».
Dodi Battaglia: «Sì. Voglio suonare un brano che fa parte di un disco che ho voluto fare insieme a un grande chitarrista che si chiama Tommy Emmanuel, il più grande chitarrista del mondo, il quale è anche un mio amico fantastico [...]. Sicome si tratta di un disco creato da due chitarristi, ho voluto fare un brano strumentale e dedicarlo a Valerio, perché è come se vivessi sempre con Valerio al mio fianco [...]. Mediamente quando devo scrivere musica pianifico la mia giornata. Non mi era mai successo come è accaduto in questo caso di essere in casa a fare altre cose ed avere un istinto naturale per andare a scrivere quello che avevo in mente, nel cuore in quel momento. Ho scritto questo brano al pianoforte e lo voglio dedicare a voi ed alla memoria di Valerio. Siccome tutti noi sappiamo che Valerio è uno di quelli che valgono, ho voluto chiamare questo brano "Vale"».
Dodi Battaglia interpreta "Vale". Clicca per ingrandire.
Dario Vassallo: «Negrini ha scritto delle canzoni per te come solista [...]. Cambiava qualcosa avere a che fare con una persona sola, tu rispetto a un gruppo?».
Dodi Battaglia: «Sì, molto. Cambia moltissimo, cambia tanto. Io, devo essere sincero, [...] non sono stato uno dei più grandi sponsor o sostenitore del fatto che i Pooh non suonino più insieme. In realtà oggi dovrei ringraziare per questa scelta, nel senso che oggi salgo su di un palcoscenico e di cento fari ce li ho tutti a disposizione per me: prima ne avevo soltanto il 25%. A oggi posso fare qualsiasi cosa: posso abbracciare questo nuovo CD, posso fare delle tournée, posso fare televisione quando ne ho voglia, posso fare tour, posso fare "Perle", posso fare tutti ciò che voglio. Faccio più concerti di prima [...]. Sinceramente vi devo dire che non sono felice neanche un po'. Cioè sono felice di mio, perché sto facendo la cosa che amo di più nella vita, che è fare il musicista. Però sinceramente un po' mi manca... soprattutto mi manca Valerio, ma mi manca anche il rapporto con i miei colleghi, nel senso che era un modus vivendi così bello, così proficuo e così esaltantemente fantastico che non è facile ritrovarsi da soli su di un palcoscenico, girarsi e non trovare i miei colleghi. A tutt'oggi dopo tre anni da quell'ultima sera mi sembra strano essere su un palcoscenico da solo. Ma, come si dice, voglio prendere gli aspetti positivi anche di una cosa che potrebbe essere mediamente un po' negativa, un po' remissiva. Sinceramente credo che ci sarebbe stato ancora qualcosa da dire: credo che le cartucce ce n'erano ancora alcune da sparare. Faccio degli esempi: perché non un musical sulla vita dei Pooh. Perché non un film sulla vita dei Pooh, con tutto ciò che comporta: Valerio, gli ex amici, gli ex Pooh, ce n'è tanta di umanità da raccontare. A un certo punto, non so per quale motivo, i Pooh non sono più esistiti [...]. Però prendo gli aspetti positivi di questa cosa. Devo dire che quello che noi abbiamo fatto insieme difficilmente altri artisti riusciranno a farlo, di gruppi intendo. Però io ho imparato una cosa e credo che l'abbiano imparata bene anche i miei colleghi ormai a questo punto: nel corso degli anni dicevamo che quando andavamo in giro insieme eravamo i Pooh al 100%. Quando andavamo in giro da soli non eravamo il 25%, eravamo il 10%, il 15% di quella entità. Credo che a oggi, dopo gli accadimenti ultimi, questa sia una realtà ormai consolidata, per cui l'unione fa veramente la forza».
Dario Vassallo e Dodi Battaglia. Clicca per ingrandire.
Dario Vassallo: «Hai citato anche "Perle" che è un altro progetto, se ne parli brevissimamente...».
Dodi Battaglia: «E' stata una mia idea, di quelle che vi dicevo prima. Essendo io libero di fare, di progettare, di inventarmi qualsiasi cosa mi venga in mente durante la notte, sperando che la mia mente generi sempre delle cose belle e positive, ho voluto fare questo tour che si chiama "Perle", dedicato ai brani forse meno eclatanti dei Pooh, quelli un pochino più nascosti, meno smaccatamente da primo in classifica, ma non per questo meno importanti, meno pieni di significato. Ho voluto seguire l'invito che mi ha fatto tutta la gente nel corso degli anni; mi dicevano: "Perché non fai questa, questa e questa canzone?". Nel momento in cui sono rimasto da solo ho detto: "Beh, perché no?". Sono andato a sentire questi brani e ho capito per quale motivo mi venivano consigliati: sono di una bellezza infinita. Ho voluto fare questo tour che si chiama "Perle", dal quale è stato registrato un CD e un DVD e riprenderà nuovamente da novembre perché è stato un grande successo in tutti i teatri in cui siamo andati a suonarlo, per cui il mio invito è di venirci a trovare. Per'altro ho intenzione di aggiungere alcuni brani a quello che è il repertorio di "Perle"».
Dario Vassallo: «E allora il terzo brano».
Dodi Battaglia: «Credo che Valerio abbia scritto delle cose in cui ognuno di noi ha voluto interpretare la propria storia e io credo che questa sia una di quelle canzoni che ognuno si può gustare a seconda di quello che è stato il proprio percorso di vita. Questo è un brano che solo i grandi come Valerio poteva scrivere e si intitola "Dove comincia il sole": è difficile parlare di un brano così, anche per me che l'ho "masticato" per tanti anni, ma credo anche per Valerio non sia stato facile mettere in prosa quello che lui ha voluto raccontare. Ma io credo che sia come un po' è "Padre del fuoco, padre del tuono, padre del nulla" che fa parte appunto di "Perle": è un un brano che racconta la storia dell'uomo da prima che il mondo nascesse e dopo, quando il mondo finirà, se mai finirà e se mai ha avuto inizio. Non sono cose facili da scrivere, non sono cose facili da cantare, da interpretare, tale e tanto che io non voglio mettermi a cantare qui stasera perché lo trovo un po' fuori luogo, ma voglio farvi la parte strumentale appunto di "Dove comincia il sole", rappresentativo di questo che è stato il racconto che Valerio ha voluto regalarci e credo che nessun'altro al mondo avrebbe potuto scrivere una cosa del genere».
Dodi Battaglia esegue "Dove comincia il sole". Clicca per ingrandire.
Dario Vassallo: «Mi facevano ricordare giustamente che Dodi ha ricevuto il premio come migliore chitarrista d'Europa, forse non tutti lo sanno [...]. E' arrivato il momento del premio a Valerio Negrini. Prima però permettetemi di leggere una frase di Negrini in cui mi sono imbattuto mentre cercavo di documentarmi e che mi sembra la chiosa perfetta per questo appuntamento [...]: "Sono un inguaribile ottimista. Non avrò inventato la penicillina, ma sono orgoglioso se tu sconosciuto o sconosciuta in giro per il pianeta vi siete innamorati con la mia complicità, o se ho suggerito parole ai vostri pensieri. Vuol dire che nella vita ho scelto un bel mestiere". E a questo punto chiamo Claudio Pozzani che è il padrone di casa».
Claudio Pozzani: «Volevo ringraziare Dodi per la sua grande generosità e per aver voluto fortemente questa serata e ringrazio Paola Negrini per averci onorato della sua presenza. Per la premiazione vorrei invitare qui sul palco due rappresentanti di due grandi aziende tra le più antiche di Genova: sto parlando di Enrico Montolivo, amministratore delegato di Giglio Bagnara che quest'anno compie 150 anni, un'eccellenza della nostra città ed è anche un agitatore culturale, veramente una persona fantastica. Poi Agostino Gazzo della Gioielleria Magnoni 1914, che ha realizzato la targa in ardesia, quindi anche una presenza genovese del premio che diamo a Valerio Negrini».
Il momento della premiazione. Clicca per ingrandire.
Nel corso di una intervista rilasciata a Maurizio Costanzo nel 1977 Franca Faldini, compagna del grande Antonio De Curtis, riferì queste parole del Principe: «Al mio funerale sarà bello assai perché ci saranno parole, paroloni, elogi, mi scopriranno un grande attore: perché questo è un bellissimo paese, in cui però per venire riconosciuti qualcosa, bisogna morire». Amaramente mi viene da accostare queste parole alla figura di Valerio Negrini, con la differenza che quella "riscoperta" postuma non è ancora avvenuta. La stessa città Natale di Negrini, quella Bologna Città della Musica UNESCO dal 2006, ha dimenticato un figlio così importante e che tante persone ha saputo ispirare.
La cultura è un bene prezioso che sa accendere scintille vitali e indispensabili per la crescita di una Nazione e di quel popolo che ne fa parte. Ignorare gli stimoli, i contributi importanti di quanti nel corso degli anni hanno dato sfogo alla propria voglia di comunicare e creare, comporta il rifiutare un importantissimo retaggio che appartiene ad ognuno di noi.
Autore - Michaela Sangiorgi